Coppa Davis, Abodi: Sinner prima traditore, ora eroe
Coppa Davis, Abodi: Sinner prima traditore, ora eroeBrucoli (Sr), 7 ott. (askanews) – Jannik Sinner “ha tutte le caratteristiche e capacità tecniche e fisiche, anche psicologiche e morali” per crescere ancora. “E’ un ragazzo fantastico che parla in campo per come gioca, ma parla con cognizione di causa anche fuori dal campo. Mi dispiace che sia stato male interpretato, noi siamo spesso primi al mondo nell’interpretazione a seconda del momento e delle circostanze rimanendo in superficie senza andare in profondità nelle scelte e decisioni. Sembrava un traditore della Patria, adesso è diventato l’emblema dello sport italiano. Ci vorrebbe un po’ più di equilibrio”. Così il ministro dello Sport, Andrea Abodi, commenta il record del tennista azzurro che da lunedì vola alla posizione quattro de ranking Atp.
“Non ha potuto dire sì alla convocazione di Bologna – ha detto Abodi parlando a margine dell’evento “Italia – Le radici della bellezza promosso dal Gruppo Parlamentare Fratelli d’Italia della Camera dei Deputati a Brucoli – sarà invece a Malaga con gioia, per ragioni fisiche e perché il tennista che ha un percorso che porta da una parte a Torino alle Finali Atp e dall’altro alle finali di Coppa Davis a Malaga deve potersi amministrare. Se non risponde alle convocazioni della Nazionale – ha aggiunto Abodi – non è perché non vuole o non ama la maglia azzurra, ma è una questione di carattere tecnico che dovremmo avere tutti l’umiltà di comprendere, prima di rappresentare in altro modo le sue scelte”. Potrebbe essere l’anno dell’Italia a conquistare l’insalatiera della Davis Cup? “Quando arrivi alle finali te la giochi fino in fondo. La squadra – ha risposto – ha delle caratteristiche per poter vincere anche se ci manca Berrettini che avrebbe dato anche lui il suo contributo. Ce la possiamo giocare. Sinner può giocarsi le sue carte, insieme agli altri azzurri. A Malaga ci sarà il fascino della maglia azzurra, della nazionale. Facciamo il tifo per lui, nonostante quello che è stato detto un mese fa”.