Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Elezioni Europee, Schlein: il mio nome non sarà nel simbolo Pd, proposta divisiva

Elezioni Europee, Schlein: il mio nome non sarà nel simbolo Pd, proposta divisivaRoma, 22 apr. (askanews) – Candidata alle elezioni europee sì ma senza il suo nome nel simbolo: lo ha detto la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, nel corso di una diretta Instagram. “Si è parlato – ha spiegato – di inserire il mio nome nel logo elettorale, c’è stata una bella discussione in direzione: ringrazio chi ha fatto quella proposta ma io penso che il miglior contributo che posso dare sia correndo in questa lista a fianco dei candidati. Ma questa mi è sembrata una proposta più che altro divisiva”.

Il direttore generale della Rai Rossi: avviata istruttoria sulla vicenda Scurati, dall’azienda nessuna censura

Il direttore generale della Rai Rossi: avviata istruttoria sulla vicenda Scurati, dall’azienda nessuna censuraRoma, 22 apr. (askanews) – “In queste ore in cui si susseguono notizie inverosimili e ricostruzioni surreali, mi trovo costretto ad intervenire per cercare di frenare l’ennesimo tentativo di aggressione nei confronti della Rai. È in atto un’istruttoria per verificare se ci siano stati errori relativi alla mancata partecipazione dello scrittore Scurati alla trasmissione ‘Che sarà’ di Serena Bortone, partecipazione che era prevista nel comunicato stampa ufficiale uscito la sera prima della puntata in questione”. E’ quanto ha dichiarato il direttore generale della Rai Giampaolo Rossi.


“Il senso di responsabilità richiederebbe di attendere il termine dell’istruttoria prima di lasciarsi andare a commenti o conclusioni che rischiano di risultare meri polveroni mediatici, come altre volte in passato” ha proseguito Rossi. “Mi preme sottolineare che il Direttore Generale di Corporate non ha alcuna competenza sugli aspetti editoriali (dentro i quali ricade anche la scelta degli ospiti nelle trasmissioni). Nello stesso tempo, sono obbligato a ricordare che la narrazione di una Rai che censura è del tutto priva di fondamento. Oggi il palinsesto e la programmazione del Servizio Pubblico dimostrano pluralismo, varietà di punti di vista, di visioni e culture, finalizzate a garantire la maggior eterogeneità di racconti possibile”. “All’interno di un’offerta quotidiana fatta di informazione, intrattenimento, fiction, cinema, divulgazione culturale, e di una incredibile ricchezza di conduzioni, artisti e ospiti, la Rai dimostra di avere una libertà espressiva unica in Italia. Mentre imperversa su giornali e televisioni concorrenti l’ennesimo attacco strumentale al Servizio Pubblico, la Rai in tutte le sue strutture sta lavorando alla realizzazione del nuovo piano industriale proprio con l’obiettivo di trasformare questa azienda in una moderna digital media company e di fronteggiare al meglio le grandi sfide a cui è chiamata nel prossimo futuro”.


“La stessa approvazione da parte del Cda del bilancio, con un rafforzamento dei fondamentali economici, è la dimostrazione dell’importante lavoro fatto in questi mesi per rimettere la Rai in linea con un percorso di sostenibilità economica e finanziaria. Lavoro di cui ovviamente non c’è traccia nel dibattito attorno all’azienda. La Rai è un patrimonio della nostra Nazione, oltre che un hub industriale che sostiene intere filiere produttive italiane, a partire da quella dell’audiovisivo. Credo sia mio dovere difendere il lavoro quotidiano che viene fatto da migliaia di lavoratrici e lavoratori per continuare a garantire uno dei più grandi Servizi Pubblici d’Europa”.

Europee, Schlein: simbolo Pd senza il mio nome, proposta divisiva

Europee, Schlein: simbolo Pd senza il mio nome, proposta divisivaRoma, 22 apr. (askanews) – Candidata alle elezioni europee sì ma senza il suo nome nel simbolo: lo ha detto la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, nel corso di una diretta Instagram. “Si è parlato – ha spiegato – di inserire il mio nome nel logo elettorale, c’è stata una bella discussione in direzione: ringrazio chi ha fatto quella proposta ma io penso che il miglior contributo che posso dare sia correndo in questa lista a fianco dei candidati. Ma questa mi è sembrata una proposta più che altro divisiva”.

Ue, Mattarella: nata per difendere libertà, democrazia e Stato diritto

Ue, Mattarella: nata per difendere libertà, democrazia e Stato dirittoRoma, 22 apr. (askanews) – L’Unione europea è nata come una comunità di valori, per difendere i principi di libertà, democrazia e stato di diritto. Lo ha ricordato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla cerimonia per il ventesimo anniversario dell’adesione della Slovenia all’Unione europea.


“E’ una giornata importante quella di oggi e sottolinea l’importanza dell’evento per l’intera Unione europea. In quel primo maggio 2004 entrarono nell’Ue altri 9 paesi, il più grande allargamento realizzato, 75milioni di nuovi cittadini europei – racconta il capo dello Stato -, l’Unione passava a 25 stati impegnati nell’attuazione dei comuni principi di libertà, democrazia, rispetto dei diritti umani, stato di diritto, per difendere e affermare questi principi, all’indomani della seconda guerra mondiale, nacque l’idea dell’integrazione del Continente, concependo l’Unione come una comunità di valori”.

Mattarella: urgente completare il progetto Ue, con i Balcani, l’Ucraina, Moldova e Georgia

Mattarella: urgente completare il progetto Ue, con i Balcani, l’Ucraina, Moldova e GeorgiaRoma, 22 apr. (askanews) – “L’Unione europea è una comunità di valori non una semplice cornice di utile collaborazione economica”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla cerimonia per il ventesimo anniversario dell’adesione della Slovenia all’Unione europea.


E “occorre oggi, perché richiesto dagli eventi, un analogo spirito costruttivo di fronte alle sfide e alle minacce che abbiamo di fronte a noi: la condizione di alcuni paesi al confine con la terribile guerra provocata dall’aggressione russa all’Ucraina, sarebbe ben diversa se non fossero saldamente parte dell’Ue. Qui si coglie il valore delle scelte fatte a tempo debito, fatte tempestivamente, perchè la storia presenta sempre il conto delle occasioni perdute e poi sono i popoli a pagarlo, in seguito, a caro prezzo”, ha detto il presidente della Repubblica, sottolineando il valore dell’adesione di alcuni paesi nel 2004. “La celebrazione di oggi” per i vent’anni dell’adesione della Slovenia all’Unione europea “richiama e sollecita a sottolineare l’urgenza, se si vuole contribuire al consolidamento della pace, del completamento del progetto europeo ,oggi più che mai imprescindibile, innanzitutto per i paesi balcani occidentali che attendono da vent’anni, non è possibile indugiare ulteriormente, oltre che per Ucraina, Moldova, Georgia” ha ricordato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla cerimonia per il ventesimo anniversario dell’adesione della Slovenia all’Unione europea.

Ue, Mattarella: imprescindibile e urgente completamento progetto europeo

Ue, Mattarella: imprescindibile e urgente completamento progetto europeoRoma, 22 apr. (askanews) – “La celebrazione di oggi” per i vent’anni dell’adesione della Slovenia all’Unione europea “richiama e sollecita a sottolineare l’urgenza, se si vuole contribuire al consolidamemto della pace, del completamento del progetto europeo ,oggi più che mai imprescindibile, innanzitutto per i paesi balcani occidentali che attendono da venta’anni, non è possibile indugiare ulteriormente, oltre che per Ucraina, Moldova, Georgia”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla cerimonia per il ventesimo anniversario dell’adesione della Slovenia all’Unione europea.

Autonomia, commissione Camera vota da domani, fine esame sabato

Autonomia, commissione Camera vota da domani, fine esame sabatoRoma, 22 apr. (askanews) – La commissione Affari costituzionali della Camera inizierà a votare domani sugli emendamenti al disegno di legge Calderoli per l’attuazione dell’autonomia differenziata (già approvato in prima lettura dal Senato), con la conclusione dell’esame del provvedimento prevista per sabato prossimo, 27 aprile, con il conferimento entro le ore 18 del mandato ai relatori per l’esame in aula. Lo ha stabilito l’ufficio di presidenza riunitosi oggi con i rappresentanti dei gruppi.


Nel dettaglio, la commissione si riunirà con questo calendario: martedì 23 (ore 9,30-11): esito delle richieste di riesame e discussione sul complesso delle proposte emendative presentate, da concludere entro le ore 11; martedì 23 (al termine votazioni pomeridiane dell’aula), mercoledì 24 (dalle ore 9,30 fino all’inizio della fase di votazione del Def in aula, poi dalle 14.30 alle 16.15), venerdì 26 (dalle ore 11.30, con prosecuzione fino alla fascia serale) e sabato 27 aprile dalle 9.30 fino alle ore 18, mandato ai relatori compreso. Rispettando questa tempistica sarebbe possibile quindi l’approdo in aula del provvedimento già lunedì 29. Il presidente della commissione, Nazario Pagano (FI), ha preannunciato l’intenzione di organizzare i lavori, se necessario attraverso il contingentamento dei tempi, in considerazione della scansione temporale definita.

Rai, esposto Bonelli a Ue: intellettuali censurati da servizio pubblico Italia

Rai, esposto Bonelli a Ue: intellettuali censurati da servizio pubblico ItaliaRoma, 22 apr. (askanews) – Il leader verde Angelo Bonelli che guida insieme a Nicola Fratoianni Alleanza Verdi Sinistra ha annnuunciato un esposto sulla Rai “alla Commissione UE sull’ingerenza del governo finalizzata alla censura e al controllo dei media per violazione del Media Freedom Act approvato dal Parlamento europeo il 13 marzo scorso”.


“In Italia – denuncia Bonelli- è in corso un’occupazione totale degli spazi dell’informazione da parte del governo Meloni. La censura che ha subito l’intellettuale e scrittore Antonio Scurati ne è solo l’ultimo esempio drammatico per la democrazia italiana. Alcune settimane prima, sempre in RAI, è stato censurato il monologo della scrittrice Nadia Terranova. Ancora prima era stato il turno di Roberto Saviano, la cui trasmissione, ‘Insider’, è finita fuori palinsesto qualche settimana dopo essere stata annunciata. Questa situazione, unita alla modifica del regolamento Agcom da parte della maggioranza di destra che sostiene il governo Meloni per consentire agli esponenti di governo e dei partiti di maggioranza di realizzare l’occupazione totale degli spazi televisivi pubblici, è intollerabile£. Così, in una nota, il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, che spiega: “Il quotidiano ‘La Stampa’ di oggi ha raccontato, in un articolo a firma Ilario Lombardo, che la decisione di annullare il monologo di Scurati, censurandolo di fatto, e la scusa economica siano state orchestrate con la regia politica del governo. Del resto, il direttore approfondimenti Corsini, alla festa del partito di Giorgia Meloni, si è dichiarato fedele sostenitore di Fratelli d’Italia. In realtà, è la stessa RAI che, con un’email, spiega che l’annullamento del monologo dello scrittore era stato deciso per motivi editoriali e non economici. L’ingerenza politica del governo sulla RAI, e quindi sull’informazione attraverso le nomine, è ormai una quotidiana realtà che ha indotto i sindacati dei giornalisti RAI a proclamare uno sciopero, annunciato con la lettura di due duri comunicati sindacali che denunciano le ingerenze politiche del governo sull’informazione. Chiederò pertanto alla Commissione UE di intervenire per verificare se vi sia stata una violazione del Media Freedom Act da parte del governo italiano,” conclude Bonelli.

Famiglia,Consulta: unione civile non decade se un partner cambia sesso

Famiglia,Consulta: unione civile non decade se un partner cambia sessoMilano, 22 apr. (askanews) – Nell’ipotesi in cui uno dei componenti di una unione civile proponga domanda di rettificazione anagrafica di attribuzione di sesso, e entrambi intendano proseguire la loro relazione trasformandola in matrimonio, i diritti della coppia non si estinguono nel periodo compreso tra la cessazione del vincolo pregresso e la celebrazione del matrimonio stesso. È quanto ha stabilito la Corte costituzionale con la sentenza 66 del 2024, che ha dichiarato la illegittimità costituzionale dell’art. 1, comma 26, della legge 20 maggio 2016, n. 76 (c.d. legge sulle unioni civili).


Si tratta della parte in cui stabilisce che la sentenza di rettificazione anagrafica di attribuzione di sesso determina lo scioglimento automatico dell’unione civile senza prevedere, laddove il richiedente la rettificazione e l’altra parte dell’unione rappresentino personalmente e congiuntamente al giudice, fino all’udienza di precisazione delle conclusioni, l’intenzione di contrarre matrimonio, che il giudice disponga la sospensione degli effetti derivanti dallo scioglimento del vincolo fino alla celebrazione del matrimonio e comunque non oltre il termine di centottanta giorni dal passaggio in giudicato della sentenza di rettificazione. La questione era stata sollevata dal Tribunale di Torino, nel corso di un giudizio introdotto, per la rettifica di sesso da uno dei componenti di una unione civile. Il giudice a quo aveva ravvisato il contrasto della normativa censurata, oltre che con l’art. 2, anche con l’art. 3 Cost., lamentando la disparità di trattamento rispetto alla ipotesi, speculare, in cui il percorso di transizione di genere sia attraversato da una coppia in origine eterosessuale, e unita in matrimonio: in tale ipotesi l’art. 1, comma 27, della stessa legge n. 76 del 2016 dispone che, ove i coniugi abbiano manifestato personalmente e congiuntamente al giudice, nel corso del giudizio per rettificazione di sesso, la volontà di proseguire la loro relazione dando vita ad una unione civile, alla rettificazione di sesso consegue l’automatica instaurazione dell’unione civile.


La Corte ha escluso la violazione dell’art. 3 Cost., sottolineando che, se pure il vincolo derivante dalla unione civile produce effetti molto simili a quelli del matrimonio, si tratta pur sempre di effetti non del tutto coincidenti, e, in parte, di estensione ridotta rispetto al vincolo coniugale, e ricompresa nel più ampio spettro dei diritti ed obblighi da questo originati. La obiettiva eterogeneità delle situazioni a confronto esclude pertanto, la fondatezza del dubbio di contrasto con l’art. 3 Cost. Quanto al sospetto di contrasto della disciplina censurata con l’art. 2 Cost., la Corte ha anzitutto rilevato che l’unione civile costituisce una formazione sociale in cui i singoli individui svolgono la propria personalità, ed è connotata da una natura solidaristica non dissimile da quella propria del matrimonio, in quanto comunione spirituale e materiale di vita, ed esplicazione del diritto fondamentale della persona di vivere liberamente una condizione di coppia, con i connessi diritti e doveri. Ciò posto, i giudici della Consulta hanno rilevato che i componenti della unione civile, ove manifestino la volontà di conservare il rapporto nella diversa forma del matrimonio a seguito dello scioglimento automatico del vincolo pregresso quale effetto della sentenza di rettificazione anagrafica del sesso di uno di essi, vanno comunque incontro, nel tempo necessario alla celebrazione del matrimonio stesso, ad un vuoto di tutela, a causa del venir meno del complessivo regime di diritti e doveri di cui erano titolari in costanza dell’unione civile. Tale mancanza di tutela entra in frizione con il diritto inviolabile della persona alla propria identità, di cui pure il percorso di sessualità costituisce espressione. Non senza considerare, aggiunge la Corte, che, nel tempo necessario alla ricostituzione della coppia secondo la nuova forma legale, i componenti potrebbero essere colpiti da eventi destinati a precludere in modo irrimediabile la costituzione del nuovo vincolo.


Tuttavia, avuto riguardo alle differenze già evidenziate tra unione civile e matrimonio, osserva la Corte, il rimedio a tale situazione non può essere quello di omologare le due situazioni, estendendo al caso di scioglimento della prima l’effetto di automatica trasformazione in matrimonio che l’art. 1, comma 27, della legge n. 76 del 2016 prevede nel caso di passaggio dal secondo alla prima. Il rimedio deve, invece, consistere nella sospensione degli effetti derivanti dallo scioglimento del vincolo per il tempo necessario affinché le parti celebrino il matrimonio, sempre che esse abbiano manifestato tale volontà davanti al giudice durante il giudizio di rettificazione del sesso, fino alla udienza di precisazione delle conclusioni, analogamente a quanto prevede per i coniugi nell’ipotesi inversa, l’art. 31, comma 4-bis, del d.lgs. n. 150 del 2011. La durata di tale sospensione è stata individuata dalla Corte nel termine di 180 giorni dal passaggio in giudicato della sentenza di rettificazione, termine mutuato dall’art. 99 cod.civ., che prevede lo stesso termine per la celebrazione del matrimonio, con decorrenza dalle pubblicazioni. Da tale pronuncia consegue che l’ufficiale dello stato civile, ricevuta la comunicazione del passaggio in giudicato della sentenza di rettificazione del sesso con la dichiarazione del giudice relativa alla sospensione degli effetti dello scioglimento del vincolo, deve procedere alla relativa annotazione. Pertanto la Corte ha altresì dichiarato la illegittimità costituzionale dell’art. 70-octies, comma 5, del D.P.R. n. 396 del 2000 sull’ordinamento dello stato civile, per la mancata previsione di tale incombenza.

Europee, 29 simboli depositati, mancano ancora Fi e Pd

Europee, 29 simboli depositati, mancano ancora Fi e PdRoma, 21 apr. (askanews) – Sono 29 i simboli depositati al ministero dell’Interno nella prima delle due giornate previste per la consegna dei contrassegni con cui saranno contraddistinte le liste dei candidati alle prossime elezioni europee, in programma sabato 8 e domenica 9 giugno 2024.


A battere tutti sul tempo, alle 8 del mattino, è stata Laura Castelli, presidente di Sud Chiama Nord, il movimento di Cateno De Luca, che ha federato nella lista Libertà una ventina di forze politiche. L’ultimo della giornata è stato Roberto Calderoli che ha depositato il simbolo della Lega Salvini premier. In mezzo, la lista Stati Uniti d’Europa nata dall’accordo tra Più Europa di Emma Bonino e Riccardo Magi e Italia Viva di Matteo Renzi. Sul simbolo oltre alla bandiera europea trovano posto i sei contrassegni dei partiti federati: oltre a Più Europa e Iv, il Partito socialista italiano, Radicali italiani, Libdem europei e L’Italia c’è. Sulla bacheca del Viminale compare anche una seconda lista Stati Uniti d’Europa ma con il logo della rosa nel pugno, identico a quello della formazione politica cui diede vita la stessa Bonino con i socialisti in occasione delle elezioni politiche del 2006. Numero quattro sulla bacheca del Viminale la lista di Azione – Siamo europei con il nome di Carlo Calenda. Depositano il simbolo anche Fdi, con la fiamma tricolore e il nome della premier Giorgia Meloni, Alleanza Verdi sinistra con il logo di Europa Verde e Sinistra Italiana e una colomba con i colori della pace. Sceglie proprio la parola ‘pace’ preceduta da un hashtag sul simbolo invece il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte: sul contrassegno anche l’anno 2050, anno della neutralità climatica.


Non mancano il Pci, l’Udc con lo scudo crociato, i simboli di Südtiroler Volkspartei, di Rassemblement Valdôtain. Depositato anche il contrassegno della lista Referendum e democrazia con Cappato. Una lista “di testimonianza” visto che per correre avrebbe bisogno di raccogliere le firme. Tra i 29 simboli non manca quello del Sacro Romano Impero Cattolico, presente nella bacheca del Viminale a ogni tornata elettorale, c’è l’intramontabile partito dei pirati italiano e c’è quello dei pirati europei. Presente anche Alternativa Popolare del sindaco di Terni Stefano Bandecchi.


Tra i partiti presenti in Parlamento manca ancora Forza Italia di Antonio Tajani e il Pd che oggi ha ancora sciolto il nodo della presenza del nome della segretaria Elly Schlein sul contrassegno. Le porte del Viminale si riapriranno dalle 8 alle 16 di lunedì 22.