Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Consorzio Italia del Vino compie 15 anni e lancia “Wine Business School”

Consorzio Italia del Vino compie 15 anni e lancia “Wine Business School”Milano, 5 dic. (askanews) – Il Consorzio Italia del Vino compie 15 anni e guarda al futuro puntando su “formazione e valori comuni e continuando a credere nella forza del comparto vitivinicolo italiano”. Le 25 realtà consorziate costituiscono la più grande associazione di imprese del settore, con un fatturato complessivo superiore a 1,5 miliardi di euro e una quota di export pari a circa il 15% del valore nazionale di settore.



Nel 2025 Italia del Vino lancerà la sua “Wine Business School”, un corso di formazione che si propone di “coniugare le competenze fornite da importanti organismi scientifici e universitari con le specificità del tessuto produttivo e le esigenze del mercato”. Lo ha annunciato in occasione del tradizionale brindisi di Natale, la presidente del Consorzio, Roberta Corrà, riconfermata quest’anno nel ruolo fino al 2027. “Un interessante progetto formativo in materia di viticoltura ed enologia, con particolare attenzione al marketing, alla comunicazione del vino e del territorio, che oltre alla parte teorica comprende anche un periodo di praticantato nelle aziende associate” ha spiegato Corrà, aggiungendo che “lo scopo è scoprire talenti, mettendo in collegamento domanda e offerta a beneficio di entrambe. Al termine del percorso formativo i cinque migliori studenti riceveranno una proposta di assunzione a tempo determinato, della durata di un anno”.


Oltre alla scuola, per l’anno prossimo l’importante realtà del vino italiano ha in programma ricerche sui mercati emergenti e sulle nuove tendenze di consumo, proponendosi come osservatorio privilegiato per i trend del settore enologico. Sebbene il contesto economico globale mostri una certa incertezza, il Consorzio ha sottolineato che nel 2024 le importazioni di vino italiano si sono mantenute stabili in molti mercati, con alcune categorie che hanno registrato positive performance. Gli spumanti del Belpaese, ad esempio, hanno avuto incrementi significativi rispetto ai primi nove mesi del 2023: +2% in valore e +4,4% in volume. In particolare in Francia e Australia le crescite si avvicinano o superano la doppia cifra percentuale sia in valore che in volume, e seppur con una lieve flessione complessiva, gli Stati Uniti hanno registrato aumenti del +4,2% in valore e del +2% in volume per i vini fermi e frizzanti imbottigliati. Dati che portano Italia del Vino ad evidenziare che “anche in periodi di insicurezza, il settore vitivinicolo italiano può crescere e guardare al futuro con fiducia e determinazione”.