
Confagri E-R: ultimi danni grandine esclusi da polizze
Confagri E-R: ultimi danni grandine esclusi da polizzeRoma, 31 mar. (askanews) – La primavera si prospetta complessa per gli agricoltori della Romagna. Le gelate tardive, seguite da grandinate intense e piogge prolungate, infatti, hanno già causato danni significativi alle colture, dalla frutta agli ortaggi. Le abbondanti precipitazioni hanno reso i terreni eccessivamente saturi d’acqua, ostacolando le operazioni in campo, le semine e i primi trapianti. A questo scenario meteorologico si aggiunge un altro problema: la difficoltà per le aziende agricole di assicurare le proprie produzioni.
“Nella fase fenologica attuale non è possibile assicurare le piante da frutto dalla grandine: questo fenomeno si è verificato, per la maggior parte dei frutteti, proprio durante la cosiddetta fase dell’allegagione, cioè il passaggio da fiore a frutto – spiega in una nota Carlo Carli, presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini – E questo arco temporale è escluso dalle condizioni di polizza, quindi non è assicurabile. Ma i danni ci sono stati: il gelo ha compromesso i frutti già allegato, rallentando anche il ciclo delle piante stesse, la grandine ha fatto il resto”. Un danno complesso e difficile da indennizzare, che pesa nuovamente sulle aziende del nostro territorio. “Inoltre stiamo assistendo a un progressivo disimpegno delle compagnie assicurative dal mondo agricolo – aggiunge il presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini – con polizze sempre più costose e complicate, che in molti casi richiedono investimenti aggiuntivi per sistemi di protezione attiva. Se da un lato accogliamo con favore le risorse previste dalla Regione con il progetto Frutteti Resistenti, dall’altro è evidente che servono misure più incisive per sostenere gli agricoltori di fronte ai cambiamenti climatici”.
Confagricoltura sottolinea quindi l’urgenza di nuovi strumenti per la gestione del rischio e un’evoluzione del sistema assicurativo, con modelli innovativi che non solo coprano le perdite produttive, ma anche i costi legati al fermo produttivo e alla ripresa delle attività. Per Carli è necessario sviluppare fondi mutualistici che permettano agli agricoltori di condividere i rischi economici derivanti da crisi climatiche e di mercato e, allo stesso tempo, servono interventi pubblici mirati, con un quadro normativo europeo che sostenga la creazione di fondi di emergenza nazionali e garantisca risposte rapide ed efficaci in caso di crisi. “Sul fronte gelo, ad esempio, confidiamo in un funzionamento migliore di AgriCat, sia per i tempi in cui vengono indennizzati i ristori alle aziende agricole, sia per la dotazione del fondo, che è insufficiente”, conclude.