
Da vendita vini pregiati 40% ricavi ristoranti di fascia alta
Da vendita vini pregiati 40% ricavi ristoranti di fascia altaRoma, 7 apr. (askanews) – Fine dining e vini di alta gamma: una combinazione ‘win win’ perfetta e in costante crescita, visto che vini pregiati si confermano protagonisti nei ristoranti di lusso e gli abbinamenti di vino rappresentano fino al 40% dei ricavi di questi ristoranti contribuendo con 6-7 miliardi al loro fatturato.
E’ quanto emerge dal reporto di Altagamma presentato oggi al Vinitaly. Il mercato dei vini di alta gamma continua infatti a ricoprire un ruolo chiave nell’industria globale del lusso, con un valore di 30 miliardi di euro per il 2024. A metà strada tra il consumo domestico e la ristorazione di alto livello, questo segmento è un pilastro del mercato mondiale dell’alto di gamma che vale complessivamente 1.480 miliardi di euro. D’altra parte, con una crescita del 27% dal 2022 al 2024, la ristorazione di alta gamma ha raggiunto i 28 miliardi di euro nel 2024. E in questo segmento l’Europa è leader, accogliendo oltre la metà dei 14.000 ristoranti di fascia alta nel mondo, 3.500 dei quali stellati. Secondo il rapporto, i vini pregiati hanno “un ruolo essenziale nell’elevare l’esperienza di Fine Dining (abbinamento di vini a menu stellati), fungendo sia da complemento che da riflesso del menu generale di ristorazione”.
Nonostante rappresentino solo l’1,5% del volume totale del mercato vinicolo, i vini di alta gamma generano l’11% del valore. Seppur più piccolo di altri settori del lusso come moda (20-25%) e cosmesi (15-20%), il vino pregiato mantiene un ruolo primario nel comparto high-end. Matteo Lunelli, presidente di Altagamma, ha sottolineato come i vini pregiati si confermino “un pilastro dell’alto di gamma a livello mondiale. Un comparto che è passato negli ultimi 15 anni da 18 a 30 miliardi di euro di valore e che, nonostante un lieve calo nel 2024, si stima che aumenterà del 4-6% annuo fino al 2030”.
E, dopo un decennio di crescita costante, il settore dei fine wines ha registrato un leggero calo del 2/3% nel 2024, il primo vero rallentamento al di fuori del periodo pandemico, dovuto principalmente a una maggiore cautela nei consumi, spinta dall’inflazione, e all’ascesa di trend come la moderazione del consumo di alcol tra le nuove generazioni. Anche l’alta ristorazione sta vivendo dalla pandemia una forte crescita e una significativa trasformazione dei format grazie alla domanda di lusso sempre più esperienziale. “L’Italia – ha aggiunto Lunelli – deve continuare a cogliere le opportunità che offrono questi comparti consapevole che Vini e Ristorazione di alta gamma sono una grande opportunità per il nostro Paese e ambasciatori insostituibili della nostra cultura, dei nostri territori e del nostro stile di vita nel mondo”.