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Copagri: rendere subito operativo piano straordinario Granchio blu

Copagri: rendere subito operativo piano straordinario Granchio bluRoma, 23 gen. (askanews) – “Prevenire ulteriori danni economici alla pesca e favorire la ripresa delle attività di acquacoltura, andando al contempo a tutelare la biodiversità marina, è fondamentale per assicurare un futuro a un comparto messo a durissima prova dalla proliferazione del granchio blu, legata a doppio filo ai sempre più evidenti effetti del cambiamento climatico”. Lo sottolinea la Copagri a margine della presentazione al Masaf del Piano straordinario per contenere e contrastare la diffusione e del granchio blu.



“Questa specie invasiva alloctona, che da mesi sta predando la fauna ittica autoctona, facendo strage di telline, vongole e cozze e causando ingenti danni alle attrezzature da pesca, ha portato in alcune zone all’azzeramento della produzione, con perdite stimate che hanno ampiamento superato i 100 milioni di euro e che hanno già portato alla chiusura di diverse centinaia di imprese”, ricorda la Copagri. “Per queste ragioni, condividiamo pienamente i contenuti del Piano straordinario del governo, che promuove una strategia integrata, elaborata in sinergia con tutti gli operatori del comparto e con il fondamentale coinvolgimento del mondo della ricerca, basata sulla pesca selettiva, sul monitoraggio e sulla protezione degli ecosistemi”, prosegue la Confederazione, esprimendo particolare soddisfazione per la messa in campo di misure economiche che vadano a incentivare la cattura e lo smaltimento del granchio blu.


“Non essendo presente, infatti, alcun predatore che possa contrastare questa specie invasiva, l’unico sistema per contenerne la crescita esponenziale è quello della cattura”, osserva la Copagri, secondo cui è di particolare importanza anche l’utilizzo, previsto dal Piano, di appositi sistemi di attrezzi da pesca passivi e maggiormente selettivi, che consentano la cattura delle diverse taglie del granchio blu. “Dopo il grande lavoro di concertazione effettuato, diventa ora fondamentale rendere rapidamente operativo il Piano, dando gambe alle numerose azioni da quest’ultimo previste, che andranno svolte nel biennio 2025-26”, aggiunge la Confederazione, ricordando che il Piano coinvolgerà dapprima le aree più colpite, ovvero Emilia-Romagna e Veneto, per poi estendersi, una volta monitorato e verificato nella sua efficacia, a tutte le altre regioni interessate dalla problematica, quali Puglia, Sardegna, Sicilia e Lazio.


“La rapidità nell’attuazione del Piano sarà fondamentale anche in ragione del fatto che il Callinectes sapidus, noto anche come granchio reale o granchio blu, oltre che nelle zone marine, sopravvive anche nelle aree fluviali, visto che a questi animali è sufficiente una salinità acquea del 2%”, conclude la Copagri.