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Conserve Italia rilancia progetti filiera in impianti da frutta

Conserve Italia rilancia progetti filiera in impianti da fruttaRoma, 15 feb. (askanews) – “Il futuro dell’agricoltura appartiene sempre di più alle filiere. E noi che siamo da sempre una filiera cooperativa integrata, rappresentiamo l’unico modello di impresa che mette insieme le fasi di coltivazione, trasformazione industriale e commercializzazione dei prodotti, con l’obiettivo di valorizzare la materia prima conferita dai soci e al contempo rispondere alle richieste di un mercato in continua evoluzione”. Lo ha detto il presidente di Conserve Italia Maurizio Gardini nel corso dell’incontro svoltosi nei giorni scorsi nella sala assemblee di Agrintesa a Bagnacavallo, in provincia di Ravenna, dove il Consorzio ha incontrato i rappresentanti e i soci produttori delle 7 cooperative aderenti che partecipano ai progetti di filiera per impianti programmati di frutta da industria.



Si tratta di contratti pluriennali per la coltivazione di frutta destinata alla trasformazione industriale, con un prezzo minimo garantito riconosciuto ai produttori che possono così programmare al meglio le attività. Aumento delle quotazioni e contributi per nuovi impianti, attività di ricerca e sperimentazione per risolvere i problemi fitosanitari e trovare nuove varietà più resistenti ai cambiamenti climatici, investimenti in digitalizzazione per il monitoraggio delle piante e in meccanizzazione delle fasi di raccolta: queste le principali iniziative messe in campo da Conserve Italia a favore dei soci e illustrate nel corso dell’evento.


“Questa iniziativa, davvero unica nel panorama ortofrutticolo italiano – ha aggiunto il presidente di Conserve Italia – ha garantito al nostro Gruppo una produzione di qualità e ha assicurato condizioni favorevoli ai produttori grazie a contratti pluriennali per garantire stabilità per l’intera vita degli impianti, un reddito costante e sicuro, non soggetto a oscillazioni di mercato in virtù di un minimo garantito che negli ultimi quattro anni è sempre stato incrementato; inoltre, le varietà selezionate per la trasformazione industriale comportano minori oneri nelle fasi di coltivazione e raccolta”. “Vogliamo contribuire a dare un futuro alla frutticoltura dell’Emilia-Romagna dove si concentra la nostra base sociale – ha concluso Gardini – e in particolare lo vogliamo fare per la frutta da industria, che non è affatto arrivata al capolinea e può ancora rappresentare un’importante opportunità per le aziende agricole”.