Governo, Meloni: cammino lungo, squadra con imprese e lavoratoriRoma, 15 nov. (askanews) – “Il cammino che il governo ha davanti è un cammino ancora lungo, sono tanti i provvedimenti concreti che saremo chiamati ad affrontare ma siamo certi che potremo sempre contare su di voi che sapete cosa è il merito perchè nessuno più di voi sa quanto è importante il gioco di squadra per centrare l’obiettivo che ci si pone. La squadra è questo: governo, istituzioni, imprenditori, dirigenti e lavoratori. L’obiettivo è complesso ma rimane entusiasmante: far riscoprire all’Italia l’orgoglio di ciò che è una grande nazione all’altezza della sua storia e capace ancora di stupire il mondo”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un video messaggio all’assemblea di Federmanager.
Schlein annuncia: presenteremo a breve una contro manovraRoma, 15 nov. (askanews) – “Bisognava essere veramente creativi per riuscire a fare una manovra che viene criticata sia dai sindacati sia da Confindustria. Ma do una notizia: noi stiamo preparando una contro manovra e la presenteremo a breve La stiamo preparando. Sanità, scuola, lavoro e misure per la crescita. Visto che il governo non ha un piano industriale, perché non incentiviamo la posa dei pannelli solari su edifici commerciali e industriali?”. Così la segretaria del Pd, Elly Schlein, in un’intervista al Corriere della Sera.
Salvini: sì alla precettazione e sanzioni a chi la vìolaRoma, 15 nov. (askanews) – “In caso di violazione, scatteranno le sanzioni previste dalla legge”. Così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, in un’intervista a Libero, a proposito dei lavoratori che venerdì 17 novembre, in occasione dello sciopero generale, violeranno il precetto. “Mi dispiace che i leader sindacali per scelta politica mettano a rischio i loro stessi iscritti”, ha aggiunto sottolineando che al ministero, ieri, non si sono presentati né Landini né Bombardieri ma hanno mandato delle rappresentanze. Il ministro c’era, i due leader no”.
“Come ministro consentirò lo sciopero dalle 9 alle 13 di venerdì 17 per tutto il settore trasporti ad eccezione di quello aereo su cui i sindacati avevano già confermato un ripensamento”, ha spiegato. “La mobilità di almeno venti milioni di lavoratori compete a me e al ministero che presiedo. Penso al bene di chi verrebbe privato della sua libertà di lavorare e circolare. Se questo comporta una presa di posizione forte non mi spaventa essere il primo a farlo. Credo sia una decisione di buon senso nell’interesse della maggioranza dei cittadini”, ha aggiunto. “Il diritto allo sciopero è sacrosanto e le rivendicazioni delle lavoratrici e dei lavoratori non si toccano. Detto questo, come tanti ex sindacalisti di sinistra stanno ricordando in queste ore, esiste anche un diritto al lavoro e alla mobilità della maggioranza degli italiani che deve essere tutelato e garantito”, ha detto ancora.
“La commissione di garanzia, confermando ciò che ho proposto io, non ha detto ai sindacati di non scioperare ma di ridurre le fasce orarie. Un compromesso di buon senso che non lede il diritto allo sciopero e allo stesso tempo non lede quello al lavoro e alla mobilità”, ha spiegato sottolineando di essere “determinato affinché l’Italia non sia ostaggio di una minoranza politicizzata”.
Dl migranti, è scontro su Albania. Opposizione fa muro, slitta votoRoma, 14 nov. (askanews) – Le opposizioni non intendono fare sconti a governo e maggioranza sulla gestione dei flussi migratori. Lo hanno messo in chiaro bloccando, con l’ostruzionismo, il voto sugli oltre 200 emendamenti al dl migranti in commissione Affari costituzionali della Camera. Al centro della contestazione l’accordo Italia-Albania che la premier Giorgia Meloni ha definito un “accordo storico” (ritenendolo un possibile “modello di collaborazione tra Paesi Ue ed extra Ue”) e su cui ieri il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatovic, ha espresso “diverse preoccupazioni in materia di diritti umani”.
In un acceso ufficio di presidenza, i gruppi di minoranza hanno protestato chiedendo la trasmissione al Parlamento del protocollo, il varo di un ddl di ratifica e un’audizione del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi visto che i due centri che dovranno nascere in territorio albanese, godranno della extraterritorialità e verranno gestiti dalle autorità italiane, richiedendo quindi degli adeguamenti normativi. Le comunicazioni, martedì prossimo, del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che prevedono un voto dell’Aula, non sono ritenute affatto sufficienti dalle opposizioni. Al termine dell’ufficio di presidenza e in estremo ritardo sulla tabella di marcia, è cominciata la seduta della commissione che è durata oltre tre ore e, con interventi in massa, è rimasta “inchiodata a un solo emendamento”, ha spiegato Filiberto Zaratti (Avs), primo firmatario della proposta che punta a sopprimere l’articolo 1 del provvedimento che riguarda la stretta sulle espulsioni. “Faremo ostruzionismo fino a quando non avremo notizie da Piantedosi”, ha proseguito.
“Non è normale che si debba discutere di immigrazione senza sapere che cosa questo protocollo prevede avendo solo dichiarazioni, peraltro divergenti tra i diversi membri del governo rilasciate in trasmissioni Tv o via mezzo stampa”, ha sottolineato la capogruppo dl Pd in commissione Simona Bonafè. L’articolo 80 della Costituzione vuole che le Camere autorizzino con legge la ratifica dei trattati internazionali che sono di natura politica, “e questo è un accordo politico – ha puntualizzato il segretario di +Europa Riccardo Magi – Stiamo parlando di estendere la giurisdizione italiana in un pezzo di territorio di un altro Paese che non è neanche membro dell’Ue”. Peraltro, ha ricordato Magi, i parlamentari hanno tra le loro prerogative la possibilità di ispezione i centri per migranti e “io intendo andare ogni settimana a visitarli. Quali saranno le procedure? Mi occorrerà un visto dell’Albania per visitare un centro che è territorio italiano?”. Il presidente della commissione Nazario Pagano (Fi), uscendo dalla seduta, ha riferito di aver “trasmesso la richiesta” di audizione di Piantedosi al ministero dell’Interno ma ha aggiunto che in attesa della risposta si va avanti: la seduta riprenderà stasera, “lavoreremo anche di notte”, dopo i lavori dell’Assemblea, che è prevista fino alle 24, e per il momento il calendario già fissato rimane invariato (domani alle 14 e in serata, giovedì alle 13.30). L’approdo in Aula è calendarizzato per il 22 novembre.
Disabilità, Mattarella: ogni barriera abbattuta è un successo per tuttiRoma, 14 nov. (askanews) – “Ogni barriera che si abbatte è un successo per tutta la società e in questi anni il movimento paralimpico è riuscito a far abbattere molte barriere, a superare molti ostacoli, tante persone hanno potuto esprimersi, trovare il modo di realizzarsi, fare emergere talenti, superando condizionamenti e ostacoli, sono grandi risultati di cui dovete essere fieri”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo a Taranto al Festival della cultura paralimpica, altra “tappa importante” dopo Roma, Padova, Milano Taranto, “altra tappa di questo percorso di civiltà che il movimento paralimpico sta svolgendo spingendo l’intera Italia in questo percorso di civiltà”, ha detto il capo dello Stato.
Salvini: Cgil e Uil si fermino o entro stasera precettoMilano, 14 nov. (askanews) – “Oggi è l’ultima giornata perchè i sindacati tornino nella legge, rispettando le indicazioni del Garante. Landini e gli altri hanno detto no, tiriamo dritto. Se entro oggi non rientrano nella legge, faccio quello che la legge mi permette, entro la mezzanotte di questa sera si può partire con la precettazione, ovvero quello che il garante ha suggerito: scioperate per una fascia limitata, per 4 ore e non per 24 ore. La Cgil fa politica di sinistra, è libera di farla ma non per 24 ore”. Lo ha detto il vice premier e ministro dei trasporti Matteo Salvini, intervistato a Radio Anch’io su RadioUno.
“Il mio lavoro è garantire la mobilità a 60 milioni italiani. Il diritto di sciopero è sacrosanto, bloccare un intero Paese per 24 ore significa questo. E sui trasporti prima che il servizio torni regolare ci vuole più tempo: nei trasporti significa che i disagi iniziano il giovedì 16 e finiscono sabato 18”, insiste Salvini. “Il diritto a scioperare è sacrosanto ma non di 24 ore. Una minoranza, perchè sono due sindacati su decine di sindacati, nega il diritto di muoversi a 20 milioni di italiani: non potete lasciare a casa 20 milioni di italiani. Ma Cgil e uil non hanno acconsentito alla riduzione orario proposta dal garante che non valuta politicamente”.
Sciopero, Pd chiede convocazione del Garante in ParlamentoRoma, 13 nov. (askanews) – “Chiediamo ad horas un’audizione in commissione Lavoro della commissione di Garanzia sugli scioperi. Lo annuncia il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
“Vogliamo capire – spiega Scotto- quali siano stati i criteri per cui si è proceduto alla precettazione a differenza di altri scioperi indetti dai sindacati autonomi. Salvini è un ignorante che non sa che i lavoratori ci rimettono di tasca propria quando si astengono dal lavoro. A differenza di chi da uno scranno ministeriale può sparare qualsiasi fesseria senza pagare pegno. Non ci fidiamo di chi usa il proprio potere per condizionare organismi che dovrebbero essere terzi. Vogliamo capire come è andata davvero.E vogliamo capirlo in Parlamento”.
Riforme, Zuppi (Cei): la Costituzione sia di tuttiRoma, 13 nov. (askanews) – Se riforma deve essere si parta dalla riforma della legge elettorale mentre la “Costituzione sia di tutti e sia sentita da tutti”. Questo il monito del presidente della Conferenza episcopale italiana e arcivescovo di Bologna, cardinale Matteo Zuppi che ha parlato nel pomeriggio ad Assisi introducendo con la sua prolusione i lavori della 78esima Asssemblea straordinaria della Cei.
Un passo del suo lungo discorso ai vescovi italiani è stato dedicato proprio al progetto di riforma costituzionale avanzato da governo e maggioranza di centro-destra e che tante polemiche sta suscitando. “L’Italia, in un momento così delicato economicamente e socialmente, sta discutendo su un tema impegnativo, la riforma costituzionale. Ho già detto, in un precedente intervento, – ha affermato Zuppi – che per un’efficace riforma, che tocca meccanismi delicati del funzionamento della democrazia, è indispensabile creare un clima costituente, capace di coinvolgere quanto più possibile le varie componenti non solo politiche, com’è ovvio e come fu all’origine della Costituzione, ma anche culturali e sociali”, ha detto il porporato. “Siamo ancora lontani da questo e non posso che ripetere l’invito, perché la Costituzione sia di tutti e sia sentita da tutti”, visto che, ha aggiunto Zuppi, “Costituzione significa anche questo: statuire insieme, perché non si vive di solo presente e per costruire il futuro anche il passato, la nostra storia democratica, può offrire una lezione di sapienza”. Da qui la richiesta, già avanzata un anno fa dai vescovi italiani che “valutando con preoccupazione il progressivo astensionismo”, e per “recuperare la partecipazione dei cittadini” si “inizi dalla riforma della legge elettorale, che tanti esponenti politici di ogni parte, giuristi e autorevoli personalità hanno giudicato da cambiare”.
“Per questo – ha spiegato ancora il presidente della Cei – parlavo di un clima costituente che sia coinvolgente: bisogna riaffezionare gli italiani alla Repubblica, alla casa comune. Se i legami sociali si allentano, è invece necessario rafforzarli, sentendosi parte di un destino comune”, ha concluso.
Manovra, Conte: Governo Meloni miope, fa cassa sui più fragiliRoma, 13 nov. (askanews) – “Siamo di fronte a una manovra che prosciuga le risorse destinate al sociale, non interviene sul fondo per la non autosufficienza e taglia sulla disabilità. Una Legge di Bilancio senza visione, firmata da un governo miope che dimentica i più fragili e fa cassa su di loro. Parliamo di un settore che vive già grandi difficoltà, che si sono aggravate in seguito alla cancellazione del Reddito di Cittadinanza e che esploderanno quando i nuclei familiari ritenuti occupabili dal governo rimarranno senza questa fondamentale rete di protezione sociale. Ad aggravare ulteriormente la situazione, poi, i tagli riservati ai Comuni, che si tradurranno in una consistente riduzione dei servizi. Noi crediamo in un Paese diverso, che si batte per i più fragili, che tutela i diritti di tutti i cittadini, a partire da chi vive in condizioni di emarginazione economica e sociale. Quando eravamo al governo abbiamo dimostrato che è possibile, dall’attuale esecutivo ci aspettiamo un deciso cambio di passo”. Lo ha dichiaratp il Presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte durante l’incontro con l’Ordine degli Assistenti Sociali nella sede M5S di via Campo Marzio.
Tajani: posizione unanime dei 27 per pause umanitarie a GazaBruxelles, 13 nov. (askanews) – La discussione tra i ministri durante il Consiglio Affari esteri dell’Ue, in corso a Bruxelles, ha registrato stamattina un “unanime consenso sulla posizione che abbiamo espresso ieri sera”, un dichiarazione congiunta dei Ventisette in cui “chiediamo la liberazione degli ostaggi nelle mani di Hamas senza contropartite, chiediamo pause umanitarie urgenti per permettere alla popolazione civile palestinese di allontanarsi dai luoghi di combattimento e permettere altresì l’ingresso di beni per la popolazione, anche mediante l’aumento dei Tir che entrano attraverso la porta di Rafah”. Lo ha riferito oggi a Bruxelles il ministro degli Esteri Antonio Tajani, parlando alla stampa a margine del Consiglio Ue.
Il ministro ha anche sottolineato che Gaza dovrà far parte di un futuro Stato palestinese, affidato all’Autorità nazionale palestinese, per il quale sarà probabilmente necessaria una fase di transizione, con la presenza di un contingente delle Nazioni Unite, a cui potrebbe partecipare anche l’Italia, se le sarà richiesto. “L’Italia – ha detto Tajani – continua a essere in prima fila per la popolazione civile, è partita la nave ospedale Vulcano, e siamo pronti a inviare un ospedale da campo e anche a curare in Italia i bambini feriti palestinesi”.
“Al centro del dibattito di oggi – ha continuato – c’è stato anche il documento italo-franco-tedesco che ha come obiettivo quello di isolare Hamas, impedirgli di nuocere, ridurgli i finanziamenti e impedire che ci sia una impennata di antisemitismo in Italia e in Europa”. A una domanda sul poco ascolto che le richieste dell’Ue sembrano avere da parte di Israele, il ministro ha risposto: “Noi riteniamo che già ci sia stato qualche risultato grazie alle nostre pressioni, perché nelle ultime ore, negli ultimi giorni ci sono state più pause di quante ve ne fossero in passato: quindi già questo è un fatto positivo, e sono pauese anche più lungo di quelle che c’erano in passato”.
“Noi – ha sottolineato Tajani – vogliamo salvare vite umane, vogliamo aiutare la popolazione palestinese a vivere in sicurezza. E’ chiaro che c’è una situazione di guerra: Hamas ha la responsabilità di aver scatenato di nuovo l’Inferno in Medio Oriente. Ora bisogna lavorare affinché il conflitto non si allarghi. Ecco perché invitiamo anche l’Iran a non solo a non accentuare i toni, ma anche a non sostenere iniziative aggressive di Hezbollah nei confronti di Israele. Se vogliamo lavorare per la pace, se vogliamo lavorare per le pause umanitarie, bisogna che alle pausa umanitarie partecipi certamente Israele, ma che vi partecipino anche Hamas e gli Hezbollah”. Inoltre, anche “il rilascio degli ostaggi può contribuire, se risolto in maniera positiva, una ‘de-escalation’ nel Medio Oriente”. “Credo che tutti noi – ha aggiunto il ministro – abbiamo dato messaggi molto chiari e Israele, quindi non ritengo che Israele debba sentirsi non sostenuto nel suo diritto ad autodifendersi; e anche il documento informale punta a tagliare l’erba sotto i piedi ad Hamas, punta a contrastare l’antisemitismo in Europa: è un documento italo-franco-tedesco che va certamente nella direzione di rassicurare anche Israele e combattere il terrorismo”.
A una domanda sul futuro, sulle soluzioni dopo la fine della guerra, un altro punto in agenda della riunione di oggi, Tajani ha replicato: “Gaza deve essere parte di un futuro Stato palestinese. E noi riteniamo che l’unica organizzazione legittimata a governare lo Stato palestinese sia la Autorità nazionale palestinese, che deve naturalmente modificarsi e modernizzarsi”. Tuttavia, “in una fase di transizione potrebbe esserci una presenza delle Nazioni Unite, anche per evitare un ritorno di fiamma, una presenza tipo Unifil (la missione di pace Onu in Libano, a cui partecipa l’Italia, ndr) al confine tra Israele e Hezbollah”. “Noi – ha assicurato il ministro – siamo pronti a fare la nostra parte, qualora dovesse essere richiesto. Lo ha detto anche il ministro Crosetto, stiamo per inviare i Carabinieri per poter svolgere un ruolo di ponte tra le polizie palestinesi e la polizia israeliana. Quindi l’Italia, che ha una grande credibilità nell’area medio orientale, può svolgere un ruolo importante anche per il futuro di una realtà che deve avere come obiettivo finale la creazione di due Stati: Israele, che nessuno può pensare di cancellare dalla carta geografica, e uno Stato palestinese che dia una prospettiva ai palestinesi, perché è giusto che ci sia fine alle sofferenze di questa gente che nulla a che vedere con i criminali di Hamas”. Tajani, infine, ha riferito che al Consiglio Ue “non si è parlato di sanzioni all’Iran adesso. Io credo comunque – ha precisato – che l’Iran debba innanzitutto abbassare i toni: non è questo il momento di gettare benzina sul fuoco nell’area medio orientale; quindi la prima cosa che è importante l’Iran comprenda è che Hezbollah non può continuare a lanciare missili su Israele; e che non si può più dire – ha concluso – che lo Stato di Israele debba essere cancellato dalla carta geografica, come è stato detto anche alle Nazioni unite”.