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Enoturismo, Centinaio contro Lucaselli: insensato fare nuova legge

Enoturismo, Centinaio contro Lucaselli: insensato fare nuova leggeMilano, 8 lug. (askanews) – “E’ insensato fare una nuova legge a distanza di così pochi anni solo perché si vuol mettere il proprio nome sopra ed essere così considerati legislatori attivi”. In un’intervista al settimanale “Tre Bicchieri” del Gambero Rosso, il vicepresidente leghista vicario del Senato, Gian Marco Centinaio, boccia la proposta di legge sul turismo del vino appena presentata dalla deputata di Fratelli d’Italia, Ylenia Lucaselli, e presentata come “un lavoro che va a regolamentare il settore enoturistico, fino ad ora lasciato all’approssimazione personale”. Una frecciata diretta proprio a Centinaio, che da ministro delle Politiche agricole aveva steso la legge oggi in vigore sull’enoturismo.

“In quel caso, fu fatto tutto un lungo percorso trasversale di confronto sia con il senatore Dario Stefàno (Pd), sia con le associazioni di categoria” ricorda nell’intervista Centinaio, sottolineando che “quindi quella legge è il frutto di una mediazione tra mondo agricolo e mondo del turismo: adesso, invece, si va a stravolgere un equilibrio che si era riusciti a trovare”. Il nuovo decreto abrogherà infatti il precedente introdotto nel 2019, e l’esponente del Carroccio osserva che con il nuovo ddl “da una parte si va ad allargare fin troppo la platea dei soggetti preposti a fare enoturismo e dall’altra si chiude il campo, chiedendo il diploma di sommelier: non c’è equilibrio”. Il settimanale del Gambero Rosso, intervista anche il segretario generale di Unione italiana vini (Uiv), Paolo Castelletti, che precisa “si sta discutendo una legge che già esiste, smantellando tutto quello che è stato realizzato fino ad ora: la legge Centinaio del 2019, per quanto migliorabile, ha disciplinato e razionalizzato l’esercizio dell’attività enoturistica, e un nuovo intervento legislativo comporterebbe un ulteriore sforzo di riadeguamento per gli operatori enoturistici che, nella maggior parte dei casi, si sono già allineati al quadro normativo esistente. L’enoturismo – conclude Castelletti – deve essere una pratica legata al settore del vino”.

Il periodico spiega che nella proposta di legge della Lucaselli si allarga infatti l’elenco dei soggetti che possono fare enoturismo, aprendo la porta anche alle imprese agroindustriali o a interpretazioni soggettive dei luoghi che possono diventare “enoturistici” solo per vicinanza geografica alle Cantine, ma con un vincolo in più: il responsabile delle attività enoturistiche deve essere in possesso della qualifica di sommelier, ulteriore complicazione che prevede un percorso di tre anni per raggiungere il diploma e non necessario per accompagnare il turista nel racconto dell’azienda vitivinicola.