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Cpi: sanzioni Usa grave attacco contro ordine internazionale

| Redazione StudioNews |

Cpi: sanzioni Usa grave attacco contro ordine internazionaleRoma, 7 feb. (askanews) – “Prendo atto con profondo rammarico dell’emissione da parte degli Stati Uniti di un ordine esecutivo che mira a imporre sanzioni ai funzionari della Corte penale internazionale, a danneggiare l’indipendenza e l’imparzialità della Corte e a privare milioni di vittime innocenti di atrocità di giustizia e speranza”. Lo afferma in una nota la presidente della Cpi Tomoko Akane. “L’ordine esecutivo annunciato è solo l’ultimo di una serie di attacchi senza precedenti e in escalation volti a minare la capacità della Corte di amministrare la giustizia in tutte le situazioni. Tali minacce e misure coercitive costituiscono gravi attacchi contro gli Stati parte della Corte, l’ordine internazionale basato sullo stato di diritto e milioni di vittime” afferma Akane. “Respingiamo fermamente qualsiasi tentativo di influenzare l’indipendenza e l’imparzialità della Corte o di politicizzare la nostra funzione giudiziaria. Abbiamo rispettato e rispetteremo sempre solo la legge, in tutte le circostanze”.



“La CPI è un organo giudiziario che svolge funzioni in linea con gli interessi della comunità internazionale, applicando e promuovendo norme universalmente riconosciute del diritto internazionale, tra cui il diritto dei conflitti armati e il diritto dei diritti umani – ricorda Akane -. Mentre le atrocità continuano a tormentare il mondo, influenzando la vita di milioni di bambini, donne e uomini innocenti, la Corte è diventata indispensabile. Rappresenta l’eredità più significativa dell’immensa sofferenza inflitta ai civili dalle guerre mondiali, dall’Olocausto, dai genocidi, dalla violenza e dalle persecuzioni. Quando la maggior parte degli Stati del mondo si è riunita per redigere lo Statuto di Roma, ha realizzato il sogno di molte donne e uomini”. “La CPI sostiene fermamente il suo personale e si impegna a continuare a fornire giustizia e speranza a milioni di vittime innocenti di atrocità in tutto il mondo, in tutte le situazioni, nel solo interesse della dignità umana. Invito tutti coloro che condividono i valori sanciti dallo Statuto a unirsi nella difesa della Corte: i nostri 125 Stati parti, la società civile e tutte le nazioni del mondo” conclude la presidente.