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Meloni: Mps-Mediobanca è operazione di mercato, bene se nasce terzo polo

Meloni: Mps-Mediobanca è operazione di mercato, bene se nasce terzo poloGedda, 25 gen. (askanews) – “L’operazione di Mps su Mediobanca è un’operazione di mercato”. Lo dice la premier Giorgia Meloni rispondendo ai giornalisti a Gedda.


“Registro semplicemente – aggiunge – che da una parte noi dobbiamo essere orgogliosi del fatto che Mps, per anni vista solo come un problema da risolvere, oggi è una banca perfettamente risanata che avvia anzi operazioni ambiziose. Dobbiamo essere tutti orgogliosi per il lavoro fatto”. “Se l’operazione andasse in porto noi parleremmo di quel terzo polo bancario di cui abbiamo a lungo parlato nel dibattito non solo politico, un polo che potrebbe sicuramente avere un ruolo importante per la messa in sicurezza dei risparmi degli italiani”, conclude Meloni.

Meloni: incontrerò Santanchè, non era fra le priorità

Meloni: incontrerò Santanchè, non era fra le prioritàGedda, 25 gen. (askanews) – “La incontrerò, sicuramente parlerò con Daniela Santanchè. Non sono riuscita e non era tra le mie priorità perchè la situazione era abbastanza fluida. Ma sicuramente la vedrò”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, rispondendo ai giornalisti a Gedda sulla vicenda del rinvio a giudizio della ministra del Turismo per il caso Visibilia. “Va fatta una valutazione in un clima sereno. Non credo che un semplice rinvio a giudizio sia motivo di dimissione e Santanchè sta lavorando ottimamente. La valutazione è su quanto può impattare sul lavoro di ministro. È una valutazione da fare, una valutazione che deve fare soprattutto Santanchè. Io attualmente non ho idee chiare” ha detto la presidente del Consiglio. “Rispetto al can can delle opposizioni, non si può essere garantisti con la sinistra e con la destra no. Conte ha un vice presidente del partito condannato in via definitiva, Schlein non chiede le dimissioni del presidente della Provincia di salerno ai domiciliari per corruzione… Le lezioni da questi pulpiti anche no, per rispondere alle opposizioni, sento strali da giorni”.

Meloni è arrivata in Arabia, oggi la visita alla Vespucci

Meloni è arrivata in Arabia, oggi la visita alla VespucciRiyad, 25 gen. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata all’aeroporto internazionale King Khalid di Riyad, in Arabia Saudita, accolta dal ministro del Commercio Majed Bin Abdullah Al Qasabi, dall’ambasciatore saudita in Italia, Principe Faisal bin Sattam al – Saud, dal governatore della Provincia della Mecca, Khalid bin Faysal Al Saud, dall’ambasciatore d’Italia a Riad, Carlo Baldocci, e dal console generale a Gedda, Leonardo Costa.


Nel pomeriggio Meloni visiterà a Gedda la nave “Amerigo Vespucci”.

Giustizia, Salvini: magistrati pagati per applicare leggi non contestarle

Giustizia, Salvini: magistrati pagati per applicare leggi non contestarleRoma, 25 gen. (askanews) – “Siamo in democrazia, ognuno fa quello che vuole. Mi sembra una mancanza di rispetto non riconoscere quello che il popolo, tramite i suoi eletti in Parlamento, porta avanti come riforma tramite le sue persone elette. Si può contestare, ma i magistrati sono pagati per applicare le leggi, non per contestare o sovvertire le leggi. Mi sembra di pessimo gusto, come a Roma, alzarsi e uscire quando un rappresentante del governo parla”. Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, a Roma per una manifestazione a sostegno di una petizione sulle forze dell’ordine.


“Fortunatamente – ha osservato ancora – sono sempre più in minoranza. La maggioranza dei giudici vuole solo fare il proprio lavoro e non fare politica. Andiamo avanti su separazione delle carriere e riforma del Csm e anche sulla responsabilità penale di chi sbaglia con dolo mettendo in galera le persone sbagliate”, ha concluso Salvini.

Giustizia, La Russa: nessuno si arroghi diritto cancellare scelte Camere

Giustizia, La Russa: nessuno si arroghi diritto cancellare scelte CamereMilano, 25 gen. (askanews) – “Il modo per affrontare i temi che anche oggi sono stati sollevati non può che essere quello del confronto e della concordia, senza che si arrivi a un conflitto perchè sarebbe controproducente per tutti, soprattutto per i cittadini. Le posizioni possono anche essere diverse e divergenti ma devono trovare una sintesi in un confronto serio. E poi perchè tutto sia nell’alveo della Costituzione nessuno può arrogarsi il diritto di cancellare quelle che sono le decisioni che prende il Parlamento ma deve prenderle avendo capacità di ascolto e di confronto”. Lo ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa, parlando con i cronisti al termine dell’inaugurazione dell’anno giudiziario a Milano, parlando della protesta dei magistrati contro la riforma che introduce la separazione delle carriere.

Tajani: sinistra non si illuda, come Ulisse sirene non ci condizionano

Tajani: sinistra non si illuda, come Ulisse sirene non ci condizionanoMilano, 25 gen. (askanews) – “A sinistra non si illudano che noi abbandoniamo il centrodestra per un sistema elettorale diverso. Siamo come Ulisse: non ci facciamo condizionare dalle sirene che sono spesso sirene stonate. Siamo bene dove siamo, fieri di essere l’anima cristiana, liberale, riformista e atlantista del centrodestra che senza di noi non sarebbe il centrodestra”. Lo ha detto il leader di Forza Italia, Antonio Tajani, che a Milano presenta il documento Un piano industriale per l’Italia e per l’Europa.


“Noi siamo il centro politico italiano, una forza seria e rassicurante”, ha detto Tajani. Il vicepremier, tornando sul tema di legge elettorale, si è detto “favorevole al proporzionale, ma in un ambito di coalizione, e se devo dire quello che penso, dico: bene che ci siano le liste dei vari partiti con i candidati e con le preferenze così chi è bravo viene eletto”. Ma in ogni caso, ha chiosato, “certamente non abbandoneremo il bipolarismo perché siam figli dell’uomo che lo ha inventato”.

Salvini: Lega in 500 piazze, firme a sostegno forze dell’ordine

Salvini: Lega in 500 piazze, firme a sostegno forze dell’ordineRoma, 25 gen. (askanews) – “Vieni a firmare a sostegno delle forze dell’ordine!”: a lanciare l’appello sui suoi canali social è stato il leader della Lega, Matteo Salvini.


“Tra delinquenti e agenti in divisa noi – ha sottolineato – saremo SEMPRE dalla parte di chi ci difende, con proposte concrete, come abbiamo fatto nel ddl Sicurezza”. “Per questo – ha proseguito il vicepremier – la Lega è presente oggi e domani in oltre 500 piazze in tutta Italia per raccogliere firme a sostegno delle donne e degli uomini in divisa che, ogni giorno, rischiano la propria vita per la nostra sicurezza e che troppo spesso vengono attaccati e discriminati dalla sinistra. Fai sentire la tua voce, ogni firma è importante!”, ha concluso Salvini.

Meloni in Arabia Saudita: focus su M.O., Libano e Mar Rosso

Meloni in Arabia Saudita: focus su M.O., Libano e Mar RossoRoma, 25 gen. (askanews) – La situazione in Siria, Libano e Medio Oriente, le tensioni in Mar Rosso, con gli attacchi dei ribelli Houthi, ma anche la collaborazione bilaterale. Sono i temi al centro della missione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, da oggi in Arabia Saudita.


La premier arriverà oggi pomeriggio a Gedda per una visita all’”Amerigo Vespucci”, la nave scuola della Marina Militare, partita da Genova il primo luglio 2023 per un tour mondiale in cui ha già toccato 5 continenti e 30 nazioni prima del suo rientro in Mediterraneo. Evitato, quindi, l”incrocio’ con la ministra del Turismo Daniela Santanchè – su cui c’è un pressing per un passo indietro dopo il rinvio a giudizio per il procedimento su Visibilia – che sarà a Gedda al Villaggio Italia dal 27. La missione proseguirà domani ad Al-Ula, sito archeologico patrimonio Unesco, dove la presidente del Consiglio avrà un bilaterale con il principe ereditario e primo ministro saudita, Mohamed bin Salman. Numerosi – viene spiegato da fonti italiane – gli argomenti che saranno affrontati nei colloqui: la Siria e le sfide della ricostruzione dopo la lunga guerra civile; il Libano, dove l’Italia svolge un ruolo fondamentale per l’applicazione del cessate il fuoco ed è direttamente impegnata per mobilitare e coordinare il sostegno internazionale alle forze armate libanesi; Gaza e il conflitto israelo-palestinese, con la necessità di consolidare il cessate il fuoco, di aumentare l’assistenza umanitaria alla popolazione civile e di lavorare al rilancio di un processo politico verso la soluzione dei due Stati; lo Yemen e il Mar Rosso, dove la Marina italiana è impegnata nella missione UE Aspides a difesa della libertà di navigazione; l’Iran, rispetto al quale è necessario un rinnovato impegno internazionale sia rispetto al nucleare che nel quadro della stabilità regionale; l’Ucraina, su cui i Paesi del Golfo, e l’Arabia Saudita in particolare, possono svolgere un ruolo importante nella ricerca di una pace giusta e duratura. L’incontro avrà il suo culmine nella firma da parte dei due leader di una dichiarazione congiunta che sancirà l’avvio di un partenariato strategico tra le due nazioni.


A margine della visita verranno anche firmate numerose intese tra i due governi. Tra queste, accordi nell’ambito della difesa, della mobilità sostenibile, della cooperazione energetica, dello sport e della tutela del patrimonio culturale e archeologico. Alcune delle intese riguarderanno anche la collaborazione tra Roma e Riad in scenari di interesse comune, a partire dal continente africano, nella cornice del Piano Mattei per l’Africa. Ad Al-Ula è in programma anche lo svolgimento di una tavola rotonda alla quale parteciperanno rappresentanti istituzionali e delle maggiori imprese italiane e saudite. L’incontro sarà l’occasione per approfondire le opportunità di crescita dell’interscambio commerciale tra Italia e Arabia Saudita. Anche in questa sede saranno sottoscritte intese sia tra soggetti pubblici che privati, con particolare riferimento al coinvolgimento del Sistema Italia negli importanti progetti di sviluppo e investimento avviati dal Governo saudita sul territorio nazionale. Lunedì la missione proseguirà in Bahrein e costituirà la prima visita di un presidente del Consiglio italiano nel Paese del Golfo. Meloni avrà un colloquio bilaterale con il Re Hamad Bin Isa Al Khalifa, nel corso del quale verranno affrontati i temi regionali di comune interesse, il dialogo interreligioso e i principali dossier della cooperazione bilaterale, a partire dalla collaborazione nel settore della difesa e del contrasto all’immigrazione irregolare. I due leader si erano già incontrati a Roma lo scorso 17 ottobre, in occasione della visita ufficiale del sovrano bahreinita in Italia.

Banche, governo e centrodestra applaudono Opa Mps su Mediobanca: “parlerà mercato”

Banche, governo e centrodestra applaudono Opa Mps su Mediobanca: “parlerà mercato”Roma, 24 gen. (askanews) – La mossa a sorpresa arriva all’alba e piomba come un sasso nelle acque già agitate del mondo bancario e finanziario italiano: Banca Monte dei Paschi di Siena vuole scalare Mediobanca promuovendo un’offerta pubblica di scambio totalitaria volontaria sulle azioni ordinarie della banca d’affari. E’ il tentativo, in soldoni, di creare un terzo polo bancario italiano, dopo quelli andati a vuoto nei mesi scorsi, e che stavolta piace al governo e in particolare alla Lega.


“Per quanto riguarda le vicende bancarie, noi siamo per il libero mercato: lo siamo stati per le operazioni passate e lo siamo per le operazioni di cui si parla oggi”, ha subito commentato il vicepremier Antonio Tajani. “Il sistema bancario italiano, che non ha la garanzia del Mes, deve rinforzarsi: è già un sistema bancario forte, però tutto ciò che grazie alle iniziative del libero mercato permette di rinforzare il sistema bancario va nella giusta direzione”, ha chiosato Tajani. “Noi siamo per il libero mercato, lo siamo stati per le operazioni passate e lo siamo per le operazioni di cui si parla oggi. Continuiamo a chiedere che lo Stato esca il prima possibile da Mps”, sottolinea il suo partito, Forza Italia, sui suoi profili social.


“Mi sembra una grande operazione – ha ammesso apertamente Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro e vicesegretario della Lega – perché dà ancora più forza a un istituto di credito italiano. E’ presto per capire come andrà a finire e vedremo i dettagli, ma diciamo che non sono dispiaciuto”. Dal canto suo Fdi, con Marco Osnato, responsabile economico del partito e presidente della Commissione Finanze della Camera, considera l’Ops di Mps su Mediobanca “un’operazione di sistema molto intelligente e molto proficua che può dare un consolidamento bancario molto importante per la nostra nazione. C’è una considerazione assolutamente positiva, seguiamo attentamente il mercato che comunque in uno Stato liberale ha le sue logiche e le sue regolamentazioni”.


Insomma, le forze di maggioranza vedono positivamente l’operazione, forse addirittura con un certo orgoglio, per il fatto che una banca in passato coinvolta in situazioni complesse e gravi sia stata, sotto il governo Meloni, finalmente risanata e possa oggi addirittura avere progetti ambiziosi come quello dell’aggregazione con Mediobanca, una banca d’affari che rimane il “salotto buono” della finanza italiana, un’operazione all’insegna dell’efficienza e, quanto si apprende, anche della tutela dell’occupazione. Secondo fonti finanziarie vicine al dossier l’operazione ha il benestare del Governo: Palazzo Chigi e il Mef sono stati informati e non hanno posto limiti, come del resto ha confermato l’amministratore delegato di Mps Luigi Lovaglio in una call con gli analisti. “C’è un valore industriale nell’operazione perchè Mps e Mediobanca hanno una certa complementarietà”, evidenziano le fonti, difendendo il progetto che è allo studio da tempo.


Perplessità dalle opposizioni, che sottolineano come il Mef sia a tutt’oggi il principale azionista di Mps e chiedono chiarimenti a Giorgetti. “Seguiremo con grande attenzione l’offerta di acquisto di Mps su Mediobanca, vogliamo capirne tutti gli obiettivi e le ricadute – ha commentato Antonio Misiani, responsabile Economia e finanze nella segreteria nazionale Pd -. Le operazioni di aggregazione rispondono all’interesse nazionale e vanno valutate positivamente se producono effetti positivi sotto il profilo industriale, occupazionale e finanziario, seguendo criteri di mercato. Non se diventano parte di un risiko dettato da logiche opache di potere e con un ruolo sempre più invasivo della politica”. Per Misiani “il fatto che il Mef sia il primo azionista di Mps rende necessaria da parte del governo la massima trasparenza di fronte al Paese. Chiameremo in Parlamento il ministro Giorgetti per chiedergli conto di tutto questo, a partire dagli obiettivi e dai criteri con cui l’esecutivo si vuole rapportare nei confronti di questa e di altre operazioni”. Per Benedetto Della Vedova, deputato di Più Europa, “si è aperta una questione politica molto importante: se si trattasse di un’operazione industriale, di mercato, la politica dovrebbe stare a guardare” ma “il punto è che il Mef è il principale azionista di banca Mps, che venne salvata con soldi dei contribuenti. E’ evidente che Giorgetti non può non assumersi, in positivo o negativo, la responsabilità dell’operazione”. Responsabilità rivendicata dall’Ad di Mps, Luigi Lovaglio, nel corso della conference call con gli analisti: “A dicembre 2022, dopo aver completato l’aumento di capitale da 2,5 miliardi, ho incontrato il ministro dell’Economia per presentare un aggiornamento sulle strategie per il futuro e avevo presentato tre opzioni: continuare ad andare avanti da soli, fare un’operazione fra pari o fare un’operazione con Mediobanca. Ora è giunto il momento”.

Franceschini e iniziativa Cisl sul lavoro agitano il Pd, oltre a centro e referendum

Franceschini e iniziativa Cisl sul lavoro agitano il Pd, oltre a centro e referendumRoma, 24 gen. (askanews) – E’ sempre più vivace il dibattito nel Pd, dopo le riunioni dei moderati e il referendum sul Jobs act è ora sono Dario Franceschini e la proposta Cisl sulla partecipazione dei lavoratori alla governance delle imprese ad animare la discussione tra i democratici. L’ex ministro dei Beni culturali rompe un lungo silenzio su Repubblica con una proposta-shock, una sorta di “marciare divisi per colpire uniti”, mettendo da parte dunque ogni ipotesi di alleanza prima delle elezioni e rimandando a dopo la discussione sulla figura da mandare a palazzo Chigi in caso di vittoria. “Inutile – dice Franceschini – fingere che si possa fare un’operazione come fu quella dell’Ulivo. L’Ulivo non tornerà”. Non manca nemmeno una mano tesa a Fi che “ha in mano il biglietto della lotteria ma non lo sa” e che “con una legge tutta proporzionale sarebbe arbitra dei governi per i prossimi venti anni”.


Uno schema che è l’opposto di quello seguito da Elly Schlein nei primi due anni di segreteria. La leader democratica ha trasformato il motto “testardamente unitari” quasi in un undicesimo comandamento e finora ha lavorato per fare del Pd un partito chiaramente alternativo alla destra. Senza contare che Franceschini, rimandando a dopo il voto il tema della scelta del candidato premier, finisce di fatto per rafforzare l’idea che serva un nome ‘terzo’, qualcuno che non sia il leader di uno dei partiti della possibile maggioranza, perché a quel punto anche una forza del 5%, se decisiva per la formazione del governo, potrebbe pretendere un premier ‘super partes’. Non è forse un caso che nessuno del quartier generale democratico commenti l’idea di Franceschini. Della segreteria solo Debora Serracchiani definisce “interessanti” le parole dell’ex ministro. La responsabile giustizia, peraltro, non è un’esponente della maggioranza Pd e – a microfoni spenti – altri nella segreteria più in linea con la Schlein sono molto più perplessi: “Sembra solo tattica”, è la riflessione di uno di loro. Molti dubbi ci sono anche tra i parlamentari della minoranza: “‘Divisi si vince’ non è un slogan proprio accattivante… E dire ‘del federatore parliamo dopo’ sembra dare per scontato che Elly può fare la segretaria ma non la candidata premier”.


Peraltro, ragiona un altro parlamentare, in questo caso di maggioranza, “la linea di Elly è ‘testardamente unitari’, Franceschini dice il contrario. Ma il Pd è tornato a vincere proprio su questa posizione…”. Senza contare aggiunge ancora il parlamentare “che con lo schema proporzionale di Franceschini il Pd non sta più insieme, basta vedere il dibattito su temi come il Jobs act…”. Dibattito che, peraltro, ha appunto avuto un’evoluzione, allargandosi alla proposta di iniziativa popolare della Cisl. Il Pd ieri ha votato contro in commissione, ora il testo arriva in aula e la discussione si sta scaldando. Arturo Scotto spiega: “Vedremo. Il testo della Cisl lo abbiamo voluto noi come testo base, ma è stato svuotato dalla maggioranza. E’ chiaro che se in aula ci saranno significative aperture valuteremo. Non abbiamo avuto atteggiamento pregiudiziale”.


Ma il no è una delle opzioni, ribadisce, perché “se il tema è il merito e non il titolo è chiaro che quella potrebbe essere la strada”. Idea che non piace affatto alla minoranza, come spiega Anna Maria Furlan: “E’ assolutamente vero – afferma – che l’ottima proposta di legge promossa dalla Cisl è stata parecchio falcidiata dalla maggioranza”, ammette. Ma, aggiunge, l’eventuale no del Pd “non va bene assolutamente”, il partito dovrebbe comunque “appoggiare quello che resta di una legge promossa da un grande sindacato”. Anche perché molti lamentano un’eccessiva sintonia tra Pd e Cgil e mentre per la Furlan “la politica – in modo particolare il Pd – dovrebbe avere rispetto per tutti, capacità di fare sintesi e agevolare il dialogo tra i sindacati. Il nostro ruolo deve essere questo”. Di fatto, dice un altro parlamentare di minoranza, “noi non ci stiamo se pensano di votare no”. La possibile mediazione sarebbe l’astensione, ma è una discussione ancora tutta da fare. Se ne parlerà martedì alla riunione del gruppo Pd della Camera.