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Umbria, Zigulí Test Event FEI Endurance European Championship

Umbria, Zigulí Test Event FEI Endurance European ChampionshipRoma, 12 lug. (askanews) – L’Umbria e il lago Trasimeno tornano protagonisti dell’endurance equestre internazionale: il countdown è iniziato. Manca infatti poco più di un mese all’atteso Zigulí Test Event FEI Endurance European Championship 2025, che si svolgerà dal 29 al 31 agosto 2024 a Castiglione del Lago, lo stesso suggestivo scenario designato dalla Federazione Equestre Internazionale (FEI) ad ospitare i campionati europei il prossimo anno. L’area verde dell’ex aeroporto Eleuteri, cuore pulsante dell’evento, fungerà da punto di partenza e di arrivo del tracciato di gara, che si snoderà interamente nel comune di Castiglione del Lago, tra colline, borghi medievali e scenari lacustri ricchi di fascino.


L’anteprima a Castiglione del Lago richiamerà i migliori atleti dell’endurance internazionale, pronti a confrontarsi e a testare il percorso del campionato europeo 2025, già noto e apprezzatissimo per la qualità dei fondi e la morbida altimetria che lo rendono una delle location più adatte ad ospitare gare di altissimo livello. Le competizioni si disputeranno per tre diverse categorie, sulla distanza di 160 km, che varrà come vero test event per il 2025, e anche sui percorsi di 120 e 100 km. Dopo il successo del Campionato Europeo Open 2001, quella del prossimo anno sarà la terza rassegna continentale che si svolgerà in Umbria, se si considera l’Europeo del 2009 ad Assisi, e la seconda a Castiglione del Lago, che si conferma così a pieno titolo capitale europea dell’endurance.


Una grande responsabilità per il comitato organizzatore Italia Endurance Stables & Academy, che in collaborazione con la Federazione Equestre Internazionale (FEI) e la Federazione Italiana Sport Equestri (FISE) e con il supporto istituzionale, è già al lavoro con un duplice obiettivo: garantire gli elevati standard che richiedono competizioni sportive di così alto livello e promuovere l’Umbria come punto di riferimento per il grande sport a contatto con la natura, come destinazione privilegiata di un turismo sostenibile e come opportunità di sviluppo e consolidamento di relazioni internazionali. Zigulì è il title sponsor che dà il nome al FEI Endurance European Championship 2025 e al Test Event in programma dal 29 al 31 agosto 2024 a Castiglione del Lago in provincia di Perugia.

Ex Ilva, Mimit: via libera da Commissione Ue a prestito ponte da 320 mln

Ex Ilva, Mimit: via libera da Commissione Ue a prestito ponte da 320 mlnRoma, 12 lug. (askanews) – Via libera dalla Commissione europea al prestito ponte da 320 mln per la ex Ilva. Lo annuncia il ministero delle Imprese e del Made in Italy.


Il Mimit “ha ricevuto la comfort letter dalla Commissione Europea riguardante il ‘prestito ponte’ di 320 milioni di euro per Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria. La lettera esprime una valutazione positiva sui termini del prestito, che prevede un tasso di interesse annuo dell’11,6%. Questa conferma attesta la validità del piano industriale elaborato dalla gestione commissariale e la capacità dell’azienda di restituire la somma in tempi congrui e senza configurarsi come aiuto di Stato”.

Meloni “argina” Salvini su Ucraina e promuove Biden: ‘L’ho visto bene’

Meloni “argina” Salvini su Ucraina e promuove Biden: ‘L’ho visto bene’Washington, 12 lug. (askanews) – Dopo le dichiarazioni di Matteo Salvini, Giorgia Meloni rassicura sulla “solidità” della sua maggioranza a sostegno dell’Ucraina, ma nel giorno dell’attesa conferenza stampa di Joe Biden non può esimersi dal parlare delle condizioni del presidente Usa, con cui si è confrontata in questi giorni al Vertice Nato di Washington.


“L’ho visto bene”, risponde a chi le chiede se l’ha trovato “lucido”: “Ho parlato con lui. Che impressione mi ha fatto? Mi ha fatto l’impressione che fa il presidente degli Usa: sta lavorando, ha organizzato un ottimo vertice”. Quando poi le viene chiesto se voterebbe per lui o per Trump, garantisce di non voler entrare nella campagna elettorale, lei che si definisce “vittima di ingerenze straniere”, ma ricorda che “le mie idee politiche le conoscete bene” e che il Partito repubblicano è iscritto, da ‘esterno’, ai Conservatori di Ecr. Ma quel che conta, assicura, è che “chiunque dovesse essere presidente degli Usa continueremo a lavorare bene”. Nel giorno in cui al vertice si è parlato di Ucraina (e in cui ha incontrato Volodymyr Zelensky), la premier non può poi evitare di parlare dell’insistente ‘controcanto’ di Salvini, contrario all’invio di nuove armi a Kiev. Meloni assicura che la maggioranza è “compatta” e mostra “solidità” su un tema “scritto nel nostro programma”. E però poco prima aveva fatto notare che “a chi dice che se si continua ad inviare armi all’Ucraina si alimenta la guerra, dico che dipende anche da cosa si invia. Perché se non avessimo mandato i sistemi di difesa anti-aerea, che io sono fiera di aver mandato, non è che i missili verso l’Ucraina non sarebbero partiti. Semplicemente avrebbero colpito più gente”. Un discorso generale ma che sembrava rivolto (anche) al suo vice.


Altro tema che crea qualche imbarazzo è l’attivismo di Viktor Orban, con le visite a Mosca e Pechino e quella, programmata, a Donald Trump. Meloni ammette che il premier ungherese e presidente di turno Ue ha agito senza un “mandato” europeo, ma sposa una linea ‘morbida’ nei suoi confronti: “Se fossero iniziative che potessero portare uno spiraglio di pace e di diplomazia non ci vedrei niente di male, direi ‘ben venga’, ma quando si dà questo segnale e il giorno dopo si ottiene che un ospedale viene bombardato, questo dimostra che non c’è nessuna volontà di dialogo da parte di Putin”. Una posizione ben diversa da chi, in Ue, pensa a un ‘boicottaggio’ della presidenza ungherese. Quanto alla visita al tycoon candidato alle presidenziali Usa, per lei non c’è “nessuna strategia e nessuna particolare implicazione” ma semplicemente “i leader politici hanno diritto di incontrare altri leader politici”. Nel punto stampa finale, allestito nella hall dell’albergo in cui alloggiava a Washington (una scelta che ha creato qualche frizione con lo staff dell’hotel) Meloni viene interpellata anche sulla partita per le cariche europee, con il voto previsto per il 18 luglio su Ursula von der Leyen. La presidente designata della Commissione incontrerà la prossima settimana Ecr, e “valuteremo” se votarla “a valle di quel che dirà”, spiega parlando da leader politica, mentre da presidente del Consiglio, garantisce, “il mio obiettivo è portare a casa il massimo risultato possibile per l’Italia”, a cui deve essere “riconosciuto il ruolo che le spetta in ragione del suo peso”. La premier non esclude poi, in futuro, “forme di collaborazione” con i Patrioti di Marine Le Pen e Orban.


Per quanto riguarda il summit Nato, si dice “soddisfatta” per i risultati, a partire dal sostegno “per tutto il tempo necessario” all’Ucraina (ma l’Alleanza “non è in guerra con la Russia”, precisa). Per l’Italia il risultato più importante è però il riconoscimento della rilevanza del fianco Sud. “Non possiamo essere da soli” – ribadisce – e da oggi c’è “una nuova fase di attenzione al fianco Sud” con “un pacchetto di misure” e con l’indicazione di un inviato speciale, “ruolo per cui l’Italia intende presentare la sua candidatura”. Affrontato, nel vertice, anche il tema del contributo all’alleanza: l’Italia è all’1,6% del Pil nelle spese in difesa, conferma “l’impegno per arrivare al 2%, compatibilmente con le nostre possibilità” ma chiede anche di considerare il contributo di uomini nelle missioni di pace. E la presidente del Consiglio sollecita anche l’Europa a varare “soluzioni innovative” per finanziare gli investimenti.

Padel, all’Open FITP a Bari l’ora dei big: Cremona cerca rivincita

Padel, all’Open FITP a Bari l’ora dei big: Cremona cerca rivincitaRoma, 11 lug. (askanews) – Si entra nel vivo al Green Park di Bari con la composizione dei tabelloni maschili e femminili della Mediolanum Padel Cup, il torneo Open FITP che mette in palio un prize money di 15mila euro, tra i più alti mai registrati in Italia.


Tra i big in campo – si legge in una nota – è atteso Simone Cremona, perno della nazionale italiana fresco di convocazione per i prossimi Europei di Cagliari, numero 7 del ranking FITP e 109 della classifica FIP, la graduatoria mondiale. Cremona giocherà con il madrileno numero 124 del ranking FIP Jaime Fermosell, con cui forma la coppia testa di serie numero 1 del torneo. Altro nome in primo piano è quello di Cristian Calneggia, argentino protagonista della disciplina per molti anni, ex top 20 delle classifiche mondiali e attualmente numero 12 del ranking nazionale. Calneggia ha vinto l’ultima tappa della Mediolanum Padel Cup (giocata a Palermo a inizio giugno) in coppia con German Tamame, battendo in finale proprio Cremona. L’idea di una rivincita al Green Park tra Cremona e Calneggia accende il tabellone maschile con l’azzurro fermamente intenzionato a riscattarsi: “La finale di Palermo è stata bella e tiratissima. A Bari io e Jaime faremo di tutto per vincere, anche se ci sono giocatori di ottimo livello che daranno battaglia”.


Calneggia stavolta scenderà in campo con Martin Ariel Andornino (sono le teste di serie numero 2) altro giocatore di livello internazionale. “A Palermo abbiamo giocato davvero bene io e German, ma anche con Martin c’è grande feeling, ci conosciamo bene sia dentro che fuori dal campo e a Bari ci teniamo a fare bella figura. Obiettivo? Il solito, vincere”, il commento di Calneggia. Grandi firme del padel nazionale anche in campo femminile. Lara Meccico, fresca campionessa d’Italia con il Circolo Aniene di Roma e numero 12 del ranking FITP, è la testa di serie numero uno del tabellone donne in coppia con Chiara Giaquinta. Meccico-Giaquinta erano le numero uno anche a Palermo, dove hanno perso una tiratissima finale contro Paola Ciabattoni e la sua nuova compagna Clarissa Aima. Le vincitrici della tappa siciliana sono le teste di serie numero 2 a Bari e anche in questo caso c’è la possibilità della rivincita immediata. Non sarà facile però, perché in tabellone ci sono altre giocatrici top. A cominciare dalla numero 15 del ranking nazionale Erika Zanchetta, testa di serie numero 3 in coppia con Camilla Livioni. La numero 4 del tabellone è invece la perugina Antonella Cavicchi (18esima del ranking FITP) che scende in campo con Giulia Cascapera. Altra big è Martina Pugliesi, numero 20 del ranking FITP, che giocherà in coppia con Giulia Pisano.


In totale, al Green Park scenderanno in campo 100 atleti: 78 nel maschile e 22 nel femminile per un torneo che si conferma evento di altissimo profilo, così come accaduto nelle precedenti tappe, a Venezia Mestre e a Palermo.

Europarlamento, l’accordo tra i gruppi su presidenze commissioni

Europarlamento, l’accordo tra i gruppi su presidenze commissioniBruxelles, 11 lug. (askanews) – Un accordo politico di massima, raggiunto oggi fra i gruppi politici del Parlamento europeo, ha stabilito a quali gruppi verranno assegnate le presidenze e vicepresidenze delle commissioni parlamentari, tenendo conto dei nuovi equilibri tra i numeri di seggi determinati dalle elezioni di giugno, e alla chiave di ripartizione delle cariche basata sul “metodo D’Hondt”, (dal nome dello studioso belga Victor D’Hondt che lo inventò nel XIX secolo).


Le assegnazioni delle cariche dovranno comunque essere confermate dai voti nelle diverse commissioni, la settimana successiva alla prima plenaria di Strasburgo che inizia martedì prossimo. Inoltre, sono state cambiate le attribuzioni di quattro presidenze di commissione, rispetto alla bozza iniziale. Innanzitutto, per evitare che l’Ecr (Conservatori e Riformisti europei, il gruppo di Fdi e di Giorgia Meloni, ma anche del Pis polacco e di altri partiti di destra) avessero la presidenza della commissione Libe (Libertà pubbliche), che si occupa di controllo dello stato di diritto e delle politiche migratorie, il Ppe ha offerto uno scambio: ha ceduto all’Ecr la presidenza, che spettava ai Popolari, dell’ambitissima commissione Agri (Agricoltura), diventata ancora più influente, soprattutto per la destra, dopo la protesta dei trattori. L’Ecr ha accettato lo scambio, visto evidentemente il valore della contropartita in termini visibilità e riferimento alla base elettorale.


La seconda modifica riguarda le commissioni Trans (Trasporti e Turismo) e Cult (Cultura e istruzione), che teoricamente erano destinate al nuovo gruppo di estrema destra dei “Patrioti” (di cui fanno parte la Lega e il Rn di Marine Le Pen). In applicazione del cosiddetto “cordone sanitario” contro i partiti anti europei e della destra estrema, le presidenze di queste due commissioni saranno assegnate ad altri gruppi, ancora da decidere. L’Ecr si è schierato comunque contro il “cordone sanitario” e ha annunciato di non essere d’accordo sulla riassegnazione. L’accordo prevede che il Ppe (188 seggi) abbia la presidenza della commissione Itre (Industria, Ricerca ed Energia), della commissione Libe (invece della Agri), e poi delle commissioni Afet (Affari esteri), Afco (Affari costituzionali), Pech (Pesca), Cont (Controllo di bilancio) e della sottocommissione Sant (Sanità).


Il gruppo dei Socialisti e Democratici (S&D, 136 seggi) avrà la presidenza della commissione Econ (Affari economici e monetari), che però non sarà più assegnata all’italiana Irene Tinagli, della commissione Envi (Ambiente), che dovrebbe invece andare a un europarlamentare italiano, della commissione Inta (Commercio internazionale), e poi delle commissioni Regi (Politica regionale) e Femm (Diritti delle donne e Uguaglianza di genere). All’Ecr, diventato terzo gruppo per numero di seggi (78) andranno le presidenze della commissione Agri (Agricoltura), della commissione Budget (Bilancio Ue) e della commissione Peti (Petizioni).


A Liberali di Renew (77 seggi) saranno assegnate le presidenze delle commissioni Juri (giuridica) e Deve (Sviluppo) e della sottocommissione Sede (Sicurezza e Difesa). I Verdi (53 seggi) avranno le presidenze della commissione Imco (Mercato interno e Consumatori) e della sottocommissione Droi (Diritti umani). Alla Sinistra (The Left, 46 seggi, compresi gli otto del M5S), verranno assegnate infine la presidenza della commissione Empl (Laovoro e Affari sociali) e quella della sottocommissione Fisc (Materie fiscali).

Eurogruppo, lunedì conti 2025 e dibattito con Letta su competitività

Eurogruppo, lunedì conti 2025 e dibattito con Letta su competitivitàRoma, 11 lug. (askanews) – Lunedì all’Eurogruppo dei ministri delle Finanze inizieranno le discussioni sull’impostazione dei piani di bilancio per il prossimo anno e l’argomento dovrebbe anche essere oggetto di una comunicazione. Secondo quanto riporta un comunicato, l’Eurogruppo in forma allargata proseguirà con una discussione sulle necessità di finanziamenti per gli investimenti sulla competitività e in questo ambito verrà ascoltato anche il parere dell’ex premier italiano, Enrico Letta, a cui la Commissione europea uscente ha affidato l’incarico di stilare un rapporto.


Secondo fonti comunitarie, invece il rapporto che sempre Bruxelles ha affidato all’altro ex premier italiano (e ex presidente della Bce), Mario Draghi, dovrebbe essere pubblicato dopo l’estate. Dopo la conclusione dei lavori, attorno alle 19, si svolgerà la conferenza stampa del presidente Paschal Donohoe, del commissario Ue all’economia, Paolo Gentiloni e del direttore del Mes, Pierre Gramegna.

Dl liste attesa, Schlein: disfatta, ennesimo fallimento governo

Dl liste attesa, Schlein: disfatta, ennesimo fallimento governoRoma, 11 lug. (askanews) – “Doveva essere il decreto che risolveva il tragico problema delle liste d’attesa nella sanità pubblica. E’ diventato il decreto che le regioni bocciano perché è vuoto e privo di risorse e su cui si spacca la maggioranza, con la Lega che presenta emendamenti che vogliono cancellare intere parti del testo”. Lo afferma in una nota la segretaria del Pd Elly Schlein.


“Mentre infatti questo governo da una parte sventola la bandiera dell’autonomia differenziata che cristallizza le differenze tra regioni più ricche e più povere, dall’altra presenta un decreto che accentra i poteri e le regole sulle liste d’attesa, senza metterci un euro. Davvero un bel capolavoro che certifica l’ennesimo fallimento del governo”.

Elkann: in Fiat 25 anni duri, ho avuto paura di non farcela

Elkann: in Fiat 25 anni duri, ho avuto paura di non farcelaTorino, 11 lug. (askanews) – “La Fiat ha attraversato crisi, guerre, calamità naturali. Nel mio caso, questi ultimi 25 anni sono stati duri; ho e abbiamo avuto anche paura di non farcela, di fronte alle tantissime avversità che abbiamo dovuto affrontare”. Lo ha detto il presidente di Stellantis, John Elkann, nel corso delle celebrazioni del 125esimo anniversario di fondazione della Fiat, evento in corso al Lingotto di Torino. “Non abbiamo mai smesso di lavorare, di cercare soluzioni, di credere nel nostro futuro e di difendere con tenacia quello che abbiamo costruito”, ha aggiunto Elkann.


Durante il suo intervento, Elkann ha ricordato l’11 luglio del 1899 quando l’iconica azienda italiana è stata fondata con lo spirito della startup. “L’11 luglio del 1899 inizia la storia di un marchio unico al mondo, che aveva una risorsa preziosa: l’ingegnosità italiana, quell’inesauribile capacità di fare tanto con poco, per creare automobili che sarebbero poi entrate nell’immaginario collettivo del nostro Paese”, ha detto il numero uno del gruppo. “Oggi Fiat è il primo marchio di Stellantis, che sono orgoglioso di aver contribuito a creare 3 anni fa. Grazie a Stellantis, Fiat ha potuto conquistare sempre più clienti. Essere un marchio profondamente italiano – ha poi concluso – non ne ha mai impedito lo sviluppo internazionale. Anzi: esportare la nostra creatività ha fatto innamorare il mondo dell’Italia”.

Calcio, Di Lorenzo: “Resto a Napoli per nuovi successi”

Calcio, Di Lorenzo: “Resto a Napoli per nuovi successi”Roma, 11 lug. (askanews) – Giovanni Di Lorenzo resta a Napoli. In una lettera aperta pubblicata sul sito internet della società azzurra il capitano del Napoli mette tutto alle spalle ed annuncia di proseguire il suo rapporto con la società azzurra. “Nelle ultime settimane – scrive – il nostro amore è stato un po’ “scumbinato”, come quello che cantava Pino Daniele in una sua bellissima canzone”. Passare dalla gioia incancellabile dello scudetto alla tristezza di una stagione in cui “non ci riusciva niente è stato un trauma difficile da metabolizzare”. Di Lorenzo ammette: “mi ha accarezzato l’idea di andar via. Sentivo la vostra insoddisfazione nei miei confronti e, come ha detto il Presidente, avevo avuto la percezione di essere stato abbandonato dalla società. Dopo il crollo che abbiamo vissuto sul campo, però, era tutto comprensibile: la vostra rabbia, la frustrazione del club, la mia confusione”. Mario Giuffredi, il suo procuratore “ha percepito il mio disagio e ha fatto il suo lavoro: cercare di agire a mia tutela e nel mio interesse. Ma non c’è persona più felice di lui che io sia rimasto a Napoli”. Quella stagione maledetta, però, è finalmente passata. Di Lorenzo dice di aver parlato con De Laurentiis e Conte ed aver risolto: “non vedo l’ora di ricominciare. Perché mi sento uno di voi”.


“Non potevo andar via così, dopo una stagione insopportabile per il valore della maglia che indossiamo. Sono dispiaciuto per tutto quello che ci è accaduto, ma, lo ribadisco, è ormai alle spalle”. Conclude con le parole di Conte: “Amma fatica’ e vi assicuro che lo faremo con la faccia arrabbiata, come ha detto il mister”.

Wimbledon, Paolini: “Ricorderò per sempre questa partita”

Wimbledon, Paolini: “Ricorderò per sempre questa partita”Roma, 11 lug. (askanews) – “È stata durissima, Vekic tirava vincenti da tutte le parti. All’inizio è stato difficile, mi sono detta di migliorare punto dopo punto. Ricorderò questo match per sempre”. Così Jasmine PAolini dopo il successo sulla croata Vekic che le vale la finale di Wimbledon. “Non c’è posto migliore di questo dove lottare su ogni palla, è bellissimo giocare davanti a voi. Per un tennista questo è il posto più bello dove giocare, grazie per avermi sostenuto. Per la famiglia non è facile vivere partite così, una montagna russa dal punto di vista emotivo. Gli ultimi mesi sono stati folli per me, devo ancora rendermi conto di cosa è successo. Cerco di concentrarmi su cosa accade in campo. Da ragazzina guardavo le finali di Wimbledon, adesso vivo alla giornata e mi diverto. Adesso è il momento di recuperare verso la finale”.