Copagri: da aumento costo denaro rischi per progetti Pnrr
Copagri: da aumento costo denaro rischi per progetti PnrrRoma, 27 set. (askanews) – “Il recente ulteriore aumento dei tassi di interesse deciso dalla Banca Centrale Europea-BCE rischia non solo di avere un impatto negativo sulla domanda e sugli investimenti, ma anche di frenare il raggiungimento degli obiettivi del PNRR, minando il fondamentale apporto del comparto Primario in termini di transizioni energetica e ambientale del Paese, soprattutto se combinato con la stretta sul credito bancario in atto nei confronti delle imprese”. Lo ha sottolineato il presidente della Copagri Tommaso Battista intervenut oggi alla riunione della Cabina di regia del PNRR, svoltasi a Palazzo Chigi alla presenza dei ministri per gli Affari Europei Raffaele Fitto e dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.
“Quello del costo del denaro, infatti, è un tema che complica non poco la disponibilità di fondi da parte del sistema bancario, mettendo di conseguenza a repentaglio la cantierabilità di numerosi progetti del PNRR”, ha sottolineato Battista, ad avviso del quale “sarebbe auspicabile un intervento governativo mirato alla creazione di un fondo di garanzia a livello nazionale, andando magari a coinvolgere la Cassa Depositi e Prestiti-CDP o l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare-ISMEA”. “Con riferimento alle misure del PNRR di maggiore interesse per l’agricoltura, esprimiamo soddisfazione per gli interventi che mirano a favorire l’innovazione e la meccanizzazione del settore, nonché per l’incremento, fortemente sollecitato dalla Copagri, delle risorse destinate ai Contratti di filiera e di distretto”, ha proseguito Battista, auspicando il reperimento di ulteriori fondi in tale ambito.
“Di particolare rilevanza, inoltre, è il tema delle agroenergie, sul quale resta alta l’attesa per il bando legato all’agrivoltaico”. Per Copagri è necessario incrementare le disponibilità di risorse così da coinvolgere il maggior numero di imprese, favorendo quindi la transizione energetica, e garantire una sorta di ‘canale preferenziale’ alle aziende agricole, “che in molti casi stanno cedendo il diritto di superficie a società, fondi e multinazionali che con l’agricoltura non hanno nulla da spartire”. “Quanto, infine, al Fondo Complementare Sisma del PNRR non possiamo mancare di ribadire l’esiguità delle risorse a disposizione, che a fronte di un elevatissimo numero di progettualità presentate ha portato, di fatto, al blocco di diverse centinaia di domande, proprio per insufficienza di fondi”, ha concluso Battista.