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Edilizia, Cnce: spinta da Superbonus in 2022-23, ore lavorate +30,1%

Edilizia, Cnce: spinta da Superbonus in 2022-23, ore lavorate +30,1%Roma, 20 feb. (askanews) – Il Superbonus ha trainato il settore delle costruzioni che nel 2023 è cresciuto in termini di ore lavorate tornando a livelli quasi ‘normali’. È l’analisi condotta dalla Cnce, la Commissione nazionale paritetica per le casse edili, presentata nel corso della giornata nazionale dedicata alla presentazioni dei dati sull’andamento del settore delle costruzioni.



“L’andamento delle ore lavorate – spiega la Cnce – è il più significativo indicatore della reale attività svolta nelle costruzioni secondo le denunce delle imprese. Il loro andamento scandisce il ritmo delle costruzioni. Secondo i dati raccolti nell’Osservatorio statistico della Cnce il loro numero è cresciuto nel 2023 mediamente a livello nazionale nell’ultimo biennio (confronto anni Cassa edile settembre-ottobre di ciascun anno) del 30,1%. Una crescita dovuta in gran parte al 2022 (+26,1% rispetto al 2021). Il delta positivo nell’ultimo anno, infatti, è stato soltanto del 3,2%. Se si confronta il solo mese di novembre (ultimo dato definitivo disponibile) questa differenza si assottiglia ulteriormente all’1,8%. Questo andamento disegna un trend che sostanzialmente riconduce le costruzioni verso uno stato di salute che potremmo definire “normale”, ovvero ricondotto a una nuova stabilità rispetto a quanto avvenuto per effetto soprattutto del Superbonus.


Tutti gli analisti concordano che quella fase è finita e che oggi se ne apre un’altra le cui modalità sembrano fortemente condizionate più dagli investimenti pubblici, diversamente da quanto avvenuto nell’ultimo ciclo espansivo. Nel confronto delle variazioni di ore tra le diverse regioni italiane si conferma l’esistenza di situazioni diverse tra il Nord, il Centro e il Sud, con dinamiche differenziate tra le varie aree geografiche e al loro interno tra le diverse regioni.


La sintesi relativa al confronto tra 2023 e 2022 premia il Nord Ovest e il Centro con una attività superiore al 5%. Il Sud si assesta intorno al +2% mentre nel Nord Est e nelle Isole si registra un leggero calo rispettivamente dello -0,2% e dello 0,4%. Il dato relativo al mese di novembre evidenzia soprattutto una forte contrazione rispetto allo stesso mese del 202 nell’intero Mezzogiorno con un calo superiore al 5%. Sulla base dei dati relativi ai cantieri attivi nell’ultimo Anno Cassa Edile (ottobre 2022 – settembre 2023), le aree territoriali dove si concentra il maggior numero di cantieri sono il Centro con un 31% e il Nord Ovest con il 28% del totale nazionale. Il 21% dei cantieri si trova invece al Sud e nelle Isole e un altro 21% nel Nord Est. Se si prende in considerazione il rapporto tra opere pubbliche e opere private si rileva come un maggior numero di cantieri pubblici, rispetto alla media nazionale (27%), si registri proprio in queste tre ultime aree territoriali, ad iniziare dal 34% delle Isole a dal 30% del Nord Est.