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Cina ribadisce: Trump ascolti su TikTok le voci della ragione

Cina ribadisce: Trump ascolti su TikTok le voci della ragioneRoma, 21 gen. (askanews) – La Cina ha ribadito oggi l’appello al presidente Usa Donald Trump di ascoltare “le voci della ragione” rispetto alla vicenda della piattaforma social TikTok, di proprietà del gruppo cinese ByteDance, dopo che il neo presidente americano, tra gli ordini esecutivi firmati nel suo primo giorno dall’insediamento, ne ha firmato uno che sospende per 75 giorni la vendita (o chiusura) della piattaforma in seguito alla legge che ordina la cessione a un operatore con sede negli Stati uniti.



“TikTok opera negli Stati uniti da molti anni, riscuotendo grande apprezzamento da parte degli utenti americani e svolgendo un ruolo positivo nel promuovere l’occupazione interna e stimolare i consumi. Speriamo che la parte americana possa ascoltare attentamente le voci della ragione e offrire un ambiente commerciale aperto, equo, giusto e non discriminatorio per gli operatori di mercato di tutti i paesi che operano negli Stati uniti”, ha detto oggi il portavoce del ministero degli Esteri cinese Guo Jiakun nella quotidiana conferenza stampa a Pechino, ribadendo una dichiarazione già arrivata nei giorni scorsi da Pechino. “La gestione e l’acquisizione delle aziende – ha proseguito – dovrebbero essere decise autonomamente dalle imprese, in conformità in base a principi di mercato. Se ciò riguarda aziende cinesi, tali operazioni devono essere conformi alle leggi e ai regolamenti della Cina”.


L’ordine esecutivo firmato da Trump indica al procuratore generale di non intraprendere alcuna azione per applicare la legge che impone la vendita o la chiusura della piattaforma negli Stati uniti per un periodo di 75 giorni, affermando che questa pausa consentirà “di determinare in modo ordinato il percorso appropriato da seguire, proteggendo la sicurezza nazionale ed evitando la chiusura improvvisa di una piattaforma di comunicazione utilizzata da milioni di americani”. L’ordine richiede inoltre al Dipartimento di Giustizia di inviare lettere ad altre importanti aziende di social media e tecnologia – Apple, Google di Alphabet e Oracle – che collaborano con TikTok, dichiarando che “non c’è alcuna violazione della legge e che non vi è alcuna responsabilità per eventuali comportamenti verificatisi durante il periodo sopra specificato”.


La legge, che impone la vendita o la chiusura delle attività di TikTok negli Usa, è basata sulle preoccupazioni che la piattaforma ByteDance, metta a rischio le informazioni personali di milioni di utenti americani a scopi di spionaggio o propaganda. Trump aveva puntato il dito contro TikTok durante il suo primo mandato, cercando di vietarlo. Tuttavia, ha cambiato posizione e alcuni critici sostengono che questo voltafaccia sia legato alle pressioni di Jeff Yass, un investitore di TikTok e donatore repubblicano.


La legge approvata dal Congresso è bipartisan ed è stata firmata dal predecessore di Trump, Joe Biden, ad aprile 2024. TikTok era obbligato a vendere le sue attività a una società con sede negli Stati uniti entro il 19 gennaio. La legge prevede che il termine possa essere prorogato di 90 giorni se è in corso una vendita. ByteDance si oppone alla vendita e ha fatto appello. La Corte Suprema ha discusso il caso all’inizio del mese, dopo che Trump ha chiesto una sospensione. I giudici sembrano intenzionati a lasciare in vigore la legge. Trump ha chiesto alla Corte suprema di prorogare la decisione, perché come presidente avrebbe “competenze uniche nella negoziazione”.