Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Eataly, Cipolloni: 2023 dovrebbe chiudere in utile, azienda va molto bene

Eataly, Cipolloni: 2023 dovrebbe chiudere in utile, azienda va molto beneMilano, 27 nov. (askanews) – Eataly dovrebbe chiudere in utile nel 2023, “dipende se ci sarà qualche svalutazione però l’azienda va molto bene”. A parlare è l’amministratore delegato Andrea Cipolloni, da un anno circa alla guida della catena di negozi alimentari made in Italy fondata da Oscar Farinetti e oggi controllata dalla Investindustrial di Andrea Bonomi. “Dovremmo chiudere in positivo”, ha anticipato a margine di un evento in Bocconi l’ad di Eataly che lo scorso anno aveva chiuso con una perdita di 28,7 milioni di euro.

“Chiuderemo un anno molto buono – ha detto Cipolloni – con un Ebitda intorno ai 41 milioni di euro contro i 25 dell’anno scorso che era già stato record storico per questa azienda, per cui bene”. Anche sul 2024 ha usato parole di prudente ottimismo: “Dobbiamo ancora comunicarlo agli azionisti, ma veniamo da un anno molto buono, vediamo la possibilità di crescere e avremo altre possibilità di crescita”. L’Italia, nello specifico, nella geografia dei mercati in cui opera Eataly “sta andando bene: entrando adesso a Milano si capisce quello che vogliamo essere e quello che dobbiamo essere: non si entra in un negozio, non si entra in un ristorante si entra veramente in un posto diverso da tutti gli altri”. Nè l’ad teme per il prossimo anno un contraccolpo sui consumi: “Siamo proprio posizionati in un modo che ci consente, lavorando bene sul marchio, sui prodotti, sull’offerta e sull’esperienza, di non soffrire particolarmente”, ha detto mostrandosi ottimista anche sul Natale, per noi un momento “molto importante”. “Nell’azienda c’è da fare, anche in maniera differenziata: Nord America ed Europa hanno esigenze molto diverse, siamo anche molto forti in Middle east e continuiamo a crescere”, ha sottolineato anticipando l’apertura giovedì a Roma Termini. “E’ la prima apertura di questa nuova fase in Europa mentre c’è già stata una nuova apertura in Nord America a Toronto per cui è una apertura importante, la prima in una stazione ferroviaria – ha spiegato a margine di un evento in Bocconi – ne seguirà una seconda in Germania nel primo trimestre del 2024”.

In Itala “ci misuriamo con un format molto più piccolo, di soli 700 metri quadrati che abbiamo già provato a Serravalle outlet con successo. Il Nord America per noi è molto importante visto che facciamo già quasi il 70% delle nostre vendite lì” ha detto ricordando che “mercoledì apre il terzo punto vendita negli Stati uniti a Soho”. Tuttavia Roma Termini “è un segnale di grandissima attenzione all’Italia in particolar modo e all’Europa dove vogliamo essere attenti a cogliere delle opportunità”. La nuova apertura su Roma Termini, tuttavia, non significa che ci sarà più travel retail nel futuro di Eataly: “Abbiamo tante richieste ma le valutiamo con grande attenzione perchè vogliamo sicuramente cogliere delle opportunità dopo il grandissimo successo di Fiumicino però rimaniamo un’azienda con una vocazione completamente diversa. Deve rimanere una cosa marginale ma che ci completa molto e per il marchio può essere molto importante”.

A proposito della forza del brand, nel tratteggiare la strategia di crescita nel prossimo futuro, Cipolloni parla della linea a marchio del distributore, lanciata con i panettoni e che proseguirà con altre categorie merceologiche. Per questa private label premium è prevista una crescita anche al di fuori dei negozi a marchio Eataly. Ma l’ad non vuole definirla “una private label perchè normalmente queste linee hanno un prodotto di marca di riferimento e si posizionano in una fascia più bassa come prezzo. Noi abbiamo un marchio straordinario e abbiamo capito che lavorando sul marchio possiamo avere successo – ha spiegato – abbiamo iniziato con la linea dei panettoni che sta avendo un grandissimo successo ma la prossima settimana arriva sui punti vendita la nuova linea della pasta, poi arriverà il caffè, il cioccolato. Non prevediamo di andare su un numero di referenze altissimo, ci bastano 200-250 prodotti proprio perchè non dobbiamo sostituire nessun altro prodotto. Pensiamo che ci sia veramente mercato, magari anche fuori dai nostri punti di vendita perchè il marchio è evocativo e molto forte”. E alla domanda dove potremo trovare i prodotti a marchio Eataly ha replicato: “Forse ci sono già” in altri punti vendita che sono “solo esclusivamente negozi di altissima gamma sicuramente non nella gdo, tipo Harrods, ma è solo un esempio”