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L’ironia di Crosetto: Vannacci sarà eletto alle Europee, un bene per l’esercito…

L’ironia di Crosetto: Vannacci sarà eletto alle Europee, un bene per l’esercito…Milano, 26 apr. (askanews) – “Era chiaro da mesi che lo avrebbe fatto. Sarà certamente eletto e le istituzioni europee potranno godere del suo contributo di idee e valori. Sono certo che la sua presenza aiuterà elettoralmente la Lega. Una scelta win-win, come si dice. Per lui, per la Lega e per l’esercito”. Con queste parole, venate di sarcasmo, il ministro della Difesa Guido Crosetto commenta con Affaritaliani.it la candidatura da indipendente del generale Roberto Vannacci nelle liste della Lega, in tutta Italia, alle elezioni Europee in giugno, auspicandone l’elezione come appunto “un bene per l’esercito”.

Padel, i Fip Juniors European Championships a Budapest a settembre

Padel, i Fip Juniors European Championships a Budapest a settembreRoma, 26 apr. (askanews) – Sarà Budapest (Ungheria) a ospitare, dal 2 al 7 settembre 2024, i FIP Juniors European Championships di padel. Un torneo a squadre continentale che sottolinea ancor di più l’impegno della Fip (Federazione internazionale padel) verso il futuro della disciplina in virtù di un tessuto agonistico dedicato ai più giovani che spazia dal circuito internazionale della stessa FIP, fino alle manifestazioni continentali e intercontinentali. Manifestazioni ideate ed organizzate proprio per favorire – si legge in una nota – lo scambio tecnico, agonistico, sociale e culturale tra i giovani atleti dei diversi paesi partecipanti. Uscirne arricchiti sul piano del valore individuale, come persone e poi come atleti: questo è e resta il primo obiettivo della FIP, il cui dovere è la diffusione dell’educazione sportiva, della lealtà e dei sani principi sportivi, oltre quello di riaffermare il proprio ruolo strategico e organizzativo al fianco delle federazioni nazionali verso l’impegno di saper ‘allevare’ i giovani talenti disseminati in tutta Europa e nel mondo.


Quella di Budapest sarà la seconda edizione dei FIP Juniors European Championships, dopo quella disputata nel 2022 a Valencia (Spagna): due anni fa furono proprio i padroni di casa spagnoli a trionfare sia a livello maschile che a livello femminile, con il Portogallo e l’Italia a completare il podio tra gli uomini e Svezia e Italia rispettivamente seconda e terza tra le donne. A trascinare la Spagna al doppio oro di Valencia, talenti come Pablo Cardona e Claudia Fernandez, oggi rispettivamente numero 38 del ranking FIP maschile e numero 16 di quello femminile, con Fernandez che in coppia con Gemma Triay ha raggiunto anche la finale dell’Ooredoo Qatar Major di Doha. A Budapest, come accade per tutte le competizioni riservate alle federazioni – realtà primarie nella mission strategica della FIP, impegnata nello sviluppo e nella diffusione del padel nel mondo – si giocheranno un torneo a squadre nazionali e un torneo a coppie.


“I grandi eventi internazionali a squadre dedicati ai giovani atleti – è il pensiero del presidente della FIP Luigi Carraro – hanno un’importanza cruciale nella crescita dei nostri giovani, un’importanza che si specchia nei valori più puri del nostro sport: dal senso di squadra alla lealtà sportiva fino allo scambio di esperienze tra ragazzi di culture diverse che, interagendo tra loro e confrontandosi dentro e fuori dal campo non possono che accrescere i propri valori individuali. Guardando ai tanti tornei FIP dedicati ai giovani – siano essi di circuito o a squadre – e al nostro dovere di custodire e ‘allevare’ i loro sogni sportivi, mi piace pensare che quanto abbiamo costruito per loro, per questi ragazzi, sia una sorta di ‘Erasmus del talento’, un modo per accrescere esperienza tecnica, educativa, valoriale di quei giovani che saranno i campioni del domani. E voglio ringraziare in modo particolare la Federazione ungherese e le istituzioni locali e nazionali per aver sposato con entusiasmo questi FIP Juniors European Championships”.

Google e Microsoft battono le previsioni, c’è attesa a Wall Street

Google e Microsoft battono le previsioni, c’è attesa a Wall StreetMilano, 26 apr. (askanews) – Saranno i titoli del tech i protagonisti dell’ultima sessione di scambi della settimana di New York, dopo che ieri in serata due big del settore come Microsoft e Alphabet hanno pubblicato la trimestrale chiusa il 31 marzo. Entrambe le società hanno battuto le stime degli analisti e nell’afterhours Alphabet è balzata dell’11% mentre Microsoft ha guadagnato il 3,5%.


La casa madre di Google ha registrato nel suo primo quarto ricavi per 80,5 miliardi di dollari, +15% rispetto ai 69 miliardi di un anno fa. L’utile è di 23,6 miliardi, in netto rialzo rispetto ai 15 miliardi del primo quarto 2023. Risultati che hanno portato il board ad approvare il primo dividendo della storia di Google da 0,2 euro per azione che sarà pagato il 17 giugno. Ma non solo: il cda ha anche autorizzato un piano di buyback da 70 miliardi di dollari per le azioni di classe A e C della società di Mountain View. A Redmond anche il consiglio di ammministrazione di Microsoft ha dato il via libera ai conti del trimestre (il terzo per la società fondata da Bill Gates). Ricavi in crescita del 17% a 61,9 miliardi di dollari, con un utile netto che balza del 20% a 21,9 miliardi di dollari. Nella nota che accompagna i conti viene fatto sapere che Microsoft ha distribuito agli azionisti 8,4 miliardi nel periodo di riferimento, tra piano di buyback e dividendi. “Microsoft sta orchestrando una nuova era di trasformazione dell’intelligenza artificiale, che porta a risultati aziendali migliori in ogni ruolo e settore”, ha detto il top manager Satya Nadella.

Bce, attese consumatori inflazione a 12 mesi calano ancora al 3%

Bce, attese consumatori inflazione a 12 mesi calano ancora al 3%Roma, 26 apr. (askanews) – Nuove attenuazioni sull’inflazione percepita e attesa dai consumatori nell’area euro. Secondo l’ultima indagine mensile effettuata dalla Bce, sulla media dei 12 mesi trascorsi hanno percepito un livello di crescita dei prezzi al consumo del 5%, rispetto al più 5,5% riportato nell’indagine precedente. L’aspettativa mediana per l’inflazione sui prossimi 12 mesi si è limata al 3%, rispetto al 3,1% di un mese fa. Sono rimaste invece invariate le aspettative mediane di inflazione sui prossimi tre anni, al 2,5%.


La Bce riporta anche una moderazione delle incertezze sul futuro dell’inflazione da parte dei consumatori. Per quanto riguarda redditi e consumi, le famiglie dell’eurozona hanno visto leggermente attenuarsi le aspettative sulla crescita dei redditi all’1,3% a marzo, dall’1,4% segnato a febbraio. La percezione sulla crescita delle spese sui passati 12 mesi è rimasta stabile al 6,4% mentre mentre l’aspettativa sulla crescita delle spese future si è limata al 3,6%, dal 3,7% del mese precedente.


Per l’economia in generale, le attese dei consumatori per i prossimi 12 mesi sono rimaste ferme a livelli negativi che corrispondono a un calo dell’1,1% del prodotto, sempre secondo l’indagine della Bce. Le aspettative sulla disoccupazione sui prossimi 12 mesi si sono attenuate al 10,7%, dal 10,9% di febbraio. Secondo l’indagine i consumatori continuano a ritenere che la disoccupazione futura sarà solo leggermente superiore rispetto rispetto al livello che percepiscono attualmente (10,4%). Le attese del pubblico sull’inflazione sono un elemento che la Banca centrale monitora per valutare se vi siano potenziali pressioni. Il 6 giugno tornerà a riunirsi il Consiglio direttivo per le decisioni monetarie e l’attesa prevalente è che operi un taglio dei tassi di interesse da 25 punti base, il primo dopo una lunga fase di aumenti, conclusa nel settembre del 2023, per contrastare l’alta inflazione.

Anglo American respinge offerta di aggregazione di Bhp

Anglo American respinge offerta di aggregazione di BhpRoma, 26 apr. (askanews) – Il gigante minerario Anglo American ha respinto la proposta di aggregazione avanzata dalla rivale Bhp, affermando che “sottovaluta in maniera rilevante” la società e le sue prospettive. In una nota, il presidente del gruppo, Stuart Chambers parla di “proposta opportunistica” e “fortemente non attraente”, e che verrebbe a creare “una notevole incertezza su i rischi di attuazione, quasi interamente a carico di Anglo American e dei suoi azionisti”.


Ieri il gruppo aveva confermato con un comunicato, a seguito di indiscrezioni di stampa, di aver ricevuto un’offerta non sollecitata e non vincolante da parte del gruppo Bhp Limited. Prevede una operazione interamente basata su scambio di azionari e lo scorporo di tutte le attività di Anglo American sul platino. Sulla base di questo parere di sottovalutazione e di condizioni non incentivanti, il Consiglio di amministrazione “ha deciso all’unanimità di respingere la proposta”. A Londra le azioni del gruppo Anglo American segnano un meno 1% a 2.534 sterline; sulla piazza australiana Bhp ha perso il 3,43% a 57,21 dollari.

Bce, Panetta: la politica monetaria non sia ostacolo a crescita

Bce, Panetta: la politica monetaria non sia ostacolo a crescitaRoma, 25 apr. (askanews) – “Nelle sue proiezioni più recenti, il Fondo monetario internazionale prevede che gli Stati Uniti cresceranno più del triplo rispetto all’area euro nel 2024 (2,7% rispetto allo 0,8%). La politica monetaria non è certamente l’unica e nemmeno la principale causa di questa divergenza, ma è importante che non diventi un ostacolo inutile che impedisce all’area dell’euro di realizzare il suo pieno potenziale”. Lo ha detto il governatore della banca d’Italia, Fabio Panetta, nel suo intervento “Monetary policy in a shifting landscape”, in occasione dell’Inaugural Conference of the Research Network on ‘Challenges for Monetary Policy Transmission in a Changing World’ (ChaMP).


“Con l’inflazione che si avvicina progressivamente al nostro obiettivo, sorge la domanda su quale dovrebbe essere la prossima mossa della Bce – ha aggiunto -. L’emergere di rischi al ribasso sulle prospettive implica che la Bce dovrebbe considerare la possibilità che la politica monetaria possa divenire, andando avanti, ‘troppo restrittiva’. La politica monetaria è ovviamente troppo restrittiva se finisce per provocare una crisi profonda di recessione, ma è anche troppo restrittiva se spinge l’inflazione al di sotto del target e provoca un stagnazione economica prolungata. Siamo ragionevolmente lontani dal primo scenario, ma noi non possiamo (ancora) escludere la seconda”.

Europarlamento approva norme per una industria zero emissioni nette

Europarlamento approva norme per una industria zero emissioni netteRoma, 25 apr. (askanews) – Il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva oggi a Strasburgo, con 361 voti favorevoli, 121 contrari e 45 astensioni, il regolamento Ue per il sostegno all’industria “a zero emissioni nette”, che mira a rafforzare in alcuni settori chiave la produzione nell’Unione delle tecnologie necessarie per la decarbonizzazione, evitando le delocalizzazioni e la dipendenza eccessiva da paesi extraeuropei.


Il regolamento (noto con la sigla Nzia, dall’inglese “Net-Zero Industry Act”) semplificherà le procedure di autorizzazione nei settori chiave individuati, fissando scadenze massime per l’autorizzazione dei progetti in funzione delle loro caratteristiche. E’ prevista anche la creazione di poli industriali che aggregheranno diverse aziende a zero emissioni nette (“net-zero acceleration valley”), in cui sarà delegata agli Stati membri parte della raccolta di informazioni per le valutazioni ambientali, che saranno più rapide. Saranno applicati, infine, nuovi criteri di “sostenibilità e resilienza” agli appalti pubblici e alle aste per le fonti energetiche rinnovabili. Oggetto del sostegno pubblico previsto dal regolamento saranno tutte le tecnologie relative alle fonti rinnovabili, la decarbonizzazione industriale, la rete elettrica, le tecnologie di stoccaggio e accumulo dell’energia, gli elettrolizzatori per l’idrogeno verde, le biotecnologie, nonché il nucleare e gli impianti di sequestro e stoccaggio della CO2. Questi due ultimi punti sono stati fortemente criticati dai Verdi e dalle Ong ambientaliste. E infatti proprio i Verdi hanno votato contro il regolamento, o si sono astenuti. Contrari, per le stesse ragioni, anche gli eurodeputati del M5s presenti al voto.


Un altro problema sta nel fatto che il regolamento non prevede finanziamenti Ue dedicati a supportare queste tecnologie, a parte la possibilità di “ripescare” fondi dai proventi nazionali del Sistema europeo di scambio dei permessi di emissione (Ets) e dalla piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa (“Step”). Ma lo “Step”, a sua volta, dispone di poche risorse, dopo che la proposta iniziale di creare un “Fondo di sovranità europeo”, annunciata dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen nel settembre del 2022, era stata bloccata dall’opposizione degli Stati membri “frugali”. Il Regolamento Nzia, che era già stato oggetto di un accordo in “trilogo” con il Consiglio Ue il 7 febbraio scorso, fissa per l’Unione l’obiettivo, da raggiungere entro il 2030, di produrre il 40% del suo fabbisogno annuo di tecnologie a zero emissioni nette, e di raggiungere il 15% del valore del mercato globale per queste tecnologie. Questi obiettivi, tuttavia, sono indicativi e non obbligatori. Si cercherà di raggiungerli sulla base dei piani nazionali per l’energia e il clima (Pnec), presentati da ciascuno Stato membro.


Il regolamento prevede nuovi criteri “di sostenibilità e resilienza”, oltre ai normali criteri di prezzo, a cui dovranno attenersi gli Stati membri nel finanziare i piani nazionali di sostegno per incentivare famiglie e consumatori a installare tecnologie come i pannelli solari e le pompe di calore, e nell’organizzare le procedure di appalto pubblico e le aste per la diffusione di fonti di energia rinnovabili. Questi criteri diversi dal prezzo mirano a favorire la produzione nell’Unione rispetto a quella importata, premiano l’innovazione, la tutela dell’ambiente, l’integrazione nella rete elettrica, la “resilienza” delle catene del valore (intesa come bassa dipendenza da un solo paese extra Ue, inferiore al 50% dell’approvvigionamento).


Il regolamento dovrà ora essere formalmente adottato dal Consiglio Ue prima di entrare in vigore.

25 aprile, Vannacci: l’antifascismo serve solo a dividere società

25 aprile, Vannacci: l’antifascismo serve solo a dividere societàMilano, 25 apr. (askanews) – “Non vi è alcuna norma o legge che richieda” di dichiararsi antifascista “e poi il fascismo è finito 80 anni fa. È come dire se uno si sente antinapoleonico oggi, avrebbe senso? No, sarebbe totalmente avulso dalla realtà. Il fascismo è terminato in Italia da 80 anni e parlare oggi di antifascismo serve solo a dividere la società italiana su un periodo, quello fascista, finito ormai da quasi un secolo”. Lo dice il generale Roberto Vannacci, candidato con la Lega alle elezioni Europee, interpellato da Affaritaliani.it.


Quanto alle polemiche sul giorno scelto per annunciare la candidatura, Vannacci replica: “Non credo proprio che non sia il giorno giusto per annunciare la propria candidatura. Candidarsi è la massima espressione della democrazia”.

Piazza Affari chiude in ribasso su incertezza tassi e Pil Usa

Piazza Affari chiude in ribasso su incertezza tassi e Pil UsaRoma, 25 apr. (askanews) – Piazza Affari archivia la seduta in ribasso, sotto pressione per le incertezze sui tassi d’interesse, lasciato invariati dalla Bce e sul Pil Usa risultato nel terzo trimestre al di sotto delle attese degli analisti. L’Ftse Mib ha ceduto l0 0,97%, a 33.939 punti. Lo spread Bt-Bund si attesta a 135 punti base.


Sul listino, cali per Iveco (-3,14%) e Moncler (-3,05%), mentre avanzano Bper (+1,92%) e Stm (+0,98%). Bene anche gli energetici, con i rialzi di Hera (+0,83%) ed Erg (+0,82%).

Sanità,Fdi: pdl Schlein dice cose annunciate da Schillaci, rincorsa patetica

Sanità,Fdi: pdl Schlein dice cose annunciate da Schillaci, rincorsa pateticaRoma, 25 apr. (askanews) – “La proposta di legge a prima firma Schlein, fatta calendarizzare in Commissione Affari Sociali della Camera non è altro che l’ennesima dimostrazione di una patetica rincorsa, da parte del Pd, delle scelte assunte dal Governo già al momento dell’approvazione della legge di bilancio”.


Lo dichiara il responsabile Sanità di Fdi Matteo Rosso che, insieme alla capogruppo della commissione Affari Sociali, Imma Vietri ricordano che “da tempo il Ministro della Salute Orazio Schillaci ha annunciato che nei prossimi mesi verrà adottato un provvedimento per il superamento del tetto di spesa per l’assunzione di personale medico e sanitario nel Servizio Sanitario Nazionale per risolvere il problema delle liste d’attesa e dare risposte concrete alla domanda di salute dei cittadini”. “Verrà quindi abolito dal Governo Meloni – assicurano- quel blocco delle assunzioni in vigore da un decennio che nessun governo e nessun ministro di centrosinistra ha mai pensato di togliere. È evidente perciò che la proposta di legge Schlein arriva fuori tempo massimo e non è altro che un goffo tentativo di alzare una bandierina per mascherare l’inettitudine di tanti esecutivi egemonizzati dal Pd, veri responsabili dell’attuale crisi della sanità in Italia”.