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Ue, Meloni ancora in forse a call “volenterosi”, irritata caso Delmastro

Ue, Meloni ancora in forse a call “volenterosi”, irritata caso DelmastroRoma, 14 mar. (askanews) – “La riflessione è ancora in corso”. Così, ancora questa sera, dallo staff di Giorgia Meloni viene risposto a chi chiede se la premier abbia deciso di partecipare alla riunione in videoconferenza convocata per domani mattina dal primo ministro britannico Keir Starmer.


Il dubbio, come veniva spiegato nei giorni scorsi, riguarda l’agenda del summit: se si parla di difesa europea in senso ampio parteciperà, se invece l’unico tema sarà l’organizzazione di una eventuale forza europea da inviare in Ucraina – a cui è contraria – si sfilerà. Del resto, su quest’ultimo dossier, al vertice militare di Parigi di martedì scorso l’Italia è stata rappresentata dal generale Luciano Portolano, ma solo nella veste di “osservatore”. Alla fine però, è la sensazione che si percepisce, la presidente del Consiglio potrebbe collegarsi, non foss’altro che per restare agganciata al treno franco-britannico pur ribadendo la convizione che una forza di peace-keeping europea, senza la bandiera Onu, sarebbe la soluzione “più complessa e meno efficace”. Le diplomazie sono ancora al lavoro per cercare una convergenza sull’ordine del giorno in cui – secondo quanto si apprende da fonti di governo – sarebbero state accolte alcune richieste italiane. Questa mattina Meloni è stata in visita a Torino, prima agli Special Olympics Winter Games (kermesse riservata ad atleti con disabilità intellettive) poi alla Argotec, azienda italiana attiva nel settore dell’aerospazio. “Penso in grande per l’Italia”, ma per raggiungere gli obiettivi “non ci sono scorciatoie, bisogna fare tutto il percorso”, ha detto ai dipendenti la premier. Che a distanza ha seguito l’evolversi della situazione del maltempo in Toscana ed Emilia-Romagna – assicurando “ogni supporto necessario” – e, con una certa irritazione, il nuovo caso Delmastro. Il sottosegretario alla Giustizia, in un colloquio riportato da ‘Il Foglio’, ha sollevato dei dubbi sulla riforma del sistema giudiziario, in particolare definendo un “errore strategico” il doppio Csm. Dichiarazioni poi precisate, anche se il quotidiano ha confermato pubblicando l’audio. La “batteria” di Fdi si è mobilitata con l’invio di dichiarazioni a sostegno di Delmastro, mentre le opposizioni, Pd in testa, ne chiedono le dimissioni. Sulla vicenda la premier non si è espressa, ma chi ci ha parlato ha rilevato la sua irritazione per un nuovo ‘scivolone’ che mina l’immagine di coesione della maggioranza, in questi giorni già messa a dura prova dalle posizioni della Lega sulla guerra in Ucraina e sul piano “ReArm Europe” della Commissione europea.


Su questo, dopo il “franco” confronto di ieri con il ministro Giorgetti, il governo è al lavoro per cercare di arrivare a una risoluzione unitaria di maggioranza martedì al Senato, dopo le comunicazioni della premier in vista del Consiglio europeo.

Situazione stabile per il Papa, si diradano le comunicazioni

Situazione stabile per il Papa, si diradano le comunicazioniRoma, 14 mar. (askanews) – La salute del Papa è stabile e quindi d’ora in poi le comunicazioni sulla sua situazione clinica si diraderanno.


A partire dal bollettino di questa sera che, a differenza di quanto annunciato, non c’è stato. Un fatto, questo, “positivo” perchè certifica “la stabilità” del quadro clinico del pontefice ad un mese dal suo ricovero. A renderlo noto la Sala stampa della Santa sede che ha anche fatto sapere che gli stessi bollettini saranno diradati e non più diffusi ogni due gorni e non ci saranno più comunicazioni mattutine su come il Papa ha passato la notte nella sua stanza dell’Ospedale Gemelli, in cui è ricoverato dal 14 febbraio scorso. Una situazione, anche questa informativa, che viene interpretata in Vaticano come “positiva” perchè racconta un quadro clinico che sembra ormai avviato alla stabilizzazione anche se, sui tempi di dimissione del Pontefice non si fanno date e “la sua uscita non è ancora in programma”. “Si tratta certamente, comunque, di tempi lunghi vista anche la risposta che deve dare una persona di 88 anni”, si fa notare.

Difesa Ue, Fitto: da Commissione von der Leyen risposte all’altezza

Difesa Ue, Fitto: da Commissione von der Leyen risposte all’altezzaRoma, 14 mar. (askanews) – “Ci vuole una nuova consapevolezza rispetto allo scenario che viviamo, che è cambiato, e quindi c’è bisogno di avere risposte all’altezza. A me sembra che la Commissione europea lo stia facendo e lo stia facendo bene. In questi primi 100 giorni credo l’abbia fatto anche in modo molto efficace”. Lo ha detto il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue Raffaele Fitto a margine della presentazione, all’università Luiss, del libro “Governare le fragilità” di Roberto Garofoli e Bernardo Giorgio Mattarella.


“Io colgo una consapevolezza e un approccio nel lavoro che la Commissione ha messo in campo, anche di sistema, che si ricollega a quello che da qui ai prossimi giorni sarà affrontato sul fronte della Difesa – ha spiegato più in dettaglio Fitto nel corso del suo intervento – ed è collegato anche a una organizzazione diversa della Commissione europea. Avere per la prima volta un commissario per la difesa e avere per la prima volta un commissario per la semplificazione – ha sottolineato Fitto – penso che rappresenti anche un messaggio chiaro che l’Europa mette in campo su due tematiche fondamentali” per l’Unione.

Ex Ilva, verso uno slittamento per scelta dell’offerta d’acquisto

Ex Ilva, verso uno slittamento per scelta dell’offerta d’acquistoRoma, 14 mar. (askanews) – Servirebbe ancora qualche giorno per l’individuazione della migliore offerta per l’acquisto degli stabilimenti dell’ex Ilva. Il termine di oggi, 14 marzo, indicato anche dal ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ai sindacati, per la scelta dell’offerta tra le tre pervenute, potrebbe slittare alla prossima settimana (almeno per l’ufficializzazione delle decisione). Fino alla mezzanotte di oggi, infatti, le aziende potrebbero presentare rilanci e aggiornamenti ci sarebbero stati anche nelle ultime ore. I commissari avrebbero quindi bisogno di un surplus di tempo per esaminare nel dettaglio la documentazione pervenuta.


Sul tavolo le offerte per l’acquisto dell’intero complesso degli stabilimenti dell’ex Ilva presentate dai tre colossi nella produzione dell’acciaio: la società dell’Azerbaijan Baku Steel Company, l’indiana Jindal e Bedrock Industries che fa capo ad un fondo statunitense. Le prime due, al momento, sarebbero quelle ritenute più accreditate per investimenti proposti, garanzie occupazionali e piano di sostenibilità. Con Baku in pole position. Ma valutazioni diverse sono sempre possibili. Perderebbe quota, a quanto si apprende, l’ipotesi della cordata mista Baku-Jindal, che presenterebbe criticità operative. Il governo sta anche lavorando alla norma che permetterebbe il mantenimento della partecipazione pubblica in quota di minoranza nella nuova compagine societaria, una richiesta questa sostenuta dai sindacati che vedono nel coinvolgimento dello Stato una garanzia per l’occupazione e il processo di decarbonizzazione. Si tratterebbe di una partecipazione molto inferiore al 38% che Invitalia detiene in Acciaierie. Ma anche questo passaggio dipenderà dall’offerta che sarà selezionata.

Difesa Ue, Gentiloni: RearmEu è primo importantissimo passo

Difesa Ue, Gentiloni: RearmEu è primo importantissimo passoRoma, 14 mar. (askanews) – Sul piano RearmEu proposto dalla presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen “siamo nell’ambito di un primo passo che è stato però importantissimo, ha rotto un tabù, che era quello di dare un finanziamento comune” per la difesa europea, tant’è che “attualmente l’agenzia di difesa europea ha in dotazione 2,5 miliardi e ora si passa a 150 miliardi”. Lo ha detto l’ex premier ed ex commissario europeo agli affari economici Paolo Gentiloni intervenendo, all’università Luiss, alla presentazione del libro “Governare le fragilità” di Roberto Garofoli e Bernardo Giorgio Mattarella.


Secondo Gentiloni, però, è essenziale procedere, così come successo con la vicenda Covid, con un fondo di Grants, “che sarebbe un incentivo ancora maggiore, per i paesi membri, per andare verso una difesa comune, più incoraggiante che non solo i prestiti”.

Intelligenza del mare per Padiglione Italia in Biennale Architettura

Intelligenza del mare per Padiglione Italia in Biennale ArchitetturaMilano, 14 mar. (askanews) – Dal 10 maggio al 23 novembre 2025, alle Tese delle Vergini dell’Arsenale a Venezia, le riflessioni architettoniche, scientifiche e culturali sul mare saranno le protagoniste di “Terrae Aquae. L’Italia e l’intelligenza del Mare”, titolo del progetto espositivo del Padiglione Italia alla 19. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e curato da Guendalina Salimei.


La partecipazione italiana è dedicata a un Mediterraneo allargato ai vicini oceani: la centralità del rapporto strutturale tra l’acqua e la terra, tra naturale e artificiale, tra infrastruttura e paesaggio, tra città e costa, incide sull’identità del Paese e sui delicati equilibri tra ambiente, uomo, cultura ed economia che devono essere sia tutelati nella loro integrità, sia ri-progettati per quell’imprescindibile adattamento a un futuro pervaso da nuove pressanti esigenze. Guardare l’Italia dal mare implica un cambiamento di prospettiva, impone la necessità di ripensare il progetto del confine tra terra e acqua come sistema integrato di architetture, infrastrutture e paesaggio. “Il mare: è questa da sempre la proiezione naturale dell’Italia, sin dai primordi della civiltà prima che i coloni greci approdassero sulle nostre coste per costruire le loro città. Un carattere geografico che ci ha sempre contraddistinto, e che a Venezia, massima espressione di sapienza e bellezza, ha trovato la propria sintesi. Giusto quindi che il Padiglione Italia alla Biennale di Architettura 2025 rifletta sul nostro rapporto con il mare: ripensare e progettare in modo sostenibile le nostre coste, tenendo conto di sfide globali e urgenti, è la chiave del futuro della Nazione”, ha detto il ministro della Cultura Alessandro Giuli.


“L’Italia – ha aggiunto il presidente della Biennale di Venezia, Pietrangelo Buttafuoco – è al centro del Mediterraneo, bagnata e benedetta da tre diverse acque, sino a poco più di un secolo e mezzo fa nel suo destino c’era ancora il mare. Abbiamo dimenticato di avere il Mediterraneo intorno, immaginandoci e assimilandoci, come collettività, a esperienze forse virtuose, efficienti, produttive, ma senza mare. In cui è difficile identificarsi nel senso più profondo, perché non sono le nostre radici e i nostri paesaggi. Ribaltare la prospettiva, guardando l’Italia dall’acqua, e non l’acqua dall’Italia, è un esercizio che Guendalina Salimei ci invita a fare, immersi in onde virtuali a osservare le proposte che vengono dal mare, per il mare. Un luogo, Il Mediterraneo. Una Soluzione, Il Mediterraneo”. “In linea con il tema della 19esima Mostra Internazionale di Architettura – ha spiegato la curatrice Salimei – condividiamo l’idea che sia possibile mettere in gioco molteplici forme di intelligenza coordinate tra loro nell’elaborazione di nuove strategie che possano salvare le coste italiane e dei paesi che si siano messi all’ascolto dei messaggi del Padiglione Italia. L’Architettura, come disciplina sistemica, è chiamata in causa per elaborare visioni del mondo e, proprio per la sua indiscutibile capacità di comprendere le relazioni tra le parti, e tra le parti e il tutto, deve scendere in prima linea per poter mettere in campo energie cariche di creatività ed empatia. Per far questo è necessario riferirsi ai deep data, ovvero a quell’insieme di conoscenze approfondite e specifiche – spesso nascoste o poco note – generate da individui diversi, che possono fornire punti di vista e soluzioni inedite capaci di aprire a un dibattito proiettato verso azioni future”. La mostra accoglierà gli elaborati di singoli e gruppi, sia affermati sia emergenti, innescando un confronto intergenerazionale, interculturale e senza distinzioni di genere in cui passato e presente verranno accomunati, coinvolgendo progettisti, studiosi e operatori della cultura – ma anche giovani, poeti, artisti, enti di ricerca e del terzo settore – nel ripensamento del rapporto tra terra e mare, con l’esposizione sia di progetti di riqualificazione realizzati, sia di contributi prodotti ad hoc tramite l’uso di metodi multidisciplinari e multimodali, sia degli esiti di ricerche istituzionali e accademiche.


L’ascolto di voci differenti, accolte secondo uno spirito inclusivo di persone, idee e mezzi espressivi, mira a stimolare il risveglio di una intelligenza collettiva capace di innescare un rinnovamento che parte dalle coste italiane per espandersi a livello globale. Spesso negate, abbrutite e abusate, le nostre coste sono in realtà luogo di incontro tra ecosistemi, culture, attività e religioni diverse, in cui l’azione umana sa e deve esprimersi anche con poesia e rispetto. Un rapporto così viscerale che proprio a Venezia aveva trovato il suo simbolismo più alto con il rito dello sposalizio del mare, celebrato ogni anno dal Doge a bordo del Bucintoro all’imboccatura del porto di San Niccolò al Lido, dove, dopo aver versato un vaso d’acqua santa, gettava tra i flutti l’anello benedetto dal Patriarca pronunciando le parole “Desponsamus te, mare nostrum, in signum veri perpetuique dominii” (Ti sposiamo, mare nostro, come segno di vero e perpetuo dominio). Le tematiche su cui siamo chiamati a riflettere derivano dalla necessità di garantire una gestione sostenibile e una valorizzazione ambientale e culturale delle aree costiere e portuali, fondamentale per la resilienza dei territori, la conservazione del patrimonio naturale e, in generale, un dialogo più equilibrato tra terra e mare. Tra le tematiche, alcune emergono con più urgenza: ripensare le cesure, determinate da aree portuali, strade litoranee, insediamenti turistici e strutture abusive che interrompono la continuità sia tra città e mare sia tra ecosistemi naturali; reinterpretare i dispositivi di soglia, elementi di transizione tra terra e mare come dighe, moli, frangiflutti e barriere costiere, fari, piattaforme artificiali; riscrivere i waterfront come processo di rigenerazione urbana che può trasformare le aree costiere, urbane e non, in luoghi vivibili, accessibili e sostenibili; ripensare le infrastrutture ricettive e portuali per adattarsi ai cambiamenti climatici riducendo il rischio di dissesti idrogeologici e l’impatto sull’ecosistema naturale; riconvertire l’archeologia industriale, portuale e produttiva, abbandonata lungo le coste; riscoprire il patrimonio sommerso, naturale e archeologico; ridefinire le strategie di tutela attiva del patrimonio ambientale.


Il Padiglione Italia, per tutta la durata della mostra, sarà accompagnato da un Programma Pubblico intitolato Il mare dell’intelligenza. Dialoghi, articolato in numerosi appuntamenti – seminari, conferenze, laboratori, workshop – organizzati in luoghi cari alla cultura veneziana e internazionale, che saranno comunicati nel dettaglio prossimamente. Il progetto Terrae Aquae. L’Italia e l’intelligenza del Mare è illustrato da un catalogo edito da Electa che contiene le riflessioni di cultori della materia, i contributi selezionati a seguito della Call for visions and projects, i saggi fotografici, le incursioni artistiche, gli esiti della ricerca e altre suggestioni culturali e progettuali.

M5S, verso voto iscritti sulle regole: terzo mandato non per tutti

M5S, verso voto iscritti sulle regole: terzo mandato non per tuttiRoma, 14 mar. (askanews) – Reduce dalle barricate (simboliche) a Strasburgo contro i progetti europei di riarmo, fermo nel suo no alla manifestazione “europeista” di sabato 15 marzo, impegnato a costruire la manifestazione del Movimento 5 stelle contro la guerra e contro il carovita e il caro-bollette, Giuseppe Conte in questi giorni, è al lavoro anche sul fronte interno. “Stanno arrivando”, giura un deputato stellato in genere bene informato, a proposito delle molto attese regole in materia di limiti ai mandati elettivi nelle istituzioni. Conte “è pronto, a breve il nuovo codice etico sarà sottoposto al voto degli iscritti”, senza altri passaggi intermedi negli organismi dirigenti.


Breve riassunto delle puntate precedenti: il “processo costituente” avviato dall’ex premier dopo il tonfo elettorale delle europee (prima volta sotto il 10 per cento in una consultazione nazionale) si è concluso a dicembre con il secondo voto on line della base sul nuovo statuto e con l’eliminazione del ruolo del garante, fino a quel momento rivestito dal fondatore Beppe Grillo. Alcune delle questioni sottoposte al giudizio degli iscritti, tuttavia, non comportavano una modifica automatica delle norme interne. Fra queste, appunto, il superamento del limite, contenuto nel codice etico, dei due mandati nelle istituzioni: un freno alla promozione dei “migliori” o quantomeno dei più esperti e più noti fra gli esponenti stellati; e quindi, secondo l’opinione ormai maggioritaria nel Movimento, un danno alla forza elettorale delle liste a 5 stelle e alla loro capacità di azione politica. Le prime idee che Conte aveva sottoposto ai suoi a gennaio, nel corso delle riunioni con i gruppi parlamentari e con il Consiglio nazionale, tuttavia, non avevano ottenuto un’accoglienza festosa dai suoi. Troppe le aspettative di parlamentari in cerca di conferma e di ex parlamentari in cerca di nuove avventure istituzionali, aspettative spesso inevitabilmente contrapposte, “uno scontro naturale, senza astio, ma di tutti contro tutti”, secondo la disincantata ma rigorosamente anonima lettura di un alto dirigente dei 5 stelle. In molti si attendevano, dopo il largo pronunciamento degli iscritti, che il limite dei due mandati sarebbe stato semplicemente cancellato, e di conseguenza che si sarebbe formata una lunga fila per rimanere in Parlamento (o tornarci, per chi ha fatto le due legislature precedenti ed è adesso in “pausa”).


Conte però ha sempre tenuto duro e ha giurato di non lasciare spazio a un “liberi tutti” a suo giudizio incompatibile con l’ispirazione originaria del M5S, contraria alla politica come mestiere. Nelle scorse settimane ha sottoposto dei testi al comitato di garanzia, composto dall’ex presidente della Camera Roberto Fico, dall’ex sindaca di Roma Virginia Raggi, in passato tra le figure più vicine a Grillo e la cui permanenza nel Movimento è considerata ancora in bilico, e dall’ex parlamentare Laura Bottici. Il trio gli ha fatto pervenire delle osservazioni, e Conte, che pure nella sua vita precedente faceva l’avvocato e il docente universitario di diritto, ha preso ancora tempo per confrontarsi con i suoi consiglieri più fidati. Quale sarà il punto di approdo? In sostanza, raccontano alcuni eletti nei corridoi del Parlamento, i punti cardine delle nuove norme da sottoporre all’approvazione degli iscritti in una nuova consultazione on line, sono i seguenti: rimane in vigore il divieto dei tre mandati nella stessa istituzione, mentre si potranno fare due mandati parlamentari e uno regionale, o comunale (la deroga venne fatta già in era Grillo per la sindaca Raggi con il cosiddetto “mandato zero” nel consiglio comunale). E naturalmente viceversa: due in Regione uno in Parlamento, ad esempio. Questa regola sbloccherà la probabile candidatura alla presidenza della Regione Campania di un 5 stelle in quota centrosinistra: si è molto parlato di Fico ma il tam tam interno considera in lieve vantaggio l’attuale vicepresidente della Camera Sergio Costa.


In ogni caso, Conte si terrà le mani libere (o l’ultima parola) sulle candidature, attraverso il meccanismo delle deroghe: per superare i limiti citati, infatti, servirà l’approvazione del presidente, o quantomeno sarà lui a indicare per quali personalità interne si potrà chiedere agli iscritti o agli organismi dirigenti di derogare ai limiti. “Anche perché – fa notare un parlamentare M5S di lungo corso – se faremo un accordo di coalizione, nei collegi, dove ci devono votare anche gli elettori di altri partiti, chi possiamo mettere, l’ultimo arrivato o un ex ministro?” Ma l’accordo di coalizione a ipotetiche elezioni politiche future, come testimoniano le repliche piccate di qualche esponente Pd alla battuta di Conte sul partito che si è dimostrato “troppo plurale” nel recente voto a Strasburgo sul riarmo europeo, resta tutto da costruire.

Maltempo, Meloni: pensiero a popolazioni, governo garantirà supporto

Maltempo, Meloni: pensiero a popolazioni, governo garantirà supportoRoma, 14 mar. (askanews) – “Il mio pensiero va alle popolazioni colpite dal maltempo che sta investendo diverse zone d’Italia, causando gravi danni e difficoltà ai cittadini. Un sentito ringraziamento a tutte le forze dell’ordine e ai soccorritori che, con impegno e professionalità, stanno prestando aiuto alle comunità colpite. Il Governo è al fianco delle popolazioni in difficoltà e garantirà ogni supporto necessario”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Consob, Savona: integrare innovazioni tecnologiche nella vigilanza

Consob, Savona: integrare innovazioni tecnologiche nella vigilanzaRoma, 14 mar. (askanews) – L’attività di vigilanza sui mercati richiede “una più esatta integrazione tra il vecchio sistema e le innovazioni tecnologiche”. Lo ha affermato il presidente della Consob, Paolo Savona, nel suo intervento in chiusura della conferenza per il 50esimo anniversario dell’autorità. Nel dibattito “è emerso anche chiaramente che i linguaggi giuridici sono distinti dai linguaggi economici”, ha rilevato. I primi vogliono rivedere la regolamentazione generale della società, i secondi quella dell’imprenditoria: “il punto è capire se si possono conciliare queste due visioni”.


“Ho seguito con attenzione il susseguirsi degli interventi nel corso di questa proficua giornata di lavori. Non mi prefiggo di riassumere punto per punto i suggerimenti che ci sono stati offerti per il futuro della vigilanza svolta dalla Consob in un contesto in grande mutamento. Ho invece – ha detto – la pretesa di trovare un filo conduttore che funga da guida della nostra azione propositiva e applicativa delle norme esistenti”. “Come noto – ha proseguito – la Consob segue con impegno la riforma del Tuf, che porterà un miglioramento nel governo dell’attuale architettura istituzionale di vigilanza finanziaria. I principali punti riguardanti questa iniziativa del Governo sono stati discussi nel corso del Convegno, ma un buon risultato richiede una più esatta integrazione tra il vecchio sistema e le innovazioni tecnologiche”.


“Come pure una considerazione congiunta va fatta in sede di vecchio sistema dovrà tenere conto dei progressi che verranno attuati nella realizzazione dell’Unione europea dei mercati dei capitali; la mia attesa è che l’unificazione abbracci anche gli intrecci tra strumenti tradizionali e virtuali, che richiede un chiarimento sulla conformazione dell’euro digitale – ha avvertito Savona – e un centro comune di raccolta delle informazioni in materia, auspicabilmente presso il canale T2S della Bce”. (fonte immagine: Consob).

Cinema, il Taormina Film Festival dedica il manifesto a “Malena”

Cinema, il Taormina Film Festival dedica il manifesto a “Malena”Roma, 14 mar. (askanews) – Si aprono oggi le selezioni per la 71esima edizione del Taormina Film Festival, che si svolgerà dal 10 al 14 giugno 2025, diretto da Tiziana Rocca. Il Festival si articolerà in tre sezioni: il Concorso Internazionale Lungometraggi, il Fuori Concorso e gli Eventi Speciali al Teatro Antico. Per l’occasione, è stato lanciato il manifesto ufficiale che quest’anno omaggia la pellicola di Giuseppe Tornatore distribuita da Medusa Film, “Malèna”, per il 25esimo dalla sua uscita in sala.


“Siamo felici e orgogliosi di dedicare il manifesto di questa edizione del Taormina Film Festival a uno dei film più iconici del cinema italiano contemporaneo – ha detto Tiziana Rocca, direttrice artistica del Festival – Malèna, diretto da Giuseppe Tornatore, è una pellicola che ha lasciato un’impronta indelebile nell’immaginario collettivo, raccontando con straordinaria delicatezza e poesia la storia di una donna, del suo fascino e della sua solitudine, in un paesaggio che è tanto interiore quanto sociale. Il manifesto che oggi presentiamo è un tributo a questo capolavoro: una riflessione visiva che vuole essere anche un omaggio al lavoro di Tornatore, alla bellezza immortale di Monica Bellucci e alla forza di un racconto che ha attraversato e continua ad attraversare le epoche. Una storia senza tempo che merita di essere celebrata. A tal proposito, vorrei rivolgere un sentito ringraziamento a Giuseppe Tornatore e a Medusa Film per questa gentilissima concessione e grande opportunità per il festival”. Possono partecipare alle selezioni per il Concorso, i lungometraggi di finzione terminati dopo il primo ottobre 2024 ed esclusivamente in anteprima italiana. La direzione del festival nominerà una giuria internazionale incaricata di assegnare i seguenti premi: Premio per il miglior film, Premio per la migliore attrice e Premio per il migliore attore. Per il Fuori Concorso possono partecipare lungometraggi e/o documentari e/o cortometraggi terminati dopo il primo ottobre 2024 ed esclusivamente in anteprima italiana.


I titolari delle opere che intendono partecipare al Festival (in qualsiasi sezione) possono farne richiesta a partire dal 14 marzo ed entro e non oltre il 27 maggio 2025 sul sito ufficiale del Festival. Il Taormina Film Festival è promosso e organizzato dalla Fondazione Taormina Arte Sicilia con il sostegno dell’Assessorato del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo della Regione Siciliana, della Sicilia Film Commission, del Comune di Taormina e del MiC, Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e audiovisivo.