Consorzio Chianti Classico: nel 2023 incetta di premi e attenzioni
Consorzio Chianti Classico: nel 2023 incetta di premi e attenzioniMilano, 20 dic. (askanews) – “Sono sempre di più i nostri produttori che hanno ricevuto riconoscimenti importanti. Per usare una metafora sportiva, vince la squadra, in questo caso in maglia Gallo Nero”. Così il Consorzio Vino Chianti Classico sintetizza il successo ottenuto quest’anno dalla critica enologica, con il Chianti Classico che si è affermato come una delle Denominazioni più premiate, con punte di eccellenza da punteggio massimo.
In una nota, l’ente consortile ha ricordato che nella Top 100 di Wine Spectator, la Denominazione è la più presente al mondo con ben sette referenze, aggiungendo che sono 164 i vini che la rivista statunitense ha recensito “con punteggi spesso altissimi” nel suo report annuale sulla Toscana. La testata Wine Advocate, nel 2023 ha invece focalizzato la sua attenzione sull’Uga Lamole, con Antonio Galloni che ha incluso ben 22 vini con punteggio pari o superiore ai 95 punti nelle tre tipologie di Chianti Classico, e che si è espresso in maniera entusiasta sulla vendemmia 2021. James Suckling, che ha firmato il primo 100/100 a vino Gallo Nero quattro anni fa, ha invece pubblicato nel corso dell’anno oltre 400 recensioni di vini Gallo Nero, la cui quasi totalità supera i 90 punti. Sempre in tema 100/100, ci sono stati due vini premiati con il massimo punteggio, il “Chianti Classico Gran Selezione 2019” di Monteraponi a opera della celebre critica americana Kerin O’Keefe, e l’altro in terra italica, il “Chianti Classico Gran Selezione il Poggio 2018” di Castello di Monsanto da parte del critico Luca Gardini, curatore della Guida de L’Espresso.
Per quanto riguarda la critica italiana, emerge un altro record per il Chianti Classico: con 25 “Tre Bicchieri”, prima denominazione d’Italia ex aequo con il Barolo. La palma toscana va alla denominazione Chianti Classico anche secondo Doctor Wine, alias Daniele Cernilli. Articoli importanti sono usciti inoltre su Decanter e sulla Revue du Vin de France, mentre “si è allargata la rosa dei critici interessati al Chianti Classico”, con Sarah Heller MW per Club Oenologique, e Audrey Frick per l’omonima testata on line di Jeb Dunnuck.