
Cina: funzionario arrestato per aver lavorato per spie straniere
Cina: funzionario arrestato per aver lavorato per spie straniereRoma, 13 mar. (askanews) – In Cina un funzionario è stato arrestato per aver fornito informazioni a un’agenzia di spionaggio straniera dopo essere caduto in una “honey trap”, cioè in una trappola amorosa che lo ha reso soggetto a un ricatto. Lo scrive oggi il South China Morning Post citando un’informazione pubblicata sui social media ufficiali del ministero della Sicurezza dello stato cinese.
Il funzionario – identificato col nome di Zhang – era assegnato in un’istituzione all’estero e tendeva a frequentare diversi locali di lusso. Presso uno di questi, sarebbe stato agganciato da un agente straniero di nome Li, che si è presentato come un esponente di un’organizzazione imprenditoriale locale. Secondo il ministero, Zhang avrebbe chiesto a Li, durante un drink, informazioni su “locali di intrattenimento esotici”, facilitando a Li e ai suoi superiori l’organizzazione di una “honey trap”. Li avrebbe a quel punto avrebbe invitato Zhang in una casa di prostituzione. Lì sarebbe scattata la trappola: agenti delle forze dell’ordine locali hanno arrestato l’uomo. A quel punto Li e un altro agente straniero, che si era qualificato come fratello di Li, sono intervenuti per liberare il funzionario cinese. “In quel momento, Zhang, caduto nella trappola amorosa, non sapeva che ogni momento – dal bere, al chiacchierare, fino all’arresto per richiesta di prostituzione – era già stato registrato dalla telecamera per agenzie di intelligence straniere. Questi usarono le registrazioni come leva per costringere Zhang a lavorare per loro”, ha spiegato il ministero.
Zhang ha acconsentito a “collaborare e raccogliere informazioni riservate sulla Cina sotto coercizione e seduzione”, ha affermato il ministero. Da quel momento, ha continuato a utilizzare la sua posizione nella missione estera per trasferire “una grande quantità d’informazioni riservate alle agenzia di spionaggio straniere, tramite stampa, fotografie, scrittura e dettatura”, ricevendo a sua volta “notevoli somme di denaro”. Quando stava per concludere il suo incarico all’estero e rientrare in Cina, Zhang avrebbe firmato addirittura una “lettera di impegno” con le agenzie straniere, accettando di continuare a lavorare per loro anche dopo il rientro in Cina, si legge nel rapporto.
Tuttavia al suo ritorno in Cina, il funzionario è stato arrestato “severamente punito per aver fornito segreti di Stato ad agenzie di spionaggio straniere”. Il ministero non ha però fornito dettagli sulla pena. A gennaio dello scorso anno, il ministero ha reso noto un altro caso, relativo a un dirigente di alto livello di un’azienda statale, il quale, secondo quanto riferito, è caduto in un’altra “honey trap” e ha dovuto consegnare il suo laptop, contenente oltre un decennio di informazioni riservate, a un’agenzia di intelligence straniera.