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Teatro, debutta il 20 maggio “La scorta di Enrico” cn Luca Telese

Teatro, debutta il 20 maggio “La scorta di Enrico” cn Luca TeleseRoma, 15 mag. (askanews) – Debutta il 20 maggio alla Sala Umberto di Roma “La scorta di Enrico. Quando i supereroi lavoravano per il Pci”, lo spettacolo di e con Luca Telese, liberamente tratto dal suo bestseller La scorta di Enrico (Solferino Editore).


Lo show racconta, attraverso la vita e la drammatica morte di Enrico Berlinguer – leader tra i più amati e rimpianti d’Italia – la storia di un popolo, quello “della sinistra”: in un certo senso, la storia stessa del nostro paese. Luca Telese fa parlare gli uomini che hanno accompagnato Berlinguer nella sua vita e nella sua missione. Accanto a loro i fatti, i testimoni, i documenti senza rinunciare alla densità dei sentimenti legato alle grandi narrazioni, a scorci preziosi sul Berlinguer privato e ricostruzioni di eventi che hanno scosso il mondo, dalla primavera di Praga al golpe cileno, al delitto Moro, il terremoto in Irpinia, i funerali di Andropov; e in questa temperie le scelte e le parole di un uomo che seppe attraversare un tempo difficile “senza mai perdere gli ideali della propria giovinezza”. Così, nei 75 minuti di questa emozionante narrazione si sorride, si ricorda, si inghiottono lacrime e si trova ispirazione per il futuro: “Non c’è apologia, e nemmeno agiografia in questo racconto: solo un’asciutta e preziosa esattezza, in cui la normalità di quella classe dirigente, rispetto alla irresponsabile follia di quella presente, sembra davvero un bene rifugio” scrive Luca Telese, che, unendo la sua voce a quelle degli uomini della scorta, dei figli di Enrico, dei preziosi archivi dell’epoca, costruisce il racconto corale di una stagione insieme perduta e attualissima. Perché la storia non è finita e le sfide che non solo la sinistra ma l’Italia tutta si trova davanti arrivano dritte da quei giorni: «quello emesso dalla scorta di Berlinguer non è il sospiro nostalgico per un passato che non tornerà mai: è il seme di una storia che oggi può far nascere nuovi frutti con il suo esempio. Una, dieci, mille, scelte di vita”.

Ddl cybersicurezza, aula Camera approva con 149 sì

Ddl cybersicurezza, aula Camera approva con 149 sìRoma, 15 mag. (askanews) – L’aula della Camera ha approvato in prima lettura il ddl cybersicurezza con 149 sì, 8 no e 109 astenuti. Avs ha votato contro, Pd, M5s e Italia Viva si sono astenuti lamentando soprattutto l’assenza di risorse per finanziare le misure previste dalla legge. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato.


Tra le novità previste dal provvedimento, raddoppio delle pene per l’accesso abusivo ai sistemi informatici, obbligo per le Pubbliche amministrazioni di notificare entro 24 ore all’Agenzia per la Cybersicurezza (Acn) gli attacchi informatici subiti, nomina di un referente per la cybersecurity in ogni ente pubblico, rafforzamento delle funzioni dell’Agenzia ma nessuno stanziamento di risorse.

Ok definitivo della Camera al ddl cyberbullismo: nasce la Giornata del rispetto

Ok definitivo della Camera al ddl cyberbullismo: nasce la Giornata del rispettoRoma, 15 mag. (askanews) – L’aula della Camera ha approvato in via definitiva il ddl di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo. Il testo è passato all’unanimità con 232 favorevoli e nessun contrario.


Il provvedimento prevede una delega legislativa al Governo per l’adozione di disposizioni in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo entro un anno dalla data di entrata in vigore del provvedimento. I decreti attuativi, tra le altre cose, dovranno potenziare il servizio per l’assistenza psicologica e giuridica delle vittime di atti di bullismo e cyberbullismo (o ai loro congiunti) attraverso il numero pubblico ‘Emergenza infanzia 114’ (dotato anche di un servizio di geolocalizzazione e di un servizio di messaggistica istantanea), accessibile gratuitamente e attivo nell’intero arco delle ventiquattro ore. Sempre nella delega sono previsti lo svolgimento di rilevazioni statistiche, almeno biennali, da parte dell’Istat e la promozione di periodiche campagne informative di prevenzione e di sensibilizzazione sull’uso consapevole della rete Internet, sui suoi rischi, e quindi campagne informative da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri. Il provvedimento approvato istituisce, il 20 gennaio, la Giornata del rispetto, quale momento di approfondimento e sensibilizzazione delle tematiche del rispetto degli altri e del contrasto di ogni forma di discriminazione. La data è stata scelta perché il 20 gennaio 1999 nasceva Willy Monteiro Duarte, ucciso durante un pestaggio, il 6 settembre 2020, a Colleferro, nel tentativo di difendere un amico in difficoltà. La Giornata del rispetto non determina la riduzione dell’orario di lavoro. Gli istituti scolastici, pubblici e privati, possono riservare spazi di sensibilizzazione nella settimana che precede la ricorrenza.


Tra le misure il ddl prevede che ogni istituto scolastico, nell’ambito della propria autonomia e in conformità alle linee di orientamento ministeriali, adotti un codice interno per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo e istituisca un tavolo permanente di monitoraggio, del quale fanno parte rappresentanti degli studenti, degli insegnanti, delle famiglie ed esperti di settore.

Superbonus, Gentiloni: è pericoloso, il governo fa bene a rimediare

Superbonus, Gentiloni: è pericoloso, il governo fa bene a rimediareBruxelles, 15 mag. (askanews) – “La prudenza del governo” rispetto al Superbonus edilizio “è più che comprensibile”, perché la misura, nonostante gli effetti positivi sull’attività delle costruzioni “dal punto di vista dei conti pubblici italiani certamente si è mostrata molto, molto pericolosa”, e “il governo fa bene a porvi rimedio”. Lo ha affermato il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, parlando con la stampa italiana a margine della sua conferenza stampa sulle Previsioni economiche di primavera, che la Commissione ha pubblicato oggi a Bruxelles.


Gentiloni ha puntualizzato che si tratta di una misura “made i Italy”, e non europea, ovvero che non è stata l’Ue a chiederla (comunque non nei termini in cui è stata progettata), e che spettava e spetta all’Italia controllarne i costi per i conti pubblici (il “controllo sul tiraggio”). “Il Superbonus – ha detto il commissario – non è certo una decisione europea, e tanto meno il controllo sul tiraggio del Superbonus è un problema di un ufficio europeo. Quello che interessa l’Unione europea è che una parte di questo finanziamento, che fa parte del Pnrr, sia andata al miglioramento ambientale delle diverse abitazioni”.


Ma, ha osservato Gentiloni, “dal punto di vista delle politiche di bilancio, direi che la prudenza del governo rispetto a questa misura è più che comprensibile. Perché la misura, al di là dell’impatto positivo che può avere sull’attività delle costruzioni, però dal punto di vista dei conti pubblici italiani certamente si è mostrata molto, molto pericolosa”. A chi ricordava che la Commissione aveva in certi casi applaudito il Superbonus, chiedendo perché la Commissione non avesse avuto il coraggio di dire prima che era pericoloso, Gentiloni ha replicato: “Perché la Commissione europea lavora sui dati al consuntivo che gli arrivano dai diversi governi. Non è che abbiamo una ragioneria alle mie dipendenze che fa i conti sul tiraggio del Superbonus in Italia. Quindi mano mano che riceviamo i dati dalle diverse amministrazioni nazionali esprimiamo le nostre opinioni”.


“Nessuno è contrario in quanto tale a una misura di sostegno a questo a quel settore dell’economia; ma se queste misure mostrano di uscire fuori da un controllo ragionevole dei conti – ha continuato il commissario -, allora è, credo, molto opportuna la decisione di darci un taglio. Ma, ripeto, sono decisioni che spettano ai paesi. È curioso dire che la Commissione dovrebbe mettersi a intervenire su qual è il tiraggio di questa o di quella misura. Noi – ha ribadito – lavoriamo sulla rendicontazione che i diversi paesi ci danno”. Comunque, ha aggiunto Gentiloni in risposta a un’altra domanda dei giornalisti, “voglio tranquillizzare tutti voi che comunque non siamo di fronte a un ‘rischio Grecia’. Siamo di fronte a una misura che certamente avrà avuto anche degli effetti positivi, ma che, essendo andata fuori controllo, è diventata un elemento pericoloso, e il governo fa bene, a nostro parere, a porvi rimedio”.


A chi chiedeva, infine, se questo rischi diventare un problema europeo, il commissario ha risposto: “Certamente è una decisione che spetta al governo italiano. Il problema europeo, al di là di questa o di quella discussione, è in che misura riusciamo a mettere in atto le diverse riforme e i diversi investimenti del Pnrr. Perché se guardiamo i dati della crescita, la crescita riprende in modo limitato, basato sui consumi delle famiglie, i consumi individuali; ma deve essere accompagnata da un successo degli investimenti pubblici. E quindi mettere a terra questi investimenti e queste riforme è più che mai oggi fondamentale”, ha concluso Gentiloni.

Ok definitivo Camera a ddl cyberbullismo: nasce Giornata rispetto

Ok definitivo Camera a ddl cyberbullismo: nasce Giornata rispettoRoma, 15 mag. (askanews) – L’aula della Camera ha approvato in via definitiva il ddl di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo. Il testo è passato all’unanimità con 232 favorevoli e nessun contrario.


Il provvedimento prevede una delega legislativa al Governo per l’adozione di disposizioni in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo entro un anno dalla data di entrata in vigore del provvedimento. I decreti attuativi, tra le altre cose, dovranno potenziare il servizio per l’assistenza psicologica e giuridica delle vittime di atti di bullismo e cyberbullismo (o ai loro congiunti) attraverso il numero pubblico ‘Emergenza infanzia 114’ (dotato anche di un servizio di geolocalizzazione e di un servizio di messaggistica istantanea), accessibile gratuitamente e attivo nell’intero arco delle ventiquattro ore. Sempre nella delega sono previsti lo svolgimento di rilevazioni statistiche, almeno biennali, da parte dell’Istat e la promozione di periodiche campagne informative di prevenzione e di sensibilizzazione sull’uso consapevole della rete Internet, sui suoi rischi, e quindi campagne informative da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri. Il provvedimento approvato istituisce, il 20 gennaio, la Giornata del rispetto, quale momento di approfondimento e sensibilizzazione delle tematiche del rispetto degli altri e del contrasto di ogni forma di discriminazione. La data è stata scelta perché il 20 gennaio 1999 nasceva Willy Monteiro Duarte, ucciso durante un pestaggio, il 6 settembre 2020, a Colleferro, nel tentativo di difendere un amico in difficoltà. La Giornata del rispetto non determina la riduzione dell’orario di lavoro. Gli istituti scolastici, pubblici e privati, possono riservare spazi di sensibilizzazione nella settimana che precede la ricorrenza.


Tra le misure il ddl prevede che ogni istituto scolastico, nell’ambito della propria autonomia e in conformità alle linee di orientamento ministeriali, adotti un codice interno per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo e istituisca un tavolo permanente di monitoraggio, del quale fanno parte rappresentanti degli studenti, degli insegnanti, delle famiglie ed esperti di settore.

Gentiloni: procedure deficit a giugno, raccomandazioni a novembre

Gentiloni: procedure deficit a giugno, raccomandazioni a novembreBruxelles, 15 mag. (askanews) – Le procedure per deficit eccessivo a carico dell’Italia e di un’altra decina di Stati membri, che la Commissione europea annuncerà il 19 giugno prossimo, con tutta probabilità non saranno accompagnate dalle raccomandazioni dell’Esecutivo Ue sulle misure economiche e di bilancio per correggere le deviazioni. Le raccomandazioni, che saranno “su misura” per ciascun paese, sulla base del nuovo Patto di stabilità, arriveranno solo a novembre. Lo ha spiegato il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, parlando con la stampa italiana a margine della sua conferenza stampa sulle Previsioni economiche di primavera, che la Commissione ha pubblicato oggi a Bruxelles.


“Noi abbiamo annunciato – ha ricordato Gentiloni – che presenteremo il 19 giugno le relazioni sulla base dell’articolo 126” del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, che riguarda il rispetto, da parte degli Stati membri, dei criteri sul deficit e sul debito pubblici. “Si sta finalizzando la discussione tra la Commissione e i diversi governi sull’ipotesi di presentare queste decisioni nel pacchetto di primavera, a giugno, ma di presentare poi le raccomandazioni ai diversi paesi nel pacchetto di novembre”. “Perché questo possibile ‘split’, che non è ancora stato formalmente deciso, ma che si profila? Perché naturalmente – ha risposto Gentiloni alla sua stessa domanda – farlo a giugno non consentirebbe di tener conto dei piani di medio termine che i paesi devono elaborare proprio nei mesi che ci separano tra il pacchetto di primavera e il pacchetto d’autunno”.


“Da qui viene la proposta dei nostri uffici di aprire le procedure a giugno, annunciandole, ma fornire le raccomandazioni, anche alla luce dei piani a medio termine, con il pacchetto di novembre”, ha concluso il commissario, ammettendo che la questione “è complicata”.

Premierato, da mercoledì 22 inizieranno le votazioni in aula al Senato

Premierato, da mercoledì 22 inizieranno le votazioni in aula al SenatoRoma, 15 mag. (askanews) – La discussione generale sul disegno di legge costituzionale per l’elezione diretta del premier proseguirà oggi nell’aula del Senato, per concludersi nella seduta pomeridiana di martedì prossimo, 21 maggio, a partire dalle 15. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di palazzo Madama. Nel dettaglio, martedì si dovrebbero svolgere gli ultimi interventi sulla riforma costituzionale: uno per ciascun gruppo parlamentare. Da mercoledì 22 inizieranno le votazioni degli emendamenti in Aula.

Sicilia, Marefestival “Premio Troisi” a Salina dal 14 al 16 giugno

Sicilia, Marefestival “Premio Troisi” a Salina dal 14 al 16 giugnoRoma, 15 mag. (askanews) – Stellare anche quest’anno il parterre di protagonisti della XIII edizione del Marefestival Premio Troisi che riunirà a Salina, da venerdì 14 giugno a domenica 16 giugno, illustri personalità del cinema, della comicità e della musica in ricordo dell’attore napoletano che mosse i primi passi proprio da comico per poi diventare un’importante firma del grande schermo: Francesco Pannofino, Carla Signoris, Barbara Bouchet, Sergio Friscia, il cantautore Alberto Urso i primi ospiti, che si aggiungono a Maria Grazia Cucinotta, madrina da sempre della manifestazione e interprete dell’ultimo capolavoro troisiano “Il Postino” girato sull’isola e che compie 30 anni. Il festival sarà preceduto da una serata-anteprima, giovedì 13 giugno, nella terrazza del porto turistico Capo d’Orlando Marina.


Francesco Pannofino, attore e doppiatore di altissimo livello, dopo una lunga gavetta diventa una delle voci più importanti per numerosi divi di Hollywood, da Hanks a Washington, da Clooney a Banderas e recita in varie fiction tv fino al debutto nel 2000 nel grande schermo con “Liberate i pesci!” di Cristina Comencini; da quel momento un susseguirsi di tantissimi film di successo, diretto da importanti registi, alternando sapientemente impegni in teatro e tv. Carla Signoris, uno dei volti più amati dal pubblico, si è sempre divisa tra teatro, tv e cinema, lavorando al fianco di nomi del calibro di Salvatores, Mazzacurati, Ozpetek, Brizzi, Soldini e tanti altri. Anche doppiatrice, conduttrice e scrittrice (ha pubblicato tre romanzi con Rizzoli), ha ottenuto una candidatura ai David e vinto due Nastri d’Argento e numerosi altri premi.


Barbara Bouchet, una delle attrici più apprezzate della prima generazione della cosiddetta commedia sexy all’italiana, che ha avuto grande risonanza tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80, ha girato oltre 80 film e moltissimi sceneggiati televisivi, rimanendo da sempre icona di bellezza e stile; la sua più recente interpretazione è nel ruolo della contessa Wiendemar in “Diabolik – chi sei?” (2023), firmato dai Manetti Bros. Sergio Friscia, attore al cinema e in tv, showman, colonna radiofonica di RDS ogni giorno al fianco di Anna Pettinelli, ma anche amatissimo in tv grazie a “I fatti vostri” e di recente con “Striscia la Notizia”; una personalità artistica poliedrica che gli consente di alternare con successo ruoli impegnati nelle fiction tv come “Il capo dei capi”, “Squadra antimafia”, “Il delitto Mattarella”, ma anche tanta comicità al teatro e al cinema grazie alle sue interpretazioni ne “Il Professor Cenerentolo” con Leonardo Pieraccioni, “L’ora legale” con Ficarra e Picone, fino al più recente “Succede anche nelle migliori famiglie” di Alessandro Siani.


Alberto Urso, vincitore di Amici nel 2019 e in gara a Sanremo 2020, renderà omaggio alle musiche de “Il Postino”. Il Premio Troisi è organizzato dai giornalisti Massimiliano Cavaleri (direttore artistico) e Patrizia Casale (direttore organizzativo) insieme con Francesco Cappello (direttore tecnico), Giovanni Pontillo (autore) e Nadia La Malfa, (conduttrice).

Premierato, Casini: con la riforma c’è l’umiliazione definitiva del Parlamento

Premierato, Casini: con la riforma c’è l’umiliazione definitiva del ParlamentoRoma, 15 mag. (askanews) – “La riforma della Seconda Parte della Costituzione è stata più volte proposta, negli ultimi decenni, da tutte le forze politiche che si sono succedute nel governo del Paese ma tutti i tentativi di riforma sono falliti non tanto per le soluzioni prospettate, quanto perché non si è cercata una forte condivisione. I referendum confermativi di riforme approvati a maggioranza e all’esito di dinamiche politiche conflittuali hanno avuto sempre esito negativo, proprio perché quelle riforme sono state recepite dai cittadini come proposte fortemente divisive, mentre la politica costituzionale è, per sua natura, lo spazio della condivisione. È assolutamente legittima la finalità di contrastare l’instabilità dei Governi e rafforzare ruolo e posizione costituzionale del Presidente del Consiglio. Il panorama costituzionale comparato ci restituisce, infatti, un quadro articolato di forme di governo presidenziali o semipresidenziali proprio in Paesi di lunga e riconosciuta tradizione democratica. In quei modelli, però, a fronte di un forte ruolo del vertice del potere esecutivo, sono presenti adeguati contrappesi con funzione di bilanciamento e di controllo. Negli USA, in particolare, il Congresso e il Senato hanno poteri molto intensi di iniziativa legislativa e di inchiesta in grado di condizionare significativamente l’azione di governo. Al contrario, nella proposta attualmente all’esame del Parlamento il rafforzamento della posizione del Premier si accompagna a un depotenziamento degli istituti di garanzia. Nella riforma, i poteri del Capo dello Stato nella formazione dei Governi e nello scioglimento delle Camere si trasformano, di fatto, da liberi in vincolati, diventano atti dovuti, non più atti discrezionali di impulso. Limitare in maniera così significativa le prerogative del Presidente della Repubblica nella gestione delle crisi di governo, sempre possibili – anche in presenza di un Premier eletto direttamente dal popolo – per effetto della rottura dell’accordo di coalizione, significa impedire il necessario grado di flessibilità al sistema, che è garanzia di tenuta democratica, come dimostra la storia repubblicana. In caso di dimissioni del Presidente del Consiglio dei ministri in carica o di sfiducia allo stesso, lo spazio di manovra del Capo dello Stato sarebbe infatti estremamente limitato: potrebbe conferire l’incarico di formare il Governo solo a un altro parlamentare della maggioranza (che oltretutto, a dispetto dell’impianto generale della riforma e in sfregio alle ripetute affermazioni dei suoi proponenti, non sarebbe indicato dai cittadini). Il Presidente della Repubblica avrebbe un’autorevolezza menomata, a fronte di un vertice dell’Esecutivo che trova la sua legittimazione diretta nel voto popolare. Il rischio è di perdere una risorsa straordinaria del nostro ordinamento e un presidio che ha consentito di superare fasi molto critiche nella vita della Repubblica, capace di ristabilire il funzionamento del sistema nei momenti di blocco e di crisi. Peraltro, guardando all’esperienza concreta, i presidenti della Repubblica Napolitano e Mattarella nel voto successivo di conferma hanno visto una maggioranza allargata anche a quei partiti che non li avevano scelti nel primo mandato. Questa riforma, inoltre, indebolisce il ruolo del Parlamento, soprattutto nella sua funzione di investitura e nel suo rapporto col Governo : l’istituto della fiducia, elemento cardine nelle forme di governo parlamentare, si riduce anch’essa a un atto ‘vincolato’, meramente confermativo dell’investitura popolare ottenuta dal Premier. Negli ultimi 40 anni il Parlamento ha subito un processo progressivo di lateralizzazione, ma l’unico potere che ancora resiste è proprio il mandato fiduciario espresso nei confronti del Governo. Una volta espropriato anche di questo potere, il Parlamento, completamente depotenziato, si trasforma così nella prima vera vittima di questa riforma. Altro grave vulnus è la scelta di inserire in Costituzione il premio di maggioranza, senza prevedere contestualmente una soglia minima e ragionevole di voti ottenuti: si tratta di una violazione dei principi costituzionali della rappresentatività, come ha affermato la Corte Costituzionale. In conclusione, mi auguro che questo dibattito, per altro desolatamente privo della tensione ideale che ha animato le grandi scelte costituzionali del passato, sia solo un’esibizione muscolare pre elettorale e che, da qui a poco, la saggezza pure presente in parti della maggioranza, sappia imporre una svolta ad un dibattito su una riforma nata male e che rischia di finire peggio, con una riforma non all’altezza delle risposte che l’Italia chiede e con l’umiliazione definitiva del Parlamento”. Lo ha detto Pier Ferdinando Casini intervenendo nell’Aula del Senato nel corso del dibattito sul progetto di riforma costituzionale.

Premierato, da mercoledì 22 le votazioni in aula al Senato

Premierato, da mercoledì 22 le votazioni in aula al SenatoRoma, 15 mag. (askanews) – La discussione generale sul disegno di legge costituzionale per l’elezione diretta del premier proseguirà oggi nell’aula del Senato fino alle 15, per concludersi nella seduta pomeridiana di martedì prossimo, 21 maggio, a partire dalle 15. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di palazzo Madama.


Nel dettaglio, martedì si dovrebbero svolgere gli ultimi interventi sulla riforma costituzionale: uno per ciascun gruppo parlamentare. Da mercoledì 22 inizieranno le votazioni degli emendamenti in Aula.