Convegno Fondazione Mesit e Ceis “Salute e Legge di Bilancio 2024″
Convegno Fondazione Mesit e Ceis “Salute e Legge di Bilancio 2024″Roma, 5 dic. (askanews) – “Su spesa e finanziamento è stata intrapresa una strada che fa ben sperare rispetto ai periodi precedenti al Covid”. Lo ha dichiarato Francesco Saverio Mennini, Research Director EEHTA del CEIS, Università di Roma Tor Vergata e Kingston University di Londra, introducendo il confronto su “Salute e Legge di Bilancio 2024. Prospettive e sviluppi per una nuova governance del settore”, promosso dalla Fondazione Mesit e da Ceis, svolto questa mattina a Roma, presso la Sala dei Gigli di Palazzo Ferraioli in Piazza Colonna.
“Sono stati stanziati 3 miliardi con legge di bilancio 24/26 che vanno aggiunti ai miliardi già messi a disposizione negli anni precedenti – ha proseguito Mennini -, e questo è un dato importante. La spesa sanitaria del 2023 rispetto al 22 ha visto un aumento. Un atto che manifesta la volontà di rimettere la sanità al centro degli obbiettivi di un Paese come il nostro. Occorre investire però su obiettivi specifici. Bisogna quindi programmare. E per farlo in maniera fattiva bisogna: prevedere quello che succederà, misurare quello che è stato fatto, monitorare le innovazioni, disinvestire laddove serve farlo perché magari ci sono sistemi obsoleti. Prevedere e programmare gli obiettivi è sicuramente una chiave di volta per la spesa sanitaria”, ha concluso Mennini. La seconda relazione introduttiva è stata affidata al Presidente di Farmindustria, Marcello Cattani. “Il bilancio sulla manovra è positivo – ha dichiarato Cattani – così come è positivo in questo momento il dialogo con il Governo Meloni. Dal nostro punto di vista aggiungere 3 miliardi al fondo sanitario è giusto per i cittadini e gli operatori sanitari. Questo consente anche di dare un segnale rapido rispetto la rimodulazione del tetto diretto e convenzionato per abbattere il payback”. “Abbiamo altri due punti da dover cercare di portare a casa – ha sollecitato il Presidente di Farmindustria – per sfruttare al meglio le risorse disponibili ovvero il trasferimento dei farmaci dal fondo dei farmaci innovativi che avanzano circa 500 milioni e anche una possibile rimodulazione ulteriore dello 0, 1% a vantaggio della diretta per ridurre questa tassa iniqua del payback”.
Per il Presidente degli Ordini dei Farmacisti Italiani, Andra Mandelli, “la lezione del Covid sulla necessità di dover riportare i farmaci sul territorio abbia dato spazio la possibilità con la nuova legge di bilancio di riportare i farmaci dall’ ospedale vicino alla gente. In questo senso c’è un accordo di tutta la filiera farmacisti italiani, ospedali territoriali, affinché questa che è stata una delle grandi difficoltà durante il Covid possa essere risolta. La prossimità di cui tanto abbiamo parlato finalmente trova una declinazione concreta”. È intervenuto anche il presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, che sullo sciopero dei medici in corso oggi ha così dichiarato. “Non è solo un problema di carattere economico. Il medico vorrebbe fare il suo lavoro e per far questo c’è bisogno che ci siano le condizioni di un lavoro che sia sereno, che non sia minato dalle minacce continue di un ricorso alla magistratura, che non sia vincolato dai tetti di spesa e da proscrizioni”. “Insomma – ha aggiunto Anelli – il medico vorrebbe fare il medico, il punto di riferimento della gente e poi deve constatare che è il punto di violenza della gente. Tenendo conto che gli atti di violenza non sono contro i medici, ma il risultato di un sistema che non prende in carico la malattia del cittadino ma la trasforma in un bisogno non risolto”.