Cia: su florovivaismo servono più pianificazione e cooperazione
Cia: su florovivaismo servono più pianificazione e cooperazioneRoma, 10 dic. (askanews) – Una visione strategica per il futuro del florovivaismo italiano, tra minacce e opportunità da cogliere per essere protagonisti del cambiamento. Di questo si è discusso all’assemblea nazionale dell’Associazione Florovivaisti Italiani, tenutasi oggi nella sede nazionale di Cia-Agricoltori Italiani.
Ad aprire i lavori, Aldo Alberto, presidente nazionale dell’associazione che ha lanciato la sfida per il settore, che deve rilanciare la produzione italiana di piante e fiori e proiettarla nel futuro, tra sfide climatiche, fitosanitarie e di mercato. “Anche per questo – ha dichiarato Alberto – è importante aver finalmente ottenuto un quadro normativo coerente in materia di coltivazione, promozione e commercializzazione”. Secondo Aldo Alberto è prioritario ora sostenere la cooperazione fra agricoltori, per superare la frammentazione che ha caratterizzato troppo spesso il settore e per dare un futuro al florovivaismo. “Ci aspettiamo ora che i decreti attuativi siano veloci – ha concluso – in modo da far decollare subito la nuova legge”. Gli ha fatto eco l’europarlamentare Camilla Laureti che ha evidenziato l’importanza delle opportunità che arrivano dall’Europa e la necessità di inserire il florovivaismo nel dibattito sulla nuova Pac. Nell’intervento di Patrizia Borsotto del Crea, si è sottolineato come il settore sia notevolmente cambiato negli ultimi anni a causa di diversi fattori, tra cui l’evoluzione delle normative, i cambiamenti climatici, l’innovazione tecnologica e l’adattamento alle dinamiche economiche globali. Secondo il report del Crea, con 3,2 miliardi di euro il florovivaismo rappresenta in termini di valore circa l’8,6% delle coltivazioni agricole e il 4,3% dell’intera produzione agricola nazionale; nonché il 12% della produzione europea. L’Italia per il 2023 si è confermata la seconda potenza esportatrice europea e la terza mondiale: il 70% del prodotto florovivaistico italiano è infatti destinato all’export.
La visione strategica di Ursula von der Leyen – secondo la Borsotto – ha offerto al settore sia opportunità che sfide per il settore, con l’accento posto sulla sostenibilità, l’innovazione e la protezione della biodiversità, che si allinea con le esigenze del mercato di oggi, alla ricerca di prodotti ecologici e a basso impatto ambientale. Tuttavia, la crescente competitività globale e le normative stringenti richiederanno alle imprese florovivaistiche di adattarsi rapidamente a questi cambiamenti, sfruttando le opportunità offerte dal Green Deal e dalla digitalizzazione nonché agli strumenti della Pac per mantenere la competitività.