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Consumi bevande in ripresa: bene acque minerali, male spirits

Consumi bevande in ripresa: bene acque minerali, male spiritsRoma, 9 apr. (askanews) – I consumi del mercato delle bevande in Italia, “pur restando sobri e consapevoli, sono in lieve ripresa” con dinamiche diversificate: le acque minerali hanno trainato i consumi (+29,1% sul 2013), seguite dalla birra (+20,9%). In flessione invece spirits (-10,7%) e soft drinks (-4,0%)”. Sono alcuni dei dati della ricerca di Nomisma “Le bevande in Italia. Tematiche e tendenze”, presentata a Vinitaly nell’evento organizzato da Agronetwork, l’associazione fondata da Confagricoltura, Nomisma e Luiss.



In un contesto internazionale segnato da incertezze macroeconomiche, tensioni geopolitiche e nuovi assetti nei consumi, il settore delle bevande italiane si conferma strategico per l’industria agroalimentare e mostra importanti segnali di resilienza, soprattutto sul fronte export. A trainare il comparto è infatti l’export, che nel 2024 ha toccato quota 12,3 miliardi di euro, con un balzo dell’86% rispetto al 2014. I mercati chiave restano Europa e Stati Uniti, con questi ultimi che assorbono da soli il 23% dell’export beverage italiano. Gli Usa rappresentano un partner strategico per il Made in Italy, soprattutto per vini spumanti (27% dell’export solo per il Prosecco), acque minerali (41%) e spirits (25%).


“Ma il tema dei dazi, in questo mercato, introduce una vulnerabilità ad oggi non sufficientemente misurabile – ha spiegato Emanuele Di Faustino, vicepresidente Agronetwork e Responsabile Industria, Retail e Servizi di Nomisma – cresce l’interesse per prodotti healthy, low e no-alcohol, funzionali e arricchiti: oltre il 50% degli italiani dichiara di aver aumentato il consumo di prodotti free from, ossia a ridotto contenuto di zuccheri o calorie”. Il settore delle bevande in Italia conta oltre 3.300 imprese industriali, un fatturato di 26,1 miliardi di euro e 43.000 addetti. Giordano Emo Capodilista, vicepresidente di Confagricoltura, ha sottolineato: “abbiamo promosso la nascita e lo sviluppo di Agronetwork perché crediamo nei progetti condivisi con le industrie alimentari: una stretta collaborazione tra imprese agricole e industriali facilita il raggiungimento di obiettivi condivisi, aumentando la competitività dell’agroalimentare italiano”.