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Codice della strada, Consorzi del vino dell’Umbria scrivono a Salvini

Codice della strada, Consorzi del vino dell’Umbria scrivono a SalviniMilano, 11 feb. (askanews) – “Gentilissimo ministro Matteo Salvini, abbiamo aperto l’anno 2025 con la demonizzazione delle bevande alcoliche, vini inclusi, su qualsiasi canale di comunicazione: social, televisione e giornali cartacei hanno scatenato una campagna di terrorismo mediatico sull’alcol con conseguente riduzione del consumo del vino e calo delle vendite di cui sta risentendo il mercato del vino”. Si apre così la lettera che i Consorzi di Tutela dei vini dell’Umbria hanno inviato al ministro per porre l’attenzione sulla campagna allarmistica che sta penalizzando “uno dei simboli della cultura e della tradizione italiana”. La richiesta dei Consorzi è che si promuova una cultura del consumo responsabile, “specificando in maniera definitiva che nel nuovo Codice della strada non è stato modificato nessuno dei limiti precedentemente in vigore e che oggi è possibile ancora consumare vino al ristorante con particolari attenzioni”.



“Crediamo sia doveroso da parte del Governo un chiarimento in merito all’invariato limite del Codice della strada (che è rimasto a 0,5 g/l) promuovendo una cultura del consumo moderato e responsabile. Richiediamo al Governo di diffondere delle linee guida del consumo di alcool ed il relativo smaltimento: ad esempio: quanti bicchieri di vino è possibile permettersi di bere al ristorante, bevendo anche acqua e mangiando adeguatamente, senza superare il limite di legge. Consigli su come organizzarsi al ristorante: il conducente non beve mentre gli altri sono liberi di farlo, abituarsi al concetto di portare a casa una bottiglia non terminata a tavola ecc…” chiedono il Consorzio Tutela Vini Montefalco, Consorzio Tutela Vini Orvieto, Consorzio Tutela Vini Torgiano e Consorzio Tutela Vini Trasimeno, sottolineando che “sarebbe importante che il ministero specifichi che nel nuovo codice della strada non è stato modificato nessuno dei limiti che erano in precedenza in vigore”. “Altri Paesi nel mondo da tempo si sono dotati di simili provvedimenti: ciononostante, ben comunicati alla popolazione non hanno portato alla demonizzazione del consumo moderato, come sta avvenendo in Italia, ma al contrario hanno contribuito alla diffusione di comportamenti virtuosi basati sul bere responsabile e moderato” chiosano i Consorzi umbri, concludendo che “oggi in Italia sta passando il concetto di non dover bere assolutamente prima di mettersi alla guida, il che, oltre ad essere un grande errore di comunicazione, va a colpire la stragrande maggioranza dei consumatori che hanno fatto del consumo moderato e responsabile il proprio stile di vita, rischiando di aprire la strada agli eccessi”.