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M.O, Mattarella con Guterres: evitare operazioni militari a Rafah

M.O, Mattarella con Guterres: evitare operazioni militari a RafahNew York, 7 mag. (askanews) – “Va evitato un ulteriore aggravamento della situazione. Mi unisco all’appello del Segretario Generale Guterres affinché siano evitate operazioni militari a Rafah per la drammaticita’ delle conseguenze che potrebbero avere sui civili palestinesi”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell’intervento all’assemblea generale delle Nazioni Unite dal titolo “Italia, Nazioni Unite e multilateralismo per affrontare le sfide comuni”, parlando della crisi in Medioriente.

Ucraina, Mattarella all’Onu: aggressione russa contraddice ragioni Nazioni Unite

Ucraina, Mattarella all’Onu: aggressione russa contraddice ragioni Nazioni UniteNew York, 7 mag. (askanews) – “L’aggressione mossa dalla Federazione Russa all’Ucraina contraddice le ragioni fondanti dell’Onu ed è ancora più grave in quanto proveniente da uno dei Paesi su cui ricadono maggiori responsabilità nella comunità internazionale, in quanto membro permanente del Consiglio di Sicurezza”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell’intervento all’assemblea generale delle Nazioni Unite dal titolo “Italia, Nazioni Unite e multilateralismo per affrontare le sfide comuni”.


“La difesa dell’indipendenza dell’Ucraina, Paese fondatore delle Nazioni Unite, ha visto impegnata l’Italia, assieme a tanti altri partner internazionali, per l’affermazione del diritto internazionale e del principio per il quale va offerta solidarietà alle nazioni aggredite da atti di prepotenza che intendono sostituire il diritto con la forza militare. E’ quanto viene richiesto dall’art.51 della Carta dell’Onu che sancisce il diritto all’autodifesa – ha ricordato il capo dello Stato -. Uno Stato – per quanto potente, per quanto dotato di un minaccioso arsenale nucleare – non può pensare di violare, senza sanzioni, principi come quelli della sovranità, dell’integrità territoriale e dell’indipendenza di un altro Paese”. “La Russia si è assunta la grande responsabilità – storica – di avere riportato la guerra nel cuore del continente europeo. L’invasione russa dell’Ucraina, per altro, non è un mero conflitto regionale. Non foss’altro perché ad esserne protagonista è una potenza che ambisce a esercitare influenza e ruolo globali, che derivano dall’ineludibile responsabilità di essere membro permanente del Consiglio di Sicurezza e che nessuno intende ignorare. Ciascun suo gesto è moltiplicatore di effetti”, avverte Mattarella.

Mattarella: i principi della Costituzione condividono gli obiettivi della Carta dell’Onu

Mattarella: i principi della Costituzione condividono gli obiettivi della Carta dell’OnuNew York, 7 mag. (askanews) – “I principi fondamentali della Costituzione del 1948 della Repubblica Italiana corrispondono, per molti versi, a quelli che ispirano la Carta delle Nazioni Unite, condividendone gli obiettivi”. Lo sottolinea il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell’intervento all’assemblea generale delle Nazioni Unite dal titolo “Italia, Nazioni Unite e multilateralismo per affrontare le sfide comuni”. “L’obiettivo del multilateralismo ha rappresentato il pilastro fondamentale della nostra politica estera e con orgoglio accogliamo sul nostro territorio uffici e strutture delle Nazioni Unite, da Torino a Roma, da Firenze a Trieste, a Brindisi”, ha ricordato il capo dello Stato. “L’aspirazione della appena nata Repubblica Italiana ad aderire all’Onu rifletteva la nostra vocazione al multilateralismo e sono lieto di poter riaffermare oggi, di fronte a Voi, la determinazione dell’Italia a collaborare alla costruzione di un mondo più giusto, sicuro e sostenibile, in cui ogni popolo e ogni persona possano ottenere pieno riconoscimento dei propri diritti”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell’intervento all’assemblea generale delle Nazioni Unite dal titolo “Italia, Nazioni Unite e multilateralismo per affrontare le sfide comuni”.

Casteldaccia, La Russa: sui posti di lavoro drammi quotidiani non più ammissibili

Casteldaccia, La Russa: sui posti di lavoro drammi quotidiani non più ammissibiliRoma, 7 mag. (askanews) – “Come purtroppo già sapete, ieri a Casteldaccia in provincia di Palermo si è consumata l’ennesima tragedia sul posto di lavoro. Purtroppo si ripete una occasione drammatica come questa, quasi ogni giorno, in maniera inammissibile”. Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, prendendo la parola in aula a palazzo Madama per commemorare le vittime della strage sul lavoro di Casteldaccia. Al termine dell’intervento del presidente l’assemblea ha osservato alcuni istanti di silenzio.


“Non è più ammissibile – ha sottolineato – dovere tutte le settimane, quasi tutti i giorni, persone che perdono la vita mentre stano lavorando esclusivamente perché hanno motivo di mettere al servizio il proprio corpo, se stessi, le loro braccia, la loro testa, al servizio di un lavoro e in cambio ne hanno la morte. Cinque operai sono rimasti uccisi dalle esalazioni e un sesto è tuttora in gravissime condizioni. Prima di questa strage ci sono stati altri episodi: a Firenze, Suviana, Brandizzo, Gioia del Colle, e l’elenco potrebbe continuare, e mentre parliamo già stiamo attenti che non arrivi un’altra drammatica notizia”. “Negli ultimi anni – ha sostenuto il presidente del Senato – certamente sono aumentate le norme per la sicurezza sul lavoro, le verifiche degli ispettori, anche i controlli; e continueranno ad aumentare, tuttavia ci troviamo ancora a piangere delle vittime. Questo comporta la necessità di fare qualcosa tutti insieme: uno sforzo straordinario perché questo tema sia una priorità per le Camere, per il Governo, per la società. Credo ci sia bisogno, lo abbiamo detto che non più rinviabile, di un impegno di tutti, anche delle aziende e di coloro che sono preposti al controllo. Perfino degli stessi operatori cui mi rivolto perché non trascurino essi stessi di esercitare essi stessi un controllo maggiore. Questa ennesima tragedia sul lavoro, come ha detto il presidente Mattarella, deve riproporre con forza la necessità di una risposta comune”.


“Mi auguro, ci auguriamo – ha detto ancora La Russa – che le autorità preposte facciano chiarezza sulla tragedia di Casteldaccia ma la chiarezza non riporta in vita chi è morto. Certo: fa giustizia ma noi possiamo accontentarci ogni volta di chiedere che si capiscano le ragioni, le responsabilità, le colpe di ogni dramma. Occorre qualcosa di più, lo ribadisco; e non è la prima volta che quest’aula lo dice in forma unitaria e con forza. Dalle parole, mi auguro, stavolta riusciremo a passare, d’accordo con tutti i soggetti coinvolti, ai fatti. Rivolgo le nostre sentite condoglianze alle famiglie delle vittime, a tutti gli altri soggetti, alle aziende, ai comuni coinvolti rivolgo sentite condoglianze e vi invito a pensare per qualche istante alla necessità di fare qualcosa, saranno istanti di silenzio comune”, ha concluso.

Toti, indagato anche il presidente di Confindustria Nautica Cecchi

Toti, indagato anche il presidente di Confindustria Nautica CecchiGenova, 7 mag. (askanews) – Il presidente di Confindustria Nautica Saverio Cecchi e il direttore commerciale del Salone Nautico di Genova, Alessandro Campagna, sono indagati per corruzione dalla Procura di La Spezia, nel solco dell’inchiesta madre della Procura di Genova che ha portato all’arresto del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e del suo capo di gabinetto Matteo Cozzani. Per Cecchi e Campagna è stato disposto il divieto di attività di impresa e uffici, di esercitare professioni, imprese o uffici direttivi.

Toti, la Gip: promessi posti di lavoro in cambio voti a sua lista

Toti, la Gip: promessi posti di lavoro in cambio voti a sua listaGenova, 7 mag. (askanews) – Matteo Cozzani, ex sindaco di Portovenere e capo di gabinetto del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, “agì su mandato ricevuto da Giovanni Toti durante la campagna elettorale del 2020, insieme ai fratelli Testa, rappresentanti della comunità riesina genovese”. Lo scrive la Gip del Tribunale di Genova Paola Faggioni nell’ordinanza con cui sono stati disposti gli arresti, tra gli altri, dello stesso Cozzani e del governatore Toti.


“Cozzani – si legge ancora nell’ordinanza – in qualità di coordinatore della lista ‘Cambiamo con Toti presidente’, ha agito per ottenere a vantaggio della lista del candidato presidente Giovanni Toti e di alcuni candidati, Ilaria Cavo, Laura Lauro e Stefano Anzalone, il voto degli appartenenti della comunità resina di Genova, promettendo agli elettori, tramite i fratelli Testa, quale contropartita essenzialmente posti di lavoro destinati agli stessi elettori, ovvero a persone con questi legati da rapporti di parentele o amicali. Ciò è avvenuto mediante accordi e patti che Cozzani ha siglato su mandato di Toti”.

Toti, la Gip: promessi posti di lavoro in cambio voti a sua lista

Toti, la Gip: promessi posti di lavoro in cambio voti a sua listaGenova, 7 mag. (askanews) – Matteo Cozzani, ex sindaco di Portovenere e capo di gabinetto del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, “agì su mandato ricevuto da Giovanni Toti durante la campagna elettorale del 2020, insieme ai fratelli Testa, rappresentanti della comunità riesina genovese”. Lo scrive la Gip del Tribunale di Genova Paola Faggioni nell’ordinanza con cui sono stati disposti gli arresti, tra gli altri, dello stesso Cozzani e del governatore Toti.


“Cozzani – si legge ancora nell’ordinanza – in qualità di coordinatore della lista ‘Cambiamo con Toti presidente’, ha agito per ottenere a vantaggio della lista del candidato presidente Giovanni Toti e di alcuni candidati, Ilaria Cavo, Laura Lauro e Stefano Anzalone, il voto degli appartenenti della comunità resina di Genova, promettendo agli elettori, tramite i fratelli Testa, quale contropartita essenzialmente posti di lavoro destinati agli stessi elettori, ovvero a persone con questi legati da rapporti di parentele o amicali. Ciò è avvenuto mediante accordi e patti che Cozzani ha siglato su mandato di Toti”.

Nordio si dice perplesso dalla tempistica dell’arresto di Toti, sono cose non recenti

Nordio si dice perplesso dalla tempistica dell’arresto di Toti, sono cose non recentiRoma, 7 mag. (askanews) – “Non conosco gli atti e da garantista penso sempre alla presunzione di innocenza. Mi e sembrato di capire che si tratta pero di fatti che risalgono ad alcuni anni fa e che l’inchiesta non e nata oggi ma tempo addietro. Ho esercitato 40 anni da pubblico ministero e raramente ho chiesto provvedimenti di tutela cautelare dopo anni di indagini, tenuto conto che il pericolo di fuga, di inquinamento delle prove e la reiterazione del reato sono motivi per cui si puo arrestare e dopo tanti anni dall’evento che si e verificato e dalle indagini” e difficile che “possano ancora sussistere. Detto questo, non conoscendo gli atti ripeto la mia fiducia nella magistratura e nella presunzione di innocenza. Le mie perplessita non sono mai sul momento in cui scatta il provvedimento cautelare rispetto all’imminenza delle elezioni anche perche in Italia si vota molto spesso, se ho delle perplessita tecniche riguardano una misura rispetto al tempo in cui e stato commesso il reato ed e iniziata l’indagine”. Lo ha dichiarato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a margine degli Stati Generali dei commercialisti, rispondendo a una domanda sull’inchiesta che portato all’arresto del presidente della Liguria Giovanni Toti.

La Russa svela statua maternità in Senato: omaggio a tutte le donne

La Russa svela statua maternità in Senato: omaggio a tutte le donneRoma, 7 mag. (askanews) – “Ci sono occasioni in cui i gesti e le immagini valgono più di mille parole”, per questo, con l’iniziativa di oggi, “abbiamo voluto offrire un’occasione per far conoscere e apprezzare a tutti un’opera importante come quella della scultrice Vera Omodeo”. Con queste parole il presidente del Senato Ignazio La Russa ha aperto la cerimonia di svelamento, nella Sala Garibaldi del Senato, della statua in bronzo detta della “maternità” della scultrice Vera Omodeo, che rimarrà esposta nel “transatlantico” di Palazzo Madama per un mese.


L’opera, intitolata ufficialmente “Dal latte materno veniamo”, risalente al 1984, raffigura una donna che allatta al seno un neonato e doveva inizialmente essere situata in piazza Duse a Milano, ma la Commissione tecnica comunale che valuta le proposte di collocazione delle opere d’arte negli spazi pubblici, non l’aveva ritenuta adatta all’esposizione pubblica, suscitando non poche polemiche. “Il motivo per cui abbiamo voluto chiedere la disponibilità della statua e di poterla esporre qui in Senato – ha spiegato La Russa – e perché domani 8 maggio (poi postergata secondo legge a domenica 12 maggio, Ndr) è la festa della mamma. Noi avevamo già pensato di celebrarla, a prescindere dall’esposizione di questa scultura, con una cerimonia Intitolata ‘Viva la mamma’”, ma oggi “abbiamo voluto unire l’occasione” della festa “all’opportunità di avere questa scultura qui da noi in omaggio a tutte le donne, a tutte le donne mamme ma anche a tutte le donne non mamme, perché ci sono delle donne che hanno la fortuna di poter essere mamme. Ci sono quelle che per scelta o per impossibilità non sono mamme ma hanno avuto una mamma, quindi, in ogni caso, credo che tutte le donne si ritroveranno idealmente in questa scultura”, così come anche “anche gli uomini”, per i quali , ha sottolineato La Russa, “se c’è una cosa su cui noi maschietti siamo d’accordo è proprio il ricordo delle nostre mamme, credo che questo attraversi tutte le latitudini e tutte le differenze, per me è motivo di orgoglio”.


“Riguardo al messaggio di questa statua che tanto ha fatto discutere – ha detto Serena Omodeo, figlia della scultrice -conoscendo l’opera di mia madre” posso assicurare che “il messaggio che vuole portare è un messaggio di pace”. Dopo aver ringraziato alcune associazioni femminili impegnate nella promozione dei diritti delle donne e in particolare in tema di rappresentanza e rappresentazione delle donne, Omodeo ha rivelato che “la nudità era per mia madre emblema di vulnerabilità e verità. Anche il diritto di vestirci come vogliamo e di scoprirci – ha spiegato – è stato risultato di lotte che ci siamo dimenticati ma che sono state molto complesse in tutti gli anni anni ’70, frutto non di una moda ma di lunghe esperienze di autocoscienza femminile e anche di pensiero femminista, la nudità di per sé non può essere ascritta al sessismo”, ha sottolineato. Secondo Serena Omodeo “bisogna sostenere gli archetipi del femminino, ove siano nudi, e anche l’introduzione di statue che rappresentano donne reali, quindi da valorizzare per il loro contributo alle arti alla scienza alla politica. Mia madre – ha concluso – sarebbe stata felicissima di questo invito proprio per la festa delle madri, quindi non si può che fare gli auguri a tutte le madri, biologiche e non, perché tante donne si prendono cura di figli non da loro partoriti e” faccio “l’augurio che siano sempre più sostenute da politiche per la parità, per la libera scelta, per una maternità sostenuta e consapevole”. Dopo le polemiche innescate dalla decisione della Commissione comunale il sindaco di Milano Beppe Sala, accogliendo un’idea avanzata dal giornalista Enrico Mentana, aveva proposto di collocare la statua nei giardini della clinica Mangiagalli ma al momento nessuna decisione ufficiale è stata presa e non si conosce quale sarà la definitiva collocazione dell’opera. Dopo il periodo di esposizione in Senato la statua tornerà a Milano.

Toti, Nordio: perplesso da tempistica arresto, sono cose non recenti

Toti, Nordio: perplesso da tempistica arresto, sono cose non recentiRoma, 7 mag. (askanews) – “Non conosco gli atti e da garantista penso sempre alla presunzione di innocenza. Mi e’ sembrato di capire che si tratta pero’ di fatti che risalgono ad alcuni anni fa e che l’inchiesta non e’ nata oggi ma tempo addietro. Ho esercitato 40 anni da pubblico ministero e raramente ho chiesto provvedimenti di tutela cautelare dopo anni di indagini, tenuto conto che il pericolo di fuga, di inquinamento delle prove e la reiterazione del reato sono motivi per cui si puo’ arrestare e dopo tanti anni dall’evento che si e’ verificato e dalle indagini” e’ difficile che “possano ancora sussistere. Detto questo, non conoscendo gli atti ripeto la mia fiducia nella magistratura e nella presunzione di innocenza. Le mie perplessita’ non sono mai sul momento in cui scatta il provvedimento cautelare rispetto all’imminenza delle elezioni anche perche’ in Italia si vota molto spesso, se ho delle perplessita’ tecniche riguardano una misura rispetto al tempo in cui e’ stato commesso il reato ed e’ iniziata l’indagine”. Lo ha dichiarato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a margine degli Stati Generali dei commercialisti, rispondendo a una domanda sull’inchiesta che portato all’arresto del presidente della Liguria Giovanni Toti.