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Ue, sabato e domenica vertice Nord-Sud: focus migranti e sicurezza

Ue, sabato e domenica vertice Nord-Sud: focus migranti e sicurezzaBruxelles, 18 dic. (askanews) – Saranno migranti e sicurezza i temi al centro del primo vertice Nord-Sud in programma sabato e domenica prossimi in Lapponia. Organizzato dal primo ministro finlandese Petteri Orpo, il summit vedrà anche la partecipazione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i premier di Grecia e Svezia Kyriakos Mitsotakis e Ulf Kristersson, e l’Alta rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza Kaja Kallas.


Sul tema della sicurezza la Finlandia ritiene necessario promuovere una maggiore comprensione reciproca tra Nord e Sud. Il Paese condivide con la Russia una frontiera di 1.340 chilometri ed è dunque particolarmente esposto ad atti di sabotaggio, minacce ibride e strumentalizzazione delle migrazioni. Essendo il confine estremo dell’Ue (ma anche della Nato) con la Russia, la Finlandia chiede maggior supporto dagli Stati membri. Secondo il governo del conservatore Orpo, la Russia – anche se in modo indiretto – ha un ruolo anche nella destabilizzazione del Medio Oriente e dell’Africa, con conseguenze sui flussi migratori, tema che sta invece particolarmente a cuore a Roma e Atene. “L’Europa – ha detto Orpo – deve assumersi maggiori responsabilità per la propria sicurezza. Ciò significa che i Paesi europei devono essere leader forti, sia nell’Ue che nella Nato. La nostra più grande minaccia è la Russia, che sta cercando di consolidare il potere e seminare discordia in Europa. La situazione geopolitica è molto impegnativa, ad esempio, anche in Medio Oriente e Nord Africa”.


Sullo sfondo della discussione, naturalmente, l’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca, con un possibile disimpegno Usa in Ucraina a cui l’Europa dovrà far fronte. Proprio di questo si parlerà questa sera a Bruxelles in un summit convocato dal segretario generale della Nato Mark Rutte, presenti anche il presidente Ucraino Volodymyr Zelensky, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa. Non dovrebbero partecipare invece il presidente francese Emmanuel Macron e il premier britannico Keir Starmer, che saranno rappresentati dai rispettivi ministri degli Esteri. Al termine del summit finlandese non ci sarà una dichiarazione finale, data l’informalità dell’evento, ma è previsto che domenica i leader presenti rilascino dichiarazioni. A margine del confronto sono in programma anche alcuni incontri bilaterali.

In aula Senato tensione Meloni-M5s, la premier: siete in difficoltà

In aula Senato tensione Meloni-M5s, la premier: siete in difficoltàRoma, 18 dic. (askanews) – Momenti di tensione in aula al Senato durante la replica della premier Giorgia Meloni al dibattito sulle sue comunicazioni in vista del consiglio europeo di domani. A infiammare il clima, le risposte della presidente del Consiglio alle accuse del Movimento 5 Stelle secondo cui l’attuale governo è servo della lobby delle banche. “Lo so che siete in difficoltà…”, ha commentato Meloni di fronte alle proteste dei pentastellati che hanno interrotto più volte il suo intervento. “Ma io quando vengo accusata, posso rispondervi oppure voi dite quello che volete e io devo stare in silenzio?”, ha insistito.


A placare gli animi è intervenuto il presidente del Senato Ignazio La Russa che, di fronte alle critiche al tono usato da Meloni (“Cerco di rispondere con aplomb istituzionale”, ha detto la premier), ha ripreso Floridia: “Lasci parlare Meloni col tono che desidera, non può decidere anche il tono”. “Parlo con garbo ma se non riesco a parlare diventa difficile”, ha provato ad andare avanti la presidente del Consiglio. La contestazione più forte è arrivata dal senatore M5s Ettore Licheri che ha gridato: “Ma quante volte ha votato il superbonus?”, rivolto a Meloni che aveva detto di non accettare “lezioni sulle risorse per la sanità da chi ha bruciato i soldi col superbonus”. La Russa lo ha richiamato all’ordine due volte e, di fronte al pentastellato che ha lasciato l’aula spontaneamente, ha commentato: “Si auto-espella”.


Meloni ha chiuso la querelle precisando: “I provvedimenti del vostro governo non li ho votati, stavo all’opposizione”.

Open arms, Salvini: la protezione dei confini è un dovere, in udienza a testa alta

Open arms, Salvini: la protezione dei confini è un dovere, in udienza a testa altaRoma, 18 dic. (askanews) – “Questo venerdì, tra due giorni, entrerò in tribunale a Palermo a testa alta, dove rischio sei anni di carcere per aver difeso il mio Paese da ministro dell’Interno. Se dovessi essere condannato non sarebbe una sconfitta per me ma per l’Italia e l’Europa, perché proteggere i confini è un dovere, non un reato. Io non mollo”. Così, su X con l’hashtag #20Dicembre, il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, in vista dell’udienza del processo su Open arms.

Liguria, il Gup ratifica il patteggiamento di Toti: 1.620 ore lavori sociali

Liguria, il Gup ratifica il patteggiamento di Toti: 1.620 ore lavori socialiGenova, 18 dic. (askanews) – Il gup del tribunale di Genova Matteo Buffoni ha ratificato il patteggiamento a due anni e tre mesi di reclusione per corruzione e finanziamento illecito ai partiti per l’ex presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. La pena sarà convertita in 1.620 ore di lavori socialmente utili presso la Lega italiana per la lotta contro i tumori.


L’ex governatore, che non era presente in aula ma era rappresentato dal suo legale difensore Stefano Savi, svolgerà attività di comunicazione e accoglienza. Anche per l’ex presidente dell’Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale, Paolo Emilio Signorini, e per l’imprenditore portuale Aldo Spinelli è stato ratificato il patteggiamento, rispettivamente ad una pena di tre anni e sei mesi e di tre anni e tre mesi.

Meloni: non sono nemica dell’Ue ma non può regolamentare ogni materia

Meloni: non sono nemica dell’Ue ma non può regolamentare ogni materiaRoma, 18 dic. (askanews) – “Non cambio idea sull’Europa proprio perché voglio un’Europa più forte. Ma l’Europa deve occuparsi di meno cose e farlo meglio: occuparsi di materie sulle quali gli stati non possono competere da soli ma non c’è bisogno di uniformare e regolamentare tutto per l’intero continente”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni replicando in aula al Senato al dibattito sulle sue comunicazioni in vista del consiglio europeo di domani.


“L’unico principio mai applicato – ha aggiunto – è il principio di sussidiarietà. Questa resta la mia idea di Ue, non vuol dire che io sia nemica dell’Europa, non penso che un sistema federale sia nemico dell’Europa ma è legittimo avere tesi diverse. Come tutto ciò che riguarda i dibattiti che vi appassionano – ha detto rivolgendosi al Pd – chiunque abbia un’idea diversa dalla vostra diventa un impresentabile. Non dovremmo mascherarci dietro all’impresentabilità ma affrontare le cose”. “Il problema dell’Europa – ha sottolineato Meloni – è stato che a un certo punto non è stata più chiarissima la sua missione, l’Europa ha pensato di poter sostituire l’assenza di chiarezza con una maggiore regolamentazione. È un problema che c’è, non lo dico solo io”. Negli Usa dicono “l`America innova, la Cina replica, l`Europa regolamenta”. 

Governo, Meloni: non penso cose che dice Milei replicabili in Italia

Governo, Meloni: non penso cose che dice Milei replicabili in ItaliaRoma, 18 dic. (askanews) – “Meloni sta con Milei. Cosa vuol dire? Penso Milei sia una molto interessante novità nel panorama politico argentino, è la persona giusta per quel contesto, ma non penso sia replicabile qui in Italia ciò che dice”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni replicando in aula al Senato al dibattito sulle sue comunicazioni in vista del consiglio europeo di domani.


Rivolgendosi in particolare al leader Iv Matteo Renzi: “Io ho un altro punto di vista. Renzi era amico di Obama e si metteva il cappotto come lui, io sono amica di Milei ma non mi faccio crescere le basette. Penso si debba dialogare e prendere ciò che si condivide”.

Meloni: Musk? Buoni rapporti con tanti, non prendo ordini da nessuno

Meloni: Musk? Buoni rapporti con tanti, non prendo ordini da nessunoMilano, 18 dic. (askanews) – Non so che film abbiate visto… Credo che ci dobbiamo capire su una differenza fondamentale tra me, noi e quello che abbiamo visto nel corso degli anni. Per tanti anni. Abbiamo visto leader italiani che pensavano che quando avevano un buon rapporto, un’amicizia, con un leader straniero, dovevano seguire pedissequamente quello che facevano gli altri Io non lo penso, posso essere amica di Elon Musk e essere nello stesso momento il premier che per prima regola l’attività dei privati nello spazio. Ho buoni rapporti con un sacco di gente ma non prendo ordini da nessuno. Sono una persona libera che si confronta con tutti, con persone che la pensano come me o no, ma non prendo ordini da nessuno. Non vi seguirò mai in questo racconto per cui con chiunque si parli sembra che si stia eseguendo degli ordini. Non lo faccio e non lo farò mai anche se per qualcuno è difficile da comprendere”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, replicando in Senato alle critiche di Mario Monti sul rapporto con Elon Musk.


“Su Musk dico anche che io da anni dico che è un problema se ci sono concentrazioni che hanno fatturati maggiori di diversi stati nazionali, che agiscono senza regole. E mi avete detto che ero sovranista. Io la penso così nche ora, ma cosa è successo ora? È successo che Musk è la prima di queste persone che non ha idee mainstream. Il problema si è posto alll’indomani del sostegno di Musk a Trump, ma nessuno ha detto una parola fino a che Musk sosteneva il Partito Democratico. Io non ragiono così. Io non consento ingerenze a nesusno, guardo sempre e solo l’interesse nazionale, però sono felice che anche voi siete diventate sovranisti, la considero una grandissima impresa di Elon Musk, più di essere arrivato sulla luna. Ero abituato a un mondo in cui chiedevate lingerenza di chiunque contro i vostri avversari politici”, ha concluso Meloni.

Da Mattarella appello a prendersi cura della democrazia, serve armonia

Da Mattarella appello a prendersi cura della democrazia, serve armoniaRoma, 17 dic. (askanews) – L’appello rivolto alle più alte cariche istituzionali, ai rappresentanti del mondo politico e sociale per la fine di questo 2024 da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella è a “ad amare e prendersi cura della democrazia” evitando “conflitti e radicalizzazioni” ma ricercando invece quella “armonia” che tiene in vita la nostra Repubblica.


Ad ascoltare il discorso alle alte cariche nel salone dei Corazzieri al Quirinale ci sono i presidenti del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa, della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, e della Corte Costituzionale, Augusto Barbera e anche tanti altri esponenti del governo, della maggioranza e dell’opposizione, tra gli altri Elly Schlein e Giuseppe Conte. Il quadro disegnato dal capo dello Stato alla fine di questo anno è desolante: “in questo periodo siamo attraversati da sentimenti contraddittori: da una parte il bisogno di condividere la speranza per un futuro di serenità e di pace, cui si affiancano le prospettive che le scoperte della scienza offrono all’umanità. Dall’altra la profonda preoccupazione di un tempo caratterizzato da guerre e violenze che rendono incerto l’orizzonte del mondo intero”. E di fronte a scenari così complessi bisogna anche ammettere che “oggi prevale il conflitto. La politica e la diplomazia appaiono sovente accantonate dalla scelta delle armi, operata da chi ha dato avvio alla guerra. Le istituzioni sovranazionali ne risultano indebolite”. La preoccupazione di Mattarella è rivolta soprattutto ai giovani che si confrontano con un mondo così travagliato: “Occorre una approfondita riflessione sui danni che questa deriva emotiva può produrre nel lungo periodo sulle donne e sugli uomini di domani, sui loro sentimenti”.


“Abituandosi a convivere con l’odio si rischia di diffonderlo, di renderlo inestinguibile” avverte il capo dello Stato secondo il quale da qui parte quell’aumento della violenza intorno a noi, nelle nostre società”. Ma per il presidente della Repubblica questo non è un destino segnato anzi, il suo invito è a “reagire, riaffermare con forza e convinzione le ragioni della pace, della civiltà, della convivenza, di un mondo libero, solidale, interdipendente. Obiettivi per i quali il Governo è impegnato nella ricerca del dialogo e della collaborazione, con attenzione particolare nei confronti dei Paesi del Sud del mondo”, come si registra con la recente apertura all’accordo Mercosur. “Non possiamo tornare indietro, non possiamo rassegnarci al disordine e al conflitto permanente” è il suo monito. Nel suo ragionamento sullo stato di salute delle democrazie occidentali il capo dello Stato annota una “progressiva polarizzazione” che tocca tanti aspetti della vita sociale e che non riguarda solo la politica. Insomma, manca il dialogo e si afferma la radicalizzazione delle posizioni mentre, avverte Mattarella “il pluralismo delle idee è l’anima la democrazia” a fronte di “conflitti alimentati e amplificati da un uso distorto e irresponsabile dei social media che, talvolta, divengono strumenti perversi di divisione, di condizionamento acritico, di deliberato travisamento della realtà, contraddicendo il loro autentico ruolo”. A proposito del ruolo dei social media Mattarella torna sui rischi legati alla concentrazione di ricchezza e potere nelle mani di pochi Over the top della tecnologia: “Grandi società che dettano le loro condizioni ai mercati e – al di sopra dei confini e della autorità degli Stati e delle Organizzazioni internazionali – tendono a sottrarsi a qualsiasi regolamentazione, a cominciare dagli obblighi fiscali”.


Questi nuovi soggetti mettono in discussione l’esistenza stessa e la funzione dello Stato che nella storia era quello che governava anche la forza militare con una “una progressiva privatizzazione del potere pubblico da parte di potenze finanziarie private, capaci di sfidare le prerogative statuali”. Ma la libertà, la sicurezza e il bene comune possono essere assicurati soltanto “dalla tenuta e dal consolidamento delle istituzioni democratiche, unico argine agli usurpatori di sovranità”, avverte. Per preservare la democrazia Mattarella invita a tornare alla comunità e ai rapporti umani tra le persone, alla partecipazione “unica, impegnativa e concreta alternativa alle lacerazioni delle nostre società, allo svuotamento di senso, alla disaffezione, alle mille solitudini che abitano le nostre città”. “Leggo con queste lenti il crescente e preoccupante fenomeno dell’astensionismo, registrato nelle tornate elettorali da diversi anni a questa parte – osserva -. Una democrazia senza popolo sarebbe una democrazia di fantasmi. Una democrazia debole”. Ecco perchè è necessario “recuperare il rapporto tra persone e istituzioni”.


E proprio al termine di alcune giornate di dibattito politico particolarmente acceso Mattarella invita al dialogo: “Sovente parliamo della stabilità come di un fattore determinante del patrimonio di credibilità e di buona reputazione di un Paese. Ma ci sono, prima ancora, fattori che non dobbiamo sottovalutare: valori comuni e condivisi, cultura, sentimenti popolari che ci fanno riconoscere come un unico popolo, legato da un comune destino”. E per preservare l’unità di un paese la ricetta del capo dello Stato è ancora una volta la Costituzione, il “riferimento sicuro i suoi valori fondativi: la libertà, l’uguaglianza, la giustizia, la solidarietà. I diritti inalienabili di ogni persona. Vuol dire anche riconoscere che vi sono interessi nazionali che richiedono la massima convergenza. Ad esempio il rispetto dei trattati e delle alleanze internazionali, la difesa e la sicurezza dei nostri concittadini e delle infrastrutture strategiche, la salvaguardia dell’ambiente e la messa in sicurezza dei nostri territori. Non possiamo dividerci su questi obiettivi, che sono inevitabilmente di lungo periodo e vanno dunque perseguiti con un impegno che va oltre le maggioranze e le opposizioni di turno”. Infine, e non è la prima volta che Mattarella ne parla, il richiamo a rispettare i propri ruoli istituzionali, sapendo che hanno dei limiti: “senza invasioni di campo, senza sovrapposizioni, senza contrapposizioni” ricordando che “il servizio che si svolge è a garanzia della dignità di ognuno, a prescindere dall’appartenenza politica” perchè “la Repubblica vive di questo ordine. Ha bisogno della fiducia delle persone che devono poter vedere, nei comportamenti e negli atti di chi ha responsabilità, armonia tra le istituzioni”. L’augurio quindi a tutti coloro che oggi sono venuti al Colle per il tradizionale scambio di auguri è “poter essere all’altezza delle nostre responsabilità”.

Mattarella: rispettare ruolo senza invasioni campo e contrapposizioni

Mattarella: rispettare ruolo senza invasioni campo e contrapposizioniRoma, 17 dic. (askanews) – Il “senso del dovere” richiede “a tutti coloro che operano in ogni istituzione, di rispettare i limiti del proprio ruolo. Senza invasioni di campo, senza sovrapposizioni, senza contrapposizioni”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nei tradizionali auguri di fine anno alle alte cariche istituzionali.


“Va sempre rammentato – ha sottolineato – un punto fondamentale: il rispetto delle istituzioni nei confronti di chi ne ricopre il ruolo. Così come coloro che rivestono responsabilità istituzionali, a cominciare dal Presidente della Repubblica, sono tenuti a esercitarle sapendo che le istituzioni sono di tutti. Che il servizio che si svolge è a garanzia della dignità di ognuno, a prescindere dall’appartenenza politica. Abbiamo, a tutti i livelli, esempi efficaci, quotidiani, di come questo sia non solo possibile, ma praticato. L’ho visto, ad esempio, di recente, nella passione dei tanti sindaci che ho incontrato all’assemblea dell’Anci. Le diverse appartenenze politiche, le legittime e preziose differenze delle identità culturali – che sono l’essenza della dialettica democratica – non impediscono di ricercare e trovare convergenze e unità su alcuni grandi temi. Nell’interesse dei cittadini. Questa attitudine, questa miniera di valori e di sentimenti è più diffusa di quel che si pensa e ho avuto modo, anche nel corso di quest’anno, di constatarlo personalmente in numerose occasioni. Anima tante nostre comunità. Anima tante espressioni della società civile, del mondo associativo delle professioni, dell’economia, del mondo del lavoro: canali di partecipazione e costruzione del bene comune, con cui è prezioso il dialogo. Lo possiamo chiamare, senza eccessi retorici, spirito di servizio. Passione civile. Senso del dovere. Quello manifestato, ad esempio, malgrado l’esposizione a forti rischi, dai nostri militari in Unifil in Libano. Così come tanti altri, cui penso con riconoscenza, nei Corpi dello Stato e nella società civile”. “La Repubblica vive di questo ordine. Ha bisogno della fiducia delle persone che devono poter vedere, nei comportamenti e negli atti di chi ha responsabilità, armonia tra le istituzioni. Anche per poter rimuovere il disorientamento e il senso di incertezza per il futuro che affiora sovente e che riguarda numerosi aspetti della vita, dal lavoro, alle cure per la salute, alle prospettive per i giovani, alla situazione internazionale. Sentimenti che verrebbero ampliati da un clima di costante ricerca di contrapposizioni”.

Mattarella: preoccupa astensionismo, recuperare la fiducia

Mattarella: preoccupa astensionismo, recuperare la fiduciaRoma, 17 dic. (askanews) – Il “crescente e preoccupante fenomeno dell’astensionismo, registrato nelle tornate elettorali da diversi anni a questa parte”, è sottolineato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nei tradizionali auguri di fine anno alle alte cariche istituzionali.


“Una democrazia senza popolo – ha sottolineato – sarebbe una democrazia di fantasmi Una democrazia debole. E’ necessario operare per recuperare fiducia, adoperandosi prima di tutto, per ricostruire il rapporto tra persone e istituzioni. Perché le istituzioni vivono della partecipazione e dell’impegno personale”.