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Meloni vara sua prima “vera” manovra: realistica, no sprechi

Meloni vara sua prima “vera” manovra: realistica, no sprechiRoma, 16 ott. (askanews) – Dopo quella dello scorso anno, scritta in poche settimane e sostanzialmente già “bloccata” nei principali capitoli, Giorgia Meloni ha presentato oggi la sua prima “vera” legge di bilancio. Una manovra – ha detto la premier intervenendo in conferenza stampa – da 24 miliardi “molto seria, molto realistica, che non disperde risorse ma le concentra su alcune grandi priorità”.

La prima priorità, ha elencato, è il sostegno ai redditi più bassi. Dunque viene confermato, per tutto il 2024, il taglio del cuneo fiscale, che vuol dire “mediamente 100 euro al mese in busta paga” per “14 milioni” di persone. A ‘rafforzare’ la misura l’avvio della nuova Irpef, con il taglio del secondo scaglione. “Estendiamo il primo scaglione con la tassazione al 23%, oggi previsto per i redditi fino a 15 mila euro, a tutto il secondo scaglione. Quindi si paga il 23% fino ai 28 mila euro di reddito”, ha spiegato, aggiungendo però che il beneficio sarà “sterilizzato” per i redditi oltre i 50 mila euro, “con una franchigia sulle detrazioni fiscali”. Sempre per il lavoro, la manovra prevede “per le imprese una super deduzione del costo del lavoro per chi assume a tempo indeterminato, pari al 120% per tutte le assuzioni a tempo indeterminato” e che “arriva fino al 130% per chi assume mamme, under 30, percettori di reddito di cittadinanza e persone con invalidità”. Stessa filosofia vale per le pensioni: viene confermata la “rivalutazione delle pensioni in rapporto all’inflazione” e “la super-rivalutazione delle pensioni minime per over 75 anni”. Eliminato, inoltre, “il vincolo che impone a chi è nel contributivo di andare in pensione con l’età raggiunta solo se l’importo della sua pensione è inferiore a 1,5 la pensione sociale”. Cancellate ape sociale e opzione donna, “sostituiti da un unico fondo per la flessibilità in uscita” che permetterà di “andare in pensione a 63 anni con 36 di contributi per caregiver, disoccupati, lavori gravosi e disabili e a 35 per le donne”.

Altra priorità è il sostegno alla famiglia e alla natalità, per cui viene investito un miliardo. Il ‘pacchetto’ si articola in tre misure: viene previsto un mese in più di congedo parentale retribuito al 60% ed è aumentato di 150-180 miliardi il fondo per gli asili nido, con l’obiettivo di “dire che per il secondo figlio l’asilo nido è gratis”. Inoltre, ed è la “misura più significativa”, c’è la de-contribuzione per le donne con due o più figli. Per loro la quota di contributi a carico del lavoratore (un terzo) “la paga lo Stato”. L’agevolazione vale per chi ha due figli “fino a quando il secondo ha 10 anni” e per chi ha tre o più figli “fino a quando il più piccolo non ha 18 anni”. Cancellato, invece, il taglio dell’Iva sui prodotti della prima infanzia, “che purtroppo – ha spiegato – è stato assorbito dagli aumenti di prezzo e quindi non ne vale la pena”. Sette miliardi di euro andranno al rinnovo dei contratti della Pubblica amministrazione con la “priorità” del comparto sicurezza e difesa. Del totale, due saranno messi per i lavoratori della sanità. Per tutto il settore sanitario sono previsti tre miliardi “destinati a un’unica priorità che è l’abbattimento delle liste d’attesa”, dice Meloni che bolla come “bugie” le accuse di voler tagliare le risorse. Secondo la premier, in realtà, “con quasi 136 miliardi di euro raggiungiamo il più alto investimento mai previsto per la sanità”.

“Sono molto fiera del risultato di questa manovra, di dire che c’è un governo che non spreca risorse in cose inutili, in mille rivoli e concentra le sue risorse sugli obiettivi chiari che si è dato e che continua a perseguire anno per anno, e cercando di fare un pezzetto in avanti. A me pare questo il segnale di maggiore serietà che si può dare agli italiani”, ha concluso Meloni ringraziando “tutto il Consiglio dei ministri” che ha anche chiesto “sacrifici ai ministeri” perchè “altrimenti non avremmo potuto tirare fuori queste risorse per le famiglie, per i lavoratori, per i pensionati”.

La prima “vera” manovra di Giorgia Meloni

La prima “vera” manovra di Giorgia MeloniRoma, 16 ott. (askanews) – Dopo quella dello scorso anno, scritta in poche settimane e sostanzialmente già “bloccata” nei principali capitoli, Giorgia Meloni ha presentato oggi la sua prima “vera” legge di bilancio. Una manovra – ha detto la premier intervenendo in conferenza stampa – da 24 miliardi “molto seria, molto realistica, che non disperde risorse ma le concentra su alcune grandi priorità”.

La prima priorità, ha elencato, è il sostegno ai redditi più bassi. Dunque viene confermato, per tutto il 2024, il taglio del cuneo fiscale, che vuol dire “mediamente 100 euro al mese in busta paga” per “14 milioni” di persone. A ‘rafforzare’ la misura l’avvio della nuova Irpef, con il taglio del secondo scaglione. “Estendiamo il primo scaglione con la tassazione al 23%, oggi previsto per i redditi fino a 15 mila euro, a tutto il secondo scaglione. Quindi si paga il 23% fino ai 28 mila euro di reddito”, ha spiegato, aggiungendo però che il beneficio sarà “sterilizzato” per i redditi oltre i 50 mila euro, “con una franchigia sulle detrazioni fiscali”. Sempre per il lavoro, la manovra prevede “per le imprese una super deduzione del costo del lavoro per chi assume a tempo indeterminato, pari al 120% per tutte le assuzioni a tempo indeterminato” e che “arriva fino al 130% per chi assume mamme, under 30, percettori di reddito di cittadinanza e persone con invalidità”. Stessa filosofia vale per le pensioni: viene confermata la “rivalutazione delle pensioni in rapporto all’inflazione” e “la super-rivalutazione delle pensioni minime per over 75 anni”. Eliminato, inoltre, “il vincolo che impone a chi è nel contributivo di andare in pensione con l’età raggiunta solo se l’importo della sua pensione è inferiore a 1,5 la pensione sociale”. Cancellate ape sociale e opzione donna, “sostituiti da un unico fondo per la flessibilità in uscita” che permetterà di “andare in pensione a 63 anni con 36 di contributi per caregiver, disoccupati, lavori gravosi e disabili e a 35 per le donne”.

Altra priorità è il sostegno alla famiglia e alla natalità, per cui viene investito un miliardo. Il ‘pacchetto’ si articola in tre misure: viene previsto un mese in più di congedo parentale retribuito al 60% ed è aumentato di 150-180 miliardi il fondo per gli asili nido, con l’obiettivo di “dire che per il secondo figlio l’asilo nido è gratis”. Inoltre, ed è la “misura più significativa”, c’è la de-contribuzione per le donne con due o più figli. Per loro la quota di contributi a carico del lavoratore (un terzo) “la paga lo Stato”. L’agevolazione vale per chi ha due figli “fino a quando il secondo ha 10 anni” e per chi ha tre o più figli “fino a quando il più piccolo non ha 18 anni”. Cancellato, invece, il taglio dell’Iva sui prodotti della prima infanzia, “che purtroppo – ha spiegato – è stato assorbito dagli aumenti di prezzo e quindi non ne vale la pena”. Sette miliardi di euro andranno al rinnovo dei contratti della Pubblica amministrazione con la “priorità” del comparto sicurezza e difesa. Del totale, due saranno messi per i lavoratori della sanità. Per tutto il settore sanitario sono previsti tre miliardi “destinati a un’unica priorità che è l’abbattimento delle liste d’attesa”, dice Meloni che bolla come “bugie” le accuse di voler tagliare le risorse. Secondo la premier, in realtà, “con quasi 136 miliardi di euro raggiungiamo il più alto investimento mai previsto per la sanità”.

“Sono molto fiera del risultato di questa manovra, di dire che c’è un governo che non spreca risorse in cose inutili, in mille rivoli e concentra le sue risorse sugli obiettivi chiari che si è dato e che continua a perseguire anno per anno, e cercando di fare un pezzetto in avanti. A me pare questo il segnale di maggiore serietà che si può dare agli italiani”, ha concluso Meloni ringraziando “tutto il Consiglio dei ministri” che ha anche chiesto “sacrifici ai ministeri” perchè “altrimenti non avremmo potuto tirare fuori queste risorse per le famiglie, per i lavoratori, per i pensionati”.

80esimo anniversario del rastrellamento degli ebrei al Ghetto, Meloni: fu un’atrocità

80esimo anniversario del rastrellamento degli ebrei al Ghetto, Meloni: fu un’atrocitàRoma, 16 ott. (askanews) – In occasione dell’80esimo anniversario del rastrellamento degli ebrei di Roma, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ricevuto a Palazzo Chigi il presidente della Comunità Ebraica di Roma, Victor Fadlun.

“Il 16 ottobre 1943 – ha detto Meloni a margine dell’incontro – si è compiuto uno dei crimini più efferati che la storia italiana abbia mai conosciuto. Alle prime ore del mattino i nazisti, con la complicità fascista, fecero scattare nella Capitale una spietata caccia all’uomo. 1.259 innocenti vennero portati via dalle loro case per essere deportati nei campi di sterminio. Tra di loro anche oltre duecento bambini, strappati alla loro innocenza per essere condannati a morte. Solo in sedici fecero ritorno dall’abisso di Auschwitz. Un’atrocità che ha segnato per sempre la storia del popolo italiano e che deve essere da monito affinché niente di simile possa ancora accadere, anche sotto altre vesti. In questa giornata rinnoviamo il nostro impegno per mantenere viva la memoria di quei fatti terribili e per combattere, in ogni sua forma, nuova e antica, il virus dell’antisemitismo. Il governo esprime la sua vicinanza alla Comunità Ebraica di Roma, ai famigliari e ai discendenti dei deportati”.

Salvini: c’è la copertura per il Ponte sullo Stretto

Salvini: c’è la copertura per il Ponte sullo StrettoRoma, 16 ott. (askanews) – “C’è la copertura necessaria per il collegamento stabile tra Sicilia, Italia ed Europea, quindi carta canta”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dei Trasporti e Infrastrutture, Matteo Salvini, in conferenza stampa dopo l’ok del Cdm alla Manovra, confermando i fondi per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina.

“C’è la copertura economica integrale per il Ponte sullo stretto di Messina – ha ribadito Salvini -. Stamattina la giunta regionale siciliana ha stanziato il primo miliardo di euro, stiam parlando di un cantiere che ho tutta intenzione di aprile nell’estate del 2024, che si va a sommando alle decine di cantieri da nord a sud che stiamo recuperando”.

Mes, Giorgetti: decisione al Parlamento, scadenza è 31 dicembre

Mes, Giorgetti: decisione al Parlamento, scadenza è 31 dicembreRoma, 16 ott. (askanews) – Sul Mes “il governo farà quello che dirà il Parlamento. L’accordo fatto non passò dal Parlamento. Aspettiamo la decisione del Parlamento che ha scritto in modo abbastanza chiaro nelle sue decisioni di rinvio riflessioni, attese e aspettative. Spero che siano soddisfatte prima della fine dell’anno, perchè quella è la vera scadenza non la fine del mese. I lavori sono in corso, a livello di profondità dei sottomarini”. Lo ha detto in conferenza stampa il ministro Giancarlo Giorgetti.

Mattarella: Onu unico strumento per combattere fame e conflitti

Mattarella: Onu unico strumento per combattere fame e conflittiRoma, 16 ott. (askanews) – “Le sfide del cambiamento climatico, dell’aumento dei conflitti, della scarsità di cibo ed acqua, che ne sono la conseguenza hanno un denominatore comune: sono tutte transnazionali. Da qui l’esigenza di combatterle utilizzando e valorizzando al meglio quel formidabile strumento rappresentato dalle Nazioni Unite, l’unico disponibile”. Lo ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento alla Fao in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione.

“FAO, Programma Alimentare Mondiale e IFAD concorrono, da prospettive diverse, a dare una decisiva risposta al problema dell’insicurezza alimentare. La sfida per vincere la piaga della fame – un imperativo morale, prima ancora che socio-economico – può e deve essere vinta rimettendo al centro l’impegno multilaterale, la capacità delle Nazioni Unite di operare una sintesi efficace del capitale umano, tecnologico e finanziario dei singoli Stati impiegandolo laddove è più necessario, creando in tal modo uno sviluppo durevole”, ha ammonito il capo dello Stato.

Giornata alimentazione,Mattarella: acqua diritto fondamentale a rischio

Giornata alimentazione,Mattarella: acqua diritto fondamentale a rischioRoma, 16 ott. (askanews) – “L’accesso all’acqua, è un diritto fondamentale, oggi troppo spesso a rischio, anche per effetto del cambiamento climatico che vede la desertificazione di aree sempre più estese del pianeta”. Lo ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo alla Giornata mondiale dell’alimentazione della Fao.

“Oggi la sua scarsità o assenza è sempre più alla radice di povertà e conflitti e richiede di affrontare con determinazione e altrettanto ingegno la gestione sostenibile di un bene essenziale, che è al tempo stesso strumento di pace e moltiplicatore di benessere”, ha aggiunto.

Conte rinuncia a querelare Meghnagi:”prendiamo atto sue scuse”

Conte rinuncia a querelare Meghnagi:”prendiamo atto sue scuse”Roma, 15 ott. (askanews) – “Prendiamo atto delle scuse e delle dichiarazioni rilasciate dal Presidente della comunità ebraica di Milano, Walker Meghnagi. L’accusa che ci era stata mossa era oltraggiosa e menzognera: il Movimento 5 Stelle è sempre stato e sempre sarà in prima linea per combattere ogni manifestazione di odio e discriminazione, anche con particolare riguardo all’antisemitismo. Nessuno può accusarci del contrario. Il Movimento 5 Stelle ha quindi deciso di non presentare la preannunciata querela per diffamazione contro Meghnagi”. Lo annuncia via Facebook il presidente M5s Giuseppe Conte.

Monito di Parolin: pace è sempre possibile, ma uomini la vogliono?

Monito di Parolin: pace è sempre possibile, ma uomini la vogliono?Treviso, 15 ott. (askanews) – “La pace è sempre possibile perché è dono di Dio e impegno degli uomini. Il problema è se gli uomini vogliono veramente la pace, se i politici hanno la volontà politica di costruirla, la pace. San Pio X può insegnarci che la pace si costruisce giorno dopo giorno attraverso l’attenzione alle persone, soprattutto ai più poveri e ai più vulnerabili”. Lo ha detto il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, dopo aver celebrato la messa a conclusione della Peregrinatio Corporis di San Pio X a Riese Pio X, in provincia di Treviso. Nel corso dell’omelia della celebrazione eucaristica Parolin aveva specificato: “La guerra di tutti contro tutti: sembra quello che stiamo vivendo”

M.O.,Tajani: non ci sono allarmi particolari ma prevenire attentati

M.O.,Tajani: non ci sono allarmi particolari ma prevenire attentatiMonza, 14 ott. (askanews) – “Non ci sono allarmi particolari ma in questo momento dobbiamo garantire la sicurezza del Paese. Dobbiamo proteggere tutti i luoghi di culto e non, dove si incontrano i nostri concittadini di origine ebraica. Bisogna prevenire possibili attentati ed episodi come quello di Milano dove poco fa un uomo, per fortuna disarmato, è stato fermato mentre urlaba Allah akbar”. Lo ha detto il vice premier e ministor degli Esteri Antonio Tajani, parlando alla convention azzurra di Monza.