È scomparso Schiavone, punto di riferimento degli italiani nel Mondo
È scomparso Schiavone, punto di riferimento degli italiani nel MondoMilano, 30 mar. (askanews) – È scomparso Michele Schiavone, segretario generale del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero. “Una triste e brutta notizia” si legge sul profilo Facebook del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero. “Il nostro caro Michele Schiavone, ci ha lasciati. Una grande perdita. Un amico vero dei nostri Italiani nel Mondo”.
E mentre si moltiplicano le repliche di cordoglio al post sul social, emerge chiaro e forte il grande impegno speso in vita da Schiavone per la comunità italiana nel Mondo. In tanti parlano di amicizia e di gratitudine per quanto compiuto finché era in vita. Forte la commozione della segretaria del Pd Elly Schlein: “Michele Schiavone è stato un riferimento indiscusso per la sinistra”, afferma. “Storico militante e dirigente, prima del PCI, PDS, DS, è stato il primo segretario della Federazione del Partito Democratico in Svizzera, tanto da farla diventare la più grande organizzazione di un partito italiano nel mondo”, aggiunge.
Michele Schiavone, nato a Fasano (Brindisi) il 18 aprile del 1960, trasferitosi in Svizzera all’età di 18 anni, era da sempre impegnato in politica e nel mondo dell’associazionismo, organizzando e animando la grandissima comunità italiana nella Confederazione Elvetica. In Svizzera aveva terminato gli studi linguistici, conseguendo il diploma di traduttore. Dagli inizi degli anni ’90 aveva collaborato con diverse testate giornalistiche italiane e svizzere. Non a caso era considerato un veterano del Cgie ma anche del Consiglio Generale dei Pugliesi nel Mondo (CGPM), l’omologo organo regionale consultivo e di garanzia delle comunità di pugliesi nel mondo, di cui è componente. Era stato riconfermato Segretario Generale del CGIE nel giugno 2023. Dirigeva il mensile “Realtà Nuova”, testata storica della Sinistra in Svizzera.
“Michele – continua Schlein – è stato la rappresentazione vivente di come la migrazione e l’impegno politico potessero essere un elemento di riscatto sociale, figlio di emigranti meridionali trasferitesi in Svizzera, si è laureato e ha chiuso la sua carriera professionale come dirigente di banca ai massimi livelli. Con Michele salutiamo un pezzo di militanza e dirigenza che si è sempre caratterizzata per essere al servizio degli ultimi e dei marginalizzati”. “Ha combattuto fino alla fine, non per scelta, ma per vocazione a favore delle comunità delle italiane e degli italiani nel mondo. Ci mancherà molto”, ha chiosato Schlein. “Ci stringiamo al dolore della comunità democratica nel mondo, in Svizzera, e soprattutto alla sua famiglia e ai suoi affetti”.