Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Emergenza PFAS nelle acque italiane, come tutelare la salute pubblica?

Emergenza PFAS nelle acque italiane, come tutelare la salute pubblica?Roma, 17 mar. (askanews) – La Giornata Mondiale dell’Acqua (22 marzo) richiama l’attenzione sul ruolo dei sistemi di depurazione per garantire acqua sicura.



L’inquinamento da PFAS (sostanze poli- e per-fluoroalchiliche) nelle acque potabili italiane rappresenta una delle più gravi emergenze ambientali e sanitarie del nostro tempo. Recenti studi hanno evidenziato livelli allarmanti di queste sostanze in diverse regioni del Paese, con una presenza significativa anche nelle acque destinate al consumo domestico. Secondo le analisi condotte da Greenpeace, il 79% dei campioni prelevati in Italia contiene almeno una delle 58 sostanze PFAS monitorate, con un impatto diretto sulla salute delle persone e sull’ecosistema. Facciamo chiarezza, cosa sono i PFAS e perché sono dannosi: il parere dell’esperto.


“I PFAS (sostanze poli- e per-fluoroalchiliche) sono un gruppo di composti chimici artificiali utilizzati in numerosi processi industriali e prodotti di consumo, come rivestimenti antiaderenti (Teflon), tessuti impermeabili, schiume antincendio e imballaggi alimentari. Sono noti per la loro elevata persistenza nell’ambiente e nel corpo umano, motivo per cui vengono chiamati anche sostanze chimiche eterne (forever chemicals). A causa della loro resistenza alla degradazione, i PFAS si accumulano nell’acqua, nel suolo e negli organismi viventi, compresi gli esseri umani. Studi scientifici hanno collegato l’esposizione ai PFAS a una serie di gravi problemi di salute, tra cui disfunzioni del sistema endocrino e alterazioni ormonali; aumento del rischio di tumori, problemi cardiovascolari e ipertensione”, afferma l’esperto di purificazione e benessere dell’acqua Lorenzo Malara, CEO di Virtus Italia, azienda specializzata nel trattamento delle acque. L’assenza di una normativa italiana stringente sulla presenza di PFAS nell’acqua potabile ha sollevato interrogativi sulla necessità di soluzioni immediate per proteggere la salute pubblica. La Direttiva Europea 2020/2184, che entrerà in vigore nel 2026, stabilisce un limite di 100 nanogrammi per litro per la somma di 24 PFAS, ma secondo gli esperti questa soglia potrebbe non essere sufficiente per garantire la sicurezza a lungo termine.


Consumare acqua imbottigliata: una falsa soluzione. Di fronte all’inquinamento dell’acqua potabile, molte famiglie scelgono di acquistare acqua in bottiglia per proteggersi dai contaminanti. Tuttavia, questa – si legge in una nota – non è una soluzione sostenibile né efficace. Uno studio del 2024, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), ha rilevato che ogni litro d’acqua imbottigliata analizzato conteneva tra 110.000 e 370.000 particelle di plastica, di cui il 90% erano nanoplastiche e il 10% microplastiche.


Un’alternativa più sicura ed ecologica – prosegue il comunicato – è rappresentata dai sistemi di depurazione domestici, che permettono di ottenere acqua pura direttamente dal rubinetto, riducendo il consumo di plastica e garantendo un controllo più efficace sulla qualità dell’acqua consumata. Il ruolo dei sistemi di trattamento delle acque. Per affrontare questa crisi, la depurazione dell’acqua si pone come una soluzione essenziale per ridurre l’esposizione ai PFAS e ad altri contaminanti. Tecnologie avanzate di filtrazione possono contribuire a migliorare la qualità dell’acqua potabile, eliminando sostanze nocive e garantendo maggiore sicurezza per i consumatori. Un appello alle istituzioni e ai consumatori. In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, è fondamentale sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della qualità dell’acqua potabile e dell’adozione di misure concrete per ridurre l’inquinamento da PFAS. Le istituzioni – conclude la nota – devono adottare normative più rigorose per la tutela della salute pubblica, mentre i consumatori possono fare scelte consapevoli per migliorare la sicurezza dell’acqua che utilizzano ogni giorno.