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Crosetto: assurda richiesta di Putin di fermare gli aiuti all’Ucraina mentre la bombarda

Crosetto: assurda richiesta di Putin di fermare gli aiuti all’Ucraina mentre la bombardaRoma, 19 mar. (askanews) – Dopo la telefonata tra Putin e Trump “c’è un po’ più di acqua nel bicchiere rispetto al giorno precedente. Accontentiamoci di questo. Il punto di arrivo è il bicchiere pieno, questo è un piccolissimo passo avanti”. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto, intervistato a Mattino 5 su Canale 5. “Almeno le infrastrutture energetiche – ha aggiunto il ministro – non dovrebbero più colpirle, anche se nella notte le hanno colpite. Ma noi dovremmo arrivare al giorno in cui non cadrà più una bomba in nessuna parte dell’Ucraina, anche in quelle civili, non solo quelle energetiche”.


Ma – sottolinea il ministro – “smettere di aiutare l’Ucraina finche lui (Putin ndr) non smette di bombardarla mi pare una richiesta assurda in questo momento. Il giorno in cui lui smette di bombardare può chiedere anche che dall’altra parte si smetta di aiutare l’Ucraina e si inizi a ricostruirla”. Riguardo gli esiti del colloqui di ieri fra Putin e Trump, ha detto Crosetto, “Giudico i fatti – ha detto il ministro – Dai frutti lo riconosceremo. Se ci sarà la tregua, se smetterà di attaccare allora saremo tutti contenti”.

Diritto allo studio, all’Italia la vicepresidenza di ECSTA

Diritto allo studio, all’Italia la vicepresidenza di ECSTARoma, 19 mar. (askanews) – Emilio Di Marzio, Presidente pro tempore di Andisu, l’associazione che riunisce gli organismi per il diritto allo studio in Italia, è stato eletto ieri sera, per i prossimi due anni, Vice Presidente di ECSTA (European Council For Student Affairs), l’organizzazione che coordina e rappresenta le diverse realtà dei servizi studenteschi di tutti i paesi europei, inclusa la Turchia.


“Si tratta di un ruolo strategico per l’Italia, grazie al quale promuovere la dimensione sociale dell’istruzione superiore in Europa, migliorare la comprensione delle differenze di servizi tra i Paesi, incentivare lo scambio di buone pratiche e la mobilità tra studenti e professionisti nel quadro del processo di Bologna, concepito per rendere più coerenti i sistemi di istruzione superiore in Europa”, dichiara Di Marzio. “Ampliare e migliorare residenze e servizi di ristorazione, sostenere adeguatamente le borse di studio, ampliare i servizi di consulenza sociale e psicologica sono alcuni degli assi fondamentali per creare un ambiente più giusto per gli studenti europei, soprattutto gli studenti svantaggiati. E su questi temi dovremo tenere un confronto continuo con la Commissione europea. Sono pertanto molto grato ai miei colleghi per questa opportunità e i miei migliori auguri al presidente eletto di ECSTA Matthias Anbuhl (Presidente di Deutsches Studierendenwerk) e a tutti gli altri colleghi membri dell’Assemblea e del Board”, conclude Di Marzio.

Tutta la magia del Regno di Babbo Natale arriva nelle scuole d’Italia

Tutta la magia del Regno di Babbo Natale arriva nelle scuole d’ItaliaRoma, 19 mar. (askanews) – È successo qualcosa di straordinario alla Fiera Didacta di Firenze, il più importante evento italiano dedicato all’innovazione scolastica. Funtasy Editrice, leader nel settore educational specializzato in progetti per le scuole, ha annunciato una collaborazione con il Regno di Babbo Natale, dando vita a una collana di storie pensate per portare nelle aule valori profondi attraverso la forza della narrazione.


La prima storia della collana si intitola “Il Cielo al Contrario” e porta una firma d’eccezione: Giorgio Onorato Aquilani, il creatore del Regno di Babbo Natale, oggi il più importante e autorevole mondo nel suo settore, che ogni anno accoglie centinaia di migliaia di visitatori a Vetralla. Ma questa volta non si tratta di alberi e decorazioni. Questa volta, la magia accende le menti dei bambini, aiutandoli a scoprire il proprio valore attraverso la forza delle storie. Cosa succede quando scopri che il mare… è un cielo al contrario?


La storia segue il viaggio di Mary, una stella marina che si sente triste perché non brilla nel cielo. Crede di non essere all’altezza delle stelle lassù, fino a quando non scopre che ognuno ha il proprio cielo in cui splendere. E il suo è nel profondo del mare. Accompagnata da Lucy, Pretty e Buddy, tra i personaggi più amati del Regno di Babbo Natale, Mary affronta il giudizio, la paura di non essere abbastanza e la voglia di sentirsi accettata. Una storia che parla di diversità, autostima e del coraggio di riconoscere il proprio valore, qualunque esso sia.


“La scuola è il luogo in cui si costruisce il futuro, e le storie sono il ponte più potente per trasmettere valori. Siamo felici di collaborare con il Regno di Babbo Natale per dare vita a questa collana, che dimostra quanto l’immaginazione possa essere un motore di crescita per i bambini”, spiega Paolo Sandini, di Funtasy Editrice. Aggiunge Giorgio Onorato Aquilani: “Ogni stella brilla nel proprio cielo, ma spesso serve qualcuno che glielo faccia vedere. Scrivere questa storia è stato un modo per portare la magia del Regno oltre i confini del Natale, dimostrando che i suoi valori sono universali. È un nuovo capitolo per noi, un passo che ci porta, con emozione, dritti nel cuore delle scuole”.


Oltre il Natale: il Regno diventa un fenomeno culturale. Forse lo conosci per la sua spettacolare atmosfera natalizia, ma il Regno di Babbo Natale è molto più di un luogo incantato. Nato a Vetralla (VT), è oggi la meta più amata da chiunque voglia riscoprire la magia delle feste. Ma la sua vera magia è ancora segreta per tanta gente: il Regno è un universo narrativo, un mondo di storie, personaggi e contenuti originali che vivono tutto l’anno, con messaggi senza tempo. E ora, con questa nuova collana, entra ufficialmente nell’istruzione. Dove porterà questa nuova avventura? L’entusiasmo suscitato dalla presentazione a Didacta lascia immaginare che questo sia solo l’inizio. Altre storie sono già in fase di sviluppo con l’intenzione di una collana annuale, e non finisce qui… il 2025 segnerà un altro grande ritorno! Dopo il successo di Lucy e il Segreto di Natalloween, Lucy tornerà in libreria con una nuova avventura, pronta a incantare lettori di ogni età.

Naufragio nel Mediterraneo: salvati 10 migranti, recuperati 6 cadaveri a Lampedusa

Naufragio nel Mediterraneo: salvati 10 migranti, recuperati 6 cadaveri a LampedusaRoma, 19 mar. (askanews) – Nuovo naufragio di migranti. La guardia costiera e la guardia di finanza hanno recuperato al largo dell’isolotto di Lampione a Lampedusa sei cadaveri e dieci superstiti (tra cui quattro donne) da un gommone trovato semi affondato.


Dopo essere stati visitati e rifocillati, i naufraghi sono stati accompagnati nell’hotspot dell’Isola, dove hanno ricostruito alle forze dell’ordine di essersi imbarcati domenica notte in 56 nella zona di Sfax, in Tunisia. Molti dei migranti sarebbero finiti in acqua durante il viaggio, prima che il gommone venisse intercettato dalle motovedette italiane.

La SpaceX rientra sulla terra: Williams e Wilmore finalmente a casa

La SpaceX rientra sulla terra: Williams e Wilmore finalmente a casaMilano, 18 mar. (askanews) – Sono finalmente tornati sulla terra, dopo oltre nove mesi, gli astronauti statunitensi Suni Williams e Barry “Butch” Wilmore. Si è infatti appena concluso al largo della costa della Florida l’ammaraggio della capsula Crew Dragon di SpaceX di proprietà di Elon Musk, con a bordo anche il loro collega della Nasa, Nick Hague, e il cosmonauta di Roscosmos, Aleksandr Gorbunov che li hanno recuperati sulla Stazione spaziale internazionale (ISS).


Il viaggio di rientro è durato 17 ore. Williams e Wilmore erano rimasti bloccati sulla ISS a causa di problemi tecnici alla Starliner, la navetta con la quale erano arrivati sulla Stazione spaziale il 6 giugno 2024.

Meloni sostiene Trump su Ucraina. E no a rappresaglie su dazi. “Manovra esclusa”

Meloni sostiene Trump su Ucraina. E no a rappresaglie su dazi. “Manovra esclusa”Roma, 18 mar. (askanews) – Sostegno agli “sforzi” di Donald Trump per una soluzione del conflitto in Ucraina; no a “rappresaglie” o reazioni “di istinto” sui dazi; sì a un aumento delle spese in difesa, ma senza “distogliere un solo euro dai fondi della coesione”. Queste le posizioni esposte nell’Aula del Senato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che esclude anche una “manovra correttiva”, che non è nei “radar” dell’esecutivo.


La premier tiene le sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 20 e 21 marzo proprio mentre è in corso la lunga telefonata tra il presidente americano e Vladimir Putin. Conferma il suo appoggio all’iniziativa del tycoon e allo stesso tempo ribadisce che “il sostegno al popolo ucraino non è mai stato in discussione”, una posizione comune, ha assicurato, a tutta la coalizione. Però l’invio di truppe “non è mai stato all’ordine del giorno” e la proposta di Gran Bretagna e Francia è “molto complessa, rischiosa e poco efficace” perchè è “ingenuo” se non “folle” pensare di fare a meno della Nato. E chi “ripete ossessivamente che l’Italia dovrebbe scegliere tra Europa e Usa, lo fa strumentalmente per ragioni di polemica domestica o perché non si è accorto che la campagna elettorale americana è finita”. Piuttosto, questo sì per Meloni, l’Europa deve attrezzarsi per costruire il secondo “pilastro” della Nato e l’Italia farà la sua parte ma senza “tagliare i servizi, la scuola, le infrastrutture, la sanità o il welfare” o usare i fondi di coesione. Spetta all’Ue, dopo l’annuncio “roboante” di un piano da 800 miliardi che non prevede però “nuove risorse” di Bruxelles, trovare le modalità di finanziamento. Da parte sua l’Italia suggerisce “soluzioni alternative alla semplice creazione di nuovo debito ed è per questo che con il ministro Giorgetti abbiamo proposto un meccanismo di garanzie pubbliche europee”.


La premier sorvola sulle tensioni dei giorni scorsi con la Lega, assicura la “compattezza” della maggioranza, ironizzando invece sulle divisioni nelle opposizioni, e al Carroccio strizza l’occhio – oltre che nelle aperture a Trump – anche quando assicura di non essere “d’accordo sulla maggiore cessione di sovranità” all’Ue, che deve “occuparsi di meno materie”. D’altro canto, però, la premier sembra punzecchiare senza nominarlo Matteo Salvini (oggi a Varsavia, assente giustificato) quando ricorda che la maggiore spesa nella difesa per la costituzione del pilastro europeo della Nato è “consacrato anche nel programma con il quale” la coalizione “si è presentata agli italiani” e che anche se sono “scelte difficili” è “il nostro lavoro mettere il destino degli italiani prima del nostro, la coscienza prima dei sondaggi, ciò che è necessario prima di ciò che è conveniente”. Sul tema la premier attacca anche le opposizioni e in particolare quel M5s che la accusa di deriva bellicista, mentre è stato Giuseppe Conte, da presidente del Consiglio, a sottoscrivere “l’impegno di arrivare al 2% del Pil in difesa” ma “se non eravate d’accordo perché lo avete sottoscritto? Per compiacere qualcuno?” Critica estesa anche a chi “oggi sventola le bandiere della pace contro le spese per la difesa” ma “si lamenta anche di una eccessiva ingerenza americana nelle nostre vicende” ignorando che “le due cose non stanno insieme”.


Tra i temi al centro dell’intervento di Meloni, pur se non all’ordine del giorno del Consiglio europeo, la questione dei dazi. Su questo, appare critica rispetto alla reazione dell’Unione europea, e invita a maggior cautela perchè “non sarebbe saggio cadere nella tentazione di rappresaglie che diventano circolo vizioso” e “in cui tutti perdono”. Non serve, per lei, una “reazione d’istinto” ma piuttosto “pragmatismo” per “cercare un possibile terreno di intesa”. Tra i temi al centro del summit ci saranno invece la competitività e i migranti. Sul primo punto la presidente del Consiglio chiede – tra le altre cose – “misure immediate” contro il caro energia, il completamento dell’unione del mercato di capitali, per evitare la ‘fuga’ fuori dall’Ue di 300 miliardi di investimenti, e un nuovo bilancio pluriennale in grado di “indirizzare meglio le risorse”. Sui migranti, garantisce che il governo “è determinato a portare avanti” il protocollo con l’Albania, su cui l’Italia è “apripista” in Europa e chiede di “anticipare il più possibile l’entrata in vigore di quanto previsto dal nuovo Patto migrazione e asilo” sull’indicazione dei Paesi sicuri.


Domani si replica alla Camera. Poi, dopo il consueto pranzo al Quirinale, Meloni partirà per Bruxelles, dove domani sera dovrebbe riunire a cena la pattuglia di Fratelli d’Italia.

Pd, Schlein tiene il punto su ‘Rearm Eu’, minoranza non la sfida

Pd, Schlein tiene il punto su ‘Rearm Eu’, minoranza non la sfidaRoma, 18 mar. (askanews) – Elly Schlein tiene il punto, nella risoluzione Pd viene inserito il giudizio fortemente critico sul piano di riarmo presentato da Ursula von der Leyen e la minoranza dà l’ok al testo, rivendicando i passaggi in cui si esprime però apprezzamento per il ‘Libro bianco’ sulla difesa della Commissione Ue. Il Pd stavolta riesce a trovare un punto di equilibrio con un documento in cui si dice un po’ di tutto ma che – appunto – tiene fermo il giudizio negativo su ‘Rearm Eu’ su cui si è schierata la leader democratica.


Non va in scena il ‘bis’ dello strappo avvenuto in Europa, col partito spaccato in due e la leader Pd che per un solo voto non è finita in minoranza, una ‘ferita’ che Schlein e i suoi fedelissimi hanno voluto sanare inserendo nella risoluzione il cuore dell’intervento che la segretaria aveva tenuto alla direzione Pd del 27 febbraio: “Sì alla difesa europea, no al riarmo dei singoli Stati” e, appunto, quel piano di riarmo da cambiare “radicalmente”. Il livello di scontro raggiunto nei giorni scorsi ha pesato, l’evocazione di un congresso anticipato ha probabilmente convinto la minoranza a non cercare un’altra rottura, che a questo punto rischiava di essere non sanabile. Tanto più che Antonio Decaro, il possibile candidato da opporre a Schlein, ieri sera è uscito con una dichiarazione in cui l’ha definita “segretaria autorevole, pienamente titolata a terminare il suo mandato”. Una precisazione, ha voluto chiarire, necessaria “perché da qualche giorno, come è successo in altre occasioni, si fa il mio nome come possibile candidato alla segreteria del partito”.


Fatto sta che la minoranza stavolta preferisce vedere il bicchiere mezzo pieno, valorizza gli apprezzamenti al ‘Libro bianco’, come pure la sostanziale presa d’atto che ci saranno “aumenti” della spesa militare – nel passaggio in cui si precisa che i fondi di coesione non possono essere usati per questo scopo. E sul quel piano di riarmo da cambiare “radicalmente” si sorvola: “Un avverbio non si nega a nessuno”, minimizza un dirigente della minoranza. “Però non c’è scritto che impegniamo il governo a dire no”, aggiunge un altro. Qualcuno, a microfoni spenti, non nasconde l’insofferenza: “Abbiamo fatto quella sparata a Bruxelles e ora ci accontentiamo di questoà”, si sfoga un parlamentare. La maggioranza è soddisfatta, perché anche se il documento contiene un po’ di tutto alla fine la segretaria può rivendicare di avere mantenuto il passaggio che le stava più a cuore. “Per noi va bene. La minoranza ha capito che eravamo a un centimetro dalla rottura…”, commenta un esponente della maggioranza.


Si vedrà quanto reggerà la tregua. Resta il nodo della linea da tenere sulle mozioni degli altri partiti di opposizione. Il Pd darà indicazione di astenersi, ma diversi già fanno sapere che le cose non sono così semplici: tra i riformisti molti potrebbero votare no almeno su qualche passaggio del documento M5s e lo stesso potrebbe accadere tra le file della maggioranza sui testi di Azione e Iv.

Papa, Sala Stampa: notte scorsa non ha fatto uso ventilazione meccanica

Papa, Sala Stampa: notte scorsa non ha fatto uso ventilazione meccanicaCittà del Vaticano, 18 mar. (askanews) – Sembrano proseguire i piccoli miglioramenti nella salute di Papa Francesco. Secondo quanto riferito dalla Sala stampa del Vaticano, in assenza di un bollettino medico dal Gemelli che verrà, invece, reso noto domani pomeriggio intorno alle 19, nel corso della notte appena trascorsa il Papa non ha fatto uso della ventilazione meccanica che lo aveva aiutato in questi ultimi giorni. Ma ciò, si specifica subito, va inserito in un quadro di “prudenza” perchè, si specifica, “non significa che non se ne faccia uso nei giorni prossimi ma certamente che, pian piano, se ne fa meno uso”.


Insomma, resta “la grande prudenza da parte dell’equipe medica” che ha in cura il Pontefice dal 14 febbraio scorso per una polmonite bilaterale. Oggi, intanto, la giornata di Francesco è trascorsa tra le cure farmacologiche e la fisioterapia, respiratoria alternata e quella motoria. Il Papa viene alimentato “con una dieta preparata dai medici per queste situazioni e che comprende anche l’assunzione di cibo solido”. Per quanto riguarda, invece, le possibili dimissioni dall’ospedale, i medici che hanno in cura il pontefcie, proseguono a non fare previzsioni e men che meno a diffondere possibili date.

Meloni: esercito unico europeo non è all’ordine del giorno. No a maggiore cessione di sovranità all’Ue

Meloni: esercito unico europeo non è all’ordine del giorno. No a maggiore cessione di sovranità all’UeRoma, 18 mar. (askanews) – “L’esercito unico europeo non è all’ordine del giorno”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nella replica in Senato in merito alle comunicazioni in vista del prossimo Consiglio Ue, sottolineando però che “sono una patriota e metterò questa nazione in sicurezza, perché, come dice la Costituzione, difendere la patria è un sacro dovere di ogni cittadino”. “Noi – ha poi aggiunto – non siamo d’accordo sulla maggiore cessione di sovranità” all’Unione europea, “noi continuiamo a pensare che l’Europa debba occuparsi di meno materie e di quelle delle quali gli stati nazionali non possono occuparsi da soli”. “Io penso, ma è uno studio che adesso devo ancora fare – ha proseguito la premier -, che se andassimo a fare una verifica ci accorgeremmo che le competenze che ha la Commissione Europea sono maggiori di quelle che ha il Presidente degli Stati Uniti d’America, che ha otto competenze di massima. Allora io penso che più sono le materie che tu cerchi di condividere e più sarà difficile trovare un accordo su tutto, perché gli Stati Nazionali hanno le loro diversità che sono un valore aggiunto nell’Europa di oggi, per cui io penso che l’Unione Europea dovrebbe concentrarsi sulle materie sulle quali l’Unione Europea fa la differenza e lasciare alla competenza degli Stati Nazionali le materie sulle quali gli Stati nazionali possono fare meglio perché sono più prossimi ai cittadini. Si chiama principio di sussidiarietà, è scritto nei trattati e io continuo a credere che sia uno dei principi più importanti scritti nei trattati dell’Unione Europea e anche forse l’unico principio che non è stato mai veramente attuato all’interno dell’Unione Europea”, ha sottolineato Meloni.


Rispondendo al leader di Italia Viva Matteo Renzi, durante le repliche Meloni ha anche chiarito: “La manovra correttiva non è nei radar del governo”.

M.O., Conte: Ue si limita a chiedere “moderazione”, incomprensibile

M.O., Conte: Ue si limita a chiedere “moderazione”, incomprensibileRoma, 18 mar. (askanews) – “Netanyahu rafforza la sua coalizione di governo con il ritorno del partito di estrema destra di Ben-Gvir e lo fa sulla pelle dei palestinesi, grazie al vergognoso blitz che ha segnato la ripresa delle operazioni dell’esercito israeliano di sistematico sterminio della popolazione. Oltre 400 morti, tante donne e bambini innocenti. E l’Europa che fa? Invita Netanyahu alla ‘moderazione’. Questa Europa è incomprensibile”. Lo dichiara in una nota Giuseppe Conte, leader del M5S.


“Cosa vuol dire – aggiunge l’ex premier – moderazione? Diluire le uccisioni in più giorni e non arrivare a provocarne oltre 400 in un solo giorno? Chiudere i rifornimenti umanitari solo a giorni alterni? Servono azioni, come quelle che mancano da troppo tempo: embargo sulle armi e sanzioni a Israele”, conclude Conte.