Corte Conti, Pg: ‘paura’ di firma? Piuttosto ‘fuga’ dalla firma
Corte Conti, Pg: ‘paura’ di firma? Piuttosto ‘fuga’ dalla firmaRoma, 9 feb. (askanews) – Attacco della Corte dei Conti a dirigenti e funzionari pubblici che dietro la cosiddetta ‘paura’ della firma, nasconderebbero in realtà la ‘fuga’ dalla firma per “incapacità di assumersi le responsabilità”. Non usa mezzi termini il Procuratore generale della Corte dei Conti, Angelo Canale nella sua relazione in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario tornando sulla questione che viene riproposta “dai media e in sede politica”.
Sottolineando il ruolo della Corte di “irrinunciabile presidio di legalità” il Pg sostiene che “stride non poco sentire nuovamente parlare di ‘paura della firma’ e della necessità di tenere amministratori e funzionari pubblici, nelle condizioni che se firmano un atto non vengono poi perseguiti. Sono convinto che la cosiddetta paura della firma, sia piuttosto ‘fuga’ dalla firma, cioe timore o più spesso incapacità di assumersi responsabilità”. Un tema questo che si connette, dice Canale con “gli attuali criteri di scelta della dirigenza e alla insufficiente considerazione del merito; ma anche alla qualità e all’orientamento della formazione, probabilmente non del tutto adeguate; ad una legislazione complessa, spesso farraginosa, stratificata, di dubbia interpretazione, fonte di incertezze”.
Per completare il suo ragionamnto il Pg ricorda che “la giurisdizione della Corte dei conti, che oggi – secondo alcuni – incuterebbe ‘paura’ e frenerebbe l’azione amministrativa, c’era anche quando l’Italia ripartiva dopo le tragiche vicende dell’ultimo conflitto mondiale; c’era durante il ‘boom economico’ degli anni ’60; anzi, all’epoca i pubblici agenti rispondevano di norma anche per colpa lieve e di certo, se guardiamo ai traguardi allora raggiunti, non si puo dire che fossero frenati dalla ‘paura della firma’”.
Lsa