
Conte chiama in piazza, Schlein e Avs: noi ci siamo. Nodo piattaforma
Conte chiama in piazza, Schlein e Avs: noi ci siamo. Nodo piattaformaRoma, 17 feb. (askanews) – Il sasso è stato lanciato. A farlo il presidente M5S Giuseppe Conte: “siamo pronti ad una grande mobilitazione di piazza” contro il governo Meloni e la Commissione europea che “mettono il cappio al collo a famiglie e imprese, mentre offrono champagne a banche e industrie delle armi”. Una mobilitazione tutta da costruire su cui Conte ha di fatto voluto dare le carte senza dilungarsi in dettagli e che, nel ‘campo’ dell’area progressista e/o di centrosinistra, ha registrato subito le prime reazioni.
Disponibilità a “organizzarla insieme” è arrivata dalla segretaria dem Elly Schlein sul refrain dell’essere ‘testardamente unitari’ contro l’esecutivo Meloni. “Per manifestare sulla questione sociale, i salari bassi, le pensioni, le bollette noi ci siamo e ci saremo sempre contro la propaganda di questo governo”, ha precisato. Avs con Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni hanno accolto l’idea non solo come occasione di “convergenza” delle opposizioni ma pure sui temi, su cui c’è “sintonia”. A mettere il dito su una potenziale piaga Riccardo Magi di +Europa: “se i temi sono bollette, mancanza di lavoro, crisi industriali, sanità, diritti noi ci siamo. Se è invece una piazza per dire no al sostegno a Kiev e quindi sì alla politica imperialista di Putin, noi non ci saremo”. Uno scenario che, se si materializzasse, rischierebbe di provocare diversi distinguo nel Pd tra riformisti e ‘pacifisti’. Nell’intervista a ‘La Stampa, Conte è sembrato volersi smarcare in anticipo sul coinvolgimento degli ‘alleati’: “i nostri primi alleati sono i cittadini, quell’Italia che non si rassegna al declino, all’impunità di chi si sente intoccabile e al di sopra della legge”, ha risposto a domanda diretta. Dal Movimento Cinque Stelle si è poi fatto notare che non c’è ancora una data né una ‘veste’ della mobilitazione, e si puntualizza che l’iniziativa non vuole ridursi ad una photo ‘opportunity’ dei leader dell’opposizione ma vuole essere un percorso di coinvolgimento dei cittadini nel dibattito pubblico. Una mobilitazione tutta da costruire quindi, un bilancio al contrario dei primi due anni di governo del centrodestra.
D’altronde il ventaglio di argomenti toccati da Conte è ampio: c’è certamente la questione economico-sociale ma anche le critiche all’economia di guerra invocata da Bruxelles, dopo l’aggressione russa all’Ucraina, e la bocciatura dello scorporo dal patto di stabilità delle spese militari. Spese, osserva, che drenano risorse che altrimenti potrebbero essere impiegate ad esempio per investimenti sulla politica industriale e il lavoro. Chissà se la mobilitazione troverà una saldatura con la Cgil di Maurizio Landini, al momento impegnata sul dossier dei cinque referendum (dal jobs act alla cittadinanza).
Il sasso è stato lanciato nello stagno. Vedremo che spinte a fare e pensare porterà.