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Bce taglia ancora tassi, “Sorpresi da velocità disinflazione”

Bce taglia ancora tassi, “Sorpresi da velocità disinflazione”Roma, 17 ott. (askanews) – Dopo tre tagli dei tassi di interesse, di cui due consecutivi, al momento la Banca centrale europea sembra orientata a una nuova mossa in tal senso anche all’ultimo Consiglio direttivo dell’anno, che si terrà il 12 dicembre. Nella conferenza stampa a seguito della riunione di oggi, che si è svolta in trasferta a Lubiana, la presidente Christine Lagarde ha ribadito più e più volte che l’istituzione “non si vincola a un percorso predeterminato dei tassi”. E che continuerà a decidere “volta per volta sulla base dei dati”.


Ma non ha nemmeno offerto elementi tangibili che possano suggerire una pausa nella manovra di riduzione del freno monetario. Intanto oggi la Bce ha nuovamente tagliato i tassi di riferimento per l’area euro, nella misura di 25 punti base (0,25 punti percentuali). Il tasso sui depositi, che resta quello più utilizzato come guida, scende al 3,25%, il tasso sulle principali operazioni di rifinanziamento scende al 3,40% e il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali scende al 3,65%.


“Le ultime informazioni sull’inflazione indicano che il processo disinflazionistico è ben avviato”, ha rilevato la presidente Christine Lagarde, he ha eloquentemente aggiunto che le prospettive del caro vita risentono anche delle “recenti sorprese” negative dagli indicatori dell’attività economia. Peraltro Eurostat oggi ha rivisto al ribasso il dato sull’inflazione di settembre all’1,7%, sotto il valore obiettivo (2%) della stessa Bce.


Interpellata su questo punto la presidente ha ammesso: “penso che siamo stati tutti un po’ sorpresi dall’accelerazione che è stata dimostrata da queste cifre, ma certamente alza la nostra fiducia che il processo disinflazionistico sia ben avviato”. La Bce si guarda bene dal cantare vittoria: “abbiamo spezzato le reni (broken the neck) all’inflazione? No – ha detto Lagarde – ma lavoriamo per farlo”. Il tutto mentre “ci si attende che l’inflazione aumenti nei prossimi mesi, per poi diminuire e raggiungere l’obiettivo nel corso del prossimo anno”.


La Bce non ritiene che il caro vita sia già tornato al livello obiettivo, ma “potrebbe bene essere che il tempo a cui raggiungiamo questo target sia un po’ anticipato – ha aggiunto Lagarde -. Ma non è ancora adesso e dovremmo aspettare ancora per arrivarci in maniera sostenibile”. (fonte immagine: ECB 2024).

A Bruxelles summit 11+1 sui migranti, non c’è solo il modello Albania

A Bruxelles summit 11+1 sui migranti, non c’è solo il modello AlbaniaBruxelles, 17 ott. (askanews) – L’intesa Italia-Albania sui migranti è una soluzione da prendere in considerazione ma non è l’unico modello per chi cerca soluzioni cosiddette “innovative” per la gestione dei migranti. E’ quanto emerso dalla riunione pre-Consiglio europeo sull’immigrazione, stamattina a Bruxelles, convocata nella sede di rappresentanza presso l’Ue dell’Italia dalla premier Giorgia Meloni, e co-organizzata da Danimarca e Olanda.


Nel corso dell’incontro “sono stati espressi molte idee e suggerimenti, alcuni dei quali compaiono già nell’ottima lettera di von der Leyen al Consiglio europeo. Von der Leyen è apparsa ben disposta a considerare ‘iniziative innovative’”, hanno spiegato nel pomeriggio a Bruxelles fonti diplomatiche di un paese che ha partecipato alla riunione degli 11 leader. á Oltre a quelli di Italia, Danimarca e Olanda, all’incontro hanno partecipato i leader di Austria, Cipro, Polonia, Repubblica Ceca, Grecia, Ungheria, Malta e, Slovacchia, insieme alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Il formato 11+1 comprendeva gran parte dei leader dei 15 Paesi che avevano lanciato la discussione su “nuovi modi” per gestire l’immigrazione irregolare nell’Ue, firmando una lettera del 15 maggio scorso alla Commissione europea, che veniva sollecitata a esplorare “soluzioni innovative”. Rispetto ai 15 Paesi firmatari della lettera, mancavano stamattina Bulgaria, Finlandia, Romania e i tre paesi baltici, mentre era presente, in più, l’Ungheria. Tra i “big” – che non figuravano però tra i 15 – erano assenti Francia, Germania e Spagna. Meloni ha presentato e ‘sponsorizzato’ il modello dell’intesa con l’Albania, “ma il senso della discussione – precisano le fonti – non era quello di cercare di generalizzare il modello italiano. Non è questione di preferire un particolare modello rispetto a un altro. Non si cerca un modello unico (‘one size fits all’, ndr)”, hanno puntualizzato le fonti. D’altra parte, ognuno dei tre Paesi organizzatori ha un suo modello già in corso di attuazione (l’Italia con l’Albania), o idee su cui si sta cominciando a discutere con alcuni paesi terzi (in particolare l’Olanda con l’Uganda, e la Danimarca con il Kosovo). In ogni caso, va precisato che gli “hub di rimpatri” sarebbero destinati non alla valutazione delle domande di asilo (come invece avverrà nei centri italiani per i migranti in Albania), ma alla gestione dei rimpatri di chi ha avuto la sua domanda in un paese dell’Ue respinta.


Uno dei paesi a cui si pensa per collocare un eventuale “hub di rimpatri” è l’Uganda, con cui sta “conversando” l’Olanda. “Siamo ancora nella fase iniziale, non ci sono dettagli, ma l’idea è quella di trasferire in un centro in Uganda i migranti irregolari già arrivati in un Paese dell’Ue, a cui sia stato poi negato l’asilo che avevano richiesto. Gli eventuali hub di rimpatri in Uganda, in ogni caso, riguarderebbero solo i migranti provenienti dallo spazio regionale (la ‘broader region’, ndr) africano”, hanno precisato le fonti. Gli Stati membri che hanno partecipato “hanno considerato il formato della discussione di stamattina molto utile, e vogliono riprodurlo al prossimo Consiglio europeo formale, in dicembre”, hanno riferito le fonti, precisando che “il formato è aperto, altri Stati membri possono aggiungersi, se vogliono”. Da parte sua, assicurano, “von der Leyen capisce quali sono i problemi, e lo ha scritto chiaro nella sua lettera al Consiglio europeo, e avverte che bisogna far presto. E’ un bene – hanno osservato le fonti – che nella Commissione ci siano tanti esperti, che potranno chiarire la dimensione giuridica e quella tecnica”, delle “soluzioni innovative” ovvero i rischi che gli “hub di rimpatrio” esterni all’Ue o la ridefinizione degli “Stati sicuri” violino il diritto internazionale ed europeo.


Intanto secondo le fonti diplomatiche al Consiglio europeo in corso “c’è da aspettarsi una lunga discussione strategica sull’immigrazione, e non sappiamo se ci saranno delle conclusioni del vertice sul tema. Ma la discussione è molto più importante delle conclusioni. Diversi Paesi, e anche Olanda e Germania, vorrebbero anticipare l’attuazione del nuovo Patto su immigrazione e asilo. Comunque, indipendentemente dal fatto che ci siano o no delle conclusioni, avremo un senso della direzione chiarissimo, una spinta nella stessa direzione”. “C’è una situazione particolare per quanto riguarda la Polonia, soprattutto a causa della collocazione geografica del Paese”, che teme la “manipolazione” dei flussi migratori da parte di Russia e Bielorussia e ha praticamente sospeso il diritto d’asilo alle sue frontiere con questi due Paesi. “Si sta cercando una soluzione. Ma non penso che la soluzione possa essere non applicare il Patto migratorio”, hanno osservato le fonti. La Polonia, insieme all’Ungheria, finora si opponeva all’approvazione di conclusioni del Consiglio europeo che chiedano l’attuazione, magari anticipata, del Patto migratorio, contro cui i due Paesi avevano votato al momento dell’approvazione in Consiglio Ue. Ma il Ppe, hanno rilevato le fonti, ha approvato stamattina, durante il suo pre-vertice in vista del Consiglio europeo, una dichiarazione in cui si afferma, tra l’altro, che bisogna attuare il nuovo Patto su immigrazione e asilo, “ed è noto che il premier polacco Donald Tusk fa parte del Ppe”.

Mattarella: occupazione cresce ma restano fasce di bassi salari

Mattarella: occupazione cresce ma restano fasce di bassi salariRoma, 17 ott. (askanews) – “Il lavoro sta cambiando: è sotto gli occhi di tutti. È sempre cambiato nel corso della storia. Oggi invece avviene a ritmo di gran lunga più veloce. E cambierà tante altre volte. Tuttavia l’impegno dell’uomo per costruire il futuro, per modellare con la propria fatica, il proprio impegno, il destino proprio e della comunità in cui vive, non avrà termine. Il lavoro sarà strumento irrinunciabile della libertà anche in futuro”. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia ufficiale di consegna delle Stelle al Merito del Lavoro per l’anno 2024.


A giudizio del capo dello Stato “i dati dell’occupazione, nel nostro Paese, segnano una crescita che conforta. Tuttavia l’occupazione – non soltanto nel nostro Paese – si sta frammentando, con una fascia alta, in cui a qualità e professionalità corrispondono buone retribuzioni, mentre più in basso si creano sacche di salari insufficienti, alimentati anche da part-time involontari, e da precarietà. Si tratta di elementi preoccupanti di lacerazione della coesione sociale. È la condizione che riguarda anche molti immigrati, sovente esposti a uno sfruttamento spietato, inconciliabile con la nostra civiltà”. “L’obiettivo della massima occupazione – ha osservato ancora Mattarella – è possibile. È iscritto in un orizzonte costituzionale, che non può che essere condiviso dai programmi delle varie posizioni politiche”.

Maltempo, allerta arancione domani in gran parte del Centro-Nord

Maltempo, allerta arancione domani in gran parte del Centro-NordMilano, 17 ott. (askanews) – Sulla base dei fenomeni previsti e in atto la Protezione Civile nazionale ha valutato per la giornata di domani, venerdì 18 ottobre, allerta arancione per maltempo in Liguria e su alcuni settori di Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto. Valutata inoltre, allerta gialla su restanti settori di Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana, su alcune aree di Piemonte, Veneto e Friuli Venezia Giulia, sull’intero territorio di Trentino-Alto Adige, Umbria, Lazio e Molise, su parte di Abruzzo, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. È quanto si legge in una nota del Dipartimento.


Una vasta e profonda area perturbata di origine atlantica porterà, nel corso delle prossime ore, un ulteriore peggioramento delle condizioni meteorologiche, con piogge e temporali in estensione dalle Regioni di nord-ovest al resto del nord, alle regioni centrali tirreniche e, da domani, a Campania e Sicilia centro-occidentale. Sulla base delle previsioni disponibili, la Protezione Civile nazionale, d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso l’ulteriore avviso di condizioni meteorologiche avverse, che integra ed estende quelli diramati nei giorni precedenti. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento (www.protezionecivile.gov.it).L’avviso prevede dalle sera di oggi, giovedì 17 ottobre, il persistere di precipitazioni diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna e Toscana. Attese precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Umbria e Lazio, in estensione dalle prime ore di domani, alla Campania e successivamente alla Sicilia, specie settori centro-occidentali. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento.


Il quadro meteorologico e delle criticità previste sull’Italia è aggiornato quotidianamente in base alle nuove previsioni e all’evolversi dei fenomeni, ed è disponibile sul sito del Dipartimento della Protezione Civile (www.protezionecivile.gov.it), insieme alle norme generali di comportamento da tenere in caso di maltempo. Le informazioni sui livelli di allerta regionali, sulle criticità specifiche che potrebbero riguardare i singoli territori e sulle azioni di prevenzione adottate sono gestite dalle strutture territoriali di protezione civile, in contatto con le quali il Dipartimento seguirà l’evolversi della situazione.

A Roma “Flautissimo”: in scena il festival diffuso

A Roma “Flautissimo”: in scena il festival diffusoRoma, 17 ott. (askanews) – Il 27 ottobre 2024, tornano a Roma gli appuntamenti di teatro e musica di Flautissimo, il festival diffuso, che quest’anno si terrà al Teatro Palladium, Teatro India, Teatro del Lido, Teatro Vascello e Teatro Torlonia. Diretto da Stefano Cioffi, Flautissimo nato come festival dedicato alla musica classica da camera, nel corso degli anni ha sperimentato nuovi linguaggi dello spettacolo contemporaneo. E così oggi Flautissimo è anche teatro, altre musiche e performance cross-disciplinari.


Per il terzo anno consecutivo, dopo gli straordinari successi delle precedenti edizioni, l’apertura è affidata alla straordinaria Maria Paiato che, il 27 ottobre alle ore 17.30 al Palladium, inaugura la sezione “Parole, Teatro & Musica” con Una e una notte di Ennio Flaiano. Il 3 novembre, al Teatro del Lido alle ore 17, e il 4 novembre al Teatro Vascello alle ore 21, Lucia Mascino sarà in scena con Il sen(n)o, di Monica Dolan, una prima a Roma, con la regia di Serena Sinigaglia. E al Palladium, il 9 e 10 novembre, tornano le due intense giornate – che ogni anno accolgono centinaia di fedelissimi spettatori provenienti da tutto il mondo – dedicate interamente alla musica da camera con le masterclass e i concerti di alcuni dei migliori flautisti al mondo: Emmanuel Pahud, Silvia Careddu, Denis Bouriakov, Violeta Gil Garcia, Erin Bouriakov, Mario Caroli, Marianna Zolnacz, Riccardo Ghiani, Gaia Bergamaschi, Mario Bruno, Adriana Ferreira, Gianluca Campo. Nelle stesse giornate sarà possibile visitare la mostra degli strumenti musicali (a ingresso gratuito), presso Moby Dick Hub Culturale. Rinnovata la collaborazione con le Biblioteche di Roma che quest’anno ospiteranno le letture dell’attrice Serena Sansoni, scelte tra gli scritti di Dino Buzzati, alla Biblioteca Vaccheria Nardi alla Biblioteca Villa Leopardi con ingresso gratuito.


Il 17 novembre si torna al Palladium, alle 17.30, per Paola Minaccioni e il suo spettacolo L’urlo di Roma. Voce e anima per Giuseppe Gioachino Belli, con le musiche eseguite dal vivo da Valerio Guaraldi, Claudio Giusti e Gianfranco Vozza. Il 27, 28 e 29 novembre al Teatro Torlonia alle ore 20, in collaborazione con il Teatro di Roma, una prima assoluta: In fondo al campo, scritto e diretto da Giulia Bartolini, con Zoe Zolferino e Grazia Capraro e le musiche di Vanja Sturno, una produzione Flautissimo festival/Stefano Cioffi e Compagnia KARL. Al Teatro India, il 3 e 4 dicembre alle ore 21, Il fuoco che ti porti dentro di Antonio Franchini, una produzione Flautissimo Festival e Bellosguardo in prima nazionale, con Peppe Servillo accompagnato da Cristiano Califano alla chitarra. La ventiseiesima stagione di Flautissimo si concluderà al Palladium con l’intelligente comicità di Max Paiella in A ruota libera, in scena il 15 dicembre alle 17.30.


“Flautissimo #26. Sogno a occhi aperti” è una produzione Accademia Italiana del Flauto sostenuta dalla Regione Lazio, realizzata in collaborazione con Fondazione Roma Tre Teatro Palladium, Teatro di Roma, Teatro del Lido e Teatro Vascello. Il progetto è vincitore dell’Avviso Pubblico biennale “Culture in Movimento 2023 – 2024” di Roma Capitale. Il festival diretto da Stefano Cioffi è una manifestazione che affonda le sue radici nella musica classica e che negli anni ha vissuto tante stagioni di aperture ai nuovi linguaggi dello spettacolo contemporaneo. E così oggi Flautissimo è anche teatro, altre musiche, performance cross-disciplinari. Tra i tanti grandi nomi ospitati ricordiamo Emma Dante, Massimo Popolizio, Ennio Fantastichini, Peppe Servillo, Galatea Ranzi, Elena Radonicich, Roberto Herlitzka, Massimo Wertmuller, Manuela Mandracchia, Francesco Piccolo, Giancarlo De Cataldo, Francesca Reggiani, Moni Ovadia, Fabrizio Bosso, Rita Marcotulli, Javier Girotto, Gabriele Coen, Emmanuel Pahud, Silvia Careddu, Avion Travel, Banda Ikona, Klezroym, Giorgio Tirabassi.

Lavoro, Mattarella: “La vita delle persone vale immensamente più di ogni profitto”

Lavoro, Mattarella: “La vita delle persone vale immensamente più di ogni profitto”Roma, 17 ott. (askanews) – “Desidero esprimere i sentimenti più intensi di vicinanza e di solidarietà ai familiari dei lavoratori morti sul lavoro, a cui è stata conferita la Stella al Merito alla memoria”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia ufficiale di consegna delle Stelle al Merito del Lavoro per l’anno 2024.


“La Stella – ha sottolineato il capo dello Stato – rappresenta un riconoscimento, un segno importante. Costituisce inoltre un pegno che invita istituzioni e società a rendere il lavoro sicuro, contrastando morti e infortuni. Una piaga intollerabile, ancor più nel tempo dei più grandi progressi tecnologici e dei più grandi avanzamenti della conoscenza, che la storia dell’uomo abbia mai conosciuto”. “La vita delle persone – ha concluso Mattarella – vale immensamente più di ogni profitto, interesse o vantaggio produttivo”.

Lavoro, Mattarella: morti e infortuni piaga intollerabile

Lavoro, Mattarella: morti e infortuni piaga intollerabileRoma, 17 ott. (askanews) – “Desidero esprimere i sentimenti più intensi di vicinanza e di solidarietà ai familiari dei lavoratori morti sul lavoro, a cui è stata conferita la Stella al Merito alla memoria”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia ufficiale di consegna delle Stelle al Merito del Lavoro per l’anno 2024.


“La Stella – ha sottolineato il capo dello Stato – rappresenta un riconoscimento, un segno importante. Costituisce inoltre un pegno che invita istituzioni e società a rendere il lavoro sicuro, contrastando morti e infortuni. Una piaga intollerabile, ancor più nel tempo dei più grandi progressi tecnologici e dei più grandi avanzamenti della conoscenza, che la storia dell’uomo abbia mai conosciuto”. “La vita delle persone – ha concluso Mattarella – vale immensamente più di ogni profitto, interesse o vantaggio produttivo”.

Per Fitto il sostegno di Ppe-Ecr-Patrioti, sui Socialisti pesa l”incrocio’ con Ribera

Per Fitto il sostegno di Ppe-Ecr-Patrioti, sui Socialisti pesa l”incrocio’ con RiberaBruxelles, 17 ott. (askanews) – Già certo del sostegno del Partito popolare europeo e dei Conservatori di Ecr guidati da Giorgia Meloni, Raffaele Fitto incassa oggi il via libera ufficiale anche dei Patrioti di Viktor Orban, Matteo Salvini e Marine Le Pen.


Oggi i “Patriots” hanno tenuto il loro primo summit pre-Consiglio (che definiscono “storico”) e al termine il premier ungherese ha annunciato il sostegno al commissario designato italiano, considerato “eccellente e perfetto” per il ruolo. Scontato il sostegno dei Conservatori di Giorgia Meloni, è da tempo anche noto il via libera dei Popolari che appoggiano “con grande determinazione” il ministro italiano. Del resto “ormai è un commissario del Ppe”, diceva ieri tra il serio e il faceto una fonte italiana di alto livello.


Resta da vedere quale sarà l’atteggiamento tenuto dai Liberali di Renew e dal gruppo dei Socialisti e Democratici, che infatti tengono le carte coperte. All’interno di entrambi i gruppi ci sono componenti che sarebbero contrarie a votare Fitto. E a rendere più incerto il quadro è un meccanismo molto complesso. L’audizione di Fitto si terrà in commissione Affari regionali, che sarà poi chiamata a votare (mentre i membri delle Commissioni Trasporti, Bilancio, Agricoltura, Pesca e Lavoro potranno ascoltare, fare domande ma non votare). L’audizione avrà una durata di circa tre ore e verrà trasmessa in diretta streaming. Il candidato, dopo avere già inviato le sue risposte a una serie di domande scritte, tiene un discorso di massimo quindici minuti e risponde a un numero di domande che non può essere superiore a venticinque. Dopodiché è invitato a concludere brevemente. A seguito dell’audizione, il presidente e i coordinatori dei gruppi si riuniscono per valutare i candidati per i quali è prevista un’unica lettera di valutazione. Se i coordinatori approvano all’unanimità il commissario designato, il presidente presenta una lettera di approvazione per loro conto; se i coordinatori respingono all’unanimità il commissario, il presidente presenta una lettera di reiezione per loro conto; se i coordinatori che approvano il commissario designato rappresentano almeno due terzi dei membri della commissione competente, il presidente presenta una lettera per loro conto in cui dichiara che un’ampia maggioranza approva il commissario designato. Dunque in questo caso i coordinatori di Socialisti e Renew dovranno fare una ‘ricognizione’ interna, valutare componenti favorevoli e contrarie, e decidere come posizionare il gruppo. Nel caso dei Socialisti, la delegazione più grande è quella del Pd, la seconda quella spagnola, che ha in ballo la nomina della vicepresidente esecutiva alla Transizione verde e alla Concorrenza Teresa Ribera (Psoe). Nel caso in cui non si riesca a raggiungere la maggioranza di almeno due terzi dei membri della Commissione per approvare il candidato, i coordinatori possono richiedere informazioni complementari attraverso ulteriori domande scritte e, se ciò non risulta soddisfacente, possono richiedere alla Conferenza dei presidenti (i capigruppo politici) di riprendere l’audizione per la durata di un’altra ora e mezza. Non è escluso, e in passato è successo (tra gli altri all’italiano Rocco Buttiglione) che un candidato sia stato ritirato dal presidente della Commissione europea – che però non è obbligato a farlo – o spostato a un’altra delega. Alla fine, anche per il gioco incrociato dei candidati designati (appunto Fitto-Ribera), la posizione del ministro italiano a oggi appare abbastanza solida. E il calendario stabilito – con il voto di tutta la destra – sembra pensato proprio per rendere più inattaccabile l’intesa complessiva. L’ultimo giorno utile, il 12 novembre, saranno infatti auditi i vicepresidenti: Fitto sarà il primo a essere esaminato, penultima la Ribera. Un modo per legare le mani ai Socialisti: se verrà fatto uno sgambetto all’italiano, anche la spagnola potrebbe essere a rischio.

Sanità, Schlein a Meloni: basta gioco tre carte, Fondo sanitario al minimo

Sanità, Schlein a Meloni: basta gioco tre carte, Fondo sanitario al minimoRoma, 17 ott. (askanews) – “Presidente Meloni, in tutto il mondo la spesa sanitaria si calcola sul Pil e non in valori assoluti”. Lo scrive Elly Schlein sui social network. “I numeri che ha pubblicato sui suoi social dimostrano che abbiamo ragione. Il fondo sanitario nazionale in rapporto al Pil scenderà nel 2025 e nel 2026 al 6,05%. È il minimo storico degli ultimi 15 anni”.


Aggiunge la Schlein: “Se ne rendono conto i 4,5 milioni di italiani che hanno rinunciato a curarsi perché non possono permetterselo. Le metto qui una pratica tabella così può rendersi conto anche lei, e finitela una volta per tutte con il gioco delle tre carte sulla salute degli italiani”.

Meloni in Giordania e Libano: stabilizzazione e sicurezza Unifil

Meloni in Giordania e Libano: stabilizzazione e sicurezza UnifilBruxelles, 17 ott. (askanews) – Sostegno alla Giordania, partner “fondamentale” per la stabilità del Medio Oriente; aiuto umanitario a Gaza; sicurezza dei militari impegnati nelle missioni Unifil e Mibil in Libano. Sono questi i principali temi al centro della doppia missione di domani della presidente del Consiglio Giorgia Meloni in Giordania e Libano.


Ad Aqaba (alle 12) la premier avrà un bilaterale con Re Abdullah II e si confronterà con lui sulla crisi in Medio Oriente. Meloni, sottolineano fonti italiane, ribadirà il suo “sostegno” a una nazione che “costituisce un elemento fondamentale per la stabilità della regione”. La leadership giordana è ritenuta un “interlocutore prezioso e sta svolgendo un ruolo cruciale sia per ridurre la tensione sia per scongiurare un ulteriore peggioramento del quadro”. Al centro dei colloqui ci sarà, in particolare, la situazione umanitaria a Gaza, nella quale la Giordania svolge un ruolo decisivo per la consegna degli aiuti alla popolazione civile. I due leader si confronteranno sulla proposta giordana di ‘Gaza humanitarian Gateway’ per far fronte alla crisi crescente nella Striscia, su cui hanno già avuto un primo confronto a Cipro durante il Vertice Med9. Meloni si recherà poi a Beriut per incontrare nel pomeriggio il primo ministro Mikati e il presidente del Parlamento Berri. Primo leader a visitare il Libano dall’inizio delle operazioni di terra delle forze israeliane, Meloni confermerà la volontà italiana di contribuire alla “stabilizzazione” del confine israelo-libanese e chiederà “l’impegno di tutte le forze libanesi a garantire in ogni momento la sicurezza del personale di Unifil”. Analoga richiesta la presidente del Consiglio l’ha espressa al primo ministro israeliano Netanyahu nella conversazione telefonica di domenica scorsa.


Meloni si confronterà con i suoi interlocutori libanesi anche sugli elementi necessari per una piena applicazione della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. In particolare, ribadirà l’impegno per “sostenere” le forze armate libanesi (LAF) nell’assunzione delle loro responsabilità su tutto il territorio libanese, un tema su cui l’Italia svolge da tempo un ruolo guida, sia con una specifica missione bilaterale (MIBIL) sia presiedendo il Comitato Tecnico Militare per il Libano che coordina il sostegno internazionale alle LAF. Inoltre, il Ministro Guido Crosetto lo stesso giorno discuterà a Napoli questo tema coi suoi omologhi G7, nell’ambito della riunione ministeriale Difesa sotto Presidenza italiana del Gruppo dei Sette. Gli incontri saranno, infine, anche l’occasione per approfondire il confronto con gli interlocutori regionali sulla crisi dei rifugiati siriani, resa ancora più drammatica dagli ultimi sviluppi che hanno visto un milione di sfollati in Libano (il 20% dell’intera popolazione) e almeno 300.000 persone cercare rifugio in Siria. La premier ha già promosso su questo tema un incontro a quattro a Cipro cui hanno partecipato anche il re di Giordania Abdullah II, il presidente di Cipro Christodoulides e la presidente della Commissione europea von der Leyen. La posizione italiana, ma anche di altri Stati Ue, è che occorra “rivedere” la Strategia dell’Unione europea per la Siria e lavorare con tutti gli attori per creare le condizioni affinché i rifugiati siriani possano “fare ritorno in Patria in modo volontario, sicuro e sostenibile”. In questo senso – viene fatto notare – si legge il sostegno dell’Italia all’impegno che sta portando avanti l’UNHCR, e la decisione di rafforzare la presenza diplomatica a Damasco.


Gli incontri di Meloni, così come la visita del ministro Tajani lunedì in Israele e Palestina, concludono le fonti, “si inseriscono negli sforzi quotidiani del Governo italiano per promuovere la fine delle ostilità a Gaza come in Libano, sostenendo gli sforzi di mediazione in essere, in primo luogo da parte degli Stati Uniti, e intendono anche porre le basi per la necessaria riflessione – che è tempo parta anche all’interno dell’Unione Europea – sugli scenari post-conflitto e su come l’Italia, e l’Europa, potranno contribuirvi”.