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Commercialisti: sviluppare cultura ESG anche in partecipate pubbliche

Commercialisti: sviluppare cultura ESG anche in partecipate pubblicheNapoli, 16 mag. (askanews) – “Riteniamo necessario continuare l’attività di divulgazione sulle tematiche della sostenibilità. L’Unione Europea ha stabilito, in verità già da un po’ di tempo, che è arrivato il momento di cominciare ad occuparsi in maniera seria e concreta di sostenibilità applicando non solo alle attività imprenditoriali ma, inevitabilmente e conseguentemente, anche alle aziende pubbliche e partecipate pubbliche, i principi di sostenibilità ambientale, sociale e di governance”. Lo ha affermato Raffaele Ianuario, consigliere dell’Odcec di Napoli, in occasione del forum “ESG e aziende partecipate, percorsi di sostenibilità nel settore pubblico” promosso dalla Commissione di studio ESG (Environmental, Social and Governance) dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, presieduto da Eraldo Turi, che si è svolto a Palazzo Calabritto. “Tematiche estremamente importanti che richiedono studio, ricerca e approfondimento – ha aggiunto Ianuario – ancora poco avvertite come necessarie. Il concetto di sostenibilità, per molte aziende di piccola e media dimensione del Mezzogiorno, non ha, purtroppo, ancora importante te significato per cui diventa fondamentale il ruolo dei commercialisti che indirizzano le aziende verso una svolta culturale a favore della sostenibilità”.



Secondo Emmanuela Saggese, presidente della Commissione ESG dell’Odcec di Napoli), “ci troviamo in un momento di grande trasformazione e l’adozione dei criteri ESG all’interno delle aziende è vista più come un’imposizione che come una scelta che deve operare l’azienda per rimanere competitiva e garantire un futuro sostenibile non solo all’azienda stessa ma alla sua permanenza sul mercato”. “Per le aziende partecipate pubbliche – ha poi detto Saggese – è molto importante avviare questo percorso che prevede l’implementazione di strategie che in una visione di lungo termine daranno i loro frutti. E’ determinante allinearsi quanto prima a quelle che sono le direttive europee. E’ un percorso impegnativo che richiede strategie decisionali importanti, dei cambi di paradigma e l’adozione dei sistemi di gestione interni alle aziende che comporta un momento di riflessione sullo stato dell’arte e sulla direzione da intraprendere”. Giovanni Ciancio, founder di Soluzioni Sostenibili SB, ha sostenuto che “la recente introduzione della CSRD determinerà un cambiamento cruciale nel modo di rendicontare gli aspetti di sostenibilità, vale a dire tutto ciò che le aziende operanti nel settore pubblico possono fare in termini di lotta al cambiamento climatico, mitigazione dell’inquinamento, tutela della biodiversità ma soprattutto l’aspetto sociale, vale a dire la tutela del benessere dei lavoratori e la parità di genere. Un passo avanti che determinerà la presa di coscienza da parte delle aziende dell’importanza di questi temi per lo sviluppo sostenibile”.


Antonio Minervini (founder Soluzioni Sostenibili SB) ha sottolineato che “la sostenibilità è un cammino ormai segnato con obiettivi precisi che mette tutte le aziende, sia le private che le pubbliche, di fronte a una responsabilità non indifferente. La quasi totalità delle aziende pubbliche partecipate ha istituito un modello organizzativo conforme al decreto 231 che prevede attività legate alla sicurezza sul lavoro, alla trasparenza e alla corruzione. Un percorso più semplice che consente anche l’integrazione dei fattori di sostenibilità che per le aziende significa guardare ai propri obiettivi sociali”. I lavori hanno anche visto un confronto tra Mauro Ascione, presidente Banca di Credito Popolare di Torre del Greco, Massimo Iodice, amministratore unico Casoria Ambiente, Amedeo Manzo, amministratore unico Napoli Holding, e Claudio Martelli, dirigente area partecipate del Comune di Napoli. (nella foto un momento dei lavori del confronto “ESG e aziende partecipate, percorsi di sostenibilità nel settore pubblico” promosso da Odcec di Napoli)