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Meloni al Cairo rivendica intese con Egitto, glissa su caso Regeni

Meloni al Cairo rivendica intese con Egitto, glissa su caso RegeniIl Cairo, 17 mar. (askanews) – Le intese siglate oggi con l’Egitto, tanto quella europea quanto quelle italiane, sono “preziose” e motivo di “orgoglio”, ma “non cambiano la nostra posizione” sul caso di Giulio Regeni. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata oggi al Cairo, nell’ambito della missione europea guidata da Ursula von der Leyen che ha portato alla firma di una Dichiarazione per il rafforzamento del partenariato strategico con Bruxelles e a un pacchetto di ‘aiuti’ da 7,4 miliardi. Parallelamente, l’Italia ha siglato una decina di intese con il Cairo nell’ambito del Piano Mattei, che vede l’Egitto tra i “Paesi prioritari”.


Il caso del giovane ricercatore italiano ucciso nel 2016 nella capitale (per domani è in programma un’udienza del processo italiano contro quattro funzionari dei servizi di sicurezza egiziani in contumacia) resta però un’ombra molto scura nei rapporti con Abdel Fattah al-Sisi. Per questo, al termine dei lavori, i giornalisti chiedono alla premier se il tema sia stato affrontato nel bilaterale di oggi pomeriggio con il leader egiziano. “L’Italia pone tendenzialmente sempre” la questione, si limita a rispondere, assicurando che comunque il lavoro portato avanti con l’Egitto “non cambia la nostra posizione sulla materia”. Per lei è “importante” che il processo “vada avanti” e anche se “continueremo a tentare di ottenere anche qualcosa di più, quello che dobbiamo fare è andare avanti sul fronte della verità e della giustizia”. Parole che provocano la risposta dall’Italia della segretaria del Pd Elly Schlein. “Noi – attacca la leader Dem – non faremmo accordi con i regimi come quello egiziano, che da anni sta coprendo gli assassini di Giulio Regeni. Come al solito Meloni fa le domande sbagliate: da al-Sisi dovrebbe pretendere i recapiti dei 4 agenti dei servizi egiziani imputati nel processo per le torture e l’omicidio di Regeni”. Già ieri, Schlein aveva definito “gravissimo” il fatto che l’Europa prometta “risorse al regime di Al-Sisi in cambio del controllo e dello stop alle partenze” dei migranti. “Capisco che per loro sia vergognoso, ma se avessi voluto mettere in piedi il programma del Pd mi sarei candidata col Pd, invece mi sono candidata contro il Pd proprio perché non sono d’accordo con loro”, risponde dal Cairo Meloni, secondo cui invece è “un segnale molto importante che l’Europa abbia capito che se vuole affrontare seriamente la questione migratoria deve lavorare sulla dimensione esterna”. Per la premier è dunque “molto prezioso quello che stiamo facendo” in Egitto e in Africa “e penso che sia estremamente prezioso il ruolo dell’Italia” che “ha fatto scuola” su “questo nuovo modello per affrontare alla radice la questione dei flussi migratori irregolari”. Un ‘modello’ – “il migliore” – nato con l’intesa con la Tunisia, che “sta funzionando”, e seguendo il quale la presidente von der Leyen “può sempre contare su di noi”. Un ‘endorsement’ alla spitzenkandidat del Ppe che appare anche una risposta indiretta a Matteo Salvini, che al contrario giudica un “disastro” l’operato della presidente della Commissione.


Nel corso dell’incontro con al-Sisi e del summit (a cui hanno preso parte anche il premier belga Alexander De Croo; quello greco Kyriakos Mitsotakis; il cancelliere austriaco Karl Nehammer e il presidente cipriota Nikos Christodoulidis) Meloni e gli altri leader hanno affrontato anche la questione della crisi in Medio Oriente che – ha detto – “è in cima alle nostre preoccupazioni”. Per la presidente del Consiglio occorre “parlare con tutti, come sto facendo” e supportare gli sforzi di Egitto, Usa e Qatar per arrivare a “una pausa prolungata nelle ostilità” e successivamente a “un cessate il fuoco sostenibile”. Questo continuando a lavorare per incrementare l’aiuto umanitario alla popolazione civile palestinese. A questo proposito, una delle intese siglate oggi dal governo italiano e dall’Egitto riguarda la collaborazione in ambito sanitario per curare pazienti provenienti da Gaza.

Cos’ha detto Meloni al Cairo su Regeni

Cos’ha detto Meloni al Cairo su RegeniIl Cairo, 17 mar. (askanews) – “L’Italia pone tendenzialemte sempre” la questione dell’omicidio di Giulio Regeni, “poi c’è un processo in corso in Italia. Siamo andati avanti a fare quel che dobbiamo fare e il lavoro che stiamo facendo non cambia la nostra posizione sulla materia”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a margine del vertice del Cairo, rispondendo a chi le chiedeva se avesse discusso del caso con al-Sisi.


“Dopodichè – ha aggiunto – vediamo, intanto c’è un procedimento giudiziario che sta andando avanti, per noi è importante che vada avanti e continueremo a tentare di ottenere anche qualcosa di più ma quello che dobbiamo fare è andare avanti sul fronte della verità e della giustizia, è giusto il lavoro che fanno le opposizioni”.

M.O, Meloni: in cima a preoccupazioni, priorità cessate fuoco

M.O, Meloni: in cima a preoccupazioni, priorità cessate fuocoIl Cairo, 17 mar. (askanews) – “Stiamo fronteggiando una situazione internazionale molto complessa, la crisi di Gaza è in cima alle nostre preoccupazioni”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo al summit Ue-Egitto al Cairo.


Bisogna raggiungere un “cessate il fuoco”, garantire “corridoi umanitari per gli aiuti” e arrivare alla “liberazione degli ostaggi”. In questo senso “l’Italia sostiene lo sforzo di Egitto e di altri Paesi” dell’area, ha detto Meloni ricordando che “fin dall’inizio l’Italia è in prima linea per garantire aiuti umanitari”.

Meloni: meeting al Cairo storico, orgogliosa del ruolo dell’Italia

Meloni: meeting al Cairo storico, orgogliosa del ruolo dell’ItaliaIl Cairo, 17 mar. (askanews) – “Questo è un meeting storico per i rapporti tra Egitto e Unione Europea: sono orgogliosa del ruolo svolto dall’Italia nel raggiungimento di questo obiettivo”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al summit Ue-Egitto al Cairo.


“Il partenariato globale e strategico tra Egitto e Unione Europea – ha aggiunto – si inserisce nel contesto attuale in cui ci troviamo ad affrontare molte crisi che potrebbero destabilizzare la regione del Mediterraneo a un livello inimmaginabile”. Tra le “sfide comuni da affrontare insieme” Meloni cita “la sicurezza alimentare e idrica, la sicurezza energetica, lo sviluppo e la migrazione”. “Questa iniziativa – ha concluso – dimostra la nostra disponibilità a rafforzare e incoraggiare un nuovo metodo strutturale di cooperazione tra le due sponde del Mediterraneo”.

Mattarella: guerre vanno fermate, ripristinare diritto internazionale

Mattarella: guerre vanno fermate, ripristinare diritto internazionaleRoma, 17 mar. (askanews) – “I venti di indipendenza e libertà che attraversarono l’Europa nei secoli scorsi, con le domande di democrazia e giustizia sociale che le hanno accompagnate, hanno trovato nel percorso della integrazione europea la cornice di garanzia. Oggi, siamo di fronte a sfide non dissimili da quelle che vennero affrontate allora. La crescente e terribile situazione di instabilità caratterizzata da aggressioni sempre più sanguinarie, in Ucraina come in Medio Oriente, minacciano di coinvolgere tutta la comunità internazionale. Queste guerre vanno fermate, affinché si ripristini il rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale, a garanzia della vita di ogni popolo”. Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, celebrando solennemente la Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera.

Salvini: FdI e Fi a rischio inciucio, solo Lega contro eurofollie

Salvini: FdI e Fi a rischio inciucio, solo Lega contro eurofollieMilano, 16 mar. (askanews) – Punta a tornare in doppia cifra alle Europee, la Lega di Matteo Salvini. E per riuscirci il vice premier inizia fin da ora ad alzare i toni nei confronti degli alleati, rei di non opporsi alle “eurofollie” e addirittura di coltivare ipotesi di “inciucio” per arrivare alla rielezione di Ursula von der Leyen, considerata invece dai leghisti una delle cause dei “disastri” europei.


Il palcoscenico scelto da Salvini è un evento a Milano con i giovani leghisti: linguaggio diretto e non proprio forbito, il leader leghista attacca duramente sui migranti e sulla presidente della Commissione Europea. E lo fa proprio alla vigilia del viaggio di Giorgia Meloni in Egitto con Ursula von der Leyen per cercare un accordo con al Sisi per frenare le partenze di migranti. Ma per Salvini in questi anni l’Unione Europea ha fatto “zero” contro l’immigrazione clandestina: “Sono cazzi degli italiani. Il governo di malta, il governo francese, il governo tedesco si girano dall’altra parte, e chi è che deve diventare il campo profughi europeo? Gli italiani, perchè sono generosi, accoglienti e solidali… Ma un conto è essere generosi un conto è passare da coglioni”. E poi le bordate contro von der Leyen: “Pensare che i disastri dell’Europa possano essere rimediati da von der Leyen che è stata coprotagonista dei disastri, è come dire a qualcuno che ha il diabete ‘mangiati un po’ di zucchero filato che ti fa bene…’”. Con il messaggio esplicito agli alleati e agli elettori euroscettici: “Io spero nel centrodestra unito. Se qualcuno del centrodestra il 9 giugno preferirà la poltrona, la comodità, il politicamente corretto e l’inciucio coi socialisti, non farà un dispetto a Salvini e alla Lega, ma farà il male dell’Italia e degli italiani”. Come con le ultime direttive europee: “Sull’Euro7 l’unico partito italiano che ha votato contro l’ennesima eurofollia è la Lega: tutti gli altri hanno votato a favore o si sono astenuti. Purtroppo. E l’unico patrito che ha votato contro la censura europea di stampo sovietico è la Lega”.


Un intervento che sembra l’antipasto dell’evento in programma sabato a Roma con gli alleati di Id: gli unici che davvero “vogliono cambiare l’Europa”, rivendica Salvini, esaltando i risultati di Le Pen in Francia e Wilders in Olanda e assicurando i giovani leghisti che “le lancette della storia girano verso di noi” che “vogliamo più libertà e meno Europa, meno Europa, meno Europa, meno burocrazia, meno regole, meno direttive, meno divieti, meno immigrazione clandestina”. Insomma, “votare Lega non come votare Fratelli d’Italia o Forza Italia”. Salvini assicura che il governo non rischia, “governeremo fino alla fine della legislatura”, dice rivolto “a qualche spione, a qualche luogotenente della Finanza e qualche Pm. Spiate il cazzo che vi pare, andremo fino in fondo”. Ma poi i distinguo arrivano anche sull’Ucraina: “Mi fanno paura i leader come Macron che parlano di guerra, la Lega lavora per la diplomazia e per la pace”. E dopo l’appuntamento di sabato, preannuncia un’altra iniziativa di partito, chiamando i giovani leghisti in piazza il 25 aprile: non contro il fascismo, categoria “vecchia e superata” come il comunismo, ma “per la libertà minacciata da un’Europa che non fa niente contro l’immigrazione clandestina”.

Europee, Salvini: noi diversi da FdI-FI, solo la Lega contro le eurofollie

Europee, Salvini: noi diversi da FdI-FI, solo la Lega contro le eurofollieMilano, 16 mar. (askanews) – “Il voto alla Lega il 9 giugno è unico. Non sarà la stessa cosa votare FdI o Fi. Perché noi vogliamo cambiare il mondo. Pensare che i disastri dell’Europa possano essere rimediati da von der Leyen che è stata coprotagonista dei disastri, è come dire a qualcuno che ha il diabete ‘mangiati un po’ di zucchero filato che ti fa bene…’. Non può essere il sistema che ha creato il problema a risolverlo”. Lo ha sottolineato Matteo Salvini, vice premier e segretario della Lega, intervenendo ad un evento dei giovani leghisti a Milano.


E ha rivendicato: “Sull’Euro7 l’unico partito italiano che ha votato contro l’ennesima eurofollia è la Lega: tutti gli altri hanno votato a favore o si sono astenuti. Purtroppo. E l’unico patrito che ha votato contro la censura europea di stampo sovietico è la Lega”. Dunque alle prossime Europee “o si vince o è un problema: si rischia che noi facciamo l’autonomia, i ponti, le infrastrutture, però il 90% delle decisioni arrivano da Bruxelles e se a Bruxelles c’è una banda che decide per gli interessi di pochi sulla testa di molti, non serve a nulla fare i bravi sindaci, i bravi governatori o i bravi ministri”.

Basilicata, Lacerenza: rinuncio alla mia candidatura

Basilicata, Lacerenza: rinuncio alla mia candidaturaRoma, 16 mar. (askanews) – “Dopo un’attenta riflessione voglio comunicare la mia rinuncia alla candidatura a Presidente della Regione Basilicata. È una decisione presa con assoluta serenità e anche nell’interesse delle forze politiche che hanno voluto propormi. Avevo dato la mia disponibilità, ma non posso non registrare le reazioni che ci sono state in seguito”. Lo annuncia Domenico Lacerenza, indicato dal centrosinistra come candidato presidente alle elezioni regionali in Basilicata, con un comunicato stampa.


“In ogni caso – aggiunge – voglio che lo spirito che ha portato alla proposta che ho ricevuto, cioè la ricerca dell’unità dei moderati e progressisti e l’offerta di una coalizione capace di battere il centro destra in Basilicata, sia preservato, e per questo faccio un passo indietro. Lo devo anche alla mia storia professionale e per rispetto alla comunità dei lucani. Ringrazio quanti hanno espresso fiducia nei miei confronti, e in particolare Elly Schlein, Giuseppe Conte e Angelo Chiorazzo”.

Lollobrigida ha detto che la tolleranza delle proteste ha portato al terrorismo

Lollobrigida ha detto che la tolleranza delle proteste ha portato al terrorismoRoma, 16 mar. (askanews) – “La tolleranza del passato verso questi episodi ha poi portato al terrorismo e al suo rafforzamento fino all’episodio di Aldo Moro che, fortunatamente, tra virgolette, con il suo sacrificio, creò un allarme democratico talmente ampio che ci permise di sconfiggere quel fenomeno brutale che è l’eversione e il terrorismo”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ai microfoni di Rainews a margine dell’inaugurazione di una mostra dedicata a Enrico Mattei a Matelica dove ha commentato la contestazione del direttore di Repubblica Maurizio Molinari da parte di alcuni studenti all’università Federico II di Napoli.

Piemonte, M5s: prendiamo atto della scelta Pd, sceglieremo nostro candidato

Piemonte, M5s: prendiamo atto della scelta Pd, sceglieremo nostro candidatoRoma, 16 mar. (askanews) – “Apprendiamo dalle agenzie di stampa la decisione maturata dal Partito Democratico di ufficializzare la candidatura di Gianna Pentenero alle prossime elezioni regionali del Piemonte. Registriamo questo cambio di passo e di metodo, una decisione che cozza con il dialogo che – seppur tra difficoltà e differenze – era stato intavolato in trasparenza e franchezza in questi mesi per definire gli aspetti programmatici di una proposta politica condivisa e unitaria. Alla luce di tutto questo, nei prossimi giorni il Movimento 5 Stelle illustrerà il proprio programma elettorale e avvierà il percorso per la scelta del proprio candidato Presidente – convinto che il nodo per far voltare pagina al Piemonte sia quello di un’agenda programmatica all’altezza della volontà di cambiamento richiesta dai cittadini”. Lo affermano in una nota Sarah Disabato, Coordinatrice regionale e Capogruppo M5S Piemonte, Sean Sacco, Consigliere regionale M5S Piemonte, Ivano Martinetti, Consigliere regionale M5S Piemonte, Elisa Pirro, Senatrice M5S Chiara Appendino, Deputata M5S, Antonino Iaria, Deputato M5S.