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Ferrovie, Salvini: diritto sciopero non deve fermare intero paese

Ferrovie, Salvini: diritto sciopero non deve fermare intero paeseRoma, 17 mag. (askanews) – “Dobbiamo garantire ad altri lavoratori di poter esercitare il loro lavoro: il diritto allo sciopero è sacrosanto però devono essere garantiti i diritti essenziali e le fasce protette perché il diritto allo sciopero non deve fermre un intero paese”. Così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ospite di Agorà su Raitre, motiva la precettazione dei lavoratori che avevano proclamato uno sciopero per il prossimo fine settimana.


“Domenica – ha osservato Salvini – c’è il gran premio di Formula Uno a Imola che per l’Emilia-Romagna e per tutta Italia significa lavoro, turismo, una grande immagine di efficienza e competitività in tutto il mondo. Non garantire alle persone di arrivare in sicurezza a Imola, visto anche il maltempo che c’è stato, è qualcosa che da ministro dei trasporti non potevo tollerare. Quindi lo sciopero è semplicemente posticipato, nessuno cancella nulla, ma il diritto allo sciopero di una minoranza deve garantire anche il diritto al lavoro, alla vita alla stragrande maggioranza degli italiani”.

Maltempo, Salvini: bisogna trattenere acqua, servono nuove dighe

Maltempo, Salvini: bisogna trattenere acqua, servono nuove digheRoma, 17 mag. (askanews) – “La rete ferroviaria per quanto di nostra competenza è riattivata, sono in costante contatto con Anas per le strade statali, per verificare frane e smottamenti. C’è bisogno di trattenerla quest’acqua facendo nuove dighe, nuove vasche di laminazione, bacini di espansione per i fiumi e i torrenti: spero che almeno su questo non ci siano i comitati del no perché altrimenti poi vediamo queste immagini”. Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, ministro delle Infrastruture e dei Trasporti ad Agorà su Raitre.

Mattarella a studenti pro-Gaza: contrastare tutte violazioni diritti umani

Mattarella a studenti pro-Gaza: contrastare tutte violazioni diritti umaniRoma, 16 mag. (askanews) – “Una lettera mi ha sollecitato a non rinchiudermi in quella che è stata definita la torre d’avorio del Rettorato: venendo, ho visto un cartello che sostanzialmente mi chiedeva cosa penso di quanto avviene a Gaza. Non voglio lasciare questa domanda senza risposta: ciò che penso di quel che avviene a Gaza l’ho detto pubblicamente e non in circostanze fortuite o informali ma in occasioni pienamente significative, come nell’intervento che ho fatto otto giorni fa all’assemblea generale dell’Onu o con la lettera che l’altro ieri ho inviato al presidente della Repubblica di Israele”.


Intervenendo alla ‘Giornata del laureato’, la cerimonia con cui si premiano gli studenti più meritevoli della Sapienza, il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha risposto agli studenti universitari romani che, come i colleghi di diversi atenei in Italia e all’estero, protestano per quel che definiscono il “genocidio” palestinese ad opera di Israele e che ieri, in una lettera aperta, avevano invitato il presidente della Repubblica a raggiungerli al loro presidio “per avere finalmente quel confronto con le istituzioni che da tanto tempo ormai chiediamo”. “La condizione della questione della pace in Medio Oriente, del diritto all’esistenza in sicurezza di Israele e del diritto dei palestinesi di avere uno Stato in cui riconoscersi è una questione che la comunità internazionale avverte con grande preoccupazione e non da oggi, e non soltanto da quando l’assassinio di tante persone inermi da parte di Hamas” lo scorso 7 ottobre, “ha innescato una spirale di spaventosa violenza”, ha premesso Mattarella. Il punto è che “tutto quel che riguarda la dignità delle persone, di ogni persona, la loro libertà, l’esigenza di rispettare il diritto umanitario – ha spiegato il Capo dello Stato -, è indicato nella nostra Costituzione, ed è quindi doveroso per la Repubblica italiana. Questo vale in ogni direzione, questo criterio vale per Gaza, per il popolo palestinese, con migliaia di vittime, molti orfani, un gran numero di persone senza casa”, ma “vale”, ha sottolineato Mattarella, anche “per i ragazzi e le ragazze uccise e stuprate mentre ascoltavano musica ad un rave il 7 ottobre dello scorso anno in Israele, vale anche per i bambini sgozzati in quei giorni”, così come per diritti umani violati in “Iran e Afghanistan”.


“Per la nostra Repubblica – ha sottolineato Mattarella – tutte le violazioni dei diritti umano vanno denunciate e contrastate: tutte, ovunque, sempre – ha scandito il Capo dello Stato -, perchè la dignità umana, la rivendicazione della libertà, la condanna della sopraffazione, il rifiuto della brutale violenza, non cambiano valore a seconda dei territori, a seconda dei confini tra gli Stati o delle relazioni internazionali”. Mattarella ha poi parlato più in dettaglio della situazione delle proteste pro-Gaza nelle università, criticando implicitamente i tentativi di boicottare gli accordi di ricerca con gli atenei israeliani ma non risparmiando nemmeno critiche a quanti vorrebbero ‘zittire’ le proteste. “Le università sono la sede del libero dibattito, della libertà di critica. Talvolta anche del dissenso dal potere, sempre in collegamento al di sopra dei confini degli Stati, con gli atenei di ogni parte del mondo. La libertà, la pace, i diritti umani – ha sottolineato Mattarella – passano attraverso il dialogo, il confronto, attraverso la libera circolazione del loro valore, contro la violenza e contro l’odio che diffondendosi conducono a esiti raccapriccianti. Il potere, quello peggiore, desidera che le Università del loro Paese siano isolate, senza rapporti né collaborazioni con le Università di altri Paesi, perché questa condizione consente al peggiore dei poteri di controllare le Università, di comprimerne il livello culturale, di impedire il suo grido e la sua spinta di libertà”.


Per questo, ha concluso il Capo dello Stato, “ribadisco l’auspicio del dialogo in ogni ambito nel nostro Paese, tra le diverse componenti sociali e le istituzioni e nell’ambito accademico tra le varie componenti dell’Università nel reciproco rispetto, perché in questo rispetto risiede la libertà”.

Liguria, Salvini: un’inchiesta non può bloccare Italia, lavori proseguano

Liguria, Salvini: un’inchiesta non può bloccare Italia, lavori proseguanoMilano, 16 mag. (askanews) – “Rispetto le inchieste, spero solo che facciano in fretta, perchè vorrei sapere se qualcuno ha sbagliato. Ma non basta una denuncia o un’inchiesta per bloccare mezza Italia”. Lo ha detto il vice premier MAtte oSalvini, ospite di Dritto e Rovescio su Retequattro, aggiungendo: “Faccio di tutto perchè non ci vadano di mezzo i cittadini, a Genova come a Bari. L’importante è che non si fermino le opere pubbliche: i lavori sul porto, le ferrovie, le autostrade, servono non a un sindaco o a un governatore ma a milioni di cittadini. Da ministro dei Lavori pubblici do la mia parola che farò di tutto per non bloccare i lavori”.


Prosegue poi il segretario della Lega: “Conosco Toti come una persona onesta seria e perbene, e Genova e la regione Liguria, dopo il dramma del Ponte Morandi, sono stati un modello di velocità, onestà e concretezza”. E poi, conclude, “ogni giorno, tre italiani normali vengono arrestati e poi scarcerati dopo qualche mese perchè non c’entravano niente. Anche i magistrati se sbagliano devono rispondere dei loro errori”.

M.O.,Mattarella: non sono in torre d’avorio e rispondo su Gaza

M.O.,Mattarella: non sono in torre d’avorio e rispondo su GazaRoma, 16 mag. (askanews) – “Una lettera che è stata pubblicata da alcune agenzie di stampa e da alcuni quotidiani mi ha sollecitato a non rinchiudermi nella torre d’avorio, come è stato definito il Rettorato: ho visto un cartello che mi chiede cosa penso di quello che avviene a Gaza. Non voglio lasciare questa domanda senza risposta”. Lo ha detto il Capo dello Stato Sergio Mattarella intervenendo a braccio alla cerimonia di premiazione degli studenti più meritevoli della Sapienza di Roma e rispondendo alla lettera aperta di ieri in cui gli studenti pro-Gaza gli chiedevano un incontro.

Università, Mattarella: il peggiore potere le vuole isolate

Università, Mattarella: il peggiore potere le vuole isolateRoma, 16 mag. (askanews) – “Il potere, quello peggiore, desidera che le Università del loro Paese siano isolate, senza rapporti né collaborazioni con le Università di altri Paesi, perché questa condizione consente al peggiore dei poteri di controllare le Università, di comprimerne il livello culturale, di impedire il suo grido e la sua spinta di libertà”. Lo ha detto il Capo dello Stato Sergio Mattarella intervenendo alla cerimonia di premiazione degli studenti più meritevoli della Sapienza di Roma e rispondendo alla lettera aperta di ieri in cui gli studenti pro-Gaza gli chiedevano un incontro.


“Ribadisco l’auspicio del dialogo – ha proseguito il Capo dello Stato – in ogni ambito nel nostro Paese, tra le diverse componenti sociali e le istituzioni e nell’ambito accademico tra le varie componenti dell’Università nel reciproco rispetto, con attenzione particolare a tutto ciò che attiene al diritto allo studio, senza che alcuno ritenga di poter imporre decisioni ma nel rispetto delle altrui opinioni perché in questo rispetto risiede la libertà”.

Europee, Fdi: confronto? Basta far perdere tempo a presidente Meloni

Europee, Fdi: confronto? Basta far perdere tempo a presidente MeloniRoma, 16 mag. (askanews) – “Giorgia Meloni è stata il primo presidente del Consiglio che ha dato disponibilità per un confronto con la principale forza politica di opposizione in vista di un importante appuntamento elettorale. Purtroppo, la Agcom ha fatto sue le argomentazioni di chi ha voluto impedire questo confronto. Fratelli d’Italia ne prende atto e conferma la disponibilità al confronto attraverso i propri rappresentanti politici, senza far perdere ulteriore tempo al Presidente del Consiglio”. È quanto si legge in una dichiarazione congiunta dei parlamentari di Fratelli d’Italia membri della Commissione di Vigilanza sulla Rai.

Università, Mattarella arriva alla Sapienza. Cori pro-Gaza

Università, Mattarella arriva alla Sapienza. Cori pro-GazaRoma, 16 mag. (askanews) – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è arrivato al Rettorato dell’Università La Sapienza di Roma dove a breve prenderà il via la cerimonia di premiazione degli studenti più meritevoli per l’XI edizione della “Giornata del laureato”. Poco prima, sul retro del Rettorato gli studenti pro-Gaza, che hanno allestito sul posto delle tende, hanno contestato la rettrice della Sapienza, Antonella Polimeni, urlato slogan come “Fuori la guerra dall’università”, “Palestina libera”, “Fino alla vittoria”.


All’arrivo di Mattarella gli studenti hanno cercato di catturare la sua attenzione tra le proteste, qualche urla e fischio, accendendo anche dei fumogeni. Ieri sera, in una lettera aperta, gli studenti avevano chiesto un incontro al Capo dello Stato.

Europee, Cecilia Strada rilancia patrimoniale: “è tempo di farla”

Europee, Cecilia Strada rilancia patrimoniale: “è tempo di farla”Roma, 16 mag. (askanews) – “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva” non sono parole mie ma, come tutti sanno, é quanto prevede l’articolo 53 della Costituzione. Non ho per nulla paura di sostenere che, quando le diseguaglianze sono così marcate e sulle teste delle famiglie grava un debito pubblico elevato, servono interventi straordinari come una patrimoniale. Questa patrimoniale non inciderebbe per nulla rispetto ai grandi patrimoni, non li farebbe scappare all’estero. E’ noto che diverse personalità si sono già espresse a favore. Questo non è comunismo rapace. E’ equità e buon senso”. Lo dichiara la capolista Pd per il Nordovest per il Parlamento Europeo Cecilia Strada .


“L’articolo 53 della nostra Costituzione ricorda inoltre come “Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”. Ed è un bene. Ma non è bene che in Europa manchi ancora oggi un’unione fiscale che porta a una folle concorrenza tra paesi con “oasi” come quella olandese e irlandese. L’unione economica é fondamentale, ma se in questa legislatura non si otterrà finalmente l’unione fiscale affiancata a quella politica continueremo, come UE, il nostro declino mondiale di “nani” a fianco dei nuovi giganti. Una casa si costruisce dalle fondamenta e per ottenere un’Europa forte le fondamenta sono l’unità politica (estera e di difesa) e fiscale. La sola unione economica non basta e i limiti sono sotto gli occhi di tutti”,

Lettera di 15 Stati alla Ue sui migranti: più strumenti per impedire le partenze

Lettera di 15 Stati alla Ue sui migranti: più strumenti per impedire le partenzeRoma, 16 mag. (askanews) – Rafforzare gli strumenti Ue di prevenzione delle partenze irregolari verso l’Europa. E’ quanto chiedono i ministri degli Interni dell’Italia e di altri 14 Paesi (Austria, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Finlandia, Estonia, Grecia, Lettonia, Lituania, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca e Romania) in una lettera inviata alla Commissaria Ue agli Affari Interni Johansson. La richiesta, sottolineano fonti di Palazzo Chigi, “si inserisce nel cambio di passo impresso dal governo italiano al dibattito migratorio a livello Ue”.


Nella lettera, sottolineano le fonti, “si insiste infatti su elementi chiave dell’approccio italiano, a partire dalla necessità di rafforzare il contrasto alle reti di trafficanti di esseri umani così come di investire in partenariati paritari e di lungo periodo con le nazioni di origine e transito, in linea con il forte investimento politico italiano nel favorire le intese di collaborazione tra UE con Tunisia e Egitto. Ampio rilievo è dato alla necessità di soluzioni innovative per disincentivare l’immigrazione irregolare, prendendo in particolare a modello il Protocollo Italia-Albania. A fronte del contrasto delle partenze irregolari, e sempre in linea con l’approccio italiano, si chiede di investire su canali legali legati alle effettive esigenze del mercato del lavoro delle nazioni europee”.