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Confagri a Meloni: trattare a livello Ue per tutela export in Usa

Confagri a Meloni: trattare a livello Ue per tutela export in UsaRoma, 8 apr. (askanews) – “Chiediamo che l’Italia, in sede europea, si faccia promotrice di un’azione forte e coesa, nell’interesse del nostro sistema produttivo e della sua proiezione internazionale”. Così il vicepresidente di Confagricoltura, Sandro Gambuzza, durante l’incontro svoltosi oggi pomeriggio sui dazi a Palazzo Chigi tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e i rappresentanti delle categorie produttive.



“L’agroalimentare italiano ha raggiunto nel 2024 un valore record di quasi 70 miliardi di euro di export, di cui circa 8 miliardi (oltre l’11%) destinati al mercato statunitense. Non parliamo solo di quantità, ma soprattutto di qualità e marginalità: gli USA rappresentano per molti prodotti agricoli italiani un mercato maturo, che valorizza al massimo il made in Italy autentico: vini, formaggi, olii, sughi, pasta, salumi”, ha ricordato Gambuzza. “Il nostro export agroalimentare è uno dei capisaldi dell’economia italiana. È essenziale – ha detto il vicepresidente della Confederazione – evitare che decisioni unilaterali mettano a rischio la competitività delle imprese e il lavoro di intere filiere”.


Per Confagricoltura l’impatto complessivo al momento è difficilmente quantificabile per il settore agroalimentare, ma, “tra i dazi e la verosimile riduzione dell’export italiano verso gli USA, si può stimare un danno intorno ai 3 miliardi di euro”. Alla luce del nuovo scenario commerciale, Gambuzza ha invitato inoltre a una riflessione sulla riduzione del potere d’acquisto dei consumatori statunitensi. Nelle trattative con Washington, per Confagricoltura è importante valutare anche la mitigazione delle barriere non tariffarie e l’inasprimento delle condizioni sui servizi digitali. A peggiorare il quadro, ha ricordato Gambuzza, si aggiungono tre fattori: l’applicazione differenziata delle aliquote daziarie tra i Paesi, ad esempio il 10% per i vini australiani rispetto al 20% applicato ai vini italiani, l’aumento dell’italian sounding, che colpisce direttamente l’identità delle nostre produzioni, e il possibile effetto boomerang sul mercato interno con l’ingresso di prodotti extra-UE a dazi ridotti o nulli.


Confagricoltura ha evidenziato al governo la necessità di un nuovo piano europeo con le risorse non utilizzate del PNRR e altri fondi UE per sostenere la competitività delle imprese sul mercato USA ed evitare fughe in avanti dei singoli Paesi nelle trattative con gli Stati Uniti.