Consiglio Lombardia boccia referendum sanità, scontro al Pirellone
Consiglio Lombardia boccia referendum sanità, scontro al PirelloneMilano, 12 set. (askanews) – La prima seduta del Consiglio regionale della Lombardia dopo la pausa estiva è cominciata stamani con un duro scontro tra maggioranza e opposizione sull’ammissibilità del referendum abrogativo regionale sulla riforma sanitaria, che voleva cancellare, in particolare, il principio della “equivalenza” tra sanità pubblica e privata. Una consultazione dichiarata inammissibile dall’assemblea del Pirellone con 45 voti, tutti del centrodestra.
Non hanno invece votato a favore dell’inammissibilità, oltre al centrosinistra, i quattro consiglieri che fanno riferimento a Letizia Moratti, già autrice come ex assessore al Welfare nella precedente legislatura della legge regionale oggi nel mirino dei referendari. L’Ufficio di presidenza non aveva raggiunto l’unanimità sul tema e ha fatto di conseguenza approdare la questione in aula, ma per la minoranza l’Udp doveva evitare “forzature” e “interloquire con il comitato promotore per dirimere eventuali punti controversi” senza che si esprimesse oggi il Consiglio. Di parere opposto la maggioranza che ha invece fatto votare un Ordine del giorno sull’inammissibilità.
Una decisione che ha scatenato la protesta dei consiglieri di di Pd, Avs, M5s e Patto Civico che, tra le urla, hanno esposto cartelli rossi con le scritte “La destra toglie la parola ai lombardi” e “Sulla tua salute decidono loro”.