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Dalla Biennale un riallestimento del Prometeo di Luigi Nono

Dalla Biennale un riallestimento del Prometeo di Luigi NonoMilano, 13 dic. (askanews) – Per celebrare il centenario della nascita del grande compositore veneziano Luigi Nono (29 gennaio 1924), La Biennale di Venezia presenta un Progetto speciale dell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee (ASAC) con il riallestimento dell’opera Prometeo. Tragedia dell’ascolto di Luigi Nono, prodotta dalla Biennale Musica nel 1984, che andrà in scena dal 26 al 29 gennaio 2024 nella Chiesa di San Lorenzo, ora Ocean Space / TBA21-Academy, dove si tenne la prima esecuzione. “Tragedia composta di suoni, con la complicità di uno spazio” (Luigi Nono), il Prometeo del 1984 nella Chiesa di San Lorenzo fu un evento memorabile che vide coinvolti nella creazione e nell’esecuzione, oltre a Luigi Nono, Claudio Abbado alla direzione dell’orchestra, Emilio Vedova e Renzo Piano per l’allestimento, Massimo Cacciari per il testo, con la regia del suono di Hans Peter Haller e Alvise Vidolin. L’opera ha avuto nel tempo diverse riedizioni, ma in nessuna occasione nel luogo originario, la Chiesa di San Lorenzo, per cui era stata concepita. Il Progetto speciale di riallestimento ha coinvolto il lavoro dell’Archivio della Biennale (ASAC) e della Fondazione Archivio Luigi Nono, che ha concluso un accordo con La Biennale di Venezia per trasferire i propri materiali nel Centro Internazionale della Ricerca sulle Arti Contemporanee della Biennale, in corso di realizzazione all’Arsenale. Prometeo. Tragedia dell’ascolto fa parte del percorso di valorizzazione del trasferimento del Fondo Luigi Nono, insieme a una giornata di studi dedicata.

Prometeo. Tragedia dell’ascolto rientra nei Progetti speciali ASAC, in un dialogo fra le arti, di cui l’Archivio è forte simbolo, che La Biennale di Venezia ha intrapreso nel 2020 con la mostra Le muse inquiete. La Biennale di Venezia di fronte alla Storia, realizzata al Padiglione Centrale ai Giardini, ed è proseguito nel 2022 con Archèus. Labirinto Mozart a Forte Marghera (Mestre) per offrire appuntamenti culturali di grande respiro con la valorizzazione della memoria e dei documenti d’archivio. Il riallestimento dell’opera Prometeo. Tragedia dell’ascolto è realizzato dalla Biennale di Venezia, in collaborazione con la Fondazione Archivio Luigi Nono e con TBA21- Academy, il centro di ricerca della Fundación TBA21, che si è occupata del restauro della Chiesa di San Lorenzo. “La collaborazione tra la Fondazione Archivio Luigi Nono e La Biennale – ha commentato il Presidente Roberto Cicutto – assume oggi diversi significati. Il grande compositore rimane a Venezia, città che l’ha visto protagonista di memorabili azioni artistiche, fra cui il celebre Prometeo. Qui continuerà a dialogare con altri grandi nomi della cultura italiana e internazionale, dando un nuovo impulso al lavoro straordinario iniziato da Nuria Schoenberg, le sue figlie e i molti che hanno dato vita alla Fondazione. Grazie a questa rinnovata collaborazione si rafforzerà il contributo artistico e di pensiero di Luigi Nono trovando, anche attraverso il Centro Internazionale della Ricerca sulle Arti Contemporanee, nuovi canali di studio e diffusione. Orgoglio e gratitudine sono i sentimenti che La Biennale prova nell’iniziare questa grande avventura.” “La Fondazione Archivio Luigi Nono – ha dichiarato la figlia Serena Nono, tra i soci fondatori della Fondazione – è lieta di questa nuova collaborazione, che vede La Biennale di Venezia riallestire l’opera Prometeo. Tragedia dell’ascolto di Luigi Nono nella Chiesa di San Lorenzo, oggi come 40 anni fa, nel centesimo anniversario della nascita del compositore, quale Progetto Speciale dell’Archivio Storico.”

“TBA21-Academy è molto felice di collaborare con Biennale e Fondazione Luigi Nono – ha spiegato Markus Reymann, Co-direttore di TBA21 – nel rimettere in scena Prometeo. Tragedia dell’ascolto nella Chiesa di San Lorenzo che abbiamo riaperto al pubblico nel 2019. Non solo il luogo storico, ma anche i riferimenti all’Oceano e agli arcipelaghi dell’opera, rendono questa collaborazione più che significativa per celebrare l’incredibile talento e la musica di Luigi Nono”. Luigi Nono ritenne fondamentale cercare di liberare l’opera dalla servitù dell’immagine e della narrazione, sottolineando l’importanza della relazione tra suono e spazio, penalizzata dalle consuetudini di riproduzione delle sale da concerto e dei teatri tradizionali. Quello pensato da Renzo Piano per la prima esecuzione veneziana del Prometeo è stato un luogo speciale (e un luogo speciale tornerà ad essere), che rende possibile diverse modalità di distribuzione spaziale del suono e in cui l’ascolto può essere liberato. Una non-scenografia, un dispositivo architettonico costruito sulla base di specifiche esigenze musicali, con l’intento di restituire lo spazio alla dimensione dell’ascolto e alla qualità invisibile del suono.