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Esce la guida “Bar d’Italia 2024” del Gambero Rosso: 45 le eccellenze

Esce la guida “Bar d’Italia 2024” del Gambero Rosso: 45 le eccellenzeMilano, 22 set. (askanews) – Esce la guida “Bar d’Italia 2024” del Gambero Rosso, mappa di 524 pagine che raccoglie 1.100 indirizzi fotografando un mondo in cui la tradizione si sposa sempre più all’innovazione, con una moltiplicazione dell’offerta davvero encomiabile. Sono 45 le “Tre Tazzine” e i “Tre Chicchi” presenti quest’anno: con l’esclusione di Molise, Calabria e Sardegna, sono molteplici i bar che in ogni regione italiana danno il meglio di sé. A brillare, come sempre il Piemonte, dove la storica tradizione del caffè assicura a ben due insegne il massimo delle stelle per 20 anni consecutivi, come “Baratti & Milano” e “Torino e Converso” a Bra, a cui si uniscono “Biasetto” a Padova, “Tuttobene” a Campi Bisenzio (Firenze) e “Antico Caffè Spinnato” a Palermo.

Sotto i riflettori di questa 24esima edizione della guida anche la Valle d’Aosta: Paolo Griffa “Al Caffè Nazionale”, che apre la guida con il suo palmares a pieno punteggio, si aggiudica anche il “Premio illy Bar 2024” (Illy è partner della guida), grazie alla sostenibilità che è il suo filo conduttore. Energia elettrica interamente ottenuta da fonti rinnovabili, packaging riciclabili al 97%, attenzione agli sprechi, selezione dei fornitori con valori condivisi, il tutto garantendo qualità del prodotto e delle condizioni di vita di chi lavora lungo la filiera, valorizzando i prodotti di piccole realtà valdostane e le erbe spontanee impiegate nelle preparazioni, raccolte un orto sinergico a pochi passi. “Anno dopo anno, la nostra Guida non smette di stupire in primis noi stessi” commenta la Direttore editoriale delle Guide, Laura Mantovano, spiegando che “un trend su tutti è quello delle caffetterie specialty, che stanno riscuotendo un successo crescente con il loro nuovo posizionamento nel mercato, così come l’investimento da parte di grandi gruppi e Fondi nelle caffetterie storiche d’Italia, nuovi locali che affiancano musei e luoghi d’arte e molto altro da scoprire”. “Anche per il mondo dei bar c’è però la medesima nota dolente che affligge la ristorazione in senso lato: la mancanza di personale adeguatamente formato” aggiunge Mantovano, parlando di “un handicap che insieme agli elevati costi di gestione, continua a far registrare anche qui un pesante turn over tra aperture e chiusure a cui è importante dare attenzione, per continuare a sostenere al meglio un segmento così strategico”.

“Quest’anno, più ancora dei precedenti – evidenziano gli estensori del volume – l’effetto cumulato della situazione macroeconomica ha dato il colpo di grazia a insegne che erano già in forte difficoltà e ha determinato una quantità importante di chiusure (per noi più del 40% dei locali usciti dalla guida) o un riallineamento dell’offerta su un numero ridotto di ore e, in vari casi, dove era già presente un servizio di ristorazione strutturato, focalizzandosi esclusivamente su quello”.