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Dazi, amb.Reeker: Europa sarà la prossima, ma Italia ben posizionata

Dazi, amb.Reeker: Europa sarà la prossima, ma Italia ben posizionataMilano, 3 feb. (askanews) – “L’Europa sarà la prossima in termini di dazi” ma nei rapporti con gli Usa “l’Italia è ben posizionata in termini di relazioni bilaterali”. Lo ha detto durante l’odierno webinar organizzato da AmCham Italy, il diplomatico statunitense Philip T. Reeker, partner and lead of the Europe & Eurasia practice DGA-ASG. “L’Europa deve radicalmente cambiare, meno competititività, e più libertà come ci dicono gli economisti”, ha sottolineato il professor Giulio Tremonti, presidente di Aspen Institute Italia e presidente della Commissione Affari esteri della Camera dei Deputati. A livello europeo l’eventuale “attività sottobosco – ovvero la possibilità che i singoli Paesi europei tentino di negoziare separatamente condizioni migliori con Washington DC – non ci rafforzerà”, ha spiegato Andrea Montanino, chief economist e direttore Strategie settoriali e impatto di Cassa Depositi e Prestiti.



Se è vero il senso della citazione usata da Tremonti durante il webinar – “I confini non attraversati dalle merci, sono attraversati dagli eserciti” – l’urgente necessità in futuro sarà quella del buon senso, ovvero elaborare un modo per affrontare la situazione. Anche alla luce della panoramica offerta da Reeker: il presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump “ha l’UE nel mirino. Penso che siamo tutti al corrente delle sue opinioni e i suoi sentimenti sull’Unione Europea stessa. Penso che l’Italia sia ben posizionata in termini di relazioni bilaterali. Il primo ministro Meloni – ha affermato Reeker – sta emergendo, davvero, come uno dei leader chiave, uno dei pochi leader in Europa in questo momento. Con i tedeschi nel caos, come pure Macron e la Francia, Ursula von der Leyen che cerca di focalizzare una nuova Commissione Europea, molta incertezza, elezioni tedesche in arrivo. Questi sono tutti fattori che stiamo osservando ogni giorno – sicuramente nella nostra pratica e nei consigli ai clienti – e che producono molta preoccupazione”. Secondo Reeker “negli Stati Uniti vedremo più dollari per la Homeland Security, aumentando quei tipi di forze che sono coinvolte nella deportazione di migranti illegali. Probabilmente vedremo meno soldi – invece – per l’assistenza internazionale, alcuni dei programmi su cui le persone hanno imparato a fare affidamento dagli Stati Uniti, e poi le questioni di spesa per la difesa, la nostra presenza in Europa, l’impegno con la NATO: tutto questo deve ancora venire”.


Il debito degli Stati Uniti è un argomento di cui si è parlato molto durante la campagna. L’ambasciatore sostiene che “e’ molto difficile per i repubblicani, in realtà, con la loro maggioranza di tre seggi alla Camera dei rappresentanti, spostare le cose. Se i democratici rimangono solidi, i repubblicani devono assicurarsi di poter contare su ogni singolo voto, gli stanziamenti dell’anno fiscale 25 devono essere completati entro il 14 marzo, quindi abbiamo circa cinque settimane, cinque o sei settimane di finestra per questo e l’estensione del debito”. E poi aggiunge: “È probabile che questa estensione arrivi prima di marzo, ma se ne discuterà molto”. Ma “l’amministrazione Trump è specializzata nel distrarre con un sacco di altre iperboli” aggiunge l’ambasciatore. “Usciranno tutti i tipi di altri ordini esecutivi che cattureranno l’attenzione dei media e del pubblico” sottolinea. Poi c’è una’ltra questione chiave “che sta ottenendo sempre più attenzione: è il ruolo dei ‘non eletti’ in un certo senso, li chiamiamo oligarchi, i miliardari che stanno svolgendo un ruolo sempre più importante nell’amministrazione Trump. Lo vediamo a Washington. Elon Musk e il suo team, che cercano di tagliare i costi del governo, sta iniziando a fare sempre più notizia, non solo nei circoli democratici o di opposizione, ma anche altri si chiedono dove sta andando e quale ruolo dovrebbero avere questi miliardari della tecnologia”. Oltre a porsi anche altre domande: “si chiedono come mai tutta l’attenzione che il candidato, il presidente Trump, aveva sulla Cina sembra essere svanita”. Ma nei fatti il “crollo precipitoso di Nvidia” e tutta la questione DeepSeek dimostra “quanto possano essere volatili i mercati”, chiosa Reeker.


(di Cristina Giuliano)