Mattarella: le Istituzioni devono sempre collaborare fra loroBari, 20 ott. (askanews) – “Tra le istituzioni e all’interno delle istituzioni la collaborazione, la ricerca di punti comuni, la condivisione delle scelte sono essenziali per il loro buon funzionamento e per il servizio da rendere alla comunità”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso del suo discorso di saluto al Festival delle Regioni e delle Province autonome che si apre oggi a Bari.
“Vi sono, in particolare, dei momenti nella vita di ogni istituzione in cui non è possibile limitarsi ad affermare la propria visione delle cose – approfondendo solchi e contrapposizioni – ma occorre saper esercitare capacità di mediazione e di sintesi. Questo è parte essenziale della vita democratica poiché le istituzioni appartengono e rispondono all’intera collettività e tutti devono potersi riconoscere in esse”.
Mattarella a Regioni: affrontare transizione ecologica come i giovaniBari, 20 ott. (askanews) – “Vorrei dire che tutti dovremmo affrontare il tema della transizione ecologica con la determinazione che caratterizza l’approccio dei più giovani, cui è chiaro come la natura non possa più essere considerata soltanto un deposito di beni da utilizzare e da sfruttare e come le risorse del pianeta non siano illimitate e non possano riprodursi all’infinito”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso del suo intervento al Festival delle Regioni e delle Province autonome.
“Da qui l’urgenza di intervenire attraverso politiche lungimiranti e responsabili che stabiliscano obiettivi e favoriscano gli investimenti necessari. Politiche coerenti e stabili nel tempo che creino un clima di fiducia e promuovano, con strumenti efficaci,quei cambiamenti dei comportamenti e degli stili di vita richiesti da un processo così impegnativo”.
Giustizia, Santalucia(Anm): le toghe non cercano contrapposizioneRoma, 20 ott. (askanews) – “Nessun magistrato né l’Associazione nazionale magistrati ha mai detto di voler ‘porre rimedio’ all’azione del presidente del Consiglio. Non cerchiamo alcuna contrapposizione con l’esecutivo, ma viviamo una grande preoccupazione per gli attacchi rivolti ad alcuni uffici giudiziari per il semplice fatto di aver deciso secondo legge e diritto”. Lo dichiara il presidente dell’Associazione nazionale magistrati Giuseppe Santalucia.
“I magistrati italiani – sottolnea- intendono soltanto poter onorare, nel quotidiano esercizio delle loro delicate funzioni, il mandato costituzionale di effettiva garanzia dei diritti delle persone. Rispetto alla mail di un collega diffusa dagli organi di stampa è opportuno sottolineare che quel messaggio poneva in evidenza la necessità di porre rimedio alle sole divisioni interne per difendere le prerogative della magistratura e della stessa giurisdizione. Indulgere in altre maliziose interpretazioni non contribuisce al rasserenamento del clima istituzionale”.
Giustizia, Donzelli (Fdi): le toghe rosse non fermeranno Meloni nè riformeRoma, 20 ott. (askanews) – – “Oggi Il Tempo pubblica una mail tra magistrati dal contenuto inequivocabile contro la Meloni e le riforme in programma: ‘Dobbiamo porre rimedio’. Alle 18 e 32 del 19 ottobre il sostituto procuratore della Cassazione, Marco Patarnello, esponente di spicco di Magistratura Democratica – la corrente di sinistra dei magistrati, presieduta da Silvia Albano, balzata agli onori delle cronache per aver sentenziato contro il trattenimento dei migranti in Libia- scrive una mail in cui lancia l’allarme ai colleghi sulle difficoltà che riscontrano a condizionare l’esecutivo”. Lo afferma in un video sui social il responsabile organizzazione di Fdi Giovanni Donzelli di Fdi in un video sui social.
“Meloni è un problema per le toghe rosse perchè non è ricattabile, non insegue interessi personali e vuole riformare la giustizia. E secondo Patarnello, i magistrati non sono abbastanza compatti nel combatterla.’Dobbiamo porre rimedio’. Care toghe rosse, il compito dei magistrati è quello di fermare mafiosi e criminali, non governi democratici.Ci hanno dato dei complottisti: nemmeno nei nostri incubi peggiori avremmo mai immaginato”. Donzelli auspica quindi che l’Anm si dissoci dal magistrato e he tutte le forze politiche siano solidali con Meloni: “Si tratta delle basi della nostra democrazia che non prevede scorciatoie giudiziarie rispetto a elezioni democratiche”, dichiara.
In ogni caso, “non ci fermeranno: non siamo ricattabili. Andremo avanti – conclude Donzelli- fino al termine del nostro mandato e poi ci faremo giudicare ma dal popolo italiano”.
Giustizia,Bonelli: Governo Meloni porta Italia verso autoritarismoRoma, 20 ott. (askanews) – “Un governo che decide multe per i giornalisti che pubblicano notizie, che abolisce l’abuso d’ufficio compromettendo inchieste delicate come quelle sulla corruzione, che demolisce lo strumento delle intercettazioni, facendo un grande favore a corrotti e mafiosi, e che manda in carcere studenti e lavoratori che protestano per la perdita del lavoro o per il degrado della scuola. Ora il governo vuole neutralizzare la magistratura, colpevole di aver applicato una sentenza della Corte di Giustizia UE, mentre il ministro della Giustizia minaccia provvedimenti contro i giudici,”. Lo dichiara il leader Avs Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde.
“La televisione di Stato si è trasformata nel megafono di questo governo, come dimostrato drammaticamente dal servizio del Tg1 di ieri sera con Salvini e come denunciato dal CDR della testata. Abbiamo superato ogni limite e siamo oltre al modello Orban: è necessaria una mobilitazione per difendere le nostre istituzioni democratiche,” conclude Bonelli.
M.O.,Meloni: serve sforzo Israele per accettare cessate il fuocoRoma, 20 ott. (askanews) – “Da parte libanese c’è stata adesione” per una proposta di cessate-il-fuoco in Medio Oriente, su cui adesso Israele “deve fare uno sforzo” e a tale riguardo “una finestra per provare a costruire una storia nuova” può essere rappresentata dall’uccisione del leader di Hamas, Yahya Sinwar. Lo ha affermato la presidente del Consiglio, Giorgia Melon, in alcune dichiarazioni raccolte da “In mezz’ora” su Rai3 durante la missione della premier in Libano e Giordania di ieri.
“Non ho fatto mistero di essere preoccupata dalla situazione mediorientale, di essere molto preoccupata. Ed è per questo credo che ciascuno di noi, chiunque può fare qualcosa, debba fare i massimi sforzi”, ha detto la premier, “Chiaramente noi abbiamo solo l’arma della diplomazia, però la diplomazia parte dal fatto che intanto devi sapere ascoltare gli altri, devi saperti fare ascoltare: per questo io sono venuta qui a parlare con il primo ministro libanese, parlo con Netanyahu molto spesso e con tutti i leader della regione. Ho parlato con Abdullah II di Giordania, con i Paesi del Golfo nell’ambito dell’incontro tra Unione Europea e Gcc”. “Io penso che la proposta di un cessate-il-fuoco, anche temporaneo, che l’Italia ha portato avanti insieme ad altri attori della comunità internazionale possa essere una chiave di volta”, ha sottolineato Meloni, “Noi sappiamo che da parte libanese c’è stata adesione per questa proposta, credo che adesso uno sforzo debba farlo Israele. E penso che quello che è accaduto con l’uccisione di Sinwar – e quindi del simbolo degli attacchi a Israele dello scorso 7 ottobre – oggettivamente possa offrire una finestra per provare a costruire una storia nuova”.
Giustizia, il presidente dell’Anm “basito” dalle parole di NordioRoma, 20 ott. (askanews) – “Personalmente, sono basito che il Ministro della Giustizia ricorra a questa categoria della abnormità che per i tecnici richiama possibili responsabilità disciplinari. Come se il ministro avesse inteso dire ai colleghi del tribunale di Roma ‘se non provvedete secondo i desiderata del governo, i miei desiderata, sono pronto a un’azione disciplinare’. Questo è richiamare la categoria della abnormità”. Lo ha affermato, intervenendo a Sky Tg24, Giuseppe Santalucia, il presidente dell’Anm (Associazione nazionale magistrati), che ha risposto al Guardasigilli Carlo Nordio.
Il ministro della Giustizia ha detto che “la sentenza della Corte Ue (che ha imposto il rientro degli immigrati dal centro di accoglienza in Albania, ndr) non è stata disapplicata da noi, ma male interpretata dai nostri giudici”. In un clima definito “accesissimo”, Santalucia si è detto “fortemente preoccupato” perché “noto toni di aggressione al lavoro giudiziario che non hanno precedenti; faccio un appello a tutti perché si ritorni a usare la ragione. E qui la ragione è che il diritto va applicato dai giudici, la magistratura non ha compiti di ausilio governativo ma di rispetto dei diritti e delle garanzie della persona, delle persone. Non solo dei cittadini, ma di tutti gli individui che entrano in contatto con la nostra comunità politica e giuridica senza occuparsi dei programmi politici del governo di turno”.
Giustizia, Salvini: i magistrati politicizzati devono dimettersiRoma, 19 ott. (askanews) – “Io nutro stima e ho rispetto per la stragrande maggioranza dei magistrati. In Italia ce ne sono più di nove mila. Di questi ce ne è una piccola parte che fa politica e usa i tribunali come centri sociali, contrastando anzichè far rispettare le leggi con cui non sono d’accordo. Non possono farlo. Se vogliono fare politica devono prima lasciare la toga e poi candidarsi con Rifondazione Comunista. Ma finchè vestono la toga devono applicare e far rispettare le leggi che il Parlamento approva e non contrastarle e devono avere rispetto per tutti gli italiani e non solo quelli della propria parte politica” . , . Una piccola parte di questi fanno politica, usano il tribunale come un centro sociale Lo ha ripetuto al Tg1 il vicepremier Matteo Salvini, segretario della Lega.
Meloni verso l’addio alla presidenza. Morawiecki “pronto”Dubrovnik, 19 ott. (askanews) – La famiglia è il filo rosso che, storicamente, unisce il centrodestra europeo. Il secondo congresso, organizzato da Ecr party a Dubrovnik, ha visto la partecipazione di rappresentanti di 27 Paesi e sul palco, a confrontarsi con i Conservatori, anche esponenti del Partito popolare e dei Patrioti, oltre che politici di tutte le forze della maggioranza che sostiene il governo italiano. “Un grande momento di unità”, lo definisce Antonio Giordano, deputato meloniano e segretario generale di Ecr Party che lavora già al prossimo evento che si terrà in Sicilia a novembre.
L’obiettivo dichiarato è quello di spingere la nuova Commissione ad occuparsi di più dei temi legati alla natalità e alle misure per contrastare la crisi demografica. Insomma, per dirla con le parole di Antonella Sberna, esponente di Fratelli d’Italia e vice presidente del Parlamento europeo, a spostare il focus “dal Green deal al Family deal”. Ma l’attenzione dei Conservatori si concentra anche su due appuntamenti che segneranno i prossimi mesi. Fra qualche settimana ci saranno le audizioni dei commissari dalle quali passerà anche la ratifica di Raffaele Fitto come vice presidente esecutivo della Commissione. E’ l’unico di Ecr nella squadra voluta da Ursula von de Leyen per il suo secondo mandato e intorno al suo nome anche i Patrioti e i Popolari sono pronti a serrare i ranghi per contrastare le critiche dei Socialisti. La convinzione diffusa è che il ministro italiano sarà sottoposto a maggiori attacchi e ad audizioni particolarmente accurate rispetto ad altri, ma alla fine il delicato equilibrio tra veti incrociati gli consentirà di superare il test: “Altrimenti è tutta la commissione a rischiare”, il ragionamento.
“Insieme ai patrioti, Ecr e il Ppe, in molte occasioni hanno dato vita a una maggioranza per realizzare cose diverse. Indipendentemente dalla coalizione” che ha votato a favore di Ursula von der Leyen “qualche mese fa”, osserva l’ex premier polacco, Mateusz Morawiecki. E proprio l’esponente del Pis dovrebbe essere il protagonista del secondo momento clou a cui saranno a breve chiamati i Conservatori europei. Giorgia Meloni sembra infatti ormai pronta a lasciare la presidenza di Ecr party che detiene dal settembre del 2020. A succederle sarà proprio Morawiecki e l’occasione per formalizzare l’avvicendamento dovrebbe essere l’appuntamento con le giornate di studio del partito che si terranno a Varsavia l’11 e 12 dicembre. Il diretto interessato non conferma ma, conversando con i giornalisti italiani a Dubrovnik, nemmeno smentisce. “Ancora non è stato deciso nulla, è tutto nelle mani di Giorgia Meloni” ma comunque “io sono pronto”, afferma.
Migranti, esposto Cinque Stelle a Corte Conti per danno erarialeRoma, 19 ott. (askanews) – “Ho appena ultimato di scrivere e mi accingo a presentare un esposto alla Corte dei Conti per accertare ipotesi di responsabilità erariale per il trasporto di 16 migranti nel centro allestito dal Governo Meloni in Albania con la nave militare Libra”. Lo ha annunciato il capogruppo M5S in commissione Affari Costituzionali della Camera Alfonso Colucci.
” Il trasporto – argomenta il parlamentare M5s- si ritiene costato 250.000/290.000 : circa 18.000 a migrante in violazione della sentenza della Corte di Giustizia Europea del 4 ottobre scorso che ha ritenuto che i Paesi di provenienza di quei migranti – l’Egitto e il Bangladesh – non sono “sicuri” e, quindi, che quelle persone avrebbero dovuto essere accolte in Italia e non già in Albania. Di quelle 16 persone, già 4 giovedì vennero trasferite, a spese dei contribuenti, in Italia perché minori e perché vulnerabili. Le ultime 12 sono state accompagnate oggi in Italia – più precisamente a Bari- con una motovedetta della Guardia Costiera, sempre a spese dei contribuenti italiani. Ebbene che lo avevo detto al Ministro Piantedosi nel question time di mercoledì scorso alla Camera. Gli avevo chiesto conto delle spese di trasporto con la Libra e delle spese di rientro in Italia, che prevedevo sarebbe avvenuto. Il Ministro non aveva risposto. Quindi, ora chiedo alla Corte dei Conti quanto segue: “Se sulla base delle informazioni e notizie relative alle operazioni di trasferimento di migranti, effettuate in asserita applicazione della legge 21 febbraio 2024, n. 14, lette alla luce delle conclusioni contenute nella sentenza della CGUE del 4 ottobre 2024 in causa C-406/22, ed al conseguente obbligo di disapplicazione delle disposizioni nazionali contrastanti e difformi che incombono in primo luogo sull’amministrazione procedente, sia configurabile l’adozione di provvedimenti adottati con dolo o colpa grave idonei a configurare una responsabilità erariale per l’utilizzazione di ingenti risorse pubbliche per lo svolgimento di attività non legitimate in base alla corretta applicazione delle norme di legge sopra richiamate.” “Non si possono – conclude- chiedere alle famiglie e alle imprese italiane sacrifici in termini di maggiori tasse e di minori servizi (sanità, istruzione, sicurezza, ad esempio) per poi buttare in mare tanto danaro pubblico in questo modo. Il Protocollo con l’Albania costa all’Italia almeno 800 milioni di in 5 anni, cui vanno aggiunti i costi di gestione, come quelli di trasporto che abbiamo visto; oltre 1 miliardo di sottratti ai cittadini. Su questa vicenda deve essere fatta chiarezza. La parola alla Corte dei Conti”.