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Cereali, in primi 7 mesi aumenta import e diminuisce export

Cereali, in primi 7 mesi aumenta import e diminuisce exportRoma, 18 ott. (askanews) – Aumentano rispetto al 2022 le importazioni di cereali, semi oleosi e farine proteiche in Italia nel primi sette mesi del 2023, sia in quantità (+6,7%) sia in valore (+6,9%), mentre le esportazioni calano del 14,2% in quantità e aumentano del 3,7% in valore. Sono i dati elaborati da Anacer sulla base di quelli provvisori Istat.

Nel dettaglio, sono in aumento le quantità importate di cereali in granella, complessivamente di 890.000 tonnellate (+11,4%), corrispondente a +237 milioni di euro (+9%): l’incremento è dovuto soprattutto al grano duro (+572.000 t, pari a +202,5 milioni di euro), ed in misura minore al grano tenero (+184.000 t) ed al mais (+170.000 t). Relativamente al riso, considerato nel complesso tra risone, semigreggio e lavorato, si registra una riduzione degli arrivi di circa 50.000 t (-20%), pari a -4,1 milioni di euro. L’import delle farine proteiche vegetali risulta in aumento del 3,7% (+53.000 t), quello dei semi e frutti oleosi registra un incremento del 2,5% (+42.000 t).

Sul fronte esportazioni dall’Italia, nei primi sette mesi del 2023 sono risultate in diminuzione nelle quantità di 435.000 tonnellate (-14,2%), ed in aumento nei valori di 124,3 milioni di euro (+3,7%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Pur registrando una flessione nelle quantità esportate, risulta in aumento il valore delle vendite all’estero di riso (+93,2 milioni di euro), delle paste alimentari (+91,3 milioni di euro), dei prodotti trasformati (+25,5 mio) e della farina di grano tenero (+4,9 mio).

In calo l’export dei cereali in granella (-189.000 t nelle quantità e -140 milioni di euro nei valori), in leggero incremento invece le quantità esportate di semola di grano duro (+5,4%) e mangimi a base di cereali (+1,1%). I movimenti valutari relativi all’import/export del settore cerealicolo hanno comportato nei primi sette mesi del 2023 un esborso di valuta pari a 5.736,7 milioni di euro (5.364,5 nel 2022) ed introiti per 3.486,9 milioni di euro (3.362,7 nel 2022). Pertanto il saldo valutario netto è pari a -2.249,8 milioni, contro -2.001,8 milioni del 2022.