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Cina e Usa si parlano, Pechino: evitiamo crollo relazioni

Cina e Usa si parlano, Pechino: evitiamo crollo relazioniRoma, 8 mag. (askanews) – Era dalla crisi del “pallone” che non c’era un incontro tra il ministro degli Esteri cinese e un funzionario ufficiale dell’amministrazione statunitense. Qin Gang ha visto oggi a Pechino l’ambasciatore americano Nicholas Burns, con l’obiettivo d’impedire “una caduta a spirale” nelle relazioni tra Stati uniti e Cina.

“La nostra massima priorità è stabilizzare le relazioni tra Cina e Stati uniti, evitare una caduta a spirale ed evitare incidenti. Questo dovrebbe essere il più basilare punto d’accordo per i due paesi, in particolare per due grandi paesi”, ha affermato il ministro cinese. “Noi speriamo – ha continuato – che gli Stati uniti ci riflettano profondamente, incontrino la Cina a metà strada e spingano le relazioni Cina-Usa fuori dalla situazione attuale e le riportino in rotta”. Qin ha denunciato il fatto che, dopo l’”importante sintonia” raggiunta tra il presidente Xi Jinping e il leader statunitense Joe Biden nel summit di Bali dello scorso anno, gli Stati uniti abbiano messo in campo “retorica e azioni errate” che hanno minato un percorso di ripresa di un dialogo dopo gli anni di Donald Trump e dopo la rottura determinata la scorsa estate dalla visita a Taiwan dell’allora speaker della Camera dei Rappresentanti Nancy Pelosi, a cui Pechino reagì furiosamente con inedite esercitazioni d’artiglieria a fuoco vivo .

Il punto di conflitto più aspro s’è raggiunto a febbraio, quando gli Usa hanno denunciato il sorvolo da parte di un pallone aerostatico cinese, una sonda-spia per gli americani, poi abbattutto dalle forze Usa. Pechino ha denunciato l’azione americana e ha controbattuto che anche gli statunitensi hanno lanciato palloni che hanno sorvolato la Cina. La disputa ha portato alla cancellazione di un programmato viaggio del segretario di stato Usa Antony Blinken in Cina, che avrebbe dovuto aprire la strada a un nuovo summit tra Biden e Xi.

Ci sono tuttavia alcuni segnali di ripresa del dialogo. Per esempio, l’inviato Usa per il clima John Kerry ha indicato la scorsa settimana di essere stato invitato in Cina per colloqui sul clima, la deta è da definire ma è “a breve”. Inoltre lo stesso Blinken ha detto di sperare in una riprogrammazione della visita entro quest’anno. Inoltre è possibile che il prossimo mese il segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin possa incontrare il ministro della Difesa cinese Li Shangfu quando entrambi saranno a Singapore per lo Shangri-La Dialogue. Ancora, le segretarie al Commercio e al Tesoro Usa, rispettivamente Gina Raimondo e Janet Yellen, hanno segnalato di voler visitare la Cina. Non è un percorso semplice: tra Pechino e Washington le polemiche sono quotidiane. Anche nell’incontro di oggi Qin ha avvertito Burns che gli Usa non devono superare una “linea rossa” rispetto alla questione di Taiwan, alludendo al fatto che la presidente di Taipei Tsai Ing-wen lo scorso mese ha incontrato l’attuale speaker della camera Usa Kevin McCarthy in California.

Ma, intanto, i due paesi si parlano, perché consapevoli della necessità di tenere un canale aperto. Lo ha suggerito anche Burns in un tweet dopo l’incontro: “Abbiamo discusso le sfide che abbiamo di fronte nella relazione Usa-Cina e della necessità di stabilizzare le relazioni di espandere la comunicazione di alto livello”.