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Il congresso della Lega accoglie Musk e rivuole Salvini al Viminale

Il congresso della Lega accoglie Musk e rivuole Salvini al ViminaleFirenze, 5 apr. (askanews) – Giorgia Meloni aveva già detto di no, nei giorni immediatamente successivi all’assoluzione di Matteo Salvini. Ma ora la Lega insiste: il segretario deve tornare al Viminale, a guidare il ministero dell’Interno. E il congresso di Firenze accoglie con una standing ovation la proposta, lanciata per primo dal capogruppo alla Camera Riccardo Molinari. Il diretto interessato resta seduto, impassibile. “Riflessivo”, dicono i suoi. Ma tutti coloro che interverranno a seguire, rilanceranno la richiesta: l’altro capogruppo Massimiliano Romeo, i vice segretari Andrea Crippa, Claudio Durigon. Insomma, tutti i vertici del partito a sostegno di un’ipotesi che riaprirà tensioni nel governo e nella maggioranza.


Del resto che la questione non fosse stata definitivamente accantonata lo si era capito quando su X il referente in Italia di Elon Musk, Andrea Stroppa, aveva battuto per giorni sul tema, sponsorizzando anche con un sondaggio il ritorno di Salvini al ministero dell’Interno. Sponsor pesante, Musk, che è entrato in campo al congresso sottolineando l’identità di vedute con la Lega su molte questioni. Quindici minuti di video collegmento da Washington, per insistere sulla “follia dell’immigrazione di massa”, per mettere in guardia dal rischio di “massacri in Europa” ad opera di terroristi, per insistere sulla necessità di mettere fine alla guerra in Ucraina, e per superare la questione dazi arrivando addirittura a ipotizzare una zona di libero scambio Ue-Usa con “zero dazi”. Salvini gongola, incassa l’investitura di Musk e resta di lato sulla scena del congresso. Un breve saluto all’apertura delle assise, per sottolineare che è “il primo congresso nazionale” con delegati da tutta Italia, e tutto centrato sulle critiche all’Unione Europea, individuate come l’elemento di continuità con la vecchia Lega: da Umberto Bossi a Roberto Maroni, si vanno a ripescare gli attacchi di quasi 30 anni fa alla Ue. Per il resto, il segretario uscente e che sarà riconfermato domani, assicura l’unità della maggioranza: “La Lega e il governo sono una cosa sola, si mettano l’anima in pace Conte e Schlein. La Lega è garanzia che il governo avrà vita lunga, è il collante del governo”, dice Salvini, lasciando intendere che domani arriveranno i messaggi degli alleati di governo. Cioè probabilmente di Giorgia Meloni, ma non di Antonio Tajani.


Ma in realtà i messaggi dal congresso non sono rassicuranti per la maggioranza. La questione Viminale riaperta, e il confronto sulle Regionali che viene declinato così da Massimiliano Romeo: “A un certo punto con Meloni un discorso lo dovremo fare molto chiaramente: le regioni in cui governa la Lega devono restare alla Lega. Tutte. Lombardia compresa”. Altro tema caldo, l’Autonomia e oltre, il federalismo fiscale e addirittura le macroregioni: “Qualcuno dice che siamo fedeli alla maggioranza? La fedeltà è dei cani, noi siamo leali che è un’altra roba. E alla maggioranza ricordiamo con molta lealtà che ci siamo presi l’impegno dell’Autonomia e delle riforme”, dice Luca Zaia. E Calderoli gli fa da sponda: “A volte bisogna alzare la voce”. Molinari rilancia le macroregioni care a Gianfranco Miglio e alla Lega della prima ora, e ancora Calderoli raccoglie l’invito: “Che bello sarebbe… Anche con i propri organi…”. Ovvero il vecchio Parlamento del Nord.


Quanto di queste spine resteranno davvero conficcate nel fianco della premier, lo si capirà domenica, con l’intervento conclusivo di Matteo Salvini. Che intanto ha portato a casa le modifiche statutarie che auspica disinneschino il dualismo con Vannacci: se prenderà la tessera potrà essere nominato vice segretario, ma prima di 7 anni di militanza non potrà fare il segretario. E i ogni caso, Salvini resterà in carica per i prossimi 4 anni, con l’allungamento di un anno della durata degli organi.

M5S, Pecoraro Scanio: in piazza per pace il doppio di piazza del Popolo

M5S, Pecoraro Scanio: in piazza per pace il doppio di piazza del PopoloRoma, 5 apr. (askanews) – “Ai Fori imperiali circa 100.000 persone, almeno il doppio di quelle di piazza del Popolo superando ogni previsione. Governo e opposizioni ascoltino la richiesta di no alle armi ampiamente maggioritaria in Italia e in Europa”. Lo ha dichiarato Alfonso Pecoraro Scanio rilanciando dal Colosseo, al corteo organizzato da M5s, l’appello per evitare la corsa al riarmo.


“Una straordinaria manifestazione per la pace, contro le armi e contro la guerra. Decine di migliaia di persone hanno partecipato con entusiasmo e determinazione: un successo davvero eccezionale”, ha dichiarato Alfonso Pecoraro Scanio, presente all’evento. “Ancora adesso – ha aggiunto – migliaia di persone continuano ad affluire, con il sorriso e con la voglia di impegnarsi per la pace. È fondamentale che Giuseppe Conte e il Movimento 5 Stelle abbiano avuto la determinazione di promuovere questa manifestazione, dando voce a un sentimento diffuso in tutto il Paese”.


“Colpisce positivamente – ha concluso Pecoraro Scanio – la presenza di tante realtà, anche con opinioni diverse, unite oggi da un messaggio chiaro e condiviso: no al riarmo, no alla guerra. Sì alla pace”. “É importante la partecipazione di Francesco Boccia e Annalisa Corradi del PD e di tante personalità della sinistra e di ecologisti come Michele Santoro, Loredana De Petris, Fassina e Cento ma soprattutto di tante associazioni e giovani. Serve un’alternativa di popolo alle destra basata su ideali comuni e proposte chiare e innovative che guardino ad un futuro ecodigital e di giustizia sociale e climatica e non su nostalgia delle pur rispettabili coalizioni del passato”.

M5S, Conte: siamo in centomila!

M5S, Conte: siamo in centomila!Roma, 5 apr. (askanews) – “Un messaggio mi ha colpito in particolare, il signor Bruno sui social: ‘ho 93 anni, la guerra l’ho vista, non so quanto mi resta da vivere ma voglio venire in piazza a spiegare che la guerra fa male’. Dove sei Bruno? Eccolo! Non sei solo! Siamo in centomila mi dicono”. Così, con un omaggio a quello che potrebbe essere il manifestante più anziano in piazza, il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, ha iniziato il suo intervento dal palco dei Fori imperiali.

M5S, Conte: siamo in centomila!

M5S, Conte: siamo in centomila!Roma, 5 apr. (askanews) – “Un messaggio mi ha colpito in particolare, il signor Bruno sui social: ‘ho 93 anni, la guerra l’ho vista, non so quanto mi resta da vivere ma voglio venire in piazza a spiegare che la guerra fa male’. Dove sei Bruno? Eccolo! Non sei solo! Siamo in centomila mi dicono”. Così, con un omaggio a quello che potrebbe essere il manifestante più anziano in piazza, il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, ha iniziato il suo intervento dal palco dei Fori imperiali.

Lega, Musk collegato per 15 minuti: in Europa si rischiano massacri

Lega, Musk collegato per 15 minuti: in Europa si rischiano massacriFirenze, 5 apr. (askanews) – Un quarto d’ora di collegamento da Washington, per dialogare con Matteo Salvini su free speech, dazi, e immigrazione. Elon Musk irrompe nel congresso della Lega, realizzando gli auspici sussurrati negli ultimi giorni ma fino all’ultimo non ufficializzati dagli organizzatori. Ma il miliardario sudafricano e consigliere di Trump alla fine mantiene la promessa, e Giancarlo Giorgetti – che presiede il congresso – interrompe l’intervento del vice segretario Andrea Crippa per chiamare sul palco il segretario a “intervistare” Musk.


La prima domanda è sul lavoro di Musk al D.O.G.E., il Dipartimento per l’efficienza del governo affidatogli da Trump: “Tagliamo spese che non hanno senso di esistere ma ci attaccano violentemente”. Poi la discussione vira sul free speech: “La sinistra vuole censure, bavaglio, multe e impedire la libertà di parola”, alza la palla Salvini. E Musk raccoglie: “Si capisce chi è dalla parte giusta e chi dalla parte sbagliato, guardando chi vuole limitare la libertà di espressione. Hitler, Mussolini, Stalin, avevano censure molto forti, ed è un segnale su chi sono i cattivi. Le limitazioni alla libertà di espressione sono di impostazione fascista, si dovrebbe vincere per le proprie idee, non perchè le altre sono state soppresse”. Salvini sposta poi la discussione sulla “immigrazione di massa alimentata dalle sinistre”. Anche qui Musk raccoglie l’assist: “L’immigrazione di massa è una cosa folle – risponde Musk – che porterà alla fine di un Paese. Se pensiamo che ci sono 8 miliardi di persone al mondo, una piccola parte di queste persone che si sposta può trasformare un Paese di 60 milioni di abitanti in qualcosa di diverso perchè un Paese non è la sua geografia ma le persone che lo abitano”.


Altro spunto di Salvini, gli assalti ai concessionari alle tue auto: “C’è da preoccuparsi di questo clima di violenza?”. Ma Musk in questo caso sembra rispondere da un altro punto di vista, con riferimento agli episodi di terrorismo da parte di migranti: “Vediamo un aumento enormi degli attacchi in Italia e in Europa. Attacchi terroristici, alla fine vedremo uccisioni di massa in Europa, dei massacri veri e propri, perchè questa è la tendenza. Quale è il tasso di attacchi terroristici in Europa? Abbiamo gli attacchi con vittime che si susseguono, questo porterà a un vero massacro in Europa, le vostre famiglie, i vostri figli e i vostri amici sono tutti a rischio, i numeri parlano chiaro”. E Salvini chiosa: “Purtroppo sì”. Poi il tema della pace in Ucraina: “Non ho rispetto per chi incoraggia la guerra, è qualcosa di veramente malvagio. A sinistra dicono che si può cedere alla Russia, ma non hanno un piano per il futuro e quindi stiamo mandando a morire queste persone per sempre, senza un piano: è inumano, crudele e non ha alcun senso. Ha ragione Trump, il massacro va interrotto, è arrivato il momento di fermarsi, questa macchina della guerra e della morte deve essere fermata. È ora di dire basta”. E Salvini: “La pensiamo esattamente alla stessa maniera”.


Poi Salvini si rivolge al Musk imprenditore, e chiede “un tuo messaggio per gli italiani in un momento in cui un sentimento antiamericano viene alimentato”. Con Musk che addirittura auspica un’area di libero scambio tra Europa e Usa. Con Salvini che chiude così: “Lo spazio di dazi zero è l’obiettivo di tutti. Grazie Elon per il tuo tempo, ti aspettiamo da amico quale sei anche in Italia”.

Musk alla Lega: auspico zero dazi, spero area libero scambio Ue-Usa

Musk alla Lega: auspico zero dazi, spero area libero scambio Ue-UsaFirenze, 5 apr. (askanews) – “Spero che gli Usa e l’Europa riescano a realizzare una partnership molto stretta: c’è già un’alleanza ma spero che possa essere più stretta e più forte. Spero che per quanto riguarda i dazi ci sposteremo in futuro a ‘zero dazi’ con una zona di libero scambio tra Europa e Nord America, questa è la mia speranza per il futuro. E anche una maggiore libertà di spstarsi per le persone tra Europa e Nord America, chi vuole lavorare negli Usa deve essere libero di farlo: questo è stato il consiglio che ho dato al Presidente Trump”. Lo ha detto Elon Musk, in collegamento da Washington con il congresso della Lega.

Tajani riunisce Fi e avvisa Salvini: non accetteremo derive anti-Ue

Tajani riunisce Fi e avvisa Salvini: non accetteremo derive anti-UeRoma, 5 apr. (askanews) – Un europeismo certo di antica data, ma rivendicato con orgoglio forse nuovo e più determinato. Sui rapporti dell’Italia con l’Unione europea, messi continuamente alla prova dall’alleato leghista al governo, Antonio Tajani, vicepremier e segretario nazionale di Forza Italia, non ha mai abbandonato i toni pacati che da sempre caratterizzano il suo discorso politico ma oggi, al Consiglio nazionale del partito, è apparso tutt’altro che conciliante.


“Sia chiaro – ha scandito appena arrivato al Palazzo dei Congressi – che noi difendiamo l’Europa e continueremo a difenderla, l’Europa è la nostra casa e io non farei mai parte di un governo antieuropeo, questo dev’essere chiaro. Per fortuna mi pare che il presidente del Consiglio Meloni abbia fatto sempre scelte a difesa dell’Ue” perché “noi non accetteremmo mai derive antieuropeiste. L’Italia è un Paese fondatore dell’Europa, non intendiamo rinnegare la nostra storia”. Sullo sfondo, c’è il nuovo capitolo dell’eterna contrapposizione con il Carroccio e il suo leader Matteo Salvini in tema di Unione europea: vari esponenti leghisti da giorni invocano la necessità di una trattativa bilaterale Italia-Stati Uniti, escludendo la Ue, per ridurre al minimo i dazi messi in campo dal presidente Donald Trump. Lo ripete Salvini in apertura del congresso della Lega a Firenze, qualche ora dopo l’intervento del leader di Fi. “Io non faccio polemiche con nessuno – premette Tajani -, dico che è competente soltanto la Commissione Ue a trattare con gli Stati Uniti in materia commerciale perché la competenza della Commissione europea è esclusiva, quindi non tocca a noi trattare, noi possiamo fare nessun altro tipo di trattative. Un conto è una trattativa per un piano di export, ma la trattativa normativa sui dazi la fa soltanto la Commissione europea, questi sono i trattati. Sono le regole, non le ho scritte io, ma quando si parla bisogna ben conoscere le regole e sapere qual è il diritto”. Come singoli Paesi europei, ha proseguito Tajani, “siamo deboli, per questo insisto sull’unità. Farci dividere, fare trattative individuali” con gli Usa “non significa fare il bene delle nostre imprese, significa indebolire il potere contrattuale delle nostre imprese e indebolirle”.


Un concetto condiviso e ribadito dal presidente del Partito popolare europeo, Manfred Weber, ospite d’onore dell’evento. “Per quanto riguarda i rapporti con gli Stati Uniti – ha detto Weber -, soltanto un’Europa unita può opporsi ai dazi di Trump, bisogna discuterci e concludere un accordo basato su un commercio equo, e non sulla paura del commercio”. Una posizione nettissima quella di Tajani, che nelle pieghe della sua lunga relazione ha lanciato stilettate meno esplicite all’alleato di governo, la Lega. Per esempio sul Mes: “Oggi c’è chi dice che bisogna fare di più per la spesa sanitaria” anziché spendere dei soldi per la sicurezza dell’Unione “ma era contrario al Mes. Noi dicevamo che il Mes bisognava prenderlo quando serviva perché poteva essere utile per tutelare la nostra salute”. Oppure, quando a proposito dell’export, ha ricordato che “grazie al mercato europeo noi esportiamo beni per oltre 200 miliardi ogni anno. Non dobbiamo mai dimenticarlo perché tutti quelli che parlano contro l’Europa non portano mai una prova per dire l’Europa fa danni all’Italia”. E ancora: “con l’iniziativa di oggi vogliamo dare un segnale politico forte agli ‘sfascisti’ e ai ‘pacifinti’ che manifestano non lontano da noi?”. Certo, il riferimento esplicito era al M5s, che si preparava a sfilare contro il riarmo per le strade di Roma. Ma l’aggettivo “sfascista” ha ricordato molto la bordata di Tajani di qualche giorno fa e che tutti avevano interpretato come rivolta contro Salvini: “Noi in Europa – aveva detto il leader di Forza Italia – dobbiamo costruire, non abbiamo bisogno di sfasciacarrozze”.

Tajani riunisce Fi e avvisa Salvini: non accetteremo derive anti-Ue

Tajani riunisce Fi e avvisa Salvini: non accetteremo derive anti-UeRoma, 5 apr. (askanews) – Un europeismo certo di antica data, ma rivendicato con orgoglio forse nuovo e più determinato. Sui rapporti dell’Italia con l’Unione europea, messi continuamente alla prova dall’alleato leghista al governo, Antonio Tajani, vicepremier e segretario nazionale di Forza Italia, non ha mai abbandonato i toni pacati che da sempre caratterizzano il suo discorso politico ma oggi, al Consiglio nazionale del partito, è apparso tutt’altro che conciliante.


“Sia chiaro – ha scandito appena arrivato al Palazzo dei Congressi – che noi difendiamo l’Europa e continueremo a difenderla, l’Europa è la nostra casa e io non farei mai parte di un governo antieuropeo, questo dev’essere chiaro. Per fortuna mi pare che il presidente del Consiglio Meloni abbia fatto sempre scelte a difesa dell’Ue” perché “noi non accetteremmo mai derive antieuropeiste. L’Italia è un Paese fondatore dell’Europa, non intendiamo rinnegare la nostra storia”. Sullo sfondo, c’è il nuovo capitolo dell’eterna contrapposizione con il Carroccio e il suo leader Matteo Salvini in tema di Unione europea: vari esponenti leghisti da giorni invocano la necessità di una trattativa bilaterale Italia-Stati Uniti, escludendo la Ue, per ridurre al minimo i dazi messi in campo dal presidente Donald Trump. Lo ripete Salvini in apertura del congresso della Lega a Firenze, qualche ora dopo l’intervento del leader di Fi. “Io non faccio polemiche con nessuno – premette Tajani -, dico che è competente soltanto la Commissione Ue a trattare con gli Stati Uniti in materia commerciale perché la competenza della Commissione europea è esclusiva, quindi non tocca a noi trattare, noi possiamo fare nessun altro tipo di trattative. Un conto è una trattativa per un piano di export, ma la trattativa normativa sui dazi la fa soltanto la Commissione europea, questi sono i trattati. Sono le regole, non le ho scritte io, ma quando si parla bisogna ben conoscere le regole e sapere qual è il diritto”. Come singoli Paesi europei, ha proseguito Tajani, “siamo deboli, per questo insisto sull’unità. Farci dividere, fare trattative individuali” con gli Usa “non significa fare il bene delle nostre imprese, significa indebolire il potere contrattuale delle nostre imprese e indebolirle”.


Un concetto condiviso e ribadito dal presidente del Partito popolare europeo, Manfred Weber, ospite d’onore dell’evento. “Per quanto riguarda i rapporti con gli Stati Uniti – ha detto Weber -, soltanto un’Europa unita può opporsi ai dazi di Trump, bisogna discuterci e concludere un accordo basato su un commercio equo, e non sulla paura del commercio”. Una posizione nettissima quella di Tajani, che nelle pieghe della sua lunga relazione ha lanciato stilettate meno esplicite all’alleato di governo, la Lega. Per esempio sul Mes: “Oggi c’è chi dice che bisogna fare di più per la spesa sanitaria” anziché spendere dei soldi per la sicurezza dell’Unione “ma era contrario al Mes. Noi dicevamo che il Mes bisognava prenderlo quando serviva perché poteva essere utile per tutelare la nostra salute”. Oppure, quando a proposito dell’export, ha ricordato che “grazie al mercato europeo noi esportiamo beni per oltre 200 miliardi ogni anno. Non dobbiamo mai dimenticarlo perché tutti quelli che parlano contro l’Europa non portano mai una prova per dire l’Europa fa danni all’Italia”. E ancora: “con l’iniziativa di oggi vogliamo dare un segnale politico forte agli ‘sfascisti’ e ai ‘pacifinti’ che manifestano non lontano da noi?”. Certo, il riferimento esplicito era al M5s, che si preparava a sfilare contro il riarmo per le strade di Roma. Ma l’aggettivo “sfascista” ha ricordato molto la bordata di Tajani di qualche giorno fa e che tutti avevano interpretato come rivolta contro Salvini: “Noi in Europa – aveva detto il leader di Forza Italia – dobbiamo costruire, non abbiamo bisogno di sfasciacarrozze”.

Governo, Molinari: congresso Lega chieda che Salvini torni a Viminale

Governo, Molinari: congresso Lega chieda che Salvini torni a ViminaleFirenze, 5 apr. (askanews) – “Il congresso deve chiedere a Matteo Salvini il sacrificio di tornare al Viminale”. Lo ha detto il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari, dal palco del congresso di Firenze. “Uscito indenne dal processo di Palermo, Matteo Salvini è il miglior garante della sicurezza del Paese, l’unico che può darci un Paese più sicuro. Matteo pensaci – dice rivolto al segretario leghista e vice premier, seduto in prima fila in platea – perchè credo che qui saranno tutti quanti d’accordo”.

Dazi, Salvini: trattare con Usa e azzerare politiche suicide Ue

Dazi, Salvini: trattare con Usa e azzerare politiche suicide UeFirenze, 5 apr. (askanews) – “Queste ore dimostrano che c’è bisogno di studiare, capire, agire, in base a un obiettivo non a breve ma a medio e lungo termine. Con gli amici americani nel nome della qualità, dell’eccellenza, non competiamo sfruttando i bambini in fabbrica, ci deve essere la trattativa, sarà complessa e delicata ma è meglio negoziare che guerreggiare. Ma intanto si possono cambiare le politiche suicide del Green deal: la sbornia elettrica, i danni fatti all’automotive e agli agricoltori”. Lo ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini, aprendo il congresso del partito a Firenze.