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Mattarella: attentato Fico gesto criminale di eccezionale gravità

Mattarella: attentato Fico gesto criminale di eccezionale gravitàRoma, 15 mag. (askanews) – “La notizia del ferimento del primo ministro Robert Fico ha suscitato nel popolo italiano profonda emozione, un sentimento che condivido personalmente”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato alla presidente della Repubblica Slovacca, Zuzana Caputová.


“Il criminale ed insensato gesto di violenza contro il capo del governo della Repubblica slovacca – aggiunge – costituisce un fatto di eccezionale gravità non soltanto per il suo Paese ma per tutta l’Unione europea. In questa drammatica circostanza giungano a lei, signora presidente, alla famiglia Fico e all’amico popolo slovacco, unitamente all’auspicio di rapida guarigione del Primo ministro, le espressioni della più sincera solidarietà della Repubblica Italiana e della mia vicinanza”.

Ungheria, Tajani: lavorato in silenzio senza propaganda per Salis

Ungheria, Tajani: lavorato in silenzio senza propaganda per SalisRoma, 15 mag. (askanews) – “Bene, è quello che volevamo: gli arresti domiciliari. Adesso potrà votare tranquillamente, speriamo possa essere assolta. Io sono garantista. E speriamo possa tornare il prima possibile in Italia”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, segretario di Fi, commentando la concessione degli arresti domiciliari a Ilaria Salis, detenuta in Ungheria.


“È merito di tutti, dell’azione sinergica: il governo e la nostra ambasciata hanno lavorato intensamente, in silenzio, senza fare propaganda, senza rulli di tamburi come sempre fatto, come stiamo facendo con Falcinelli, come stiamo facendo con tutti”, ha aggiunto.

Europee, Meloni: voto decisivo, scelta tra due modelli di Ue

Europee, Meloni: voto decisivo, scelta tra due modelli di UeRoma, 15 mag. (askanews) – “Siamo alla vigilia di un voto decisivo, nel quale i cittadini saranno chiamati a scegliere tra due modelli d’Europa. Da una parte, un super-Stato burocratico ipercentralista e nemico delle specificità nazionali, costruito sul trasferimento di nuove competenze e quote sempre maggiori di sovranità dai governi e dai parlamenti legittimati dai popoli alla Commissione europea; dall’altra, una confederazione di Nazioni sovrane, unite sui grandi temi ma libere di affrontare questioni di stretta rilevanza nazionale, garantendo quel principio di sussidiarietà sancito dai Trattati dell’Unione Europea. Noi crediamo in questo secondo modello e stiamo lavorando per costruirlo”. Lo scrive la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un messaggio inviato a Mauro Ronco, presidente del Centro Studi ‘Rosario Livatino’ in occasione del convegno annuale.

Ddl cybersicurezza, aula Camera approva con 149 sì

Ddl cybersicurezza, aula Camera approva con 149 sìRoma, 15 mag. (askanews) – L’aula della Camera ha approvato in prima lettura il ddl cybersicurezza con 149 sì, 8 no e 109 astenuti. Avs ha votato contro, Pd, M5s e Italia Viva si sono astenuti lamentando soprattutto l’assenza di risorse per finanziare le misure previste dalla legge. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato.


Tra le novità previste dal provvedimento, raddoppio delle pene per l’accesso abusivo ai sistemi informatici, obbligo per le Pubbliche amministrazioni di notificare entro 24 ore all’Agenzia per la Cybersicurezza (Acn) gli attacchi informatici subiti, nomina di un referente per la cybersecurity in ogni ente pubblico, rafforzamento delle funzioni dell’Agenzia ma nessuno stanziamento di risorse.

Ok definitivo della Camera al ddl cyberbullismo: nasce la Giornata del rispetto

Ok definitivo della Camera al ddl cyberbullismo: nasce la Giornata del rispettoRoma, 15 mag. (askanews) – L’aula della Camera ha approvato in via definitiva il ddl di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo. Il testo è passato all’unanimità con 232 favorevoli e nessun contrario.


Il provvedimento prevede una delega legislativa al Governo per l’adozione di disposizioni in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo entro un anno dalla data di entrata in vigore del provvedimento. I decreti attuativi, tra le altre cose, dovranno potenziare il servizio per l’assistenza psicologica e giuridica delle vittime di atti di bullismo e cyberbullismo (o ai loro congiunti) attraverso il numero pubblico ‘Emergenza infanzia 114’ (dotato anche di un servizio di geolocalizzazione e di un servizio di messaggistica istantanea), accessibile gratuitamente e attivo nell’intero arco delle ventiquattro ore. Sempre nella delega sono previsti lo svolgimento di rilevazioni statistiche, almeno biennali, da parte dell’Istat e la promozione di periodiche campagne informative di prevenzione e di sensibilizzazione sull’uso consapevole della rete Internet, sui suoi rischi, e quindi campagne informative da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri. Il provvedimento approvato istituisce, il 20 gennaio, la Giornata del rispetto, quale momento di approfondimento e sensibilizzazione delle tematiche del rispetto degli altri e del contrasto di ogni forma di discriminazione. La data è stata scelta perché il 20 gennaio 1999 nasceva Willy Monteiro Duarte, ucciso durante un pestaggio, il 6 settembre 2020, a Colleferro, nel tentativo di difendere un amico in difficoltà. La Giornata del rispetto non determina la riduzione dell’orario di lavoro. Gli istituti scolastici, pubblici e privati, possono riservare spazi di sensibilizzazione nella settimana che precede la ricorrenza.


Tra le misure il ddl prevede che ogni istituto scolastico, nell’ambito della propria autonomia e in conformità alle linee di orientamento ministeriali, adotti un codice interno per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo e istituisca un tavolo permanente di monitoraggio, del quale fanno parte rappresentanti degli studenti, degli insegnanti, delle famiglie ed esperti di settore.

Superbonus, Gentiloni: è pericoloso, il governo fa bene a rimediare

Superbonus, Gentiloni: è pericoloso, il governo fa bene a rimediareBruxelles, 15 mag. (askanews) – “La prudenza del governo” rispetto al Superbonus edilizio “è più che comprensibile”, perché la misura, nonostante gli effetti positivi sull’attività delle costruzioni “dal punto di vista dei conti pubblici italiani certamente si è mostrata molto, molto pericolosa”, e “il governo fa bene a porvi rimedio”. Lo ha affermato il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, parlando con la stampa italiana a margine della sua conferenza stampa sulle Previsioni economiche di primavera, che la Commissione ha pubblicato oggi a Bruxelles.


Gentiloni ha puntualizzato che si tratta di una misura “made i Italy”, e non europea, ovvero che non è stata l’Ue a chiederla (comunque non nei termini in cui è stata progettata), e che spettava e spetta all’Italia controllarne i costi per i conti pubblici (il “controllo sul tiraggio”). “Il Superbonus – ha detto il commissario – non è certo una decisione europea, e tanto meno il controllo sul tiraggio del Superbonus è un problema di un ufficio europeo. Quello che interessa l’Unione europea è che una parte di questo finanziamento, che fa parte del Pnrr, sia andata al miglioramento ambientale delle diverse abitazioni”.


Ma, ha osservato Gentiloni, “dal punto di vista delle politiche di bilancio, direi che la prudenza del governo rispetto a questa misura è più che comprensibile. Perché la misura, al di là dell’impatto positivo che può avere sull’attività delle costruzioni, però dal punto di vista dei conti pubblici italiani certamente si è mostrata molto, molto pericolosa”. A chi ricordava che la Commissione aveva in certi casi applaudito il Superbonus, chiedendo perché la Commissione non avesse avuto il coraggio di dire prima che era pericoloso, Gentiloni ha replicato: “Perché la Commissione europea lavora sui dati al consuntivo che gli arrivano dai diversi governi. Non è che abbiamo una ragioneria alle mie dipendenze che fa i conti sul tiraggio del Superbonus in Italia. Quindi mano mano che riceviamo i dati dalle diverse amministrazioni nazionali esprimiamo le nostre opinioni”.


“Nessuno è contrario in quanto tale a una misura di sostegno a questo a quel settore dell’economia; ma se queste misure mostrano di uscire fuori da un controllo ragionevole dei conti – ha continuato il commissario -, allora è, credo, molto opportuna la decisione di darci un taglio. Ma, ripeto, sono decisioni che spettano ai paesi. È curioso dire che la Commissione dovrebbe mettersi a intervenire su qual è il tiraggio di questa o di quella misura. Noi – ha ribadito – lavoriamo sulla rendicontazione che i diversi paesi ci danno”. Comunque, ha aggiunto Gentiloni in risposta a un’altra domanda dei giornalisti, “voglio tranquillizzare tutti voi che comunque non siamo di fronte a un ‘rischio Grecia’. Siamo di fronte a una misura che certamente avrà avuto anche degli effetti positivi, ma che, essendo andata fuori controllo, è diventata un elemento pericoloso, e il governo fa bene, a nostro parere, a porvi rimedio”.


A chi chiedeva, infine, se questo rischi diventare un problema europeo, il commissario ha risposto: “Certamente è una decisione che spetta al governo italiano. Il problema europeo, al di là di questa o di quella discussione, è in che misura riusciamo a mettere in atto le diverse riforme e i diversi investimenti del Pnrr. Perché se guardiamo i dati della crescita, la crescita riprende in modo limitato, basato sui consumi delle famiglie, i consumi individuali; ma deve essere accompagnata da un successo degli investimenti pubblici. E quindi mettere a terra questi investimenti e queste riforme è più che mai oggi fondamentale”, ha concluso Gentiloni.

Ok definitivo Camera a ddl cyberbullismo: nasce Giornata rispetto

Ok definitivo Camera a ddl cyberbullismo: nasce Giornata rispettoRoma, 15 mag. (askanews) – L’aula della Camera ha approvato in via definitiva il ddl di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo. Il testo è passato all’unanimità con 232 favorevoli e nessun contrario.


Il provvedimento prevede una delega legislativa al Governo per l’adozione di disposizioni in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo entro un anno dalla data di entrata in vigore del provvedimento. I decreti attuativi, tra le altre cose, dovranno potenziare il servizio per l’assistenza psicologica e giuridica delle vittime di atti di bullismo e cyberbullismo (o ai loro congiunti) attraverso il numero pubblico ‘Emergenza infanzia 114’ (dotato anche di un servizio di geolocalizzazione e di un servizio di messaggistica istantanea), accessibile gratuitamente e attivo nell’intero arco delle ventiquattro ore. Sempre nella delega sono previsti lo svolgimento di rilevazioni statistiche, almeno biennali, da parte dell’Istat e la promozione di periodiche campagne informative di prevenzione e di sensibilizzazione sull’uso consapevole della rete Internet, sui suoi rischi, e quindi campagne informative da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri. Il provvedimento approvato istituisce, il 20 gennaio, la Giornata del rispetto, quale momento di approfondimento e sensibilizzazione delle tematiche del rispetto degli altri e del contrasto di ogni forma di discriminazione. La data è stata scelta perché il 20 gennaio 1999 nasceva Willy Monteiro Duarte, ucciso durante un pestaggio, il 6 settembre 2020, a Colleferro, nel tentativo di difendere un amico in difficoltà. La Giornata del rispetto non determina la riduzione dell’orario di lavoro. Gli istituti scolastici, pubblici e privati, possono riservare spazi di sensibilizzazione nella settimana che precede la ricorrenza.


Tra le misure il ddl prevede che ogni istituto scolastico, nell’ambito della propria autonomia e in conformità alle linee di orientamento ministeriali, adotti un codice interno per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo e istituisca un tavolo permanente di monitoraggio, del quale fanno parte rappresentanti degli studenti, degli insegnanti, delle famiglie ed esperti di settore.

Premierato, da mercoledì 22 inizieranno le votazioni in aula al Senato

Premierato, da mercoledì 22 inizieranno le votazioni in aula al SenatoRoma, 15 mag. (askanews) – La discussione generale sul disegno di legge costituzionale per l’elezione diretta del premier proseguirà oggi nell’aula del Senato, per concludersi nella seduta pomeridiana di martedì prossimo, 21 maggio, a partire dalle 15. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di palazzo Madama. Nel dettaglio, martedì si dovrebbero svolgere gli ultimi interventi sulla riforma costituzionale: uno per ciascun gruppo parlamentare. Da mercoledì 22 inizieranno le votazioni degli emendamenti in Aula.

Premierato, Casini: con la riforma c’è l’umiliazione definitiva del Parlamento

Premierato, Casini: con la riforma c’è l’umiliazione definitiva del ParlamentoRoma, 15 mag. (askanews) – “La riforma della Seconda Parte della Costituzione è stata più volte proposta, negli ultimi decenni, da tutte le forze politiche che si sono succedute nel governo del Paese ma tutti i tentativi di riforma sono falliti non tanto per le soluzioni prospettate, quanto perché non si è cercata una forte condivisione. I referendum confermativi di riforme approvati a maggioranza e all’esito di dinamiche politiche conflittuali hanno avuto sempre esito negativo, proprio perché quelle riforme sono state recepite dai cittadini come proposte fortemente divisive, mentre la politica costituzionale è, per sua natura, lo spazio della condivisione. È assolutamente legittima la finalità di contrastare l’instabilità dei Governi e rafforzare ruolo e posizione costituzionale del Presidente del Consiglio. Il panorama costituzionale comparato ci restituisce, infatti, un quadro articolato di forme di governo presidenziali o semipresidenziali proprio in Paesi di lunga e riconosciuta tradizione democratica. In quei modelli, però, a fronte di un forte ruolo del vertice del potere esecutivo, sono presenti adeguati contrappesi con funzione di bilanciamento e di controllo. Negli USA, in particolare, il Congresso e il Senato hanno poteri molto intensi di iniziativa legislativa e di inchiesta in grado di condizionare significativamente l’azione di governo. Al contrario, nella proposta attualmente all’esame del Parlamento il rafforzamento della posizione del Premier si accompagna a un depotenziamento degli istituti di garanzia. Nella riforma, i poteri del Capo dello Stato nella formazione dei Governi e nello scioglimento delle Camere si trasformano, di fatto, da liberi in vincolati, diventano atti dovuti, non più atti discrezionali di impulso. Limitare in maniera così significativa le prerogative del Presidente della Repubblica nella gestione delle crisi di governo, sempre possibili – anche in presenza di un Premier eletto direttamente dal popolo – per effetto della rottura dell’accordo di coalizione, significa impedire il necessario grado di flessibilità al sistema, che è garanzia di tenuta democratica, come dimostra la storia repubblicana. In caso di dimissioni del Presidente del Consiglio dei ministri in carica o di sfiducia allo stesso, lo spazio di manovra del Capo dello Stato sarebbe infatti estremamente limitato: potrebbe conferire l’incarico di formare il Governo solo a un altro parlamentare della maggioranza (che oltretutto, a dispetto dell’impianto generale della riforma e in sfregio alle ripetute affermazioni dei suoi proponenti, non sarebbe indicato dai cittadini). Il Presidente della Repubblica avrebbe un’autorevolezza menomata, a fronte di un vertice dell’Esecutivo che trova la sua legittimazione diretta nel voto popolare. Il rischio è di perdere una risorsa straordinaria del nostro ordinamento e un presidio che ha consentito di superare fasi molto critiche nella vita della Repubblica, capace di ristabilire il funzionamento del sistema nei momenti di blocco e di crisi. Peraltro, guardando all’esperienza concreta, i presidenti della Repubblica Napolitano e Mattarella nel voto successivo di conferma hanno visto una maggioranza allargata anche a quei partiti che non li avevano scelti nel primo mandato. Questa riforma, inoltre, indebolisce il ruolo del Parlamento, soprattutto nella sua funzione di investitura e nel suo rapporto col Governo : l’istituto della fiducia, elemento cardine nelle forme di governo parlamentare, si riduce anch’essa a un atto ‘vincolato’, meramente confermativo dell’investitura popolare ottenuta dal Premier. Negli ultimi 40 anni il Parlamento ha subito un processo progressivo di lateralizzazione, ma l’unico potere che ancora resiste è proprio il mandato fiduciario espresso nei confronti del Governo. Una volta espropriato anche di questo potere, il Parlamento, completamente depotenziato, si trasforma così nella prima vera vittima di questa riforma. Altro grave vulnus è la scelta di inserire in Costituzione il premio di maggioranza, senza prevedere contestualmente una soglia minima e ragionevole di voti ottenuti: si tratta di una violazione dei principi costituzionali della rappresentatività, come ha affermato la Corte Costituzionale. In conclusione, mi auguro che questo dibattito, per altro desolatamente privo della tensione ideale che ha animato le grandi scelte costituzionali del passato, sia solo un’esibizione muscolare pre elettorale e che, da qui a poco, la saggezza pure presente in parti della maggioranza, sappia imporre una svolta ad un dibattito su una riforma nata male e che rischia di finire peggio, con una riforma non all’altezza delle risposte che l’Italia chiede e con l’umiliazione definitiva del Parlamento”. Lo ha detto Pier Ferdinando Casini intervenendo nell’Aula del Senato nel corso del dibattito sul progetto di riforma costituzionale.

Premierato, da mercoledì 22 le votazioni in aula al Senato

Premierato, da mercoledì 22 le votazioni in aula al SenatoRoma, 15 mag. (askanews) – La discussione generale sul disegno di legge costituzionale per l’elezione diretta del premier proseguirà oggi nell’aula del Senato fino alle 15, per concludersi nella seduta pomeridiana di martedì prossimo, 21 maggio, a partire dalle 15. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di palazzo Madama.


Nel dettaglio, martedì si dovrebbero svolgere gli ultimi interventi sulla riforma costituzionale: uno per ciascun gruppo parlamentare. Da mercoledì 22 inizieranno le votazioni degli emendamenti in Aula.