
Cina, il premier Li apre il Congresso del Popolo: noi per il mercato aperto (nonostante i dazi di Trump)
Cina, il premier Li apre il Congresso del Popolo: noi per il mercato aperto (nonostante i dazi di Trump)Roma, 5 mar. (askanews) – In un confronto a distanza, nelle stesse ore in cui a Washington il presidente Usa Donald Trump nel suo discorso sullo Stato dell’Unione ribadiva le ragioni della sua guerra commerciale, il primo ministro cinese Li Qiang a Pechino – aprendo la sessione dei lavori del Congresso nazionale del popolo – prometteva una maggiore apertura commerciale ed economica al mondo e il sostegno a un ordine globale multilaterale.
Sul fronte della politica economica e commerciale, i due paralleli, attesi discorsi, hanno fatto emergere visioni antitetiche tra Washington e Pechino: mentre Trump annunciava tagli su tagli per ridimensionare il governo federale e abbassare le tasse, Li presentava un concetto di spesa più aggressiva per stimolare la crescita, con un aumento per il 2025 dell’obiettivo del rapporto del deficit/Pil al 4 per cento, di un punto in più rispetto al 3 per cento dello scorso anno. Invece, l’obiettivo d’inflazione resta del 2%. Li Qiang ha confermato inoltre quanto si prevedeva riguardo al target di crescita del prodotto interno lordo, che rimane invariato rispetto a quello del 2024, cioè un ambizioso “intorno al 5 per cento”. Questo obiettivo, secondo Li, è raggiungibile, nonostante “un ambiente esterno sempre più complesso e severo possa avere un impatto maggiore sulla Cina in settori come il commercio e la scienza e tecnologia, mentre l’unilateralismo e il protezionismo sono in aumento”.
Secondo la relazione di lavoro governativo presentata al massimo organo legislativo perché sia esaminata, saranno emessi nel 2025 buoni del tesoro a maturità molto lunga per un valore totale di 1.300 miliardi di yuan (circa 182 miliardi di dollari), con un incremento di 300 miliardi di yuan rispetto all’anno precedente. I fondi saranno utilizzati per finanziare programmi di permuta commerciale, finalizzati a stimolare il consumo interno e gli investimenti in infrastrutture, ricerca e sviluppo. Come previsto, nella relazione introduttiva di Li al Congresso nazionale del popolo, che si riunisce nell’ambito delle annuali “Due Sessioni” avviate ieri dal primo giorno di lavori della parallela Conferenza consultiva politica del popolo cinese, Li ha anche messo in luce la necessità di favorire l’iniziativa delle imprese private attraverso anche un’azione legislativa e la collaborazione tra il settore statale e quello privato. Si tratta di un’esigenza evidenziata anche dal recente incontro del presidente Xi Jinping con una serie di importanti imprenditori tech cinesi.
Il primo ministro ha affermato che Pechino limiterà le restrizioni contro le aziende private, procederà a una rettifica globale della “competizione involutiva” e rafforzerà la fiducia delle imprese. Saranno inoltre incoraggiati gli investimenti esteri. “Indipendentemente da come cambierà l’ambiente esterno, la Cina resterà fedele alla sua politica di apertura, che porterà a maggiori riforme e opportunità di sviluppo”, ha dichiarato il capo dell’esecutivo cinese. Il premier ha aggiunto che anche i settori di internet e cultura saranno aperti “in maniera ordinata”, mentre l’accesso a telecomunicazioni, sanità ed educazione sarà ampliato. Li ha detto che Pechino incoraggerà gli investitori stranieri ad espandersi in Cina e a cooperare con le imprese lungo tutta la catena di fornitura industriale.
Questo impegno all’apertura viene mentre il principale concorrente globale, l’America di Trump, innalza le barriere doganali, innescando una vera e propria guerra commerciale. Dal suo insediamento, ha avviato dazi contro Canada, Messico, Unione europea, annunciandone altri a partire dal 2 aprile contro diversi paesi (ha citato Corea del Sud, Brasile, India). Contro la Cina, considerato il bersaglio grosso, ha innalzato i dazi dal suo ritorno alla Casa bianca già del 20% totale in due tornate. Pechino ha risposto con una raffica di dazi ritorsivi di varia natura. Li, dal canto suo, ha espresso “sentiti ringraziamenti” ai partner internazionali, promettendo un’apertura più ampia e perfino unilaterale per attrarre investimenti, talenti e altre risorse dal mondo. Questo sarebbe parte degli sforzi per stimolare la crescita economica cinese e lo sviluppo delle tecnologie del futuro, dall’intelligenza artificiale alla produzione di biomateriali, dalla tecnologia quantistica al 6G.