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Coldiretti: no di 8 italiani su 10 a etichette allarmistiche vino

Coldiretti: no di 8 italiani su 10 a etichette allarmistiche vinoRoma, 7 apr. (askanews) – Il 79% dei consumatori italiani, praticamente 8 su 10, dicono no alle etichette allarmistiche sul vino, giudicando inappropriato apporre scritte di questo tipo sulle bottiglie di un prodotto che nel corso degli anni è diventato il simbolo del consumo consapevole. E’ quanto emerge da un’indagine Coldiretti/Ixe’ diffusa in occasione degli incontri a casa Coldiretti al Vinitaly, ai quali hanno partecipato il presidente Ettore Prandini, il segretario generale Vincenzo Gesmundo, il Commissario europeo alla Salute Olivér Várhelyi e il Commissario all’Agricoltura Cristophe Hansen, durante i quali si è svolto anche un flash mob dei giovani della Coldiretti.



Per Coldiretti occorre che la Commissione Ue metta definitivamente da parte ogni ipotesi di imposizione di etichette allarmistiche contenuta nell’ambito del Documento di lavoro pubblicato dalla Direzione Generale per la Salute e la Sicurezza Alimentare (Dg Sante) della Commissione Europea, in preparazione della revisione del Piano europeo di lotta contro il cancro. Sarebbe d’altro canto paradossale, ribadisce Coldiretti, andare a penalizzare il settore proprio nel momento in cui è stato presentato un Piano per sostenerlo. Secondo l’indagine, se la grande maggioranza dei consumatori bocciano le etichette allarmistiche sul vino, c’è anche un 81% che le rifiuta per la birra, mentre è diverso il caso dei superalcolici, dove la percentuale di contrari si dimezza fino al 34%. Il segno evidente è che “il consumo di vino è giustamente percepito come abitudine che fa parte appieno della Dieta Mediterranea, grazie alla quale gli italiani hanno conquistato record di longevità, ben lontani dall’assunzione frenata di alcol, tipica del Nord Europa”, spiega Coldiretti, che cita i numerosi studi osservazionali che “hanno ampiamente dimostrato i benefici del vino sulla salute in soggetti che ne fanno un utilizzo moderato rispetto a soggetti astemi”.


L’inserimento di scritte allarmistiche sulle bottiglie per scoraggiarne i consumi metterebbe poi a rischio il record di 8,1 miliardi fatto segnare dal vino italiano all’estero nel 2024, in aumento del 5% rispetto all’anno precedente, ribadisce Coldiretti. Nell’Ue a 27 ne finisce il 40% in valore ma è chiaro che l’affermarsi a livello globale di posizioni che penalizzano il consumo, anche moderato – sottolinea Coldiretti – andrebbe ad incidere su tutto il commercio, in un momento reso peraltro difficile dall’imposizione dei dazi americani.