Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Coldiretti: raccolta olive, crollo di 1/3 produzioni Centro-Nord

Coldiretti: raccolta olive, crollo di 1/3 produzioni Centro-NordRoma, 13 ott. (askanews) – Crollo della produzione di olio di oliva nelle regioni del Centro Nord (-1/3) e aumento del 34% al Sud, per un totale nazionale che sarà di circa 290mila tonnellate, al di sotto della media dell’ultimo quadriennio. Il report di Coldiretti “Prezzi, l’autunno caldo dell’extravergine” diffuso in occasione al Villaggio contadino al Circo Massimo a Roma su dati Unaprol/Ismea.

A pesare sulla campagna 2023-34 è stao il clima: piogge durante la fioritura, siccità e alte temperature che hanno messo a dura prova gli uliveti nazionali. Il mese di ottobre sarà fondamentale per la completa maturazione delle olive e oltre ai volumi inferiori alle attese c’è l’incognita della resa in olio. A salvare il bilancio nazionale in particolare è la Puglia, sottolinea Coldiretti, che rappresenta la metà della produzione italiana e cresce del 50% rispetto alla difficile campagna dello scorso anno e nonostante le devastazioni portate dalla Xylella. Anche per la Calabria si attende un incremento, sebbene meno rilevante di quello pugliese, mentre in Sicilia si stima una produzione sostanzialmente stabile rispetto alla già bassa produzione dello scorso anno e comunque al di sotto della media. In buona ripresa anche Abruzzo e Basilicata, mentre per le altre regioni meridionali si prospetta una produzione inferiore allo scorso anno, secondo Coldiretti/Unaprol/Ismea.

“Occorre intervenire per salvare un patrimonio unico del Paese con 150 milioni di piante che tutelano l’ambiente e la biodiversità ma anche un sistema economico che vale oltre 3 miliardi di euro – ha detto il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – l’obiettivo è rilanciare una produzione nazionale dell’olio extravergine d’oliva che è uno dei pilastri della Dieta Mediterranea”. “Non è più rinviabile un piano strategico nazionale dell’olivicoltura che metta al centro le aziende che sono sul mercato, producono reddito e occupazione, oltre al recupero dei tanti uliveti abbandonati che devono essere rinnovati per ridare ossigeno e speranze ai territori”, ha spiegato il presidente di Unaprol David Granieri.